In un post di Agosto del 2008 avevo ragionato sulla questione dei rifiuti proponendo che li si dovessero gestire con strutture "leggere" principalmente basate sull'iniziativa dei singoli cittadini e delle famiglie. Ovvero, che dovessero essere gestiti più o meno come una volta si gestiva la "spigolatura" (qui sopra in un quadro di Millet). Sembra che le cose si siano muovendo nella direzione che avevo identificato.

Grosse novità nella gestione dei rifiuti in Italia. E' apparso ieri sulla stampa l'annuncio dell'approvazione da parte del consiglio dei ministri di un nuovo pacchetto di norme sui rifiuti. Su questo argomento, "La Repubblica" riporta le dichiarazioni del sottosegretario Guido Bertolaso:
"L'articolo 1 del decreto - aggiunge Bertolaso - consente ai cittadini della Campania di sviluppare in modo autonomo il riciclo della spazzatura. Ogni cittadino può andare con la spazzatura alla mano alla più vicina piattaforma Conai (consorzio nazionale imballaggi) e ricevere un compenso economico per i rifiuti riciclabili".
Questa è una piccola rivoluzione nella gestione dei rifiuti in Italia. Mentre in altri paesi, Germania, Stati Uniti e altri, è sempre stato possibile per il singolo cittadino ricavare un piccolo reddito differenziando i propri rifiuti, in Italia questo è proibito o, comunque, reso estremamente complicato dalle leggi vigenti.
Possiamo chiamare l'idea di essere pagati per differenziare i propri rifiuti come "Porta e Incassa" oppure, tenendo conto della tendenza di usare sigle un po' più pompose di chi lavora in questo campo "Conferimento rimunerato" Questo decreto recepisce un movimento di opinione che stava in qualche modo diffondendosi a vari livelli. Ne ho parlato in un post dal titolo "La spigolatura dei rifiuti" e a proposito della "proposta ecopunto" a opera della ditta Recoplastica, ma l'idea era matura. Con il generale impoverimento della società e con fasce sempre più ampie di cittadini ridotti a dover risparmiare su tutto, è necessario pensare a degli aiuti concreti alle famiglie. Fra questi, aiutano anche piccole cose come essere in grado di ottenere qualche soldo dalle bottiglie di PET e dalle lattine riciclate.
Ciò detto, alcune precisazioni sono d'obbligo.
1. Il decreto vale solo per la Campania. E' però un passo importante, che stabilisce un principio che potrebbe rapidamente diffondersi in tutto il paese
2. I lettori campani non pensino di potersi presentare oggi al Conai con un sacchetto di bottiglie e essere pagati. Il decreto stabilisce il principio. Questo però dovrà essere reso operativo con dei provvedimenti specifici che dovranno stabilire quanto i rifiuti saranno pagati, in che quantità li si potranno conferire, come e dove lo si potrà fare.
3. Nessuno diventerà ricco con il Porta e Incassa. Ai prezzi di mercato, si parla di 1-2 centesimi a lattina o bottiglia di PET. Questo a meno che il governo non sovvenzioni pesantemente questo tipo di raccolta, come si fa in Germania dove una bottiglia di PET viene pagata 15-20 centesimi.
4. Bisogna fare attenzione che il Porta e Incassa non vada a interferire con altri sistemi di raccolta differenziata che sono già in atto. Comunque, in media la raccolta differenziata come la si fa oggi non raccoglie più del il 30% dei rifiuti solidi urbani, per cui c'è posto per miglioramenti, anzi ce n'è un'assoluta necessità.
Si tratta quindi di un'evoluzione importante che va nella direzione giusta. Vedremo come si sviluppa e che risultati darà
Per un approfondimento su questo argomento, potete dare un'occhiata al mio (lunghissimo) post sulla "Spigolatura dei Rifiuti"