lunedì, giugno 27, 2011

Petrolio: nuova crisi finanziaria alle porte?



Prezzi del petrolio. Da "Early Warning"


Sembra concluso un nuovo ciclo dei prezzi del petrolio. Dopo che avevano raggiunto prezzi dell'ordine dei 120 dollari al barile, siamo oggi in rapida discesa con il WTI e il Nymex ben sotto i 100 dollari e il Brent poco sopra. Non è un calo contingente ma un vero e proprio crollo dei prezzi

Certamente, il recente rilascio di una certa quantità di petrolio dalle riserve strategiche USA ha influenzato i prezzi, come pure le ha influenzate la guerra in Libia, ma l'andamento dei prezzi sembra avere una sua logica che ha origini precedenti agli eventi degli ultimi tempi. In sostanza, si ripete il ciclo che abbiamo visto tre anni fa raggiungere un massimo e poi crollare.

Il ciclo è il risultato delle difficoltà produttive dovute al graduale esaurimento delle risorse a basso prezzo. Questo produce aumenti dei prezzi che vanno a compensare i maggiori costi di estrazione. Tuttavia, a lungo andare, i prezzi troppo alti distruggono la domanda nei paesi importatori. Il risultato finale è la crisi economica e finanziaria con il sistema che si riadatta a livelli di consumo inferiori. Questi ultimi anni, in effetti, hanno visto la stasi o la riduzione dei consumi nei principali paesi industrializzati

Anche se i prezzi di questo ciclo non hanno raggiunto quelli del ciclo precedente, a questo punto possiamo aspettarci conseguenze simili: una crisi finanziaria prossima ventura. Non mancano i sintomi di una crisi imminente, il crollo dei prezzi del petrolio sembra indicare che la vedremo svilupparsi in tempi brevi anche se, forse, dovremo aspettare settembre per vederne le conseguenze principali. Queste non saranno certamente piacevoli. D'altra parte, come si sa, chi non studia la storia è condannato a ripeterla e questo nuovo ciclo potrebbe essere un caso da manuale.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Giambattista Vico: corsi e ricorsi storici. Però l'era del petrolio è una novità in questo pezzettino di storia di questo pianeta, mai essere vivente ha mai potuto disporre di energia così potente e quasi gratis. A noi non sono toccate le continue guerre per accaparrarsi quel poco che c'era da portar via al popolo vicino, ma a qualcuno di noi toccherà la fine di quest'era di abbondanza, che reggerà secondo LTG fino circa al 2060, se chi è al potere, ed in ciò ho fiducia, saprà gestire saggiamente il declino lento della risorsa più importante, il petrolio. Penso entro pochi anni inizieranno i razionamenti e non ci saranno più scuse per far credere allo sviluppo infinito in un mondo finito. Consumismo kaput, poi 40-50 anni per ridurre la popolazione a 2, forse al massimo 3 miliardi. Figlio unico e non per tutti, accorciamento durata vita media, insomma 50-60 anni di sofferenze per il genere umano, poi la situazione dovrebbe stabilizzarsi. Ovviamente se gli ecosistemi non saranno nel frattempo completamente distrutti, altrimenti genere umano kaput. E' proprio il caso di dire: Sic transit gloria mundi.

Fra ha detto...

R commento 1 Mago : nei paesi occidentali la vita media non si ridurrà di molto, ( ma è chiaro che siamo nel campo della speculazione pura ), perchè comunque il controllo delle infezioni e delle malattie infettive dovrebbe rimanere su buoni livelli, ed una parte della popolazione sarà costretta a camminare quei 20-30 km in più la settimana, con effetti benefici sull'apparato cardiocircolatorio e sindrome metabolica ; saranno lasciati al loro destino i soggetti con malattie rare o quelli di mezza età già in cura da decenni; non credo che l'alimentazione media si impoverirà così tanto da avere effetti negativi sulla aspettativa di vita , anzi, un minimo di riduzione dell'apporto calorico potrebbe rivelarsi benefico..La mia previsione, ma, come ripeto, siamo quasi in una area di divinazione, è che fra 20-30 anni nell' Europa occidentale la vita media si sarà ridotta fra i 5 ed i 10 anni, e rimarremo comunque sopra i 70 anni..Almeno da uesto punto di vista non staremo messi così male...Il probelema è ch i vari sistemi sanitari , per sopravvivere, essendo strutture complesse non facili a scalre, dovranno razionalizzare le prestazioni offerte spero offrendo un livello simile di dedicazione ad ogni cittadino, cosa comunque oggi tutt'altro che veritiera..
( Banalizzando serve introdurre una sorta di tessera sanitaria punti ...Forse addirittura chi si troverà tipicamente intorno ai 55-60 anni a ricorrere alle strutture sanitarie complesse per una neoplasi, caso tutt'altro che raro, potrebbe ricevere unntrattamento relativamente ed in assoluto migliore di quanto capita oggi...)

PS: Prof Bardi, su amazon.uk danno i limiti della crescita rivisitati come esauirto, e su libreria universitaria non ancora disponibile..)

Ugo Bardi ha detto...

Acci, già esaurito "LTG revisited?" Beh, tenendo conto che Springer non mi da "royalties" sulle copie vendute, mi devo contentare della gloria.....

Anonimo ha detto...

Da un punto di vista dell'analisi tecnica il prezzo del WTI non sembra ancora aver perforato la media mobile del prezzo stesso, quindi ad oggi non mi azzarderei a dire che è in atto una vera e propria inversione del "trend". E' evidente che la risalita dei prezzi del petrolio dai minimi della crisi finanziari c'è stata ed anche robusta, non meraviglia che ci sia una correzione del prezzo. Può darsi che vediamo ora un effetto della "speculazione", al ribasso, cioè contraria all'accezione che normalmente si da a questa parola

Luca Pardi ha detto...

Nel 2008 c'erano i subprime oggi la Grecia, così potranno continuare a disquisire di amenità invece che di fatti solidi.