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08 novembre, 08:42
Sanità Usa, si' Camera alla riforma di Obama
WASHINGTON - Decisione storica da parte della Camera degli Stati Uniti: per la prima volta in decenni i deputati americani hanno detto si' alla riforma del sistema sanitario. La Camera, in una rara seduta di sabato conclusasi a notte fonda, ha votato a favore della riforma fortemente voluta dal presidente, Barack Obama. Il testo e' passato nonostante l'opposizione compatta di tutti i deputati repubblicani tranne uno e di un certo numero di deputati democratici moderati: 220 i voti a favore, 215 i contrari.
Affinche' la riforma diventi legge, tuttavia, e' necessario che si esprima anche il Senato, dove la maggioranza democratica non e' affatto data per scontata. Nello stesso tempo, pero', il si' della Camera rappresenta una vittoria politica di straordinaria portata per l'amministrazione Obama. Lo stesso presidente, infatti, nell'imminenza del voto si era recato al Congresso per esortare i deputati ad esprimersi a favore della riforma. E in una dichiarazione successiva aveva aveva parlato di ''momento storico'' per gli Stati Uniti. Le stesse parole erano state usate dalla Speaker della Camera, Nancy Pelosi: ''Oggi - aveva detto - e' una giornata storica per l'America. I nostri pensieri vanno al senatore Ted Kennedy, che era solito definire la riforma sanitaria come il grande lavoro incompiuto del nostro Paese'
'. La riforma prevede la assistenza sanitaria nei confronti di 36 milioni di cittadini americani che attualmente non godono di alcuna copertura. Inoltre prevede in un arco di dieci anni di arrivare a coprire il 96% della popolazione, per un ammontare complessivo di 1.200 miliardi di dollari. Il testo introduce poi una serie di norme restrittive per le compagnie assicurative rispetto al sistema attuale. Non solo prevede di introdurre nel mercato la tanto contestata 'public option', l'opzione pubblica voluta dal governo per 'calmierare' il mercato, ma contiene regole nuove come per esempio l'obbligo da parte dei datori di lavoro di assicurare i loro dipendenti; oppure il divieto nei confronti delle compagnie di assicurazione di negare a clienti la copertura sulla base delle cosiddette ''condizioni mediche preesistenti'', oppure di alzare in misura significativa il prezzo delle polizze nei confronti delle persone piu' anziane.
''Un voto storico'': cosi' il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha definito il passaggio alla Camera della riforma sanitaria.
4 commenti:
Bardi, lei è uno scienziato, non dovrebbe seguire i titoli da guitti della Repubblica. Con la maggioranza schiacciante che avevano alla camera, il primo voto era scontato, eppure il vantaggio si è ridotto a soli 5 deputati. Al senato la maggioranza è molto meno netta, e con altrettanti franchi tiratori la riforma salta quasi sicuramente. Ergo, aspettiamo e se siamo superstiziosi mettiamoci una mano sul pacco, ma non festeggiamo prima del tempo
In una buona causa, non ci sono mai sconfitte.
http://healthafteroil.wordpress.com/
..Seri dubbi che sia una buona causa....
Considerando che Obama non ha certo le mani libere speriamo bene.
Comunque considerando che la disoccupazione negli states e' al 17,5% con il filtro U6 ed al 10,2% con il filtro U3 sarebbe un buon modo per infondere un po' di fiducia al cittadino americano.
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