lunedì, giugno 04, 2012

Il prezzo dei petroli


Originale in spagnolo su The Oil Crash. Traduzione di Massimiliano Rupalti


Di Luis Cosin




1. Prezzo del petrolio o prezzo dei petroli?

Come commentato in un precedente post:
Non esiste un petrolio, ma molti, con proprietà fisiche e chimiche molto diverse, che condizionano le loro possibilità di sfruttamento e, pertanto, il loro valore.
Per questo motivo, parlerò deliberatamente di petroli e non di petrolio durante questo post.



Di base, nella formazione del prezzo di un petrolio intervengono:
                     I suoi costi di produzione e la sua disponibilità (dove intervengono i costi di produzione e il tipo di contratto).
                     Le sue possibilità di utilizzo (fondamentalmente i suoi costi di raffinazione e la possibilità di ottenere prodotti di valore)

2. Tipi di greggio e possibilità di uso

Stechiometricamente, la composizione media dei petroli sarebbe 85%C, 12%H y 3% S+O+N, oltre a vari elementi metallici. Tuttavia, esistono tipi molto diversi di greggio in funzione delle sue proprietà e delle sue possibilità di utilizzo. Questo è un fattore determinante per il suo prezzo.

                     A seconda della sua densità, che determina la proporzione di pesante e volatile, di solito si classificano come leggeri e pesanti. La densità si misura in gradi API (American Petroleum Institute).

La densità API è una misura di densità che descrive quanto il petrolio sia denso, paragonandolo all'acqua. Se i gradi API sono superiori a 10, è meno denso dell'acqua, pertanto vi galleggerebbe. I petroli si classificano in leggeri, medi, pesanti e extra pesanti, a seconda della loro misura di densità API:

                     Greggio leggero (“light”), è definito come quello che ha le densità maggiori di 31,1° API.
                     Greggio medio (“medium”), è quello che ha una densità fra i 22,3 e i 33,1°API.
                     Greggio pesante (“heavy”), è quello che ha una densità fra i 10 e i 22,3° API.
                     Greggio extrapesante (“extraheavy”) e quello che ha densità minori di 10° API.


I petroli più leggeri producono una maggior quantità di prodotti volatili (gas, benzina, kerosene e gasolio), pertanto il loro rendimento energetico ed economico è maggiore. I più pesanti, richiedono trattamenti costosi come il cracking e l'idrogenazione per generare prodotti di maggior valore. A seconda della loro composizione, si classificano in:

                     Paraffinici; contengono prevalentemente idrocarburi lineari o ramificati di catena lunga (esano, eptano, ottano e paraffine più pesanti). Le paraffine di catena ramificata si definiscono solitamente anche isoparaffine. Richiedono trattamenti di isomerizzazione (costosi) in unità di reforming catalitico per migliorare l'indice di ottani, evitare la formazione di gomme e residui solidi e poter essere così utilizzati come combustibili di qualità.

                     Naftenici, contengono una percentuale elevata di idrocarburi ciclici non aromatici, chiamati nafteni (ciclopentano, cicloetano, ecc. ed i loro derivati). Richiedono la loro conversione in aromatici (trattamento di deidrogenazione in unità di reforming catalitici) per migliorare l'indice di ottani delle sue nafte.

                     Aromatici, che contengono una percentuale significativa di aromatici (idrocarburi basati su anelli di benzene: aniline, asfalteni, ecc.)


Sono i migliori combustibili, ma molti di loro sono pericolosi per la salute, per cui è necessario controllare che la loro presenza nelle miscele non superi certi limiti. A seconda del suo contenuto di zolfo (un parametro che, come vedremo, è fondamentale per determinare lo schema operativo di una raffineria), i petroli si classificano per gradazioni:

                     da Dolci, o “sweet”,con basso contenuto,  inferiore allo 0,5% della massa
                     ad Acidi, o “sour”, con alto contenuto, superiore allo 0,5% della massa.


L'estrazione dell'eccesso di zolfo per mezzo dell'idrodesolfurazione ad alta temperatura:

CnHmS + 2H2 -> CnHm+2 + H2S (gas)

E' necessaria per minimizzare gli effetti della corrosione generata dai residui della combustione (ossidi di zolfo SOx, che reagiti con acqua formano acidi solforosi e solforici) garantendo un minimo di deposito ed aderenze. Il solfuro di idrogeno, H2S, è un gas estremamente pericoloso, velenoso ed infiammabile e la sua presenza nell'atmosfera è monitorizzata costantemente negli impianti di raffinazione. Per il loro contenuto di metalli pesanti ed altri avvelenatori di catalizzatori, tipicamente:

                     Metalli pesanti come il Piombo o il Vanadio (uno dei contaminanti più abituali)
                     Veleni come l'arsenico

Rendono difficili o impossibili il loro trattamento in unità di processamento, poiché distruggono i catalizzatori necessari perché abbiano luogo le reazioni che si sviluppano nel processo di raffinazione. .

Lista di greggi commerciali (link originale in spagnolo, NdR):


Paese / Area

Greggio


API º

Leggero
Abu Dhabi

Murban


40,5

Medio
Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti
Zakum superiore

33,1

Pesante
Angola

Leva


40,1


Angola

Cabinda


31,7


Angola 

Takula


32,4


Arabia Saudita
Arab Extra Ligth

37,2


Arabia Saudita
Arab Ligth


33,3


Arabia Saudita
Media arabi

28,5


Arabia Saudita
Arab Heavy


27,4


Algeria

Sharan miscela 45,5 API

45,5


Australia

Grifone


55


Camerun

Kole Marine


32,6


Camerun

Lokele


20,7


Porcellana

 Daqing (Taching)

32,6


Colombia

Caño Limón


29,3


Congo

Miscela Dejno

27,6


Alaska USA

Nord Slope dell'Alaska ANS

27,5


USA California
San Joaquin Valley

15,7


USA California
Huntington Beach

20,7


Mississippi Stati Uniti
Baxterville


16,3


Texas USA

West Texas Intermediate WTI
40,8


Texas USA

West Texas Sour (WTS)

33,9


Gabon

Gambero


31.4


Gabon

Miscela Mandji

30,1


Indonesia

Mines (Sumatra ligth)

34,5


Indonesia

Duri (Sumatra Heavy)

21,3


Iraq

Miscela Kirkuk

35,1


Iraq

Basrah Media

31,1


Iraq

Heavy Basrah

24,7


Iran

Iranian Ligth

33,7


Iran

Iranian Heavy

30,9


Kazakhstan

Tengiz


47,2


Libia

Bu Attifel


43,3


Libia

Sider è


37


Malaysia

Tapis blend


45,9


Mare del Nord
Miscela Flotta


34,7


Mare del Nord
Brent


38,3


Norvegese del Mare del Nord
Osberg


33,4


Norvegese del Mare del Nord
Smeraldo


22


UK Mare del Nord
Quaranta blend

40,5


Messico

Istmo


33,3


Messico

Maya


22,2


Nigeria

Brass fiume


42,8


Nigeria

Escarvos


36,4


Nigeria

Bonny Media

25,2


Nigeria

Bonny Ligth


33,8


Nigeria

Forcados


29,6


Russia

Export Miscela Russo

31,8


Venezuela

Ufficio


33,3


Venezuela

Tia Juana Ligth

31,8


Venezuela

Tavolo


29,8


Venezuela

Tia Juana Media 26

26,9


Venezuela

Mery


18


Venezuela

Bachaquero


16,8


Venezuela

Boscan


10,1





3. La raffinazione dei petroli e la sua influenza sul loro prezzo

Il primo passo per utilizzare i petroli è la loro raffinazione, un processo che in realtà si “progetta” sulle caratteristiche del greggio che si andrà a processare ed i prodotti che da esso si desidera ottenere. Da un punto di vista semplificato, una raffineria è un insieme di unità di processamento collegate in uno schema di raffinazione. In ognuna di queste si porta a termine un singola operazione.

Lo schema di raffinazione è andato mutando durante gli ultimi anni, aumentando in complessità nella misura in cui:

                     Diminuiva la disponibilità di greggi di alta qualità (leggeri e dolci, “sweet light”) ed i margini ottenuti con essi

                     Aumentava l'esigenza delle specifiche dei prodotti (benzine, gasoli, keroseni, nafte...): contenuto di zolfo, di azoto, indice di ottani, contenuto in gomma, ecc.

                     Aumentavano le restrizioni ambientali: fumi, effluenti, cattivi odori, ecc.

I prodotti intermedi e finali ottenuti dalla raffinazione di un petrolio e la loro valutazione a prezzi di mercato determinano il prezzo massimo al quale si può pagare il greggio. Si chiama potere di conversione di una raffineria alla capacità di ottenere prodotti più leggeri (gas, nafte, keroseni e gasoli) a partire da un determinato greggio. Ad un maggior potere di conversione corrisponde un maggior margine, ma anche maggior complessità. Uno schema tipico di una raffineria è il seguente:


 



Prodotto
Intervallo Di Temperatura Di Ebollizione
Applicazioni
Frazioni leggere
Gas di raffineria
<20 º C
Carburante per la raffineria
GPL
<20 º C
Riscaldamento domestico e industriale
Benzina
40-150 ° C
Carburante per autotrazione
Nafta pesante
150-200 ° C
Materie prime per le sostanze chimiche, solventi.
Frazioni Sox
Cherosene
170-250 ° C
Illuminazione di carburante lampada per turbojet
Gasolio
250-320 ° C
Carburanti, gasolio da riscaldamento domestico
Frazione pesante 
Olio combustibile leggero
340-4001C
Carburante per navi, locomotive, ecc.
Olio combustibile denso
400-500 ° C
Materia prima per lubrificanti, cere, creme e oli.
Asfalto
> 500 ° C
Pavimentazioni, coperture, impermeabilizzazioni, ecc.


Normalmente, le raffinerie sono integrate in grandi complessi petrolchimici con impianti chimici che utilizzano alcune delle correnti di uscita delle unità come materia per il suo primo processamento. Per esempio:

                     Fabbricare monomeri per plastiche (crackers di nafta per fabbricare etilene, propilene, ecc.).
                     Lubrificanti, a partire da basi lubrificanti.
                     Produzione di elettricità.
                     Immagazzinamento di GLP.
                     ...ecc

4. Tipi di contratto petrolifero

I tipi di contratto di di esplorazione e produzione hanno un impatto fondamentale sulla disponibilità di greggio per l'esportazione e sul suo prezzo finale. Ogni contratto petrolifero è il risultato di una negoziazione unica ed irripetibile nella quale intervengono:

                     Il potere di negoziazione dello stato o compagnia che cedono i diritti. Non si negozia allo stesso modo negli Stati Uniti, Europa o Arabia Saudita che negli altri paesi.
                     Il potere di negoziazione della compagnia operatrice, le sue capacità tecniche, le alternative esistenti, ecc.
                     E sopra entrambe, il rischio di esplorazione, cioè, l'incertezza sulla quantità di greggio e la capacità di produzione (un contratto per produrre nel Golfo Persico non è la stessa cosa di uno per produrre nell'Artico).

Una cattiva pianificazione dei contratti può allontanare le imprese, avere effetti controproducenti e condurre ad un disimpegno non ottimale:

In accordo con la proprietà della risorsa, intesa come la capacità di definire i prezzi, i volumi ed i mercati per la produzione, abbiamo due principali tipi di contratto:

                     Sistemi Contrattuali, nei quali la proprietà appartiene, generalmente, allo Stato o alla compagnia nazionale, che retribuisce in modo diversi la compagnia. Questo tipo di contratto limitano il margine di attuazione delle compagnie appaltatrici e aumentano il rischio morale. All'interno dei Sistemi Contrattuali, ci sono varie modalità:

                     Contratti di Servizio, nei quali la retribuzione è generalmente in denaro. Si dividono in tre categorie:
                     1) Contratti di Servizio Puri, nei quali lo Stato sovvenziona la compagnia privata una percentuale fissa degli introiti (misurati in “Testa di Pozzo”); con questa percentuale la compagnia dovrà coprire i costi sostenuti, sia costi operativi (“OPEX” o “operation expenditures”) o di investimento (“CAPEX”o “capital investitures”) nelle operazioni sul campo.
                     2) Contratti di Servizio di Rischio, nei quali la retribuzione alla compagnia si ricava dal ricavo dell'operazione.
                     3) Ci sono anche Contratti Ibridi, nei quali si trovano miscugli dei due precedentemente menzionati.
                     Contratti di Produzione Condivisa, nei quali la retribuzione alla compagnia aggiudicataria di solito è in natura. Molte volte si permette all'operatore sul campo di recuperare i suoi opex e capex prima di applicare la partecipazione dello Stato.

                     B) Sistemi di Regalie e Imposte, nei quali la proprietà la assume la compagnia che mette il capitale e si assume il rischio. In questi casi, la partecipazione dello Stato si limita alla copertura delle regalie e/o imposte. Operativamente la regalia consiste nell'applicare una percentuale specifica sul volume o valore della produzione. Nel caso del petrolio e del gas naturale, si applica sulla produzione o sul valore della stessa, misurata in Teste di Pozzo. Per quello è un concetto che, all'interno del proprio calcolo, non ha bisogno della contabilizzazione dei costi di operazione e di investimento fattti. A seconda di chi si assume il rischio dell'operazione, abbiamo due casi:
                     In quelli di Servizi, di solito è lo Stato che se lo assume e semplicemente contratta con compagnie di servizi che si limitano a realizzare determinate operazioni, per esempio: perforazione di pozzi, manutenzione, ecc. Pertanto, in caso si scoprisse un pozzo “secco” è lo Stato che perde soldi, perché non può evitare di pagare la compagnia di servizi.
                     In quelli di Regalie ed Imposte, di solito è la compagnia che si assume il rischio dell'operazione, per esempio quando firma un contratto in cui lo Stato partecipa solo  in presenza di una scoperta commerciale, la perdita per i pozzi secchi ricade sulla compagnia.

5. Caratteristiche principali di ogni tipo di contratto petrolifero

Qui c'è un riassunto molto valido (in spagnolo):

Sistemi di Regalie/Imposte: è il sistema più semplice e quello preferito dai paesi del Golfo Persico, dove le ragalie possono arrivare al 99%.
                     La compagnia che voglia realizzare l'impresa deve pagare un'obbligazione allo Stato quando si firma il contratto di esplorazione o quando comincia la fase di produzione. L'aggiudicazione di solito viene fatta tramite asta o appalto a busta chiusa
                     L'operatore del campo petrolifero deve pagare una regalia allo Stato
                     L'operatore del campo petrolifero deve coprire tutti gli OPEX e CAPEX dell'operazione
                     L'operatore deve ulteriormente pagare le imposte ed i tributi stabiliti per legge

Contratti di Produzione Condivisa:
                     L'aggiudicatario paga un'obbligazione allo Stato al momento della firma del contratto
                     L'aggiudicatario paga regalie allo Stato quando ha inizio l'operazione
                     Lo Stato Nazionale conserva la proprietà delle riserve, semplicemente assicura all'aggiudicatario il diritto a d esplorare, sviluppare e produrre le riserve. In questo senso, lo Stato ha il controllo imprenditoriale dell'operazione, mentre l'aggiudicatario si incarica delle operazioni petrolifere
                     L'aggiudicatario paga tutti i costi ed i rischi associati all'esplorazione  e lo Stato (generalmente attraverso l'impresa statale) si riserva il diritto di associarsi durante la fase di sviluppo e produzione del giacimento
                     L'aggiudicatario normalmente deve coprire i costi della formazione di personale locale e/o dare soldi per finanziare questi concetti, questi costi possono essere recuperati in futuro
                     I costi operativi e, in alcuni casi, i costi di esplorazione e sviluppo, possono essere recuperati attraverso le percentuali di produzioni. Il volume stimato per coprire questi costi viene di solito chiamato costo di recupero”
                     Una parte della produzione - generalmente riferita alla produzione totale dedotta, quella per pagare le regalie e i costi di recupero – viene divisa fra l'assegnatario e lo Stato (impresa statale). Questo “profit split” (divisione dei profitti) può variare dal 5% fino al 60% per l'assegnatario
                     Dato che l'assegnatario non può disporre delle riserve dell'idrocarburo, generalmente è interessato alla parte della riserva che gli compete dopo la divisione riportata nel punto precedente.
                     L'assegnatario si fa anche carico delle imposte e dei tributi segnalati nella legge. Molte volte ,per fini pratici, si applicano queste imposte sul profit split.

Contratti di Servizi: i preferiti dai paesi dell'area LAM:

                     Esiste il pagamento di un'obbligazione allo Stato quando si firma il contratto.
                     Pagamento di regalie allo Stato quando si produce il campo.
                     Le riserve rimangono di proprietà dello Stato.
                     Tutti i costi ed i rischi delle fasi di esplorazione, sviluppo e produzione li assume l'assegnatario.
                     L'assegnatario recupera gli OPEX e CAPEX attraverso pagamenti per loe proprie operazioni.
                     Lo Stato può partecipare alle operazioni insieme all'assegnatario.

6. La formazione del prezzo e del valore

Dal punto di vista del venditore, il prezzo di un greggio lo possiamo scomporre nei seguenti componenti:
Costo dell'esplorazione convenuto secondo il contratto (rateizzato a seconda della produzione futura che ci si aspetta per ogni momento, vedere il paragrafo “contratti petroliferi”)
+
Ammortizzazione delle installazioni ed altri costi fissi
+
Costi della produzione convenuta secondo il contratto (costi variabili)
+
Costi di trasporto al punto di consegna
+
Royalties e imposte per poter vendere/esportare il greggio
+
MARGINE NETTO

Lo stesso petrolio può avere prezzi molto diversi per la compagnia statale e per quella operatrice. Dal punto di vista del compratore finale (che presumeremo essere un'impresa di raffinazione) il valore di un greggio lo possiamo scomporre nei seguenti componenti:
Rendimento, cioè, valutazione a prezzi di mercato dei prodotti che si possono ottenere col miglior schema di raffinazione disponibile
-
Costo del trasporto dal punto di consegna alle installazioni di trattamento
-
Costo del elaborazione e trattamento del prodotto (desolforazione, dissalazione, energia consumata dalle unità, ecc)
-
Ammortizzazione delle unità (usura delle unità, esaurimento dei catalizzatori, ecc.)
-
Costo di conservazione e vendita dei prodotti finiti
-
Costo di trattamento di residui e sottoprodotti

Così, il prezzo finale di ogni greggio è unico e dipende, pertanto, dai seguenti fattori:

                     Il contratto di esplorazione e produzione
                     Il numero, la capacità e la disponibilità delle installazioni adeguate al trattamento: i greggi pesanti ed acidi hanno un mercato più ridotto e, quindi, si vendono con un sconto rispetto a quelli analoghi più leggeri e dolci. In generale, il potere di conversione delle raffinerie attive nei paesi consumatori è andato aumentando considerevolmente durante gli anni, fino al punto che una raffineria con configurazione aggiornata agli anni 80-90 sarebbe ora anti-economica
                     Le alternative disponibili alla portata dei compratori
                     Il  prezzo di mercato dei prodotti intermedi e finali: c'è un mercato di prodotti intermedi (nafte, oli combustibili, concentrati benzenici, ecc.) uno dei cui riferimenti più importanti è, per esempio, Platts.

Così:
                     Di fronte ad un prezzo basso delle nafte, una raffineria può decidere di importarle per incorporarle direttamente alle proprie unità, al posto di fabbricarle da sé
                     Allo stesso modo, se il margine ottenuto esportando le nafte di una certa qualità è maggiore di quello ottenuto con prodotti finali formulati, si può optare per esportarle direttamente
                     Il costo del trasporto dal punto di produzione a quello di trattamento
                     I magazzini per la vendita, che dipenderanno dal comportamento del venditore
                     Le compagnie private abitualmente vogliono monetizzare le proprie riserve il prima possibile, per recuperare il contante e ridurre il rischio (politico e morale) dell'operazione. In questo modo il suo interesse è vendere il più possibile a prezzi al di sopra della soglia di rendimento
                     Le compagnie statali si attengono a criteri geopolitici (link in spagnolo NdR) ed il loro comportamento e le loro priorità sono più imprevedibili. A seconda,  possono limitare la produzione per sostenere i prezzi, forzare la rinegoziazione dei contratti, conservare parte delle proprie riserve per il futuro e in generale attenersi a tutta una serie di priorità che hanno poco a che fare strettamente col mercato.


                     Fattori geopolitici colpiscono la offerta di greggi alternativi compatibili: guerre, rivoluzioni, instabilità, decisione dell'OPEC, cambiamenti legislativi dei paesi esportatori, ecc.
                     Fattori geopolitici o stagionali che colpiscono la domanda: crisi economiche, periodo dell'anno, livello delle riserve di emergenza, periodi di vacanza, imposizioni legali e ambientali, ecc.
                     E, come in tutto il mercato, le aspettative future, l'azione degli speculatori attraverso contratti di futures e derivati che, a volte, superano di varie volte gli importi dei contratti di compravendita reali.


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