Quando guardo i TG, troppo spesso per la verità (rispetto al reale bisogno), e vedo le stanze dei bottoni italiane ed europee piene di politici e funzionari 70 - 80 enni, mi viene male.
Non vorrei passare per irrispettoso o sovversivo, ma come possiamo pretendere che queste persone ci guidino verso il cambiamento, e che gestiscano al meglio questo delicatissimo decennio che ci aspetta? Nella realtà, sappiamo che ci sono molti intellettuali over 70 e anche over 80 che danno filo da torcere, nel senso buono, cioè danno il buon esempio ai più giovani mettendo a disposizione la loro intelligenza, preparazione, esperienza e vision innovativa; in Aspo, ne conosco almeno un paio. Negli ambienti di potere, però, la musica cambia e la percentuale di "senior" con le idee giuste cala vertiginosamente .
Non è una questione di "conservatori" vs "progressisti", questa diatriba mi sembra stia portando a una risultante nulla. E' un problema di "conservazione dell'esistente ad ogni costo". Conservazione dei privilegi, dei sistemi produttivi, delle infrastrutture energetiche e dei trasporti. Chi è immerso, o è parte integrante di un certo sistema industriale/politico/gestionale molto difficilmente riesce a immaginare un futuro diverso; questa difficoltà si accentua con l'età.
Quando arriverà quel fatidico giorno in cui, accendendo la scatola maledetta, vedrò dei 40-50 enni parlare di come gestire il recupero dei rifiuti, e come far crescere le energie rinnovabili?
Si dice che chi ha tempo non aspetti tempo, noi ne abbiamo pochino.
5 commenti:
In Italia la meritocrazia non esiste, i giovani devono studiare, laurearsi, conoscere bene almeno una meglio due lingue straniere e poi emigrare all'estero e restarci.
Non penso che all'estero siano tutti onesti ma almeno se prendono una bustarella i lavori vengono comunque fatti. Qui da noi, oltre alla corruzione, c'è che i lavori non vengono eseguiti come previsto.
Camorra, mafia, sono dei pesi che abbiamo e che non ci toglieremo mai perché troppo inseriti nel sistema politico-economico.
Ripeto: ragazzi, andatevene dall'Italia.
Nonostante questo, auguri a tutti.
Grillo, per quanto può stare antipatico o no, lotta contro sti vecchi da parecchio..
beh comunque ci sono anche i geniali 30enni che si divertono a calcolare il tasso di sconto del riscaldamento globale.
Quindi bisogna vedere sempre in che mani si cade. Lo scontro non è vecchi-giovani, ma dinosauri(giovani e vecchi)- cervelli funzionanti (giovani e vecchi).
sicuramente il panorama italiano non è incoraggiante... se non altro, possiamo migliorarlo...
Grillo lotta contro la gerontocrazia, e credo di essermi ispirato a lui, più o meno consapevolmente
Eh sì, la lotta è tra vecchi (dentro) e giovani (dentro)
Il problema di fondo, secondo me, sta nella psicologia dell'anziano: quale può essere l'attitudine verso il futuro di chi, consciamente o inconsciamente, sa di avere un orizzonte di vita non superiore a una 10 o 20 anni? Non è una provocazione. Vale la pena approfondire.
P.S. Ci si chieda anche com'e possibile che non sia prevista un'età massima per la permanenza in ruoli decisionali elettivi, e com'è possibile che non sia prevista una verifica periodica dello stato di salute (anche e soprattutto mentale) di chi occupa quei delicatissimi ruoli...
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