martedì, settembre 22, 2009

Che cos'è la curva di Hubbert


Su "The Oil Drum", Alessandro Lavacchi e Ugo Bardi presentano un riassunto del lavoro che hanno pubblicato recentemente sulla rivista "Energies".

L'idea del lavoro è di cercare di spiegare in modo semplice il meccanismo che produce la curva di Hubbert. Molto spesso, infatti, la curva viene vista come qualcosa di arbitrario, una specie di atto di fede. In realtà, la curva si può riprodurre adattando il famoso modello "predatori/prede" sviluppato già negli anni 1920 da Lotka e Volterra.

Ne viene fuori un modello molto generale che spiega molte cose del nostro mondo. Gli esseri umani si comportano spesso come predatori nei riguardi delle risorse disponibili. Sono dei predatori non troppo intelligenti, perché tendono a sovrasfruttare le risorse; ovvero a usarle più rapidamente di quanto non si possano riformare. Il risultato che si ottiene modellizzando questo comportamento è proprio la curva di Hubbert.

Più informazioni su "The Oil Drum"

4 commenti:

Dario F. ha detto...

Ho appena finito di leggerlo. E' uno ottimo lavoro: completo, utilizza un linguaggio e una matematica molto semplici, è supportato da esempi storici e spiega bene alcuni fenomeni a prima vista non intuitivi come la discesa della resa di sfruttamento sotto la parità (la causa è il capitale comunque già investito che continua il processo di sfruttamento anche quando non è più conveniente).
Credo diventerà un riferimento nella letteratura sul Modello di Hubbert.
I miei complimenti.

Dario F. ha detto...

Dimenticavo: un grazie per aver lasciato l'articolo originale in libera visione.

Ugo Bardi ha detto...

Ho deciso che da ora in poi cercherò di pubblicare soltanto su riviste "open access". Quando si fa ricerca con i soldi pubblici, i risultati della ricerca dovrebbero essere accessibili al pubblico. Questo dovrebbe essere il minimo standard di comportamento di un ricercatore. Purtroppo, come per tante altre cose, si incoraggia esattamente il contrario.

fabio ha detto...

Grazie,
molto chiaro anche per spiegarlo al prossimo.