sabato, novembre 01, 2008

Il "Porta e Incassa" ("Conferimento Rimunerato"): un nuovo paradigma nella gestione dei rifiuti


In un post di Agosto del 2008 avevo ragionato sulla questione dei rifiuti proponendo che li si dovessero gestire con strutture "leggere" principalmente basate sull'iniziativa dei singoli cittadini e delle famiglie. Ovvero, che dovessero essere gestiti più o meno come una volta si gestiva la "spigolatura" (qui sopra in un quadro di Millet). Sembra che le cose si siano muovendo nella direzione che avevo identificato.
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Grosse novità nella gestione dei rifiuti in Italia. E' apparso ieri sulla stampa l'annuncio dell'approvazione da parte del consiglio dei ministri di un nuovo pacchetto di norme sui rifiuti. Su questo argomento, "La Repubblica" riporta le dichiarazioni del sottosegretario Guido Bertolaso:

"L'articolo 1 del decreto - aggiunge Bertolaso - consente ai cittadini della Campania di sviluppare in modo autonomo il riciclo della spazzatura. Ogni cittadino può andare con la spazzatura alla mano alla più vicina piattaforma Conai (consorzio nazionale imballaggi) e ricevere un compenso economico per i rifiuti riciclabili".

Questa è una piccola rivoluzione nella gestione dei rifiuti in Italia. Mentre in altri paesi, Germania, Stati Uniti e altri, è sempre stato possibile per il singolo cittadino ricavare un piccolo reddito differenziando i propri rifiuti, in Italia questo è proibito o, comunque, reso estremamente complicato dalle leggi vigenti.

Possiamo chiamare l'idea di essere pagati per differenziare i propri rifiuti come "Porta e Incassa" oppure, tenendo conto della tendenza di usare sigle un po' più pompose di chi lavora in questo campo "Conferimento rimunerato" Questo decreto recepisce un movimento di opinione che stava in qualche modo diffondendosi a vari livelli. Ne ho parlato in un post dal titolo "La spigolatura dei rifiuti" e a proposito della "proposta ecopunto" a opera della ditta Recoplastica, ma l'idea era matura. Con il generale impoverimento della società e con fasce sempre più ampie di cittadini ridotti a dover risparmiare su tutto, è necessario pensare a degli aiuti concreti alle famiglie. Fra questi, aiutano anche piccole cose come essere in grado di ottenere qualche soldo dalle bottiglie di PET e dalle lattine riciclate.

Ciò detto, alcune precisazioni sono d'obbligo.

1. Il decreto vale solo per la Campania. E' però un passo importante, che stabilisce un principio che potrebbe rapidamente diffondersi in tutto il paese

2. I lettori campani non pensino di potersi presentare oggi al Conai con un sacchetto di bottiglie e essere pagati. Il decreto stabilisce il principio. Questo però dovrà essere reso operativo con dei provvedimenti specifici che dovranno stabilire quanto i rifiuti saranno pagati, in che quantità li si potranno conferire, come e dove lo si potrà fare.

3. Nessuno diventerà ricco con il Porta e Incassa. Ai prezzi di mercato, si parla di 1-2 centesimi a lattina o bottiglia di PET. Questo a meno che il governo non sovvenzioni pesantemente questo tipo di raccolta, come si fa in Germania dove una bottiglia di PET viene pagata 15-20 centesimi.

4. Bisogna fare attenzione che il Porta e Incassa non vada a interferire con altri sistemi di raccolta differenziata che sono già in atto. Comunque, in media la raccolta differenziata come la si fa oggi non raccoglie più del il 30% dei rifiuti solidi urbani, per cui c'è posto per miglioramenti, anzi ce n'è un'assoluta necessità.

Si tratta quindi di un'evoluzione importante che va nella direzione giusta. Vedremo come si sviluppa e che risultati darà

Per un approfondimento su questo argomento, potete dare un'occhiata al mio (lunghissimo) post sulla "Spigolatura dei Rifiuti"

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente una buona notizia. bMi chiedo perchè una proposta saggia debba essere limitata alla sola Campania.

Anonimo ha detto...

Continuo ad essere persuaso che sarebbe più efficace ridurre la generazione di rifiuti nelle fabbriche e nella distribuzione, mediante l'imposizione di standard rigidi e ineludibili sul confezionamento e sulle tecniche di smercio. Anche in quel caso, all'acquirente verrebbe garantito un recupero economico, col vantaggio di vederlo all'opera non a posteriori, ma anticipato (i soldi non vengono [forse e in parte] recuperati, ma semplicemente non spesi).

Anonimo ha detto...

Dopo le buone notizie del professore vi comunico le brutte. nell'ultimo il prezzo che le cartiere pagano per il cartone imballato e sceso da 80 a 30/35 euro x tonn. molte cartire ha gia' deciso di bloccare i conferimenti presso le loro cartiere. La Cina e estremo oriente ha bloccato i conferimenti alle loro cartiere e forse riprenderanno a gennaio con prezzi ancora piu' bassi.
pertanto, il cittadino non avra' nessun contributo anzi se i comuni non aiutano i servizi di raccolta il sistema si fermera'. Nei prossimi giorni vedremo se succedera', le previsioni nel settore dei riciclatori di solito anticipano gli eventi sia quelli positivi che quelli come questo negativi.

Ugo Bardi ha detto...

Infatti. Con la crisi economica, tutto crolla. Si tratta di vedere in termini relativi se il valore dei rifiuti crolla di più di quello di altre cose. A mio parere, in termini relativi, il crollo economico rende più conveniente il riciclaggio. Ma, come dicevo, nessuno diventa ricco riciclando rifiuti; altrimenti non sarebbero rifiuti.