Sul Sole 24 Ore di lunedì 26 luglio è apparso un articolo di Giorgio S. Frankel dal titolo “L’incognita del picco petrolifero”, che dà conto in maniera un po’ confusa delle varie previsioni sulla data del picco petrolifero. Non mi soffermo su cose che i lettori di questo blog già conoscono come il recente allarme lanciato dallo Stato Maggiore statunitense, gli errori di previsione e le successive smentite dell’Agenzia Energetica Internazionale.
Mi preme sottolineare che ASPO non viene mai nominata direttamente, anche se nell’articolo si fa esplicitamente riferimento alle sue previsioni in materia di picco. Così, se “organismi molto influenti” come AIE ed EIA avevano previsto il picco dopo il 2030, “altri l’avevano già previsto per questi anni”. Inoltre, “oggi, all’improvviso, si parla del 2014 – 2015 non da parte di scienziati militanti (?) e no global”.
Ma il colmo di questa strana censura si raggiunge nella pubblicazione, a margine dell'articolo, del grafico (riportato anche sul sito di Aspoitalia) corrispondente alle previsioni di ASPO internazionale relative alla produzione mondiale di greggio e gas, dove la fonte viene completamente omessa.
Speriamo che si tratti solo di un refuso e non di un tentativo inutile quanto maldestro di occultamento del merito innegabile della nostra associazione di aver previsto e denunciato da tempo quello che altri si ostinavano a negare.
Mi preme sottolineare che ASPO non viene mai nominata direttamente, anche se nell’articolo si fa esplicitamente riferimento alle sue previsioni in materia di picco. Così, se “organismi molto influenti” come AIE ed EIA avevano previsto il picco dopo il 2030, “altri l’avevano già previsto per questi anni”. Inoltre, “oggi, all’improvviso, si parla del 2014 – 2015 non da parte di scienziati militanti (?) e no global”.
Ma il colmo di questa strana censura si raggiunge nella pubblicazione, a margine dell'articolo, del grafico (riportato anche sul sito di Aspoitalia) corrispondente alle previsioni di ASPO internazionale relative alla produzione mondiale di greggio e gas, dove la fonte viene completamente omessa.
Speriamo che si tratti solo di un refuso e non di un tentativo inutile quanto maldestro di occultamento del merito innegabile della nostra associazione di aver previsto e denunciato da tempo quello che altri si ostinavano a negare.
3 commenti:
Personalmente vedo il bicchiere mezzo pieno. Hanno sposato le nostre tesi, pubblicato il nostro grafico...
Credo basti far vedere i due grafici affiancati (oltretutto nel loro han fatto un minimo di maquillage per renderlo più chiaro) per capire che han citato.
Certamente, bastava un "Fonte: ASPO Italia" nella didascalia del grafico, ma questo e' il mondo. Forse semplicemente siamo ancora troppo "catastrofisti" per certi ambienti da rischiare di citarci, meglio citare solo AIE ed IEA.
Hanno copiato senza citare?
Non si possono denunciare? (o almeno minacciare?)
più che censurata direi ... ignorata ...
e' tipico dei poteri forti utilizzare risultati di chi non è "della cerchia dei potenti" senza citarlo e avendo pure la faccia tosta di non fare un'autodiagnosi che porterebbe a dire "Abbiamo agito finora facendo finta che certi dati di fatto non esistessero, colpa nostra, agiamo prima che sia troppo tardi"
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