Nei discorsi da bar, un po' tutti parlano della "crisi". Hai visto, l'economia non gira, chissà dove andiamo a finire, ma no è solo un momento, lo stato non fa abbastanza, dovremmo fare grandi opere per creare occupazione, potremmo aumentare ulteriormente gli incentivi auto, bla bla ...
Tra i luoghi comuni citati sopra, che sono credo l'1% di quelli che tutti noi sentiamo, prendiamo ad esempio quello secondo cui " l'economia non gira ".
Ma cosa vorrà mai dire? L'economia è un ente astratto che fa il bello e il cattivo tempo, è mutevole e dispettosa come un pomeriggio d'aprile?
Signori, questa non è una crisi. E' LA crisi.
Con questo non voglio dire che gli esiti saranno necessariamente catastrofici; se sapremo gestire la transizione, tirando la cinghia senza costruire colpevoli e fantasmi ad hoc, potremo arrivare a nuovi equilibri. Ma come insegna Colin Campbell, andare nella direzione opposta a quella della crescita "economica" del '900 non sarà banale.
PS 1
In realtà la crescita economica è la manifestazione aritmetica della capitalizzazione legata a flussi crescenti nell' estrasformazione di risorse minerarie e biologiche, in seno alla quale si manifestano palesi contraddizioni, in primis la sopraffazione e la povertà cronica della maggioranza della popolazione mondiale
["Estrasformazione": neologismo creato 1 minuto fa per compendiare l'estrazione e la trasformazione delle risorse: il secondo principio della termodinamica all'opera]
PS 2
5 commenti:
...Sto finendo a leggere "decrescita felice " di Latouche: in parte mi sta deludendo, in parte no : sembra voler lanciare il sasso e poi nascondere la mano, come quando a pagina 43 o giù di accenna al problema delle pensioni e dell'impossibilità di sopravvivenza di una società fatta per metà o quasi da over 65....
La crisi passerà, e ad suo modo è una crisi giusta : in pochi però parlano di valori fino in fondo , nel senso che questa crisi, fra qualche decennio, porterà ad un ribaltamento dei valori dei baby boomers all'insegna del "volemose bè ", o del tipo " meio na gallina oggi che un uovo domani ", o del tipo " perchè mio figlio che ha studiato filosofia non può fare il professore universatario ?", od ancora, come oggi in chiusura del tg5, il caso "scandaloso" del babmbino di 2 anni nato prematuro a 6 mesi, operato 6 volte, senza intestino, già con status di invalidità civile al 100% , i cui genitori protestavano per chè le 2 ore di assistenza domicialre professionale fornite non erano sufficienti ( e sicuramente non lo erano ) : tutto questo è sostenibile ? chi paga ? A mio giudizio i popoli del sud del mondo hanno pagato e continuano a pagare soprattutto dal punto di vista culturale ( scardinamento di uno stile di vita sostenibile coi loro territori ); poi negli ultimi 15 anni hanno cominciato a pagare qui in Europa molti under 35, e da ultimo, ma non ultimo , madre Terra, con le sue ricchezze minerali e biologiche sta continuando a pagare per quel povero bambino ( Ancora per poco)
Il tema che affronti con una certa competenza, Francesco, è in effetti spinoso e delicato nel contempo.
Sicuramente assisteremo a un declino nell'energia equivalente consacrata alla sopravvivenza di casi clinici molto difficili.
Esempio. Nella cura di buona parte di neoplasie si usano farmaci a base di Platino. Il farmaco, una volta somministrato, esplica la sua funzione (quando può), poi viene escreto e dopo un mesetto finsce in mare. Il metallo raro dissolto e disperso è praticamente perso per sempre, non essendo termodinamicamente recuperabile (per problemi di resa; un po' quello che succede per l'estrazione dell'uranio dal mare).
Certo, potranno venire fuori altri tipi di farmaci, ma il problema si sposta.
Forse, lo sbaglio dell'uomo è quello di pretendere di avere l'immortalità in cambio di un sacrificio crescente di energia fossile. Qui entriamo nel metafisico ... :-)
R Frank : importante è instillare un dubbio nella vita di tutti i giorni fra amici e conoscenti che non sanno niente di ASPO nè comprendono bene la funzione esponenziale o la seconda legge della termodinamica : i valori sono anzitutto consuetudine trasmesse e principi validi, corretti, " che hanno forza" da etimo : il problema è che dovranno cambiare molto in fretta nei prossimi 2 decenni.
"se sapremo gestire la transizione, tirando la cinghia senza costruire colpevoli e fantasmi ad hoc, potremo arrivare a nuovi equilibri."
Facile come ribaltare il dogma della crescita continua, no?
Si dice che la speranza sia l'ultima a morire ma allo stato attuale delle cose la vedo in coma irreversibile...
Paolo B.
Forse potete trovare interessante questa mia analisi fra economia, moneta e limite strutturale allo sfruttamento delle risorse.
http://www.ilpassatore.it/2009/05/03/lincantesimo-della-moneta/
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