domenica, aprile 15, 2007

Assurdità energetiche ed economiche

Guest post di Leonardo Libero, direttore di "Energia dal Sole"


351 MILIARDI DI kWh E 143 MILIARDI DI EURO,
fra persi e spesi, per sostituire le auto


Nel numero 6/2006 (pagina 7) si "Energia dal Sole", avevo esposto il mio parere negativo sulle rottamazioni generalizzate di auto vecchie, ma non per questo fuori uso, praticamente imposte – più che indotte – dalla Legge Finanziaria 2007.

Lo spunto per “fare un po’ di conti” sulla materia mi è stato offerto da "il Giornale" del 3 febbraio che, riportando dati di "Quattroruote", ha calcolato quante auto saranno rottamate, e sostituite con altre più recenti, in seguito alle norme antismog emanate dallo stato e dalle amministrazioni locali (di ogni colore politico, aggiungo io); e lo ha fatto limitandosi a quelle immatricolate prima del 1997, cioè le euro 0 ed euro 1 (ma con la mia Skoda Octavia del 2.000, che pure è “euro 2”, a Torino non posso già più andare in centro). Ebbene, le rottamande euro 0 ed euro 1 sono 13.000.000

Credo di poter dare per scontato che, con quello che costa mantenere un'auto, anche solo di spese fisse e obbligatorie come bollo, assicurazione, revisioni e controlli vari, quelle che sono in circolazione devono essere mediamente in ordine, perché se no verrebbero rottamate dai proprietari di loro iniziativa. Mi sembra prudenziale far conto che siano in media alla metà della loro vita presunta, che è ragionevole considerare in almeno 200.000.chilometri (in Italia è ancora diffusa la credenza, ritengo alimentata da produttori e commercianti di auto, che una vettura sia da buttare quando ha raggiunto i 100.000 km, ma non è affatto vero).

Il costo energetico della costruzione di un'auto media è stato calcolato in 18.000 kWh. Questo diversi anni fa ma, mentre da allora le auto sono diventate molto più complicate, sono di certo stati fatti anche miglioramenti di processo e le due cose dovrebbero essersi all'incirca reciprocamente compensate agli effetti del costo energetico. Ebbene, la metà di quel costo è 9.000 kWh, che moltiplicati per 13.000.000 fanno 117.000.000.000 di kWh - pari ad oltre un terzo del fabbisogno elettrico totale annuo italiano - letteralmente buttati via con la rottamazione anticipata delle auto. Si aggiunga l'anticipata - di diversi anni e in una volta sola anzichè scaglionata - spesa del costo energetico delle auto sostitutive; pari a 13.000.000 x 18.000 = 234.000.000.000 kWh , pari ad oltre i due terzi del fabbisogno totale elettrico annuo italiano. Consumati questi su scala planetaria, d'accordo, perchè solo meno di un terzo delle nuove auto vendute in Italia è di costruzione nazionale, ma anche il problema energetico-ambientale è planetario, visto che l’80 per cento dell’elettricità mondiale è di fonte inquinante.

Sotto l'aspetto economico, ammesso che il valore di mercato delle auto da rottamare fosse in media, prima dei provvedimenti restrittivi, anche solo di 2000 euro (davvero pochi) ciascuna, l'impoverimento patrimoniale dei proprietari sarà di 13.000.000 x 2.000 = 26 000.000.000 di euro, importo quasi pari ai tre quarti (74,28%) della Finanziaria 2007. Quanto alla spesa complessiva di acquisto delle auto sostitutive - o meglio, alla capacità di spesa complessivamente impegnata in esse - ammettendo che il loro prezzo medio unitario sia anche solo di 10.000 euro (davvero basso), essa ammonterà a 13.000.000 x 10.000 = 130.000.000.000 di euro, che sommati ai.26.000.000.000 di cui sopra fanno 156.000.000.000 di euro

Gli esempi possibili di come molto meglio si potrebbero impiegare a fini energetici ed ambientali anche soltanto i 130.000.000.000 di euro della capacità di spesa popolare impegnata dalla sostituzione delle auto sono molti, ma ne cito soltanto uno: con quei soldi le famiglie italiane, senza bisogno di un solo euro di incentivazione pubblica, potrebbero dotarsi di collettori solari termici della migliore qualità, pagandoli mediamente 1.100 euro al metro quadro, per una superficie complessiva di 130.000.000.000 : 1.100 = 118.181.182 mq. Il che porterebbe l’Italia, che oggi ne ha 500.000, ad averne 118.182.318, cioè 2.073 mq ogni 1000 abitanti (cioè circa dieci volte gli attuali paesi leader, Grecia e Austria) contro i miseri 8 (otto) che ne ha ora. E questo farebbe risparmiare ogni anno il consumo di circa 106.360.000.000 kWh di elettricità (pari a circa un terzo del fabbisogno nazionale) ed eviterebbe l’immissione in atmosfera, ogni anno, di circa 147.727.897 tonnellate di CO2 (senza dire dei gas inquinanti e del particolato).

Certo, se si fossero indotti gli italiani ad investire in questo diverso modo una somma tanto ingente, si sarebbe dato un grosso dispiacere alla lobby dell’auto e ancor di più a quella del petrolio. E mi è francamente difficile non sospettare che sia proprio questo il vero motivo della scelta di indurli invece alla rottamazione indiscriminata delle auto “vecchie”, ma non per questo fuori uso (siamo pur sempre uno dei paesi più corrotti del mondo progredito e non per caso questo tipo di operazioni radicali ha cittadinanza solo qui).

Ah, dimenticavo un piccolo particolare: le nuove norme stabiliscono che “Chi sostituisce autovetture Euro 0 ed Euro 1 con altre di categoria Euro 4 ed Euro 5“…….ha diritto ad un bonus di 800 Euro e all’esenzione dalla tassa automobilistica per (almeno) due anni (nella maggioranza dei casi saranno tre, ma contiamone pure solo due). Quindi lo Stato pagherà – coi nostri soldi – bonus per 13.000.000 x 800 = 10.400.000.000 Euro. Inoltre, poiché l’importo del “bollo” 2007 è di 1,90 Euro/CV, stimando una potenza media molto prudenziale della nuove auto di 60 CV, la mano pubblica (Stato e Regioni) rinuncerà a riscuotere almeno (13.000.000 x 1,90 Euro x 60 x 2 anni) = 2.964.000.000 di Euro, che sommati a quelli da spendere fanno 13.364.000.000 di Euro, pari ad oltre un terzo della manovra Finanziaria 2007.

NE VALEVA LA PENA ? - In proposito, consiglio la lettura della memoria pubblicata alla pagina successiva, memoria che è stata inviata a Energia dal Sole, come a tutte le testate giornalistiche italiane, dal Coordinamento dei Comitati dei Medici del Comprensorio di Civitavecchia per l’Ambiente e la Salute. Essa attiene soprattutto ai problemi ambientali posti dalla centrale a carbone di Civitavecchia, ma una tabella che contiene dimostra che il traffico stradale contribuisce all’immissione di micropolveri nell’ atmosfera per una quota inferiore al 30 per cento. Una quota che, per le auto, scende addirittura all’8 per cento secondo dati del Centro Studi Sistemi di Trasporto, pubblicati sul numero di febbraio de “l’Automobile”. rivista dell’ACI, che indica come inquinatori da micropolveri ben peggiori: fabbriche e centrali termiche (25%), altre forme di trasporto (15%), riscaldamenti (11%), processi produttivi (10%), combustioni naturali (10%). Ovvia difesa d’ufficio da parte dell’ACI? Sarà, però le fonti dei dati sono l’APAT – Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, l’ARPA – Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente della Lombardia e illustri studiosi dell’atmosfera fra cui l’americano Don Lenschow.


Leonardo Libero
21 febbraio 2007

3 commenti:

Anonimo ha detto...

156.000.000.000 €
5000 €/Kwp (forovoltaico)
31200 Mwp
consumo italiano attuale 43325 Mw 13.35 del 19/04/2007 (terna Spa)
nella finanziaria 2008 facciam orottamare gli euro 3 ed abbiamo risolto il problema energetico italiano....

Anonimo ha detto...

Quando si imbocca la strada oscura e rischiosa della valutazione degli effetti futuri di un provvedimento come quello degli incentivi alla rottamazione, bisognerebbe sempre essere molto prudenti nelle stime e nel calcolo delle cifre che possono diventare davvero esagerate.
Secondo gli ultimi dati UNRAE l’intero programma di rottamazione (15 mesi da ottobre 2006 a dicembre 2007) ha interessato 1.500.000 di auto.
Il 77,3% di queste erano auto EURO 0 e 1, per cui delle 13.000.000 auto potenzialmente rottamande, soltanto 1.159.500 (l’8,9%) sono state effettivamente levate dalla circolazione e rottamate: solo il 68% di queste, ovvero 788.460 (pari al 6,9% del parco circolante EURO 0 e 1) sono state sostituite da auto ammesse al beneficio degli incentivi, ripartite nelle seguente percentuali:
► 67% (528.268): auto EURO 4 e 5 aventi emissioni di anidride carbonica (CO2) fino a 140 g/km e cilindrata inferiore ai 1.300cc;
► 33% (260.192): auto EURO 4 e 5 aventi emissioni di anidride carbonica (CO2) fino a 140 g/km e cilindrata superiore ai 1.300cc;

Per cui il costo energetico della rottamazione è pari a 788.460 un. x 9.000 kWh =che 7.096.140.000 kWh pari al 2,1% del fabbisogno elettrico totale annuo italiano (nel 2007 pari a 337.458.900.000 kWh): aggiungendo l'anticipata - di diversi anni e in una volta sola anzichè scaglionata - spesa del costo energetico delle auto sostitutive; pari a 788.460 un. x 18.000 = 14.192.280.0002 kWh, pari al 4,2% del fabbisogno elettrico totale annuo italiano, si raggiunge il valore di 21.288.420.000 kWh pari al 6,3% fabbisogno elettrico totale annuo italiano.

Sotto l'aspetto economico, ammesso che il valore di mercato delle auto da rottamare fosse in media, prima dei provvedimenti restrittivi, anche solo di 2000 euro ciascuna (che secondo me è pure eccessivo perché si tratta di auto con almeno 14 anni di vita, spesso in condizioni di rottami circolanti, praticamente senza mercato), l'impoverimento patrimoniale dei proprietari è stato di 788.460 un. x 2000 € = 1.576.920.000 €, importo pari al 4,5% della Finanziaria 2007.
Quanto alla spesa complessiva di acquisto delle auto sostitutive - o meglio, alla capacità di spesa complessivamente impegnata in esse - ammettendo che il loro prezzo medio unitario sia anche solo di 10.000 Euro per le cilindrate inferiori ai 1.300cc e 15.000 Euro per quelle superiori, essa ammonterà a (528.268 x 10.000) + (260.192 x 15000) = 9.185.559.000 €, che sommati al 1.576.920.000 € di cui sopra, fanno 10.762.479.000 €.

Con questi soldi le famiglie italiane, senza bisogno di un solo euro di incentivazione pubblica, potrebbero dotarsi di collettori solari termici della migliore qualità, pagandoli mediamente 1.100 euro al metro quadro, per una superficie complessiva di 10.762.479.000 : 1.100 = 9.784.072 mq (a fronte dei 118.181.182 mq. preventivati dall’autore dell’articolo). Il che porterebbe l’Italia, che oggi ne ha 500.000, ad averne, 10.284.072, cioè 165 mq ogni 1000 abitanti contro gli attuali 8 mq.
Questo farebbe risparmiare ogni anno il consumo di circa 8.442.364.717 di kWh di elettricità (pari al 2,5% del fabbisogno nazionale) ed eviterebbe l’immissione in atmosfera, ogni anno, di circa 11.725.957 tonnellate di CO2. Risultato notevoli, ma lontanissimi dalle previsioni dell’autore.
Non si può però dimenticare, nella valutazione generale, il miglioramento ambientale generato dalla sostituzione di 788.460 veicoli vecchi ed obsoleti con altri molto più moderni, dimostrato da una ricerca dell’UNRAE che ha evidenziato come, nel passaggio dalle vetture rottamate alle Euro 4 acquistate, si sia riscontrata calcolata una riduzione media (su chilometro percorso) del 30% della CO2 emessa e del 40% del PM10.

Riguardo poi l’onere finanziario sopportato dallo Stato per il programma di rottamazione, la componente bonus è pari a 800 € x 788.460 un. = 630.768.000 €, mentre l’esenzione dal pagamento del bollo, ipotizzando una potenza media di 60CV per le cilindrate inferiori ai 1300cc e 100CV per quelle superiori, dovrebbe comportare una riduzione di gettito pari a (528.268 x 3 anni x 60 CV x 1,90 €) + (260.192 x 2 anni x 100 CV x 1,90 €) = 279.540.608 €.
Sommando bonus ed esenzione si raggiunge la cifra di 910.308.608 € che rappresenta soltanto il 6,8% della cifra preventivata dall’autore (2,6% della Finanziaria 2007).

Per concludere vorrei far notare come, pur con gli incentivi statali rafforzati dai generosi eco-incentivi volontari offerti da molte casa automobilistiche (a volte fino a 3.000 euro), soltanto 1.500.000 su 13.000.000 di auto Euro 0 ed 1 sono state rottamate (considerando anche il bonus senza acquisto di 80 Euro + abbonamento annuale al mezzo pubblico).
Rimangono perciò 11.500.000 di vetture vetuste al quale va sottratta una piccola quota di auto d’epoca di valore e pregio storico che percorrono pochissimi chilometri l’anno.
Considerati i costi molto alti di assicurazione e bollo, è ragionevole pensare che la maggior parte di queste 11.500.000 auto (con livelli bassissimi di sicurezza attiva e passiva in caso d’incidente) sia ancora usata dai proprietari per circolare giornalmente sulle strade italiane.
Il dato macroeconomico è chiaro: la situazione economico-finanziaria di milioni di italiani è tale per cui la somma di tutti gli incentivi non è, comunque, sufficiente per consentire la sostituzione della vecchia auto Euro 0 e 1 con una Euro 4.

Anonimo ha detto...

Ah dimenticavo.
Prendendo come esempio il progetto della Tramvia a Firenze, attualmente in costruzione, la spesa complessiva per l’intero sistema tranviario (Linea 1, Linea 2 e primo lotto Linea 3, mentre per il 2° lotto di 15 km ci vorranno altri 212 milioni di euro) ammonta a 487 milioni di euro per un totale di 21 chilometri di binari, per cui il costo a km è pari a 23.190.476 €.
Con la somma di 910.308.608 € si sarebbero potuti finanziare, dunque, circa 39 chilometri di un intero e completo sistema di tranvia moderna per una città di 370 mila abitanti, i cui tempi normali di realizzazione sono all’incirca 8 anni.
Sempre che la fase di progettazione non sia influenzata a monte da scelte discutibili, come è successo a Firenze, dove per consentire la realizzazione di tutte e 3 le linee con le limitate risorse finanziarie disponibili, si è deciso di realizzare l’opera in superficie anche in punti critici della città dove il buon senso avrebbe suggerito invece di realizzare il tracciato in sotterranea.
Scelta che poi ha scatenato l’ira dei comitati cittadini ed il referendum popolare.