Infatti, nell’introduzione della relazione leggiamo che: “Nell’ambito del protocollo di Kyoto, L’UE-15 si è impegnata a ridurre le sue emissioni di gas serra dell’8% rispetto ai livelli dell’anno di riferimento entro il 2008-2012. Secondo gli ultimi dati disponibili dell’inventario (2006), le emissioni totali di gas serra nell’UE-15 sono state inferiori del 2,7% rispetto alle emissioni dell’anno di riferimento, se non si tiene conto delle attività legate alla destinazione d’uso del terreno, ai cambiamenti di tale destinazione e alla silvicoltura (attività LULUCF). Dal 1990, l’economia dell’UE-15 (espressa come PIL) è aumentata del 40% circa. Nel 2006 le emissioni di gas serra dell’UE-15 sono diminuite dello 0,8% rispetto al 2005 a fronte di una crescita economica del 2,8%. Le proiezioni della Figura 1 indicano che la Comunità sarà in grado di realizzare il proprio obiettivo di Kyoto. Inoltre, anche i settori che rientrano nel sistema comunitario di scambio delle quote di emissione (ETS) dovrebbero contribuire alle riduzioni con un 3,3%, cifra che attualmente non figura nelle stime previste.
In base alle proiezioni disponibili, entro il 2010 otto Stati membri sui 15 dell’UE-15 – Belgio, Germania, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Svezia – dovrebbero conseguire i rispettivi obiettivi ricorrendo alle politiche e alle misure esistenti, ai pozzi di assorbimento del carbonio e ai meccanismi di Kyoto. Altri quattro Stati membri (Austria, Finlandia, Francia e Lussemburgo) dovrebbero ottenere lo stesso risultato con le politiche e misure supplementari previste. Per adesso, invece, tre Stati membri (Danimarca, Italia e Spagna) non dovrebbero riuscire a realizzare l’obiettivo di Kyoto. Tuttavia, il divario tra le proiezioni riguardanti questi paesi e i rispettivi obiettivi si è notevolmente ridotto rispetto allo scorso anno, soprattutto nel caso di Spagna e Italia. Inoltre, il sistema ETS comunitario e i suoi effetti sulle emissioni nazionali di Danimarca e Spagna, elementi che non sono stati calcolati nelle proiezioni di quest’anno, dovrebbero dare un contributo importante per il raggiungimento degli obiettivi dei due paesi in questione".
3 commenti:
"pozzi di assorbimento del carbonio"
Suona un po' come dire: Abbiamo prodotto CO2 ma invece di metterlo in atmosfera lo teniamo quì e lo regaliamo alle genarazioni future.
I pozzi di assorbimento sono le strutture naturali che trattengono l'anidride carbonica, prevalentemente le foreste.
I pozzi di assorbimento ripresi da Terenzio sono gli unici che hanno un senso termodinamico.
Immaginare serbatoi artificiali di "trattenimento" della CO2 cozza contro il 2°principio
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