mercoledì, maggio 09, 2007

Il picco dei rifiuti


E' pubblicato sul sito di aspoitalia l'articolo di Ugo Bardi "Il Picco dei Rifiuti".

I dati sulla produzione dei rifiuti sono spesso frammentari ed è raro che chi se ne occupa si preoccupi di stimare le tendenze future; quello che si chiama "forecasting" e che è una cosa comune per chi si occupa, per esempio, di produzione petrolifera.

Nonostante i dati frammentari, tuttavia, la tendenza emerge con grande evidenza. In tutti i paesi del mondo, la crescita della produzione dei rifiuti sta rallentando. La tendenza è chiarissima se guardiamo la quantità di rifiuti per persona, un po' meno, ma comunque sempre evidente, se guardiamo la quantità totale di rifiuti. In alcuni paesi, per esempio negli Stati Uniti e in Germania, si vede già una chiara inversione di tendenza, ovvero il passaggio dal "picco dei rifiuti". Dopo il picco, la massa di rifiuti prodotta tende chiaramente a diminuire.

L'interpretazione di questo fenomeno non è del tutto certa, ma la più probabile si trova per mezzo di un modello che considera il sistema economico come un unica macchina che consuma minerali e produce rifiuti. La produzione di tutti i minerali importanti sta mostrando una fase di stasi e, in certi casi, una tendenza alla diminuzione. Questa riduzione alla fonte si trasforma in una riduzione alla foce.

Ci sono delle conseguenze pratiche di questo fenomeno. Il problema rifiuti potrebbe non essere così grave come ci viene fatto credere a volte per giustificare soluzioni drastiche e inquinanti. Se, tuttavia, non corriamo il rischio di essere sepolti da una massa di immondizia puzzolente, il declino della produzione dei minerali rende importantissimo il problema di gestire i rifiuti in modo corretto, ovvero recuperarne e riciclarne la più grande parte possibile

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5 commenti:

Mario ha detto...

Al solito, magnifico post...
Per un esempio storico nazionale di conversione di discarica industriale in fonte di materie prime, suggerisco la vicenda di Porto Baratti a partire dal 1914
http://www.bibar.unisi.it/testi/TESTIQDS/Q61/11.pdf

Francesco Aliprandi ha detto...

Ho letto l'articolo, e anche quello di Lostrangio e Pandolfo che si riferisce al caso italiano.

La curva a campana che rappresenta l'andamento della frazione di materie plastiche è basata sulle percentuali: ma dal '96 al '00 c'è stato un aumento dei RSU prodotti, per cui si avrebbe un calo meno marcato. Le fonti poi sono diverse, CNR e Federambiente, per cui il confronto è ancora più difficile. Sarebbe interessante vedere se prendendo il peso e uniformando i dati la posizione del picco si sposta.

Mario ha detto...

Mi stavo chiedendo, con riferimento al punto critico evidenziato, il forecasting intanto del rifiuto civile urbano, se non si potrebbe sfruttare i panieri merceologici, già familiari alle amministrazioni, per esempio, quello che determina il punto di 'scala mobile'. Monitorando un paniere merceologico consumer standard come quello, invece che solo sotto il profilo dei costi monetari, sotto quello di quantità/qualità di packaging e rifiuti, se ne dedurrebbe un dato certo approssimativo ma significativo delle tendenze produttive concrete

Ugo Bardi ha detto...

Eh, si. E' un punto interessantissimo. I rifiuti si misurano semplicemente in massa; altri indici si misurano invece in unità non fisiche, per esempio l'indice di produzione industriale è un "paniere" aggregato in cui si tiene conto che un microchip, in qualche modo, vale più di un fermacapelli della stessa massa. Usare i rifiuti come indice economico potrebbe dare informazioni sull'economia che altri indici non danno. Per esempio, l'indice della produzione industriale mostra la stessa tendenza al picco? Da verificare...
interessantissimo

Mario ha detto...

Prendi per esempio la filiera home-enterteinment, con un mix di fruizione di casette VHS, DVD e scaricamento digitale diretto
Se fossi un produttore o un inceneritore di nastri per VHS o jewel box per DVD che immagino tutta roba ad alta intesità energetica e costi ormai tecnologicamente perfettamente inutili, cercherei di vendere lo stabilimento e ritirarmi a vita privata con il gruzzolo