Sono disponibili sul sito di Terna S.p.A. i dati provvisori dei consumi elettrici italiani nel 2008. Se questi dati, come di solito avviene, verranno sostanzialmente confermati, si accentuerà una tendenza già segnalata in un mio precedente articolo e saremmo in presenza di un evento storico. Per la prima volta dal 1981 la Richiesta di Energia Elettrica nel nostro paese(Consumi Finali più le perdite della rete di trasmissione), si riduce rispetto all’anno precedente, da 339,9 Twh a 337,6 Twh. Un’analoga tendenza si può riscontrare per il Consumo Interno Lordo(la somma della Produzione Nazionale Lorda, misurata ai morsetti dei generatori elettrici, e il Saldo tra importazioni ed esportazioni), che passa da 360,2 Twh a 357,5 Twh. Questa riduzione complessiva è però il frutto di un aumento della Produzione Nazionale Lorda, da 313,9 Twh a 317,9 Twh, e di un calo delle importazioni, che passano da 46,3 Twh a 39,6 Twh.
Nel grafico allegato, ricavato dai dati storici contenuti nel sito di Terna S.p.A., possiamo analizzare l’andamento della Richiesta di energia elettrica, a partire dal 1883 ad oggi. La crescita dei consumi elettrici è stata continua, interrotta brevemente solo in corrispondenza delle due guerre mondiali e del primo shock petrolifero. Questa volta, la riduzione dei consumi nel 2008 potrebbe essere determinata dall’effetto cumulato degli alti prezzi petroliferi registrati per gran parte dell’anno e della successiva crisi finanziaria ed economica, tuttora in corso.
L'attuale riduzione potrebbe anche corrispondere al picco dei consumi elettrici, perché l’uscita dalla crisi economica alimenterà una nuova crescita dei consumi energetici e dei relativi prezzi. Un meccanismo di retroazione negativa che potremmo definire del “cane che si morde la coda”.
Nel grafico allegato, ricavato dai dati storici contenuti nel sito di Terna S.p.A., possiamo analizzare l’andamento della Richiesta di energia elettrica, a partire dal 1883 ad oggi. La crescita dei consumi elettrici è stata continua, interrotta brevemente solo in corrispondenza delle due guerre mondiali e del primo shock petrolifero. Questa volta, la riduzione dei consumi nel 2008 potrebbe essere determinata dall’effetto cumulato degli alti prezzi petroliferi registrati per gran parte dell’anno e della successiva crisi finanziaria ed economica, tuttora in corso.
L'attuale riduzione potrebbe anche corrispondere al picco dei consumi elettrici, perché l’uscita dalla crisi economica alimenterà una nuova crescita dei consumi energetici e dei relativi prezzi. Un meccanismo di retroazione negativa che potremmo definire del “cane che si morde la coda”.
6 commenti:
Direi downsizing.
Alla mia officina Fiat-Lancia-Alfa che fa ssistenza grandi flotte aziendali, ormai da oltre un anno al posto di Thesis e Lybra della Lancia date in fringe benefit a dirigeti e giornalisti del gruppo Rizzoli-Corriere, arrivano le nuove dotazioni, Musa, Ypsilon e Punto
I 4 ponti di sollevamento da 35qli non alzano + 2 tonnellate di stationvagon ma una di utilitaria leccatina
Il fatturato è crollato del 30%, il kulo quotidiano è ovviamente lo stesso, ma il peso globale di cose da spostare elettricamente è pressochè dimezzato
Mario, questa è la sintomatologia da peakoil !! :-)
Restando in ambito automobilistico, anche l'accordo Fiat-Chrisler può essere visto sotto l'ottica decrescita.
Certo che se anche negli USA utilizzeranno auto più piccole e meno energivore e inquinanti, è un primo passo verso un miglioramento dell'ambiente sotto vari aspetti.
Il secondo sarà un abbandono generalizzato dei mezzi di trasporto individuali ma qui ci vorrà ancora del tempo.
Per quanto mostrato nel grafico invece, aspettiamo la prossima estate, io vedo che nei condomini vi sono semrpe di più condizionatori appesi e questi di sicuro faranno balzare in alto i consumi elettrici.
Nel valutare il calo, non dimenticate il concomitante incremento della popolazione, che in base agli ultimi dati attendibili disponibili è stato di un buon mezzo milione di persone (0,8% abbondante). Il dato risultante dalla interazione tra i due fenomeni è importante perché mentre si riduce il dividendo, aumenta il divisore, cosa che rende ancor più rilevante il calo. Esporre i dati relativi all'impiego di energia elettrica in termini di impiego medio pro-capite potrebbe essere utile a rendere più palese quel che intendo.
A me la crescita dei consumi sembra lineare e non esponenziale.
Ho inserito i dati della popolazione disponibili da Istat, cioè dal 1982. In effetti, la richiesta elettrica procapite, comincia a declinare un paio di anni prima di quella complessiva. Nel 2008 era 5,7 Mwh. Considerando che quasi il 50% della richiesta proviene dal sistema industriale, questo potrebbe derivare dal fatto che la produzione industriale ha rallentato notevolmente proprio da due, tre anni.
Per quanto riguarda la curva dei consumi, ho inserito i dati in scala logaritmica ed in effetti la tendenza non è esponenziale. Correggo subito questa imprecisione nel testo.
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