Il titolo del post porta probabilmente a pensare alle orme che Babbo Natale lascia sulla neve, mentre si aggira tra le case intento a distribuire regali.
Invece, quello che vorrei fare è discutere un po' dell'impronta ecologica, che per essere relativa ad un personaggio di fantasia, risulta essere tutt'altro che immateriale.
Nella cultura dominante, a Natale bisogna regalare qualcosa. E se qualcuno, per caso, inizia a domandarsi il perchè, ecco che un parente, amico o collega gli chiede che cosa ha ricevuto, o cosa ha regalato. Naturalmente, deve essere un oggetto fisico e tridimensionale per poter essere presentato con una certa "dignità".
Io ho già pronta una lista di risposte, che a seconda dei casi pescano in un calderone reale del passato, altre volte attingono a un mondo puramente virtuale; allo scopo di cambiare argomento in tempi brevi.
Più che una questione di taccagneria (argomento caro ai "regalisti"), a me pare un discorso di razionalità. Se una persona cara ha un bisogno reale, che so un paio di scarpe, a inizio novembre che si fa, si aspetta il 25 dicembre? Oppura, si dona l'oggetto in tempo utile, e si regala qualche cianfrusaglia a Natale?
Più che una questione di taccagneria (argomento caro ai "regalisti"), a me pare un discorso di razionalità. Se una persona cara ha un bisogno reale, che so un paio di scarpe, a inizio novembre che si fa, si aspetta il 25 dicembre? Oppura, si dona l'oggetto in tempo utile, e si regala qualche cianfrusaglia a Natale?
Viste le tendenze, più che "tutti più buoni", a Natale, forse bisognerebbe essere un po' "meno irrazionali". Per essere buoni, credo che ogni persona volenterosa faccia del proprio meglio tutti i giorni, con i suoi limiti e i suoi successi. Nelle festività, ci si potrebbe magari regalare tempo, momenti di condivisione, occasioni di incontro e di crescita culturale... insomma, qualcosa di più spirituale. O anche cose materiali, ma meno orientate al consumismo, e più alla spontaneità e ai bisogni.
Di seguito, ho voluto riportare un paio di notizie di questo periodo natalizio, che costituiscono a mio avviso due indicatori-tipo (tra i tanti che si potrebbero scegliere) della direzione che abbiamo deciso di seguire.
Di seguito, ho voluto riportare un paio di notizie di questo periodo natalizio, che costituiscono a mio avviso due indicatori-tipo (tra i tanti che si potrebbero scegliere) della direzione che abbiamo deciso di seguire.
21 Dic 2007 17:36
Consumi elettrici: Terna, +1000 Mw da addobbi e insegne Natale (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Durante le festivita' natalizie i consumi di elettricita' fanno aumentare di 1.000 MW il fabbisogno di energia elettrica. Lo rileva Terna. Nei giorni a ridosso del Natale l'effetto delle luminarie si traduce in un aumento della domanda di elettricita', rispetto ai valori medi del periodo, equivalente al consumo nell'ora di picco di una citta' come Bologna. L''effetto festivita'' sui consumi di energia elettrica, nonostante corrisponda a solo il 2% del fabbisogno medio del periodo (55.000 MW), e' rilevante, segnala Terna, se si considera che le luminarie natalizie restano accese per poche ore al giorno, di norma dalle 16 alle 21.
Consumi elettrici: Terna, +1000 Mw da addobbi e insegne Natale (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Durante le festivita' natalizie i consumi di elettricita' fanno aumentare di 1.000 MW il fabbisogno di energia elettrica. Lo rileva Terna. Nei giorni a ridosso del Natale l'effetto delle luminarie si traduce in un aumento della domanda di elettricita', rispetto ai valori medi del periodo, equivalente al consumo nell'ora di picco di una citta' come Bologna. L''effetto festivita'' sui consumi di energia elettrica, nonostante corrisponda a solo il 2% del fabbisogno medio del periodo (55.000 MW), e' rilevante, segnala Terna, se si considera che le luminarie natalizie restano accese per poche ore al giorno, di norma dalle 16 alle 21.
Come qualche membro di ASPO aveva fatto notare nel Forum, nel periodo natalizio occorre "tirare fuori" l'equivalente di 3 grandi centrali termoelettriche, solo per mantenere le luci.
(21 dicembre 2007)
Traffico di Natale, tutta la città si blocca (La Repubblica) di Cecilia Gentile
Traffico di Natale, tutta la città si blocca (La Repubblica) di Cecilia Gentile
Su tutte le consolari come in centro e nei quartieri circolazione in tilt. Decine di tram bloccati, bus prigionieri tra le auto. Roma prigioniera dello shopping natalizio. Ieri la corsa in macchina al regalo ha trasformato la capitale in un´enorme - e immobile - lamiera, che ha reso impossibile ogni spostamento. Bloccati per tutta la giornata la tangenziale, il raccordo anulare, e tutte le arterie di attraversamento della città. Anche il trasporto pubblico ha dovuto arrendersi di fronte all´occupazione sistematica delle corsie preferenziali da parte delle auto private. Nel quadrante Casilina-Prenestina-Porta Maggiore-San Giovanni, la città è arrivata al collasso. Su piazza di Porta Maggiore, che funziona come un gigantesco snodo per i tanti flussi di traffico, si è ammassata una quantità inverosimile di veicoli, che hanno finito per bloccarsi a vicenda, paralizzando anche il trasporto pubblico.Le conseguenze sono state disastrose per la viabilità: nel primo pomeriggio a via Prenestina, da largo Preneste in direzione centro, erano incolonnati una ventina di tram, con i conducenti in strada, ormai impotenti. I passeggeri scendevano cercando un´impraticabile alternativa. Raggiungevano a piedi via Casilina, per salire sul trenino Roma-Pantano. Anche questo però, all´altezza di Porta Maggiore, doveva arrendersi. «Qui si scende, il treno torna indietro», annunciavano rassegnati i conducenti. In piazza soltanto un vigile urbano tentava inutilmente di addomesticare la belva del traffico privato. Insomma, i romani non hanno raccolto l´invito dell´amministrazione comunale a servirsi del mezzo pubblico per evitare la paralisi e si sono ritrovati passare la giornata bloccati dentro scatole di lamiera. I continui stop & go delle auto e lo smog alle stelle hanno trasformato in un incubo i giorni precedenti al Natale. Unica, vera alternativa: le metropolitane. E per il dopo Natale è già pronta la corsa ai saldi. Campidoglio, categorie del commercio e rappresentanze sindacali si sono accordati sulla possibilità di lasciare ai negozi la facoltà di apertura per la prima domenica dei saldi, che quest´anno cade il 6 gennaio, giorno dell´Epifania.
Per commentare questa immagine, forse, bisognerebbe aver vissuto in prima persona il caos della capitale. Ma credo che ognuno, in scala, avrà sperimentato situazioni simili, più o meno tollerabili in funzione del volume di traffico.
Naturalmente, più auto, che consumano più carburante, per acquistare in più centri commerciali, per avere più oggetti e per produrre, in ultima analisi, più rifiuti da discarica (non credo sia casuale, proprio in questi giorni, l'acuirsi della crisi in Campania).
Da questi due articoli emerge prepotentemente che cosa è oggi il Natale per la società: una sagra consumistica, un sistema che alimenta se stesso. Sostenuto, per lo più, dai combustibili fossili.
[I commentatori e i lettori che lo desiderano, possono inviare materiale che ritengono interessante per la discussione a franco.galvagno.3@alice.it. Esso potrà essere rielaborato oppure pubblicato tal quale (nel caso di post già pronti), sempre con il riferimento dell'autore/contributore]
2 commenti:
Vedi anche il mio articolo sul blog vicentino Amici di Beppe Grillo
http://blog.grillidivicenza.org/index.php/natale-in-casa-grillo/
http://blog.grillidivicenza.org/index.php
/natale-in-casa-grillo/
adesso si vede il link
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