Anche l’ultimo rapporto dell’Unione Petrolifera registra un calo dei consumi di carburante in Italia.
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di aprile è risultata pari a circa 2,9 milioni di tonnellate (Mton), di cui 0,8 Mton. di benzina e 2,1 Mton. di gasolio autotrazione, con un decremento dell’1,4% rispetto allo stesso mese del 2010.
Nei primi quattro mesi del 2011 la somma dei soli carburanti (benzina e gasolio) evidenzia un calo dell’1% (-118.000 tonnellate), ma la scomposizione del calo mostra una flessione del 5,7% della benzina e una crescita dello 0,8% del gasolio.
Nei due grafici allegati possiamo osservare l’andamento storico dei consumi di carburante in Italia. Il primo, relativo all’evoluzione del consumo totale di carburanti, illustra efficacemente una tendenza alla stasi nei primi anni duemila, seguita da una riduzione a partire dal 2008, data di inizio della crisi finanziaria ed economica. Il secondo, relativo ai soli consumi dei mezzi per il trasporto privato delle persone, differisce leggermente dal primo per un’accentuazione dei fenomeni descritti in precedenza, con un calo che inizia qualche anno prima, nel 2005. La ragione è evidente e l’abbiamo spiegata in questo precedente articolo: il calo dei consumi totali di carburante è stato mitigato dalle politiche di sostegno statale all’autotrasporto delle merci, settore cruciale della nostra economia. Nonostante ciò, nel 2009 anno della crisi, anche l’autotrasporto delle merci ha ridotto per la prima volta i consumi di carburante.
Considerando che nessun particolare miglioramento dell’efficienza dei motori si è verificato né il nostro paese ha potenziato il sistema di trasporto pubblico delle persone, semmai c’è da registrare un ulteriore peggioramento del servizio a causa dei tagli ai trasferimenti, il calo dei consumi registrato anche nel 2011 nonostante la moderata ripresa economica in atto, è sicuramente da attribuirsi alla dinamica dei prezzi, tornati ai livelli del 2008. In altre parole, in Italia la riduzione nell’uso dei mezzi privati sembra essere strettamente connessa al superamento di un picco di convenienza economica nell’acquisto dei carburanti.
Un’ultima notazione riguarda il persistere di una tendenza alla preferenza dei mezzi alimentati a gasolio da parte degli italiani, confermata anche dalle statistiche sui consumi di carburante. Essa è fortemente dipendente dai minori prezzi del mercato italiano, grazie a un regime fiscale maggiormente favorevole rispetto alle benzine, che compensa abbondantemente i maggiori costi industriali. Si tratta a mio parere di una tendenza perniciosa, perché i motori diesel sono i principali responsabili delle emissioni di polveri sottili all’origine di una vera e propria emergenza sanitaria nel nostro paese.
Nei due grafici allegati possiamo osservare l’andamento storico dei consumi di carburante in Italia. Il primo, relativo all’evoluzione del consumo totale di carburanti, illustra efficacemente una tendenza alla stasi nei primi anni duemila, seguita da una riduzione a partire dal 2008, data di inizio della crisi finanziaria ed economica. Il secondo, relativo ai soli consumi dei mezzi per il trasporto privato delle persone, differisce leggermente dal primo per un’accentuazione dei fenomeni descritti in precedenza, con un calo che inizia qualche anno prima, nel 2005. La ragione è evidente e l’abbiamo spiegata in questo precedente articolo: il calo dei consumi totali di carburante è stato mitigato dalle politiche di sostegno statale all’autotrasporto delle merci, settore cruciale della nostra economia. Nonostante ciò, nel 2009 anno della crisi, anche l’autotrasporto delle merci ha ridotto per la prima volta i consumi di carburante.
Considerando che nessun particolare miglioramento dell’efficienza dei motori si è verificato né il nostro paese ha potenziato il sistema di trasporto pubblico delle persone, semmai c’è da registrare un ulteriore peggioramento del servizio a causa dei tagli ai trasferimenti, il calo dei consumi registrato anche nel 2011 nonostante la moderata ripresa economica in atto, è sicuramente da attribuirsi alla dinamica dei prezzi, tornati ai livelli del 2008. In altre parole, in Italia la riduzione nell’uso dei mezzi privati sembra essere strettamente connessa al superamento di un picco di convenienza economica nell’acquisto dei carburanti.
Un’ultima notazione riguarda il persistere di una tendenza alla preferenza dei mezzi alimentati a gasolio da parte degli italiani, confermata anche dalle statistiche sui consumi di carburante. Essa è fortemente dipendente dai minori prezzi del mercato italiano, grazie a un regime fiscale maggiormente favorevole rispetto alle benzine, che compensa abbondantemente i maggiori costi industriali. Si tratta a mio parere di una tendenza perniciosa, perché i motori diesel sono i principali responsabili delle emissioni di polveri sottili all’origine di una vera e propria emergenza sanitaria nel nostro paese.
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