Di Luis Cosin
1. Prezzo
del petrolio o prezzo dei petroli?
Come commentato in un precedente post:
Non esiste un petrolio, ma molti, con proprietà fisiche e chimiche molto diverse, che condizionano le loro possibilità di sfruttamento e, pertanto, il loro valore.
Non esiste un petrolio, ma molti, con proprietà fisiche e chimiche molto diverse, che condizionano le loro possibilità di sfruttamento e, pertanto, il loro valore.
Per questo motivo, parlerò deliberatamente di petroli e
non di petrolio durante questo post.
Di base, nella formazione del prezzo di un petrolio
intervengono:
•
I suoi costi di
produzione e la sua disponibilità (dove intervengono i costi di produzione
e il tipo di contratto).
•
Le sue possibilità di
utilizzo (fondamentalmente i suoi costi di raffinazione e la possibilità di
ottenere prodotti di valore)
2. Tipi di
greggio e possibilità di uso
Stechiometricamente, la composizione media dei petroli sarebbe 85%C, 12%H y 3% S+O+N, oltre a vari
elementi metallici. Tuttavia, esistono tipi molto diversi di greggio in
funzione delle sue proprietà e delle sue possibilità di utilizzo. Questo è un fattore determinante per il suo
prezzo.
•
A seconda della sua densità,
che determina la proporzione di pesante e volatile, di solito si
classificano come leggeri e pesanti. La densità si misura in gradi API
(American Petroleum Institute).
La densità API è una misura di densità che descrive quanto il
petrolio sia denso, paragonandolo all'acqua. Se i gradi API sono superiori a
10, è meno denso dell'acqua, pertanto vi galleggerebbe. I petroli si classificano in leggeri, medi, pesanti e extra pesanti, a seconda della loro
misura di densità API:
•
Greggio leggero (“light”),
è definito come quello che ha le densità maggiori di 31,1° API.
•
Greggio medio (“medium”),
è quello che ha una densità fra i 22,3 e i 33,1°API.
•
Greggio pesante (“heavy”),
è quello che ha una densità fra i 10 e i 22,3° API.
•
Greggio extrapesante (“extraheavy”)
e quello che ha densità minori di 10° API.
I petroli più leggeri producono una maggior quantità di prodotti
volatili (gas, benzina, kerosene e gasolio), pertanto il loro rendimento
energetico ed economico è maggiore. I più pesanti, richiedono
trattamenti costosi come il cracking e
l'idrogenazione per generare
prodotti di maggior valore. A seconda della loro composizione, si
classificano in:
•
Paraffinici; contengono prevalentemente
idrocarburi lineari o ramificati di catena lunga (esano, eptano, ottano e
paraffine più pesanti). Le paraffine di catena ramificata si definiscono
solitamente anche isoparaffine. Richiedono trattamenti di isomerizzazione
(costosi) in unità di reforming catalitico per migliorare l'indice
di ottani, evitare la formazione di gomme e residui solidi e poter essere così
utilizzati come combustibili di qualità.
•
Naftenici, contengono una
percentuale elevata di idrocarburi ciclici non aromatici, chiamati nafteni (ciclopentano,
cicloetano, ecc. ed i loro derivati). Richiedono la loro conversione in
aromatici (trattamento di deidrogenazione in unità di reforming
catalitici) per migliorare l'indice di ottani delle sue nafte.
•
Aromatici, che contengono una
percentuale significativa di aromatici (idrocarburi basati su anelli di
benzene: aniline, asfalteni, ecc.)
Sono i migliori combustibili, ma molti di loro sono pericolosi
per la salute, per cui è necessario controllare che la loro presenza nelle
miscele non superi certi limiti. A seconda del suo contenuto di zolfo (un
parametro che, come vedremo, è fondamentale per determinare lo schema operativo
di una raffineria), i petroli si classificano per gradazioni:
•
da Dolci, o
“sweet”,con basso contenuto, inferiore
allo 0,5% della massa
•
ad Acidi, o “sour”,
con alto contenuto, superiore allo 0,5% della massa.
L'estrazione dell'eccesso di zolfo per mezzo dell'idrodesolfurazione
ad alta temperatura:
CnHmS + 2H2 -> CnHm+2 + H2S (gas)
E' necessaria per minimizzare gli effetti della corrosione
generata dai residui della combustione (ossidi di zolfo SOx,
che reagiti con acqua formano acidi solforosi e solforici) garantendo un minimo
di deposito ed aderenze. Il solfuro di
idrogeno, H2S,
è un gas estremamente pericoloso, velenoso
ed infiammabile e la sua presenza nell'atmosfera è monitorizzata costantemente
negli impianti di raffinazione. Per il loro contenuto di metalli pesanti ed
altri avvelenatori di catalizzatori, tipicamente:
•
Metalli pesanti come il Piombo o il Vanadio
(uno dei contaminanti più abituali)
•
Veleni come l'arsenico
Rendono difficili o impossibili il loro trattamento in unità di
processamento, poiché distruggono i catalizzatori necessari perché abbiano
luogo le reazioni che si sviluppano nel processo di raffinazione. .
Lista di greggi commerciali (link originale in spagnolo, NdR):
Paese
/ Area
|
Greggio
|
API
º
|
Leggero
|
||||
Abu Dhabi
|
Murban
|
40,5
|
Medio
|
||||
Abu Dhabi
negli Emirati Arabi Uniti
|
Zakum superiore
|
33,1
|
Pesante
|
||||
Angola
|
Leva
|
40,1
|
|||||
Angola
|
Cabinda
|
31,7
|
|||||
Angola
|
Takula
|
32,4
|
|||||
Arabia
Saudita
|
Arab Extra
Ligth
|
37,2
|
|||||
Arabia
Saudita
|
Arab Ligth
|
33,3
|
|||||
Arabia
Saudita
|
Media
arabi
|
28,5
|
|||||
Arabia
Saudita
|
Arab Heavy
|
27,4
|
|||||
Algeria
|
Sharan
miscela 45,5 API
|
45,5
|
|||||
Australia
|
Grifone
|
55
|
|||||
Camerun
|
Kole
Marine
|
32,6
|
|||||
Camerun
|
Lokele
|
20,7
|
|||||
Porcellana
|
Daqing
(Taching)
|
32,6
|
|||||
Colombia
|
Caño Limón
|
29,3
|
|||||
Congo
|
Miscela
Dejno
|
27,6
|
|||||
Alaska USA
|
Nord Slope
dell'Alaska ANS
|
27,5
|
|||||
USA
California
|
San
Joaquin Valley
|
15,7
|
|||||
USA
California
|
Huntington
Beach
|
20,7
|
|||||
Mississippi
Stati Uniti
|
Baxterville
|
16,3
|
|||||
Texas USA
|
West Texas
Intermediate WTI
|
40,8
|
|||||
Texas USA
|
West Texas
Sour (WTS)
|
33,9
|
|||||
Gabon
|
Gambero
|
31.4
|
|||||
Gabon
|
Miscela
Mandji
|
30,1
|
|||||
Indonesia
|
Mines
(Sumatra ligth)
|
34,5
|
|||||
Indonesia
|
Duri
(Sumatra Heavy)
|
21,3
|
|||||
Iraq
|
Miscela
Kirkuk
|
35,1
|
|||||
Iraq
|
Basrah
Media
|
31,1
|
|||||
Iraq
|
Heavy
Basrah
|
24,7
|
|||||
Iran
|
Iranian
Ligth
|
33,7
|
|||||
Iran
|
Iranian
Heavy
|
30,9
|
|||||
Kazakhstan
|
Tengiz
|
47,2
|
|||||
Libia
|
Bu Attifel
|
43,3
|
|||||
Libia
|
Sider è
|
37
|
|||||
Malaysia
|
Tapis
blend
|
45,9
|
|||||
Mare del
Nord
|
Miscela
Flotta
|
34,7
|
|||||
Mare del
Nord
|
Brent
|
38,3
|
|||||
Norvegese
del Mare del Nord
|
Osberg
|
33,4
|
|||||
Norvegese
del Mare del Nord
|
Smeraldo
|
22
|
|||||
UK Mare
del Nord
|
Quaranta
blend
|
40,5
|
|||||
Messico
|
Istmo
|
33,3
|
|||||
Messico
|
Maya
|
22,2
|
|||||
Nigeria
|
Brass
fiume
|
42,8
|
|||||
Nigeria
|
Escarvos
|
36,4
|
|||||
Nigeria
|
Bonny
Media
|
25,2
|
|||||
Nigeria
|
Bonny
Ligth
|
33,8
|
|||||
Nigeria
|
Forcados
|
29,6
|
|||||
Russia
|
Export
Miscela Russo
|
31,8
|
|||||
Venezuela
|
Ufficio
|
33,3
|
|||||
Venezuela
|
Tia Juana
Ligth
|
31,8
|
|||||
Venezuela
|
Tavolo
|
29,8
|
|||||
Venezuela
|
Tia Juana
Media 26
|
26,9
|
|||||
Venezuela
|
Mery
|
18
|
|||||
Venezuela
|
Bachaquero
|
16,8
|
|||||
Venezuela
|
Boscan
|
10,1
|
3. La raffinazione dei petroli e la sua influenza sul loro
prezzo
Il primo passo per utilizzare i petroli è la loro raffinazione, un processo che in realtà si “progetta” sulle caratteristiche del greggio che si andrà a processare ed i prodotti che da esso si desidera ottenere. Da un punto di vista semplificato, una raffineria è un insieme di unità di processamento collegate in uno schema di raffinazione. In ognuna di queste si porta a termine un singola operazione.
Lo schema di raffinazione è andato mutando durante gli ultimi
anni, aumentando in complessità nella misura in cui:
•
Diminuiva la disponibilità di greggi di alta qualità (leggeri
e dolci, “sweet light”) ed i margini ottenuti con essi
•
Aumentava l'esigenza delle specifiche dei prodotti
(benzine, gasoli, keroseni, nafte...): contenuto di zolfo, di azoto, indice di
ottani, contenuto in gomma, ecc.
•
Aumentavano le restrizioni ambientali: fumi, effluenti,
cattivi odori, ecc.
I prodotti intermedi e finali ottenuti dalla raffinazione
di un petrolio e la loro valutazione a prezzi di mercato determinano il prezzo
massimo al quale si può pagare il greggio. Si chiama potere di
conversione di una raffineria alla capacità di ottenere prodotti più
leggeri (gas, nafte, keroseni e gasoli) a partire da un determinato
greggio. Ad un maggior potere di conversione corrisponde un maggior margine,
ma anche maggior complessità. Uno schema tipico di una raffineria è
il seguente:
Principali estrazioni dei petroli greggi:
Prodotto
|
Intervallo Di Temperatura Di Ebollizione
|
Applicazioni
|
|
Frazioni leggere
|
Gas
di raffineria
|
<20
º C
|
Carburante
per la raffineria
|
GPL
|
<20
º C
|
Riscaldamento
domestico e industriale
|
|
Benzina
|
40-150
° C
|
Carburante
per autotrazione
|
|
Nafta
pesante
|
150-200
° C
|
Materie
prime per le sostanze chimiche, solventi.
|
|
Frazioni Sox
|
Cherosene
|
170-250
° C
|
Illuminazione
di carburante lampada per turbojet
|
Gasolio
|
250-320
° C
|
Carburanti,
gasolio da riscaldamento domestico
|
|
Frazione pesante
|
Olio
combustibile leggero
|
340-4001C
|
Carburante
per navi, locomotive, ecc.
|
Olio
combustibile denso
|
400-500
° C
|
Materia
prima per lubrificanti, cere, creme e oli.
|
|
Asfalto
|
>
500 ° C
|
Pavimentazioni,
coperture, impermeabilizzazioni, ecc.
|
Normalmente, le raffinerie sono integrate in grandi complessi
petrolchimici con impianti chimici che utilizzano alcune delle correnti di
uscita delle unità come materia per il suo primo processamento. Per esempio:
•
Fabbricare monomeri per
plastiche (crackers di nafta per fabbricare etilene, propilene, ecc.).
•
Lubrificanti, a partire da basi
lubrificanti.
•
Produzione di elettricità.
•
Immagazzinamento di GLP.
•
...ecc
4. Tipi di contratto petrolifero
I tipi di contratto di di
esplorazione e produzione hanno un impatto fondamentale sulla disponibilità di
greggio per l'esportazione e sul suo prezzo finale. Ogni contratto petrolifero
è il risultato di una negoziazione unica ed irripetibile nella quale
intervengono:
•
Il potere di negoziazione dello stato o compagnia che
cedono i diritti. Non si negozia allo stesso modo negli Stati Uniti, Europa o
Arabia Saudita che negli altri paesi.
•
Il potere di negoziazione
della compagnia operatrice, le sue capacità tecniche, le alternative
esistenti, ecc.
•
E sopra entrambe, il rischio di esplorazione, cioè,
l'incertezza sulla quantità di greggio e la capacità di produzione (un
contratto per produrre nel Golfo Persico non è la stessa cosa di uno per
produrre nell'Artico).
Una cattiva pianificazione dei contratti può allontanare
le imprese, avere effetti controproducenti e condurre ad un disimpegno non
ottimale:
In accordo con la proprietà della risorsa, intesa come la
capacità di definire i prezzi, i volumi ed i mercati per la produzione,
abbiamo due principali tipi di contratto:
• Sistemi Contrattuali, nei quali la proprietà
appartiene, generalmente, allo Stato o alla compagnia nazionale, che
retribuisce in modo diversi la compagnia. Questo tipo di contratto limitano il
margine di attuazione delle compagnie appaltatrici e aumentano il rischio
morale. All'interno dei Sistemi Contrattuali, ci sono varie modalità:
•
Contratti di Servizio, nei quali la retribuzione è
generalmente in denaro. Si dividono in tre categorie:
• 1) Contratti di Servizio
Puri, nei quali lo Stato sovvenziona la compagnia privata una percentuale
fissa degli introiti (misurati in “Testa di Pozzo”); con questa percentuale
la compagnia dovrà coprire i costi sostenuti, sia costi operativi (“OPEX” o
“operation expenditures”) o di investimento (“CAPEX”o “capital investitures”)
nelle operazioni sul campo.
•
2) Contratti di Servizio
di Rischio, nei quali la retribuzione alla compagnia si ricava dal ricavo
dell'operazione.
•
3) Ci sono anche Contratti
Ibridi, nei quali si trovano miscugli dei due precedentemente menzionati.
•
Contratti di Produzione
Condivisa, nei
quali la retribuzione alla compagnia aggiudicataria di solito è in natura.
Molte volte si permette all'operatore sul campo di recuperare i suoi opex e
capex prima di applicare la partecipazione dello Stato.
•
B) Sistemi di Regalie e
Imposte, nei
quali la proprietà la assume la compagnia che mette il capitale e si assume
il rischio. In questi casi, la partecipazione dello Stato si limita alla
copertura delle regalie e/o imposte. Operativamente la regalia consiste nell'applicare una percentuale
specifica sul volume o valore della produzione. Nel caso del petrolio e del
gas naturale, si applica sulla produzione o sul valore della stessa, misurata
in Teste di Pozzo. Per quello è un concetto che, all'interno del proprio
calcolo, non ha bisogno della contabilizzazione dei costi di operazione e di
investimento fattti. A seconda di chi si assume il rischio dell'operazione,
abbiamo due casi:
•
In quelli di Servizi, di solito è lo Stato che se
lo assume e semplicemente contratta con compagnie di servizi che si limitano a
realizzare determinate operazioni, per esempio: perforazione di pozzi,
manutenzione, ecc. Pertanto, in caso si scoprisse un pozzo “secco” è lo Stato
che perde soldi, perché non può evitare di pagare la compagnia di servizi.
•
In quelli di Regalie ed Imposte, di solito è la compagnia
che si assume il rischio dell'operazione, per esempio quando firma un
contratto in cui lo Stato partecipa solo
in presenza di una scoperta commerciale, la perdita per i pozzi secchi
ricade sulla compagnia.
5. Caratteristiche principali di ogni tipo di contratto
petrolifero
Qui c'è un riassunto molto valido (in spagnolo):
Sistemi di Regalie/Imposte:
è il
sistema più semplice e quello preferito dai paesi del Golfo Persico, dove le
ragalie possono arrivare al 99%.
•
La compagnia che voglia realizzare l'impresa deve pagare un'obbligazione
allo Stato quando si firma il contratto di esplorazione o quando comincia la
fase di produzione. L'aggiudicazione di solito viene fatta tramite asta o
appalto a busta chiusa
•
L'operatore del campo petrolifero deve pagare una regalia allo
Stato
•
L'operatore del campo petrolifero deve coprire tutti gli OPEX
e CAPEX dell'operazione
•
L'operatore deve ulteriormente pagare le imposte ed i tributi
stabiliti per legge
Contratti di Produzione Condivisa:
•
L'aggiudicatario paga un'obbligazione allo Stato al
momento della firma del contratto
•
L'aggiudicatario paga regalie allo Stato quando ha inizio
l'operazione
•
Lo Stato Nazionale conserva la proprietà delle riserve, semplicemente
assicura all'aggiudicatario il diritto a d esplorare, sviluppare e produrre le
riserve. In questo senso, lo Stato ha il controllo imprenditoriale
dell'operazione, mentre l'aggiudicatario si incarica delle operazioni
petrolifere
•
L'aggiudicatario paga tutti i costi ed i rischi associati
all'esplorazione e lo Stato
(generalmente attraverso l'impresa statale) si riserva il diritto di associarsi
durante la fase di sviluppo e produzione del giacimento
•
L'aggiudicatario normalmente deve coprire i costi della
formazione di personale locale e/o dare soldi per finanziare questi
concetti, questi costi possono essere recuperati in futuro
•
I costi operativi e, in alcuni casi, i costi di
esplorazione e sviluppo, possono essere recuperati attraverso le
percentuali di produzioni. Il volume stimato per coprire questi costi viene di
solito chiamato costo di recupero”
•
Una parte della produzione - generalmente riferita alla
produzione totale dedotta, quella per pagare le regalie e i costi di
recupero – viene divisa fra l'assegnatario e lo Stato (impresa statale).
Questo “profit split” (divisione dei profitti) può variare dal 5% fino al 60%
per l'assegnatario
•
Dato che l'assegnatario non può disporre delle riserve
dell'idrocarburo, generalmente è interessato alla parte della riserva che
gli compete dopo la divisione riportata nel punto precedente.
•
L'assegnatario si fa anche carico delle imposte e dei tributi
segnalati nella legge. Molte volte ,per fini pratici, si applicano queste
imposte sul profit split.
Contratti di Servizi: i preferiti dai paesi
dell'area LAM:
•
Esiste il pagamento di un'obbligazione allo Stato quando
si firma il contratto.
•
Pagamento di regalie allo Stato quando si produce il
campo.
•
Le riserve rimangono
di proprietà dello Stato.
•
Tutti i costi ed i rischi
delle fasi di esplorazione, sviluppo e produzione li assume l'assegnatario.
•
L'assegnatario recupera gli OPEX
e CAPEX attraverso pagamenti per loe proprie operazioni.
•
Lo Stato può partecipare alle operazioni insieme
all'assegnatario.
6. La formazione del prezzo e del valore
Dal punto di vista del venditore, il prezzo di un greggio
lo possiamo scomporre nei seguenti componenti:
Costo dell'esplorazione
convenuto secondo
il contratto (rateizzato a seconda della produzione futura che ci si aspetta per
ogni momento, vedere il paragrafo “contratti petroliferi”)
+
Ammortizzazione delle installazioni ed
altri costi fissi
+
Costi della produzione
convenuta secondo il contratto (costi variabili)
+
Costi di trasporto al
punto di consegna
+
Royalties e imposte per poter vendere/esportare
il greggio
+
MARGINE NETTO
Lo stesso petrolio può
avere prezzi molto diversi per la compagnia statale e per quella
operatrice. Dal punto di vista del compratore finale (che presumeremo
essere un'impresa di raffinazione) il valore di un greggio lo possiamo
scomporre nei seguenti componenti:
Rendimento, cioè, valutazione a
prezzi di mercato dei prodotti che si possono ottenere col miglior schema di
raffinazione disponibile
-
Costo del trasporto dal
punto di consegna alle installazioni di trattamento
-
Costo del elaborazione e
trattamento del prodotto (desolforazione, dissalazione, energia consumata
dalle unità, ecc)
-
Ammortizzazione delle unità (usura delle
unità, esaurimento dei catalizzatori, ecc.)
-
Costo di conservazione e vendita dei prodotti finiti
-
Costo di trattamento di
residui e sottoprodotti
Così, il prezzo finale di ogni greggio è unico e dipende,
pertanto, dai seguenti fattori:
•
Il contratto di
esplorazione e produzione
•
Il numero, la capacità e la disponibilità delle
installazioni adeguate al trattamento: i greggi pesanti ed acidi hanno un
mercato più ridotto e, quindi, si vendono con un sconto rispetto a
quelli analoghi più leggeri e dolci. In generale, il potere di
conversione delle raffinerie attive nei paesi consumatori è andato aumentando
considerevolmente durante gli anni, fino al punto che una raffineria con
configurazione aggiornata agli anni 80-90 sarebbe ora anti-economica
•
Le alternative disponibili
alla portata dei compratori
•
Il prezzo di mercato dei prodotti
intermedi e finali: c'è un mercato di prodotti intermedi (nafte, oli
combustibili, concentrati benzenici, ecc.) uno dei cui riferimenti più
importanti è, per esempio, Platts.
Così:
•
Di fronte ad un prezzo basso delle nafte, una raffineria può decidere
di importarle per incorporarle direttamente alle proprie unità, al posto di
fabbricarle da sé
•
Allo stesso modo, se il margine ottenuto esportando le nafte di
una certa qualità è maggiore di quello ottenuto con prodotti finali formulati,
si può optare per esportarle direttamente
•
Il costo del trasporto dal
punto di produzione a quello di trattamento
•
I magazzini per la
vendita, che dipenderanno dal comportamento del venditore
•
Le compagnie private abitualmente
vogliono monetizzare le proprie riserve il prima possibile, per
recuperare il contante e ridurre il rischio (politico e morale)
dell'operazione. In questo modo il suo interesse è vendere il più possibile a
prezzi al di sopra della soglia di rendimento
•
Le compagnie statali si
attengono a criteri geopolitici (link in spagnolo NdR) ed il loro comportamento e le loro
priorità sono più imprevedibili. A seconda,
possono limitare la produzione per sostenere i prezzi, forzare la
rinegoziazione dei contratti, conservare parte delle proprie riserve per il
futuro e in generale attenersi a tutta una serie di priorità che hanno poco a
che fare strettamente col mercato.
•
Fattori geopolitici colpiscono
la offerta di greggi alternativi compatibili: guerre, rivoluzioni,
instabilità, decisione dell'OPEC, cambiamenti legislativi dei paesi
esportatori, ecc.
•
Fattori geopolitici o
stagionali che colpiscono la domanda: crisi economiche, periodo
dell'anno, livello delle riserve di emergenza, periodi di vacanza, imposizioni
legali e ambientali, ecc.
•
E, come in tutto il mercato, le aspettative future, l'azione
degli speculatori attraverso contratti di futures e derivati che, a volte,
superano di varie volte gli importi dei contratti di compravendita
reali.
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