tag:blogger.com,1999:blog-33646836.post4882449285705307711..comments2023-09-22T12:10:47.897+02:00Comments on Risorse, Economia e Ambiente: Il sole di RomaUgo Bardihttp://www.blogger.com/profile/18231859786466899924noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-33646836.post-38939707392451184192008-01-27T15:02:00.000+01:002008-01-27T15:02:00.000+01:00Caro Antonio, ti ringrazio per l'utile commento al...Caro Antonio, ti ringrazio per l'utile commento al mio commento. In linea di massima, sono d'accordo sulle tue considerazioni, in particolare sulla possibilità di lanciare un forte sistema di incentivi e penalizzazioni, come avevo già proposto tempo fa su petrolio. Per quanto riguarda invece il circolo virtuoso degli investimenti e della ricerca, permettimi di rimanere scettico. L'Italia è il paese più cellularoso al mondo, come giustamente fai notare tu, ma, guarda caso, non ha uno straccio di centro di ricerca o di filiera produttiva, in materia di cellulari. Qui entrano ragioni legate allo specifico del nostro paese, l'arretratezza della nostra cosiddetta classe imprenditoriale, ecc. ecc., ma questa è tutta un'altra storia, ovviamente. Infine, per quanto riguarda i problemi dell'efficienza e della superficie disponibile, ribadisco che a mio avviso si tratta di quetioni molto rilevanti. In effetti, nel mio precedente commento ho dimenticato di considerare un altro aspetto importante. Sul medio termine, la "fotovoltaicizzazione" dei condomini, che peraltro io sostengo fortemente da alcuni anni, in questo non molto seguito da ASPO, inizialmente (mi fa piacere vedere che adesso le cose stanno cambiando), si giocherà anche, se non soprattutto, sulla possibilità di realizzare, insieme e in parallelo con l'integrazione in rete, una completa "elettrificazione" delle utenze. Una integrazione che dovrà portare verso l'elettrificazione di tutti i consumi domestici. Come ci spiegano anche gli amministratori di condominio, il fotovoltaico tanto più avrà senso e sarà capito e accettato dai singoli inquilini (compresi i relativi alti costi iniziali di installazione), tanto più sarà possibile, in prospettiva, implementarlo per tutti gli usi finali, non solo quelli attuali (elettrodomestici, illuminazione, internet, telefonia), ma anche e soprattutto acqua calda, riscaldamento, e cottura cibi. A quel punto, sarà difficile comprimere sotto i 3 kW la potenza disponibile per utenza (anzi, dovremo immaginare qualche cosa in più, nell'ordine dei 4,5/5,5 kW in media), e la questione dell'efficienza e del rapporto di densità superficiale tra kW disponibile e mq di pannello installato diventerà in prospettiva sempre più centrale e cruciale. La grande scommessa per la "salvezza" energetica dei centri e semi-centri metropolitani rimane dunque, a mio avviso, la possibilità di raggiungere in tempi il più possibile brevi un rapporto kW/mq dell'ordine di 1/2 o 1/3. A questo punto, il sole di Roma avrà chances enormemente più elevate di diventare splendida realtà. Per finire, un commento storico: l'idea che i centri rurali, con i loro circa 15-20 milioni di abitanti (da un quarto a un terzo del totale) possano fare da volano alla penetrazione del fotovoltaico anche nelle grandi aree metropolitane (altri 15-20 milioni di abitanti) e in quelle urbane medie e medio-piccole (altri 15-20 milioni di abitanti), era stata formulata da Paolo degli Espinosa ed Enzo Tiezzi nel loro bel libro "I limiti dell'energia" (Garzanti, 1987). Ci sono molte parti caduche, in quel testo, soprattutto il loro schema della stabilizzazione dei consumi energetici a 100 Mtep, quando ormai abbiamo abbondantemente superato i 200, ma per il resto rimane un lavoro molto interessante, che anticipa quasi tutto di quello che stiamo discutendo e riscoprendo oggi. Cordiali saluti. FabrizioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33646836.post-87643937030220741922008-01-26T10:59:00.000+01:002008-01-26T10:59:00.000+01:00"Infine, a proposito della questione costi, se da ..."Infine, a proposito della questione costi, se da un lato l'attuale eccessiva domanda di celle fotovoltaiche, ne fa lievitare i prezzi, dall'altro essa stimola la ricerca scientifica e tecnologica nel settore e la produzione su scala sempre più vasta, attraendo investimenti sempre più consistenti"<BR/><BR/>Se la mettiamo così, allora la ricerca scientifica troverà soluzioni ben più efficienti dei pannelli solari, allora di cosa ci stiamo occupando/preoccupando ?<BR/><BR/>Se non ci sarà più alluminio per costruire Audi o Jaguar (alcuni modelli lo usano al posto dell'acciaio), allora perchè ce ne dovrebbe essere per costruire tutti quei pannelli ? E il picco del litio per gli accumulatori ? O usiamo quelli al piombo ?<BR/><BR/>Mi pare che per portare avanti la tesi del "sole di Roma" si stiano usando gli stessi argomenti che si utilizzano per dichiarare defunto il BAU.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33646836.post-40234148784228659232008-01-26T08:21:00.000+01:002008-01-26T08:21:00.000+01:00Concordo in pieno con Tozzi.Dobbiamo ricordarci ch...Concordo in pieno con Tozzi.<BR/>Dobbiamo ricordarci che l'applicazione delle tecnologie è un fenomeno dinamico.<BR/><BR/>La <B>bassa densità</B> sarà IL problema principale <B>in una fase successiva</B>, quando dovremo dare copertura energetica ad una fetta importante della popolazione.<BR/><BR/>Ma per cominciare, dovendo scegliere (non è che si installino terawatt solari in due mesi), il problema fondamentale è il costo per watt.<BR/><BR/>E iniziare è fondamentale, proprio per trovare le soluzioni agli aspetti che ben espone Illuminati (e anche a <A HREF="http://www.aspoitalia.net/index.php?option=com_content&task=view&id=144&Itemid=38" REL="nofollow">quelli illustrati da Coiante</A> a Palazzo Vecchio lo scorso marzo).Weissbachhttps://www.blogger.com/profile/01811698308229903136noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33646836.post-45340288518288938102008-01-26T01:43:00.000+01:002008-01-26T01:43:00.000+01:00Caro Fabrizio, rimango della mia idea. Il bootstra...Caro Fabrizio, rimango della mia idea. Il bootstrap del fotovoltaico di massa incontra uno ed un solo ostacolo. Ed è il costo dell'impianto. Se, per ipotesi, avessimo 1 kW per 3-4 mq, ma agli stessi prezzi per kW attuali, non avremmo risolto gran che. I tuoi condomini avrebbero il tetto bastante per sostenere i loro consumi (importante obiettivo, ma non prioritario), ma con tutta probabilità non sarebbero ugualmente disposti a sobbarcarsi le spese necessarie. Più per una questione di mentalità che di disponibilità economica.<BR/>Se invece avessimo l'attuale 1 kW per 8-9 mq, ma a 2000-3000€, probabilmete sarebbero in molti a installarsi piccoli impianti. L'Italia ha una grossa fetta della sua popolazione sparpagliata in ambienti rurali, o comunque in insediamenti a bassa densità. In molte aree non si è mai avuto uno sviluppo verticale. I piani regolatori hanno continuato ad impedirlo anche dopo la crescita economica. Diciamo che queste situazioni coinvolgono una quindicina di milioni di abitanti, tanto per fissare le idee.<BR/>Se queste realtà facessero da volano, a poco a poco, con un po' di pazienza, prenderebbe piede anche il "fotovoltaico condominiale" e dei centri urbani.<BR/>Alla metà degli anni '90 i telefonini erano ancora costosi e poco diffusi. Erano già divenuti uno status symbol, a dispetto delle antenne lunghe e grosse come canne da pesca. E c'era chi ne faceva sfoggio, stigmatizzato da una folta schiera di detrattori, gente che giurava (e spergiurava) di non sopportare l'idea di essere reperibile sempre, comunque e dovunque. Poi la mentalità è cambiata, prima ancora che i prezzi. Per un po' di tempo l'Italia è stata il Paese più cellularoso del mondo. Da qualche parte devo avere ancora il mio orrendo Motorola 8700, capolavoro dell'antidesign.<BR/>Sarebbe una bella cosa se la Storia si ripetesse per il fotovoltaico. Una larga diffusione di questa tecnologia, anche in un solo Paese come il nostro, potrebbe innescare quel circolo virtuoso fatto di ricerca, investimenti, marketing, economia di scala e chi più ne ha più ne metta, che attualmente fa fatica a decollare e che potrebbe condurre ad una sempre più rapida discesa dei costi e quei miglioramenti tecnologici dei quali non potremo fare a meno sul lungo termine. Invece, specie con i prezzi attuali, manca un fattore che giochi lo stesso ruolo dell'effetto status symbol nel caso dei cellulari. Non saprei, di preciso, ma penserei a qualcosa di ben più drastico che non blande iniziative come gli "xxmila tetti fotovoltaici" o lo stesso "conto energia". Forse una doppia esenzione ICI-TARSU, più triplo salto mortale agevolato?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33646836.post-82699632153865662422008-01-25T17:36:00.000+01:002008-01-25T17:36:00.000+01:00Io credo che con un po' di accortezza i 3 kW di ut...Io credo che con un po' di accortezza i 3 kW di utenza potrebbero essere dimezzati, così pure i consumi medi pro capite e la 'coincidenza' delle massime richieste elettriche (sto sperimentando bollette irrisorie a casa mia, con tre persone). E poi batterie e inverter si possono mettere sotto i pannelli e non necessitano di altre superfici.<BR/>Comunque costano ancora tanto.<BR/><BR/>Mimmo.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-33646836.post-21869301605214464492008-01-25T16:00:00.000+01:002008-01-25T16:00:00.000+01:00Purtroppo non è solo il costo dell'impianto, caro ...Purtroppo non è solo il costo dell'impianto, caro Antonio. Il problema è complesso. Molti condominii, che per definizione si estendono in verticale, constano di un numero elevato di utenze domestiche, che possono facilmente superare la trentina (può andare meglio ma può andare anche peggio, nel nostro condominio ci sono 37 utenze, ad esempio). Con 3 kW di potenza installata per utenza, avresti dunque in molti casi bisogno di una potenza installata complessiva di 90/100 kW. Con i rendimenti attuali, circa 1 kW per 9 mq, avresti bisogno di circa 1000 mq di tetto condominiale, cioè molto ma molto di più di quanto normalmente c'è a disposizione in cipa a un tipico edificio. Nel mio caso, ad esempio, i mq a disposizione sono a malapena 400. E non stiamo tenendo conto dello spazio necessario per gli accessori. Se ad esempio volessimo fare un solare condominiale stand-alone, con tutta la falange di accumulatori e inverter, allora meglio lasciar perdere, lo spazio non lo troveremmo mai, neanche in un condominio da 10 sole utenze. Dobbiamo perciò immaginare una situazione in cui il sistema sia integrato in rete. Anche così, non possiamo completamente fare a meno degli accessori, in particolare degli invertitori. In più, un sistema di accumulo di emergenza va previsto. Insomma, i problemi sono complessi e legati anche allo spazio e alla fungibilità, certamente non soltanto ai costi attuali di installazione. Qui diventa cruciale ridurre lo spazio necessario, a parità di potenza installata, e l'unico modo per farlo, evidentemente, è che ci sia un decisivo balzo in avanti nell'efficienza di conversione della radiazione solare in fotocorrente. Se in un arco di tempo ragionevole, diciamo dai 10 ai 20 anni, riuscissimo ad avere pannelli solari commerciali, a prezzi ragionevoli (anche questo è importantissimo, ovviamente) da 1 kW per 3-4 mq, allora il solare condominiale avrebbe finalmente delle vere, grandi opportunità.Anonymousnoreply@blogger.com