giovedì, gennaio 07, 2010

Giochi, ramificazioni e complessità



Quando un gruppo di ragazzi si trova per giocare a calcetto (o a qualunque altro sport), succede spesso che una parte non trascurabile del pomeriggio venga “sciupata” nel decidere come formare le squadre. Entrano in gioco amicizie, simpatie e antipatie, feeling nel costruire le azioni e svariate cose di questo tipo.

La complessità delle relazioni sociali è evidente da subito, anche senza fare ulteriori approfondimenti sui meccanismi di base; tuttavia, in questo post vorrei far emergere il fatto che la complessità per potersi manifestare ha bisogno di un substrato favorevole [flash back: per analogia, in questo post avevo individuato la scarsità delle risorse come il sottobosco ideale per l’insorgere di fenomeni speculativi]

Bene, nella stragrande maggioranza dei casi tale substrato è costituito dalla presenza di ‘grandi’ numeri, in grado di generare una varietà combinatoria impressionante; a titolo di esempio, esiste un settore scientifico relativamente giovane, quello della meccanica statistica, che si occupa specificamente di derivare le proprietà macroscopiche (termodinamiche) dei corpi a partire da quelle microscopiche delle molecole costituenti.

Se una persona si trova con un amico per giocare a ping pong, il tempo necessario per “formare le squadre” è banalmente 0 (una sola configurazione). Se si trovano 4 amici (Claudio, Gianni, Terenzio e Ugo) per un doppio sempre a ping pong, occorrerà verosimilmente una manciata di secondi per decidersi sulle coppie. Possiamo fare rapidamente l’elenco dei 3 possibili “incontri”:

1. Claudio e Gianni        vs     Terenzio e  Ugo
2. Claudio e Terenzio    vs      Gianni    e  Ugo
3. Claudio e Ugo          vs      Terenzio e  Gianni

Torniamo un attimo all’esempio della partita di calcetto: supponiamo che ci siano 10 ragazzi che vogliano suddividersi in 2 squadre da 5. In questo caso scrivere “a mano” l'elenco delle possibili situazioni (senza l’ausilio di un calcolatore che esplori tutti i casi) diventa piuttosto arduo.

Possiamo determinare il numero di situazioni possibili ricorrendo al calcolo combinatorio.

Dato un insieme di N persone che si suddividono in k squadre di ugual numero (che avranno pertanto dimensione n=N/k), il n° complessivo di situazioni diverse possibili si ottiene ricorrendo a quelle che in combinatoria si chiamano “permutazioni con elementi ripetuti”.

Il problema è abbastanza simile a quello dell’anagramma di una stringa che contiene tante lettere diverse quante sono le squadre (k), ciascuna ripetuta n volte. C’è poi una piccola “complicazione” in più, che consiste nel fatto che si hanno situazioni equivalenti se si hanno permutazioni “in blocco” tra le squadre.

Pertanto, l’espressione combinatoria è

                                                   N !
Numero di situazioni   =        __________

                                            ( n ! )^ *  k!


dove con ! denotiamo l’operatore Fattoriale. N! = N*(N-1)*(N-2)* … *… 2 * 1

e il simbolo ^ è quello dell’elevamento a potenza.

[mi scuso per la forma "artigianale", ma Blogger non permette formattazioni di questo tipo]

Al di là dei formalismi, la cosa interessante da vedere è che si tratta di una formula “esplosiva”, che aumenta molto rapidamente al crescere di N. Se proviamo a mettere la formula in un foglio di calcolo ci accorgiamo che, nel nostro caso dei 10 ragazzi, il numero possibile di configurazioni è 126. E’ già un valore discretamente alto per far perdere al gruppetto un po’ di tempo nella formazione delle squadre, in mancanza di un “decisore” esterno o di squadre predefinite.

Se i ragazzi non sono 10 ma 22, e vogliono giocare a calcio a 11 (2 squadre), le possibili giocate sono 352.716.

Se abbiamo invece 21 ragazzi che vogliono giocare a calcio a 7 con una terna di squadre, avremo 66.512.160 possibilità.

Se N è 30 o più, si arriva rapidamente a enumerazioni dell'ordine dei miliardi di miliardi.
Naturalmente, si tratta di un esercizio teorico di combinatoria; personalmente ritengo che sia affascinante e che richieda un minimo di abitudine all'astrazione e un po' di esercizio con l'aritmetica degli interi per essere apprezzato. Se pensiamo però al fatto che è solo un’impalcatura per tutta la complessità che viene dopo, ci rendiamo conto che la varietà del mondo reale è incommensurabile, nonché di difficile previsione.

I giocatori non sono macchine e non basta conoscere la configurazione generale per stabilire a priori i rapporti di forza tra le squadre. A parità di giocatori, una squadra può essere più o meno forte a seconda delle condizioni generali della squadra in un certo periodo, un giocatore può fare la differenza se è “ispirato”, una coppia di attaccanti veloci con particolare feeling possono diventare un rullo compressore, e cose di questo genere.

Per quanto possa dare l’impressione di fornire un controllo completo della situazione, il calcolo combinatorio è solo uno strumento di “forza bruta” che va molto bene laddove il problema è relativamente “semplice” e simmetrico per poter essere esplorato, ma che nel caso di sistemi reali (dinamica delle risorse, macroeconomia, clima …) deve essere integrato o addirittura sostituito  con tecniche probabilistico-statistiche e metodi a reti neurali, con uso praticamente obbligatorio di supercalcolatori*.  Senza contare tutta la parte, fondamentale, di osservazioni sul campo, misure ed esperimenti.


* Può essere interessante notare che tra le applicazioni dei più potenti cluster di calcolatori figurano la meteorologia e la prospezione petrolifera (oltre alle immancabili applicazioni militari)


PS   Riallacciandomi ad alcuni commenti del post precedente:  nè Aspo nè altri possono predire con probabilità = 1 l'anno, e magari anche il mese e il giorno del picco globale del petrolio. Ma il warning che lanciamo come associazione è il concetto in sè. Un picco "largo" 5 anni, su una vita stimata del petrolio di circa 300 anni, non è assolutamente un'ovvietà   :-)




3 commenti:

roberto ha detto...

stupendo ripasso di matematica finanziaria 1 .

Frank Galvagno ha detto...

mah Roberto, queste cose sono in realtà più attinenti alla termodinamica statistica e alla matematica discreta generale ... io in matematica finanziaria ho visto più che tutto interessi semplici, composti ... curve di sopravvivenza ... poi per carità le sinergie tra le discipline sono infinite :-)

roberto ha detto...

e no, fattoriali permutazioni disposizioni e calcolo delle probabilita' si studia a finanziaria 1 insieme a interesse semplice composto sconto rendite e ammortamenti. perlomeno alla sapienza di roma si fa cosi'.e' vero che poi ricompaiono anche a statistica 2 .peccato pero'che il mondo reale non sia cosi' semplice