Ricorre quest’anno il centenario della nascita di Ennio Flaiano (morto nel 1972), scrittore e intellettuale dotato di finissimo umorismo, capace di analizzare con spietato realismo e con visione precorritrice dei tempi le storture della società italiana. Egli è ricordato soprattutto per i suoi fulminanti e sagaci aforismi, di cui vi propongo una breve rassegna dei miei preferiti, i primi riguardano l’Italia e noi italiani, i secondi alcune riflessioni sociali molto attinenti al tema di questo blog. L’ultimo, quello che mi piace di più, riguarda però un’ironica riflessione sulla vita privata.
Fra trent’anni l’Italia sarà non come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la televisione.
La situazione politica in Italia è grave ma non è seria.
Per gli italiani l’inferno è quel posto ove si sta con le donne nude e con i diavoli ci si mette d’accordo.
Gli italiani sono i primi a correre in aiuto del vincitore.
In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.
In Italia la linea più breve tra due punti è l’arabesco.
Gli italiani sono un gruppo di uomini indecisi a tutto.
Gli italiani sono un popolo di santi, di poeti, di navigatori, di cognati, cugini e nipoti…
L’italiano è una lingua parlata dai doppiatori.
L’italiano ha un solo vero grande nemico: l’arbitro nelle partite di calcio, perché emette un giudizio.
Anche il progresso, diventato vecchio e saggio, votò contro.
Il traffico ha reso impossibile l’adulterio nelle ore di punta.
La pubblicità unisce sempre l’inutile al dilettevole.
Senta Agnelli, faccia pure quante automobili vuole, tanto io non ho la patente.
La civiltà del benessere porta con sé proprio l’infelicità.
Il dramma della vita moderna è questo: tutti cercano la pace e la solitudine. E per il fatto stesso di cercarle, le scacciano dai luoghi dove le trovano.
L’oppio ormai è la religione dei popoli
Una delle principali cause di divorzio è il matrimonio.
Fra trent’anni l’Italia sarà non come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la televisione.
La situazione politica in Italia è grave ma non è seria.
Per gli italiani l’inferno è quel posto ove si sta con le donne nude e con i diavoli ci si mette d’accordo.
Gli italiani sono i primi a correre in aiuto del vincitore.
In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.
In Italia la linea più breve tra due punti è l’arabesco.
Gli italiani sono un gruppo di uomini indecisi a tutto.
Gli italiani sono un popolo di santi, di poeti, di navigatori, di cognati, cugini e nipoti…
L’italiano è una lingua parlata dai doppiatori.
L’italiano ha un solo vero grande nemico: l’arbitro nelle partite di calcio, perché emette un giudizio.
Anche il progresso, diventato vecchio e saggio, votò contro.
Il traffico ha reso impossibile l’adulterio nelle ore di punta.
La pubblicità unisce sempre l’inutile al dilettevole.
Senta Agnelli, faccia pure quante automobili vuole, tanto io non ho la patente.
La civiltà del benessere porta con sé proprio l’infelicità.
Il dramma della vita moderna è questo: tutti cercano la pace e la solitudine. E per il fatto stesso di cercarle, le scacciano dai luoghi dove le trovano.
L’oppio ormai è la religione dei popoli
Una delle principali cause di divorzio è il matrimonio.
3 commenti:
Aggiungo:
"Coraggio, il meglio è passato"
e
"L'unico modo di trattare una donna alla pari è desiderarla come uomo"
Stasera devo andare a letto presto perché domani mi devo svegliare tardi.
I giovani hanno quasi tutti il coraggio delle opinioni altrui.
Ho poche idee, ma confuse
I nomi collettivi servono a far confusione. «Popolo, pubblico...». Un bel giorno ti accorgi che siamo noi. Invece, credevi fossero gli altri.
[...] nel nostro paese la forma più comune di imprudenza è quella di ridere, ritenendole assurde, delle cose che poi avverranno.
Quando l'uomo non ha più freddo, fame e paura è scontento.
L'Italia è un paese dove sono accampati gli italiani.
Mi spezzo ma non m'impiego.
Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è di non partire.
L'Inferno di Dante è pieno di italiani che rompono i coglioni agli altri.
«Lei crede che la televisione abbia abbassato il livello culturale del pubblico?» «No, credo che abbia abbassato il livello culturale degli intellettuali.»
Le dittature hanno questo di buono, che sanno farsi amare.
Il prossimo è troppo occupato coi propri delitti per accorgersi dei nostri.
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