mercoledì, dicembre 07, 2011

Uccisi dalle accise

Il titolo di questo articolo è una parodia (e anche un gioco di parole italo - napoletano) dei commenti disperati che molti automobilisti e consumatori si scambiano in questi giorni dopo il consistente aumento della tassazione statale sui carburanti (accise) contenuto nel decreto "Salva Italia" del nuovo Governo Monti.

Il decreto stabilisce che le nuove accise corrispondano a 704,20 euro per mille litri di benzina e a 593,20 euro per mille litri di gasolio. Come possiamo vedere nella tabella allegata disponibile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, rispetto all'ultima rilevazione effettuata prima del decreto, le accise sulla benzina aumentano perciò di circa il 13%, quelle sul gasolio di circa il 23%.

Mi dispiace deludere gli automobilisti arrabbiati, ma sono completamente d'accordo con la scelta del nuovo Governo. Gli aumenti delle entrate necessari a stabilizzare la drammatica situazione finanziaria dello Stato italiano devono essere ottenuti trasferendo il più possibile la tassazione dai redditi ai consumi, in particolare quelli più inquinanti e dannosi per la salute. E non c'è dubbio, come ho scritto qui, che le emissioni dei mezzi motorizzati rappresentino una vera e propria emergenza sanitaria. Inoltre, è bene ricordare che secondo un recente studio di Nomisma Energia, citato in questo mio precedente articolo, i prezzi al consumo dei carburanti sono ancora relativamente più bassi di molti altri beni acquistati dagli italiani.

E sono anche d'accordo sulla scelta di aumentare maggiormente le accise sul gasolio che, come si può vedere dalla tabella citata in precedenza, in Italia sono sensibilmente più basse di quelle della benzina. Questa situazione fa sì che nonostante il maggiore costo industriale del gasolio, paradossalmente il prezzo alla pompa sia inferiore di quello della benzina e ciò abbia determinato una maggiore diffusione dei mezzi diesel (passeggeri e commerciali), principale causa delle emissioni di polveri sottili nelle aree urbane.
Come c'era da aspettarsi, il decreto pone degli sgravi fiscali per gli autotrasportatori delle merci, confermando, come ho scritto qui, che il settore sopravvive solo grazie ai sostegni e alle agevolazioni statali.

Con gli introiti dei nuovi aumenti fiscali sui carburanti, pare che il Governo voglia ripristinare almeno in parte i contributi al trasporto pubblico locale tagliati dal precedente governo. Condivido solo in parte questo orientamento. Come ho scritto più volte su questo blog e ribadito recentemente in questo articolo, la salvezza del trasporto pubblico nel nostro paese non si può realizzare continuando a finanziare a fondo perduto i deficitari servizi su gomma, ma occorre investire risorse pubbliche in una massiccia riconversione verso i moderni sistemi ferro-tranviari in grado di garantire anche sul piano economico prestazioni nettamente più elevate. Quindi, secondo me gli aumenti delle accise andrebbero prioritariamente destinati a questo obiettivo strategico.

10 commenti:

Mimmo ha detto...

Concordo in 'pieno'. Aggiungerei anche che se gli aumenti fossero programmatici (esempio un centesimo al litro in più ogni mese), uno potrebbe farsi due conti e, dovendo cambiare auto, opterebbe per una con minori consumi (magari elettrica) e stimolando l'industria a produrre macchine meno energivore.
Mimmo.

Mimmo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fausto ha detto...

Non male la tassina aggiuntiva; però la paga solo qualcuno. Chi scarica nella partita iva può continuare a far festa.

Per il ferro: bello, ma raggiungerà solo qualche contrada cittadina nelle grandi città. Anche gli italiani che risiedono in provincia (e sono tanti) hanno qualche necessità di movimento.

Paolo Marani ha detto...

Illuso.... si tratta solo di un modo comodo di fare cassa, altro che trovare risorse per investimenti ferro-tramviari, al limite rimarrà qualche briciola in più per finanziare i disastrati trasporti pubblici locali.

Inoltre, aumentare le accise, seppure possa far piacere a chi pensa che più i prodotti petroliferi vengono tassati più ce li faremo durare a lungo, non si può certo dire che sia EQUO.

Considera che per molte categorie i trasporti sono una necessità, per altre sono solo un lusso, una tassazione orizzontale va a colpire chi usa la macchina per necessità e assai di meno chi usa il suv per scampagnate domenicali (che magari ha pure l'aziendina con cui si scarica l'iva).

Molto meglio sarebbe tassare più pesantemente le auto che consumano e inquinano di più, questo incentiverebbe ancora di più il passaggio a mezzi meno inquinanti, magari elettrici.

Anonimo ha detto...

Magari tra professori ci si intende meglio, lei non ha nessun contatto con quelli al governo? Potrebbe farsi portavoce di queste sue riflessioni.
No perché vedendo i provvedimenti presi in generale da Monti e Co., non è che bisogna avere una laurea alla Bocconi per fare tutto ciò.
Gli stessi bocconiani neo-liberisti che dicono da sempre che il mercato si auto-regola e che bisogna liberalizzare i servizi pubblici, cioè quelle stesse persone che hanno portato il nostro mondo al tracollo economico-finanziario-ambientale, adesso dovrebbero salvare l'Italia.
Intanto paga sempre Pantalone.

Alessandro ha detto...

Nei vari post sull’auto e sul prezzo dei carburanti riscontro sempre una certa avversione “ideologica” nei confronti della categoria “automobilisti” come se si trattasse non so di quale specie di rozzo troglodita che utilizza ancora i motori a combustione interna… Mi ricorda quel film di Star Trek quando l’Enterpreise torna indietro nel XX secolo ed il dottor McKoy non perde occasione di apostrofare i nostri comportamenti come medioevali. L’uso dell’auto viene considerato come un capriccio degli italiani che non vogliono rinunciare al loro amato mezzo a 4 ruote per andare a tutto gas per le città.
In realtà tanta gente utilizza l’auto soprattutto per andare a lavoro non avendo alternative. Il quadro del trasporto pubblico, soprattutto nel meridione, è desolante. L’Italia è stata mangiata dal cemento e dal consumo del suolo, le città si sono ingrandite a dismisura espellendo cittadini dai propri centri e costringendoli (con una dinamica dei prezzi al m3 completamente fuori controllo) ad abitare sempre più lontano dai luoghi di lavoro in quartieri residenziali privi di servizi e di adeguati collegamenti di trasporto pubblico dove anche per comprare un cartone di latte sei costretto a prendere l’auto.
Sono state create enormi aree industriali-commerciali-artigianali dove praticamente il servizio pubblico non esiste, quelle situazioni dove c’è un bus ogni due ore e se perdi quello delle 18:30 o chiami un taxi o te la fai a piedi, con fermate senza nemmeno una pensilina coperta.
In Germania se si decide di costruire nuove zone residenziali, la prima cosa che si costruisce sono le fermate di metropolitana o di tranvia, poi i servizi di base e solo allora si tirano su le case. Negli ultimi decenni a Roma e Milano sono venuti su quartieri di decine di migliaia di abitanti senza nemmeno una fermata dell’autobus…
Io tutta questa gioia per l’aumento delle accise dei carburanti non riesco a capirla. La manovra è fortemente recessiva e risponde esclusivamente alla richieste punitive della Germania che ha detto: se volete che il popolo di risparmiatori tedeschi continui a comprare i titoli di Stato italiani con i quali pagate gli stipendi degli statali dovete essere puniti economicamente per il vostro stile di vita scialacquatorio. Ovviamente ad essere puniti sono sempre i soliti in un Paese dove categorie intere note per la loro ricchezza dai dati dichiarati al Fisco risultano al limite dell’indigenza…
E’ l’ennesima mazzata ai redditi medio-bassi che eroderà ulteriormente la quota di risparmio, ma chi ha bisogno di usare l’auto per andare a lavoro continuerà a farlo. Infatti pensare che gli italiani corrano in massa su mezzi pubblici è semplicemente irrealistico, perché il trasporto locale non sarebbe proprio in grado di assorbire un aumento consistente dell’utenza. E questo lo sanno benissimo i “tecnici” del governo che prevedono un forte aumento del gettito dall’aumento delle accise, perché sanno ovviamente che non ci sarà contrazione dei consumi. Se effettivamente ci fosse una reale alternativa, questo allucinante aumento delle accise potrebbe diminuire il gettito se si verificasse una forte contrazione dei consumi. Ne sarei quasi felice, ma Dio solo sa cosa a quel punto escogiterebbe qs Governo tecnico per spremere altri soldi.
Le risorse che verranno destinate al trasporto pubblico saranno cmq scarne e verranno destinate alla spesa corrente, non certo per gli investimenti. Quelle poche città lungimiranti come Firenze nei prossimi anni avranno tre linee moderne di tranvia e potranno offrire una reale alternativa a cittadina sempre più poveri ed appiedati… le città governate da amministratori che non vedevano oltre il proprio naso non potranno che offrire traballanti ed inquinanti autobus nei quali stare stipati come sardine.
Una domanda che però mi viene spontanea: in un paese con la benzina più cara d’Europa e destinata a questo punto a schizzare a 2 euro, non sarebbe meglio destinare i fondi per la TAV per costruire reti tranviarie di area vasta?

Anonimo ha detto...

Concordo in pieno con il commento di Alessandro.
Io sono una di quelle persone che NON HA ALTERNATIVA al mezzo privato. Non c'è trasporto pubblico, oppure è scarso e insufficiente. Abito al nordest, non al meridione.
Lo SPRAWL URBANO ha consumato suolo e rovinato paesaggi, ed è in ASSOLUTO il modo più insostenibile di urbanizzare.
Sono circondata da case di Paperino (piccole come un appartamento, con un giardino grande come un vaso da fiori) o, al massimo, condomini da speculazione dove si spende molto sugli arredi esterni e dove al massimo stanno in 6 o 8 nuclei.
Seguendo il filo del ragionamento del post posso dire che adesso con l'IMU sarà meno possibile continuare a speculare e realizzare nuove desolanti periferie? E chi le comprerà, visto che il mercato immobiliare, un po' in rallentamento e con prezzi in discesa, adesso vedrà entrare in competizione un sacco di case che dovranno essere vendute da chi non potrà sostenere l'IMU con una sola pensione da BEN 1400 EURO LORDI??
Aspetto molte case nuove in vendita, i nuovi poveri sono in arrivo, soprattutto chi, espulso dal mercato del lavoro, pensava in uno scivolo verso la pensione. Non rientro in quella categoria, sono troppo giovane, andrò in pensione a 87 anni...la prima legge della termodinamica si realizza sempre...

In realtà tanta gente utilizza l’auto soprattutto per andare a lavoro non avendo alternative. L’Italia è stata mangiata dal cemento e dal consumo del suolo, le città si sono ingrandite a dismisura espellendo cittadini dai propri centri e costringendoli (con una dinamica dei prezzi al m3 completamente fuori controllo) ad abitare sempre più lontano dai luoghi di lavoro in quartieri residenziali privi di servizi e di adeguati collegamenti di trasporto pubblico dove anche per comprare un cartone di latte sei costretto a prendere l’auto.

michelelan ha detto...

io giro solo con i mezzi pubblici quindi sono in conflitto d'interessi.. anch'io però sono d'accordo con il governo bisogna sul aumento delle accise.. In italia ci sono troppe macchine e si spera che questo possa disincentivare l'uso dell'automobile o perlomeno ad acquisti più consapevoli...

Anonimo ha detto...

Daniela, se ti può confortare, a 58 anni, ho visto allontanarsi la pensione 4 o 5 volte nella mia vita e ormai col peak oil, penso di non averla mai più. Prima del petrolitico non esistevano e con la sua fine torneranno nel mondo dei sogni da cui sono venute. Penso anche che sarebbe più equa la tessera per i carburanti, ma da GS non possiamo aspettarci l'equità, quindi siamo solo all'inizio delle manovre correttive. Prodi e B. erano dei signori al confronto, anche se distribuivano solo la ricchezza del petrolio per accalappiare i gonzi del popolo bue, ovviamente sempre non equamente.

Antonio ha detto...

prof...
mi astengo dal commentare...