lunedì, dicembre 07, 2009

L'uomo e lo spazio



created by Pippolillo


Lo spazio che intendo è quello fisico che ci circonda, non certo quello presente al di fuori dell'atmosfera dove vi possono andare solo degli astronauti.

Ricordo alla fine degli anni '80 comprai la prima auto, una Y10. Con quella feci un po' di tutto, andai a fare un tour in Francia in Normandia e Bretagna, andai a sciare ed eravamo in tre con gli sci sul tetto, mi spostavo in città, insomma era un'auto tutto fare. Consumava anche poco visto che era equipaggiata con il motore innovativo per l'epoca denominato FIRE 1000.

Negli anni ebbi altre auto, una UNO, poi una PUNTO, ora una YARIS. La YARIS è considerata un'utilitaria ma già lei stessa è molto più grande di una Y10.

Le auto sono cresciute di dimensione in questi anni, in parte per ottemperare alle richieste legislative vedi prove di crash, ma non penso sia solo quello.

Il benessere ci ha portato ad avere proprietà sempre più grandi, negli appartamenti, nei mezzi di trasporto, i nostri armadi traboccano di indumenti che spesso non riusciamo nemmeno ad indossare in una stagione.

La pubblicità ha compiuto un ottimo lavoro suggestionandoci con i suoi messaggi, oramai l'auto non è più un mezzo di trasporto e un bisogno ma solo un desiderio.

Come mi ha fatto notare un amico "l'uomo è come un gas, tende ad occupare tutto lo spazio circostante".

Sia con la nostra presenza, vedi sovrappopolazione, sia con i nostri oggetti, edifici e quant'altro, stiamo riuscendo in questa occupazione planetaria.

Come fermare questo trend? Forse il cambiamento climatico e il disastro economico-finanziario ci aiuteranno.

11 commenti:

GiangiF ha detto...

Sul tema avevo scritto qualcosa
in Il traffico è un gas.

Ciao,
Giancarlo

Noel ha detto...

Lavorando nel settore auto, posso dire che le dimensioni tendono sempre più ad aumentare.
Un'automobile di oggi del segmento B (Punto per es.) è grande oggi come un segmento C di 10 anni fa (Bravo 1a serie).
E, nonostante pubblicizzino motori "ecologici" sono sempre, sempre più pesanti

GiangiF ha detto...

Scusate il link esatto de Il traffico è un gas è qui:
http://www.locchiodiromolo.it/blog/il-traffico-e-un-gas.html

Frank Galvagno ha detto...

Per quanto riguarda i motori a benzina, il fire Fiat dei primi anni '80 consumava esattamente come quelli che produciamo oggi dopo 27 anni (a parità di cilindrata e tutto, ovviamente).

Ora molte speranza vengono riposte nel multiair, che è il cugino otto del multijet.

Anche se si recuperasse un 10% nei consumi, lo spettro del peakoil è ben più imponente di questi micromiglioramenti, che comunque implicano dei tempi di rinnovamento del parco auto di circa 10 anni.

Non è meglio partire di brutto con l'elettrico, accompagnando con una congrua infrastruttura rinnovabile a supporto? Troppo difficile?

fabio ha detto...

Ho rivisto ultimamente il film di aspo usa "the end of suburbia",
in europa siamo messi un po' meglio, ma anche qui c'è moltissimo da fare.
Credo che molte macchine inizieranno a stare piu' in garage che in giro.

Anonimo ha detto...

Con le auto il fenomeno è chiaro. Direi però che in Italia abbiamo passato il picco per quello che riguarda la superficie abitabile a disposizione. La generazione dei miei genitori poteva permettersi, con redditi non eccelsi, appartamenti da 100 metri quadri in zone urbane. Io mi devo indebitare pesantemente per 30 anni per permettermi 60 metri quadri in una zona simile...

Anonimo ha detto...

Tranquillo Frank, la strada intrapresa è quella del metano, altroché mobilità collettiva o elettrica.
Il TG3 Piemonte ha appena fornito questi trionfalistici dati:
- le auto a metano in Piemonte sono aumentate del 350% in tre anni
- per fare un pieno bastano 10 euro
- per andare da Torino a Palermo ci vogliono solo 50 euro di metano
- in Piemonte a breve i 48 distributori verranno aumentati di altri 24.
La mobilità individuale, come sempre.
Però consoliamoci con un'altra proposta anti-storica, i 150 Km/h in alcuni tratti di autostrada, alla faccia dell'inquinamento, del risparmio energetico e della conferenza di Copenhagen!

Frank Galvagno ha detto...

sì, il metano e il Gpl sembrano essere la nuova panacea. Bene in linea di principio per un po' di diversificazione, ma la massificazione che si sta applicando su di loro avrà ben presto un po' di feedback. Ad esempio, la rete di distribuzione di Gpl è molto più statica rispetto all'immissione di mercato di modelli nuovi Gpl...

Per questa cosa sul limite a 150 km/h, mi unisco alla disapprovazione

marco ha detto...

L'auto elettrica è per chi ha già compiuto la transizione in un mondo dove la mobilità individuale non è più intangibile e indiscutibile.
Ma il paradigma imperante nell'industria dell'auto è ancora quello della crescita inarrestabile.
E lo sarà fino a quando non sarà proprio più possibile mantenerlo, neanche a forza.
Oltretutto, è tutto ciò che è connesso con la mobilità individuale esasperata, che è devastante.
Basta vedere il consumo di suolo in Italia per capire quanto il problema non sia tanto tecnologico quanto etologico.Mi sembra una situazione tragicomica, dove si invita l'ubriaco a cambiarsi l'abito fradicio di alcool, chè magicamente, riuscirà poi a diventare sobrio.E' l'abito mentale che va cambiato, ma per far ciò, occorre di solito più tempo.Proprio ciò che sta desolatamente esaurendosi.

marco ha detto...

Basta considerare con un minimo d'onestà scientifica e intellettuale l' insulsa proposta dell' aumento del limite di velocità sui tratti d'autostrada a tre corsie e con l'aiuto del "tutor".
Un ipotetico e aleatorio risparmio di tempo per pochi, in cambio di un aumento certo di stress per tutti quanti.A meno che non si sia voluto par passare l' idea che le autostrade non debbano tutte diventare a tre corsie.

roberto ha detto...

signori il problema e' che siamo troppi. vogliamo auto piu' grandi per avere piu' spazio intorno a noi per difenderci dagli altri . una volta ci affacciavamo alla finestra vedevamo i campi tirevamo un sospiro di sollievo e ci andava benissimo la cinquecento , oggi ci affacciamo vediamo distese di cemento migliaia di macchine e per sopravvivere in mezzo a questo caos vogliamo il suv.