martedì, maggio 18, 2010

Tutto passa e qualcosa non ritorna più


Tutto e un ciclo, si dice, ma ci sono cose che non ritornano più; il carbone per esempio. Guardate questo quadro di Telemaco Signorini. E' del 1881, si intitola "la via del fuoco". Mostra una via di Firenze; un negozio "vendita carbone all'ingrosso e al minuto". Era un tempo in cui uno si presentava lì con un cesto o una sporta; comprava un paio di chili di carbone e se li portava a casa per accendere la stufa.

Sembra un'epoca preistorica - eppure io me lo ricordo di quando, negli anni '50, a casa mia ci si scaldava con una stufa a carbone. Ma era già un tempo in cui il carbone era in declino. Il quadro di Signorini, invece, ci fa vedere ancora l'era del carbone al suo massimo fulgore. Sembrava dovesse durare per sempre, vero?

6 commenti:

gebs74 ha detto...

Buongiorno professore, sono Gianni da Milano e le scrivo in quanto è da un po' di tempo che vi seguo nei vari blog, tra Cassandre, Risorse ed Ambinete nonchè ASPOITALIA. Volevo porle una domanda? Xchè l'altro giorno l'amministratore delegato di ENI se ne esce con queste dichiarazioni?

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/05/scaroni-petrolio-70-anni.shtml?uuid=11629f1a-6285-11df-9cdc-bf983eb74978&DocRulesView=Libero&fromSearch

Io in primis e molti altri come me come possono focalizzare o capire come stanno in realtà le cose?
Grazie in anticipo e complimenti per il vostro lavoro.
Cordialmente.
Saluti

Anonimo ha detto...

probabilmente i 70 anni di scaroni si intendono con disponibilità sempre più ridotte, a prezzi più alti e con incidenti tipo piattaforma messicana sempre più frequenti. Proprio 70 anni di vera goduria.

Paolo Marani ha detto...

Speriamo che profeticamente non sia stato preso l'esempio sbagliato.

Il carbone presenta riserve accertate che potrebbero durare centinaia di anni, al contrario del petrolio e del gas naturale, in certo e progressivo declino imminente.

Non vorrei che ben presto il titolo del post potesse diventare.. "A VOLTE RITORNANO"

Paolo ha detto...

@ MaRaNtZ

Il carbone è obiettivamente difficile da trasportare, a differenza del petrolio, per cui il consumo ottimale è quello in loco; l'estrazione richiede esseri umani(i minatori) con tutti i rischi per la salute e la vita nelle miniere; le stime superficiali indicano almeno 300 anni di riserve mondiali concentrate in pochi paesi ma, limitatamente a quello di buona qualità, il periodo temporale si riduce moltissimo, tanto che Aspo stima il picco per il 2025. la Cina ad esempio è già importatrice netta di carbone pur possedendo notevoli giacimenti.
Volendo sintetizzare carburante per l'autotrazione diesel, il costo di produzione(processo Fischer-Tropsch)è laborioso e poco economico.
E poi diciamocelo francamente, qualche altro decennio di business as usual, però col paradigma carbonifero, sarebbe il colpo di grazia per l'ambiente e di conseguenza la fine della civiltà umana sul pianeta...

el Capatàz ha detto...

Il signor S. e' il perfetto personaggio che, seduto attorno al tavolo verde, sa di essere un baro perche' ha in mano quattro assi dello stesso colore...

Questo giochino puo' andare avanti per un tempo definito "X", considerando che Egli rappresenta non solo una delle multinazionali del settore piu' Potenti del mondo, ma anche una fetta consistente del P.I.L. italiano...

e in una societa' affamata di combustibili fossili .- e di consumi voluttuari... .-, barare sempre, beh, non e' una geniale! idea.
insomma! "Non sparate sul pianista!" si potrebbe esclamare, alla fin dei conti.
conti, che al signor S. non tornano gia' adesso, e continua a raccontarci le fandonie dei barili "fantasma" (o che vedono solo all'Eni).
Saluti.

el Capatàz ha detto...

Ah! Le energie rinnovabili sono il FUTURO.
e subito subvito subito.
Signor S. di tutto il mondo volenti o nolenti...

Saluti nuovamente...