mercoledì, agosto 04, 2010

La fine della guerra in Iraq

Produzione petrolifera irachena (da Aspo-Netherlands). La produzione negli ultimi tempi è stata in in aumento, ma l'Iraq non è stato - e probabilmente non sarà mai - il paese dell'abbondanza petrolifera come era stato dipinto prima della guerra del 2003.

Si conclude dopo sette anni la guerra in Iraq. Il presidente Obama ha annunciato oggi il ritiro entro Settembre di tutte le truppe americane impiegate direttamente in combattimento. Rimarranno 50.000 "advisors" che se ne andranno anche loro entro la fine del 2011. E' un accordo fra il governo americano e quello iracheno che risale al tempo del presidente Bush.

Cosa resta di sette anni di guerra? Ben poco di tutto quello che si era detto prima della guerra. Le famose armi di distruzione di massa sono risultate un'invenzione, così come i fiori che dovevano accogliere i liberatori occidentali. Saddam Hussein è stato impiccato - probabilmente se lo meritava, ma forse non più di altri dittatori sanguinari che infestano questo pianeta. Gli iracheni hanno adesso delle elezioni, ma il paese rimane dominato dalla divisione settaria fra le due anime religiose del paese: i Sunniti e gli Shiiti. Questa divisione sta provocando una guerra civile ancora ben lontana da arrivare a una conclusione. In queste condizioni, la "democrazia in Iraq" è altrettanto illusoria di quanto non lo fossero le bombe atomiche irachene che si diceva fossero nascoste nei bunker sepolti nel deserto. Per non parlare delle enormi sofferenze degli iracheni, queste per niente illusorie.

Si è detto che la guerra era una "guerra per il petrolio" e più d'uno ha sbandierato l'idea che la conquista dell'Iraq avrebbe portato a un grande aumento della produzione petrolifera e a un forte abbassamento dei prezzi. Questa idea si è rivelata ancora più illusoria di quella delle armi di distruzione di massa. La guerra in Iraq ha inaugurato una nuova fase di prezzi alti del petrolio e la produzione petrolifera irachena non è mai veramente decollata. Al momento è ancora ben lontana dal picco del 1978, raggiunto prima dell'inizio della guerra Iran-Iraq. Trent'anni di guerra praticamente ininterrotta non hanno fatto bene alle infrastrutture petrolifere irachene e, secondo alcuni, potrebbero aver irreparabilmente danneggiato alcuni dei pozzi più importanti.

Può darsi, come dice qualcuno, che ci sia ancora un grande potenziale petrolifero inesplorato all'Ovest del paese. Può darsi; ma ci sono buone ragioni geologiche per dubitarne. Ma si sa che quando si parla di petrolio si parla spesso di sogni e di fantasmi. Questo grande potenziale petrolifero potrebbe essere altrettanto illusorio quanto tutte le altre illusioni di cui si è parlato in questa guerra - una vera serie di miraggi nel deserto.

Certo, se lo scopo degli Americani era di dimostrare la loro potenza militare, ci sono riusciti molto bene con questa guerra. Sono riusciti anche, e forse ancora meglio, a dimostrare la potenza del loro apparato propagandistico. Riuscire a convincere praticamente tutti dell'esistenza di "armi di distruzione di massa" inventate di sana pianta è stato un risultato non da poco; un vero trionfo di quello che oggi si chiama l'industria della "costruzione del consenso". Ancora maggiore è stato il fatto di poterla fare franca dopo aver imbrogliato tutti in quel modo. Anche questa è un'illustrazione del concetto che le balle sono tanto più credibili quanto più sono grosse.

Rispetto a sette anni fa, sono cambiate molte cose. C'è stato, probabilmente, il picco globale del petrolio nel 2008, c'è stata l'impannata dei prezzi arrivati a quasi 150 dollari al barile, c'è stata la grande crisi finanziaria del 2009 - che non è ancora finita. Il mondo di oggi è completamente diverso da quello che, nel 2003, contemplava come credibili le previsioni di una guerra che "sarebbe durata cento anni" o addirittura la "guerra infinita."

Nelle condizioni economiche in cui si trova oggi l'Occidente sarebbe impossibile impegnarsi in una nuova guerra importante, anche solo di una settimana - per non parlare di una "guerra infinita" (o di cento anni). Forse è per questo che, miracolosamente, ultimamente non si sono viste nascere nuove guerre. Le ultime convulsioni di qualche importanza sono state la guerra fra Russia e Georgia dell'Agosto del 2008 e l'attacco a Gaza da parte di Israele, cominciato il 27 Dicembre del 2008. Il 2009 non ha visto cominciare nessuna nuova guerra e - per ora - nemmeno il 2010. Rimane attiva la guerra in Afghanistan, ma sembra sempre di più che si cerchi di finirla anche con quella.

Chissà che questo periodo di relativa pace non sia dovuto anche in parte al picco del petrolio. In effetti, per fare la guerra ci vogliono risorse e la risorsa principale per la nostra società è il petrolio. Meno petrolio, meno guerre? Può anche darsi; nel qual caso si potrebbe dire che non tutti i mali vengono per nuocere. In ogni caso, siamo a quasi due anni senza nuove guerre. Facendo i dovuti scongiuri, speriamo che continui così.





ATLANTA — Nearing a milestone in the long and divisive Iraq war, President Barack Obama on Monday hailed this month's planned withdrawal of all U.S. combat troops — "as promised and on schedule" — as a major success despite deep doubts about the Iraqis' ability to police and govern their country.

Portraying the end of America's combat role in the 7-year war as a personal promise kept, Obama said Iraq will have 90,000 fewer U.S. troops by September than when he took office — a steady homeward flow he called "a season of homecomings." But there could still be more fighting involving U.S. forces.

"The hard truth is we have not seen the end of American sacrifice in Iraq," the president said in a speech to the national convention of the Disabled American Veterans. "But make no mistake, our commitment in Iraq is changing — from a military effort led by our troops to a civilian effort led by our diplomats."

A transitional force of 50,000 troops will remain, down from the peak of 170,000 in 2007. Their mission will be to train and advise Iraqi security forces, protect U.S. civilians, manage the chain of supplies and equipment out of Iraq and conduct counterterrorism operations.

Those soldiers and Marines will remain in harm's way and will be likely to engage at times in some form of fighting. Iraqi commanders will be able to ask the U.S. for front-line help.

All American troops are to leave Iraq by the end of next year, as mandated under an agreement negotiated before Obama took office, between the Iraqis and President George W. Bush.

Continua a questo link

6 commenti:

mirco ha detto...

Ugo, speriamo tutti assieme. Ma non ti illudere e non tentare di illuderci. Ben prima del petrolio il mondo è stato attraversato da numerosissime guerre sanguinosissime.
Da questo punto di vista temo fortemente la fase di declino conclamato del petrolio.
In ogni caso l'uomo fa le guerre con quello che ha. Al limite gli basta l'energia che deriva dallo spirito di sopravvivenza e la usa per conquistarsi la poca energia indispensabile a continuare a sopravvivere.

roberto ha detto...

forse stanno finendo le guerre dei ricchi ma vedremo rinascere quelle dei poveri.

Mauro ha detto...

La prossima guerra sarà combattuta con spade e bastoni?

fausto ha detto...

Spade e bastoni? Molto romantico.
Temo però che armi leggere ed esplosivi di fortuna continueranno ad abbondare per tutta la durata delle nostre vite.

Ad evaporare adesso è la capacità di proiezione delle grandi potenze. E si vede.

Giulia Fico ha detto...

complimenti per il post... pieno di verità e non guarda in faccia a nessuno dicendo anche quello che non DOVEVA ESSERE FATTO!!

secondo me è del tutto inaccettabile che l'ONU abbia addirittura dato il consenso alla guerra!!

NON VI ERA NESSUN VALIDO MOTIVO PER FARLO! e questo è stato appurato anche successivamente!!

per quanto riguarda le armi di distruzione di massa e quelle chimiche..beh c'è poco da dire! penso che basti un : che schifo!!
Abbiamo scritto anche un post sulla guerra in iraq facendo vedere cosa hanno fatto gli americani in guerra e non lo consiglio a tutti visto che ci sono scene molto cruente..

se foste interessati il link è http://io-noi-voi-tutti.blogspot.com/

complimenti ancora per l'articolo..continua così!
un bacio
giulia

Giulia Fico ha detto...

complimenti per il post... pieno di verità e non guarda in faccia a nessuno dicendo anche quello che non DOVEVA ESSERE FATTO!!

secondo me è del tutto inaccettabile che l'ONU abbia addirittura dato il consenso alla guerra!!

NON VI ERA NESSUN VALIDO MOTIVO PER FARLO! e questo è stato appurato anche successivamente!!

per quanto riguarda le armi di distruzione di massa e quelle chimiche..beh c'è poco da dire! penso che basti un : che schifo!!
Abbiamo scritto anche un post sulla guerra in iraq facendo vedere cosa hanno fatto gli americani in guerra e non lo consiglio a tutti visto che ci sono scene molto cruente..

se foste interessati il link è http://io-noi-voi-tutti.blogspot.com/

complimenti ancora per l'articolo..continua così!
un bacio
giulia