mercoledì, aprile 14, 2010

Le lezioni dell'elezioni

Chi avesse voglia di seguire i dibattiti politici di questi giorni, si accorgerebbe che le analisi post elettorali italiane sono tra le più astruse, fantasiose, imprecise, cavillose e inutili esercitazioni del pensiero umano.
Sgombrando il campo dalla confusione interpretativa e dall’ipertrofia delle motivazioni, secondo me, il fattore decisivo delle ultime elezioni regionali è stata la presentazione in Piemonte della lista “cinque stelle” di Beppe Grillo. Essa, catalizzando una quota marginale di elettorato del centro-sinistra, ha consentito al centro-destra di acquisire un esiguo vantaggio dello 0,4%, utile però ad aggiudicarsi la presidenza della Regione. Se il movimento di Grillo non si fosse presentato in Piemonte, il risultato finale sarebbe stato di 8 a 5 a favore del centro-sinistra, nel nord sarebbe rimasto un argine alla deriva leghista e, diversamente da ora, si parlerebbe di vittoria dell’opposizione e di difficoltà politiche del governo. Poi, come sempre nella storia italiana, la Chiesa ha influito sugli equilibri politici, ma lo avrebbe fatto di meno senza l’aiuto determinante delle “cinque stelle”.
Si può condividere o meno questa analisi, ma di certo ora bisogna confrontarsi con il nuovo quadro politico. Premetto che Grillo non mi entusiasma politicamente, per i motivi che ho già spiegato in un articolo precedente. Però ritengo che i suoi militanti e, soprattutto il suo elettorato, siano portatori di giuste istanze di trasparenza, moralità, correttezza e rinnovamento della politica, meritevoli di grande attenzione. Come tutte le giovani formazioni politiche, manca di visione politica e ciò conduce a compiere gli evidenti errori tattici appena descritti: infatti, con la Presidenza Cota non solo il progetto di alta velocità ferroviaria sarà confermato, ma si rischia un pesante arretramento su tutte le altre questioni ambientali, energetiche e sociali che interessano il Piemonte.
Però, secondo me, il vero problema del movimento è l’indeterminatezza e l’ambiguità della linea politica e programmatica, addirittura incentivata dal suo fondatore. Faccio un solo esempio, già commentato in un mio recente articolo. Grillo ora manifesta dubbi nei suoi comizi sul futuro della mobilità fondata sull’automobile e poi, non dissociandosi sul blog, si avvantaggia opportunisticamente di una ridicola campagna per la riduzione del prezzo della benzina.
Infine una breve riflessione politica sui veri vincitori di queste ultime elezioni, i leghisti. Adesso tutti li elogiano e blandiscono, ma sono a mio parere, uno dei sintomi del declino dei valori umani e sociali che hanno contraddistinto in passato il nostro paese. Sono inoltre l'espressione di una cultura vetero - industrialista che da voce a settori del mondo produttivo ed economico assuefatto alla costante espansione dei consumi e della produzione, che vedono messi in dubbio dalla crisi economica i propri livelli di opulento benessere. Sono stato di recente dopo tanti anni a Verona, una delle città italiane che amo di più, e sono rimasto colpito da quell’impalpabile clima di intolleranza e diffidenza che sembra avvolgere le cose e gli uomini. Il Sindaco della città, ha appena rinunciato ai finanziamenti per un progetto tranviario già appaltato dalle amministrazioni precedenti, che avrebbe contribuito a ridurre l’inquinamento che si mangia i monumenti della città. Ma in tanti continuano a definirli “buoni amministratori”.

21 commenti:

Paolo Marani ha detto...

Trovo un po strano un post così politico in un blog che ha si fa forza di tutt'altri argomenti.

Ognimodo, visto che il tema è stato tirato in ballo, vorrei sottolineare alcune cose.

Non è vero che Grillo abbia promosso la ridicola campagna sul prezzo della benzina. Anzi è vero il contrario, ha sempre sostenuto che una reale transizione verso una economia affrancata dal petrolio HA BISOGNO di prezzi dei carburanti strutturalmente molto più alti di quelli attuali, altrimenti rimarremo a lamentarci per le presunte speculazioni e non cambierà mai nulla.

Infino, che avere "visione politica" sia favorire qualcuno che non si condivide (il PD) per battere qualcuno che si aborra (PdL) mi sembra quanto meno sintomo di una concezione della politica davvero vecchia.

Perchè si dovrebbe fare alla Bresso degli sconti ? Per arginare i leghisti ? Non dovrebbero essere gli elettori e non i partiti ad arginarli ?

E' un retropensiero un po ipocrita, al quale Grillo ha risposto brillantemente: "Se Bresso non si presentava, il movimento di Grillo avrebbe avuto molto ma molti più consensi"

Le 5 stelle sono deboli e immature, ma i temi di questo blog, a ben guardare, fondamentali per il nostro futuro, sono trattati solo da loro. Le altre formazioni politiche semplicemente ci prende per cassandre invasate, oppure usano il paraocchi (e il paraorecchi).

Lopo ha detto...

"Grillo ora manifesta dubbi nei suoi comizi sul futuro della mobilità fondata sull’automobile e poi, non dissociandosi sul blog, si avvantaggia opportunisticamente di una ridicola campagna per la riduzione del prezzo della benzina."

Si avvantaggia in che modo? Non credo che lui o il suo sito abbiano bisogno di pubblicità.

aphex ha detto...

Ma anche la Bresso era favorevole alla TAV eccome!!!

Hystaspes ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Hystaspes ha detto...

Il vero vincitore delle ultime elezioni non è la lega, ma l'astensionismo. Tutti i partiti hanno perso voti, in termini numerici assoluti.
Quando non si tratta di una deliberata strategia poco democratica, l'errore che quasi tutte le forze politiche commettono è proprio quello di non confrontarsi con il popolo dei delusi.

Riguardo i limiti del movimento 5 stelle, vi segnalo questo articolo:

http://www.nuovopartitodazione.it/Articoli/artgrilloelezioniregionali.html#Inalto

Dario ha detto...

manca di visione politica e ciò conduce a compiere gli evidenti errori di strategia

Forse è più corretto indicare "errori di tattica" se l'obbiettivo (TAV-energia-ecc...,) è circoscritto ad una regione per un mandato politico. La "strategia" del Movimento a 5 Stelle mi sembra invece abbastanza coerente: intercettare l'elettorato scontento, introdurre meccanismi di democrazia partecipativa, puntare a programmi/temi ben definiti, in prospettiva proporsi come alternativa all'attuale sistema bipolare. Se ci fosse stata un'alleanza con il PD, sarebbe venuta a mancare la ragione d'essere del Movimento. Sarebbe stato un inizio alquanto triste barattare subito i principi per qualche vittoria simbolica.

Paolo ha detto...

Strana tesi quella dell'autore del post.
Premesso che il PD è tutto fuorchè opposizione vera ad una maggioranza che sta sgovernando il paese, si accusa Beppe Grillo di aver stornato i voti necessari che in Piemonte avrebbero consentito la vittoria dello stesso PD e l'argine alla marea leghista.
Il vero asso nella manica della cricca di berlusca è stato l'astensionismo massiccio della gran parte dell'elettorato anti pdl.
Tutto qui.
E questo dimostra che l'astensionismo non paga, se è vero che una maggioranza, ormai minoranza nel paese(lega a parte che è solo un partito locale), "ufficialmente" si sente legittimata a gioire per la vittoria elettorale alle amministrative...

Paolo Marani ha detto...

Non dimentichiamo inoltre che la Lega è un partito a forte connotazione regionale (anche se sta incanalando voti di protesta ultimamente anche al centro).

Il movimento di Grillo invece, è limitato territorialmente esclusivamente per la carenza di partecipanti, nasce spontaneo dai gruppi dei Meetup, e pertanto è confluito in formazione politica solo la dove questi erano più organizzati.

Quello che manca nel movimento è la risoluzione di un deficit organizzativo, non certo la visione politica, che anzi mi sembra l'unica in questo desolante panorama ad essere passabile.

Paolo ha detto...

Ipotizziamo una candidatura politica autonoma(senza alleanze con i soliti partiti o forse l'IdV) di Beppe Grillo alle politiche del 2013. Personalmente sono convinto che avrebbe percentuali di votanti interessantissime, un po' come ha letteralmente stracciato, sulle opinioni di voto, gli altri candidati alle primarie del PD.
Probabilmente farebbe anche meglio di berlusca alle politiche del '94.
Fantapolitica comunque, non credo che il comico genovese scenderà mai in campo politicamente, e con i movimenti a 5 stelle la strada è troppo lunga se non impraticabile.
Molto probabilmente i cambiamenti politici e sociali avverranno a breve, rapidamente e in modo drastico causa peak oil...

Anonimo ha detto...

l programma politico c'è e molte cose sembrano prese a piè pari da questo blog. E' in un file PDF, tutto lì.
Certo bisogna ragionare non più come la vecchia politica, le ideologie sono morte da anni, o meglio, l'unica rimasta è quella neo-liberista che affonda le sue radici nei primi anni '80 con Reagan e la Tatcher.
Cosa faranno i due consiglieri eletti in Piemonte e quello eletto in Emilia Romagna? Certo non potranno cambiare la linea dei governi regionali però saranno di sicuro un pungolo.
Dietro di loro decine di migliaia di persone che nonostante la delusione per i partiti tradizionali pensano che ancora qualcosa si possa cambiare.
Sono quelli che usano poco l'auto o non ce l'hanno più. che bevono l'acqua del rubinetto, che hanno o vorrebbero i pannelli solari ecc.
Insomma sono la società che ASPO vorrebbe.
Poi magari faranno la fine del Partito Radicale, ad un certo punto si è alleato con Berlusconi, ma volete ammazzarci anche la speranza?

banzai ha detto...

molto interessante.. sembra che ci siano tanti grilli in questo blog!!! l'autore ha qualcosa di cui meditare...

siamo in moVimento!

Stefano Marocco ha detto...

Sicuramente chi si interessa dei temi di Aspo, se coerente, non poteva non votare 5 stelle!
Quindi non ci si deve lamentare. Se si voleva sostenere la Bresso, o il PD, bisognava fare pubblicità agli inceneritori, alle "grandi opere", al nucleare (?), alla crescita economica, etc.

fausto ha detto...

I cambiamenti non sono lineari: il declino del berlusconismo sarà inevitabilmente caratterizzato da picchiate e risalite. Io credo che gli italiani cominceranno a perdere affetto nei confronti di chi li governa quando alcuni deliranti provvedimenti presi attorno al lavoro ed alla scuola avranno colpito la maggioranza di essi.

E' un problema di tempistica, come per ogni pachiderma.

Chi ha fretta di vedere dei cambiamenti farà meglio a rivolgersi a se stesso ed alla propria comunità locale.

Noel ha detto...

Non sono d'accordo sul fatto che se Grillo non si fosse presentato avrebbe vinto la Bresso. Io e tutti quelli che conosco che hanno votato M5S saremmo rimasti a casa senza andare a votare. Perchè la scelta era tra due persone che volevano entrambe la TAV e gli inceneritori. E quindi?

Concordo invece sull'affermazione che l'aumento del leghismo sia il sintomo di quanto stia sempre più sprofondando in un baratro la coscienza e l'intelligenza del popolo italiano.

fabio ha detto...

http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2010/04/voglio-le-banche-del-nord.html

http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2010/04/da-che-pulpito-viene-la-predica.html

Non servono commenti

Anonimo ha detto...

Noel, hai completamento toccato il problema. Il voto ai grillini ha limitato l'astensionismo.
Io come altri, non saremmo andati a votare. I programmi della Bresso e di Cota in Piemonte erano identici (TAV, inceneritori, tangenziale est di Torino, infrastrutture, anche energie alternative perché oramai è di moda ecc.), provate a leggerli.
Grillo col suo fare populistico, purtroppo bisogna dirlo, è l'unico che ci prospetta una società a decrescita.
Poi dietro vi è la Casaleggio&Associati che pubblica video deliranti di questo tipo ma che ci vuoi fare? E' la Rete bellezza!

Terenzio Longobardi ha detto...

Solo alcune brevi considerazioni di commento a questo interessante dibattito:
La politica è strettamente intrecciata alle tematiche "risorse, economia, ambiente" e quindi è giusto che il blog rifletta anche su questo aspetto importante del problema. Grillo non avrà promosso la ridicola campagna sul prezzo della benzina, però il documento che circola in tutta Italia afferma questo e lui non smentisce ufficialmente, anzi, qualcuno che ha approfondito, ha scoperto che dal blog dei grillini torinesi effettivamente è partita una proposta di questo tipo. Su questo tema gli italiani sono molto sensibili e ho esperienza diretta di persone che hanno deciso di sostenere il movimento di Grillo per questo motivo. Se chi ha votato Grillo pensa che Cota e Bresso siano la stessa cosa è giusto che l'abbiano fatto. Però ora si tengono Cota come minimo per i prossimi cinque anni. Se pensano che siano la stessa cosa solo per la posizione favorevole alla TAV hanno una visione della politica e della società un pò limitata.
L'astensionismo ha avuto un peso in queste elezioni, ma le prime analisi dei flussi elettorali sembrano confermare che una parte prevalente dei voti andati alla lista Grillo sia di elettori di centro-sinistra. E quando la differenza tra due candidati è dello 0,4% questo ha contato sicuramente.
Concordo con Dario, è più corretto parlare di errori di tattica e non di strategia, correggo l'articolo.

Anonimo ha detto...

Sig. Longobardi avendo letto numerosi suoi post la ritengo una persona piuttosto attenta e precisa.
Pertanto la sua affermazione "Se pensano che siano la stessa cosa solo per la posizione favorevole alla TAV hanno una visione della politica e della società un pò limitata." è penso nata dalla fretta e dal non avere letto i programmi dei due canditati, Cota e Bresso.
I due programmi sono sotanzialmente identici e non solo per la TAV ma per essere favorevoli agli inceneritori ed alla cementificazione del territorio nel nome della crescita, in generale.
La invito pertanto a leggerli.
Poi se si vuole turarsi il naso e continuare a votare a sinistra nonostante tutto, liberi di farlo.
Per me morire di cancro a causa di Cota o della Bresso è lo stesso.
La politica è passione ed anche speranza.

barbaranotav ha detto...

In tutta onestà davvero non se ne può più di analisi del risultato elettorale prive di qualsiasi fondamento e dettate unicamente dall’enorme dose di livore che continua a montare all’interno di un centrosinistra conscio di essere sempre più vicino all’estinzione.
Incolpare la lista 5 stelle della sconfitta elettorale della Bresso in Piemonte è semplicemente ridicolo oltre che puerile, dal momento che quando si perdono le elezioni la colpa è solo e solamente di chi non è riuscito a convincere gli elettori riguardo alla bontà del proprio progetto e non certo della presenza degli avversari. A meno che si abbia la presunzione di voler correre da soli, unica eventualità che consentirebbe ad un partito allo sbando come il PD di carezzare sogni di vittoria.

Affermare che senza il movimento 5 stelle la Bresso avrebbe vinto in Piemonte già è un azzardo, ma sostenere che in caso di vittoria in Piemonte si sarebbe configurato un successo elettorale del centrosinistra, significa veramente vivere in un mondo di fantasia terribilmente patetico. Aggiungere che il movimento 5 stelle avrebbe “aiutato” la chiesa trasforma poi perfino il livore in paranoia.

Affermare che con la presidenza Cota “non solo il progetto di alta velocità ferroviaria sarà confermato, ma si rischia un pesante arretramento su tutte le altre questioni ambientali, energetiche e sociali che interessano il Piemonte.” Denota non solo scarsa informazione ma anche una pesante dose di cattiva fede, dal momento che solamente cospargendo la regione di napalm si potrebbe recare più danni all’ambiente di quanti non ne abbia recati la presidenza Bresso, collusa come pochi altri con la mafia del TAV, del cemento e degli inceneritoristi.

Le risparmio, Terenzio, l’elenco delle cose che mi colpiscono ogni qualvolta bazzico Torino, i molti palpabili climi che si respirano in città e le altrettanto palpabili polveri che la rendono una delle città più inquinate d’Europa, anche grazie alle giunte di centrosinistra che la governano praticamente da sempre.

Mi preme però darle un consiglio. Quando analizzate le vostre sconfitte elettorali, e di sconfitte si tratta, mi creda, e pure sconfitte cocenti, fatelo con un minimo di umiltà. Partite dal vostro interno, dai vostri sbagli, dalla vostra incapacità di rappresentare un progetto alternativo al centrodestra, dalla distanza siderale che vi separa dai cittadini, dalla pochezza della vostra classe dirigente, dallo scarso gradiente di democrazia che vi caratterizza, dalle cause di un inesorabile declino che derivano da decenni di continui tradimenti nei confronti del vostro elettorato. Non accusate 5 stelle delle vostre colpe. In politica, fino a quando non sarete riusciti ad ottenere un partito unico, gli avversari ci sono e corrono per vincere, come voi, se perdete la colpa è vostra, non dell’avversario che è stato bravo…non ci vuole poi un grande sforzo per capirlo.

Paolo Marani ha detto...

Se avete visto ieri sera la puntata di EXIT su La7, avrete capito in maniera lampante perchè la Bresso era destinata a perdere.

Se il PD avesse impiegato davvero una politica di sinistra in Piemonte, sensibile all'ecologia e vicina ai NO TAV, avrebbe sicuramente stravinto, invece ha scelta di fare la contromanifestazione SI TAV ... ma a porte chiuse, in un capannone... senza farsi vedere in giro e con soli giornalisti. Una cosa ridicola, per non dire tragica.

Il segnale che è arrivato al PD è questo: "attenti, state VOI rovinando quel che resta delle politiche di sinistra, vi PUNIAMO per la vostra incapacità di visione del futuro".

Io sono STRACONTENTO per come è andata in Piemonte, è una lezione che al PD può fare solamente del bene. Anche in politica, come nella realtà, scontrarsi con i limiti del proprio sviluppo a volte è davvero salutare.

Cota è sicuramente più vicino al territorio, programma fotocopia, ma per lo meno è portatore di un rinnovamento in una dirigenza politica tronfia e cristallizzata nel proprio abbarbicarsi al potere.

I NO TAV rimarranno comunque li, e i vincitori non passeranno nelle loro folli idee, comunque.

Terenzio Longobardi ha detto...

Cara Barbaranotav,
temo che lei, forse per faziosità o perchè non mi conosce, abbia interpretato male il mio intervento. Io non ho accusato nessuno, mi sono limitato a fare un'analisi personale e il più possibile asettica degli esiti dell'ultime elezioni, senza alcun livore, categoria dell'animo che non mi appartiene e che non mi pare traspaia minimamente dal mio scritto. Può dire legittimamente che non la condivide, ma senza scendere sul piano delle accuse dietrologiche e delle offese.
Di tutta questa storia, l'unica cosa che davvero mi preoccupa per le sorti del nostro paese è l'avanzata leghista e di una destra retriva e arretrata che presenta ordini del giorno in Parlamento contro il catastrofismo climatico.