Dati per il consumo di petrolio da http://www.swivel.com/data_sets/show/1003357, per il 2006 da http://www.eia.doe.gov/emeu/cabs/Italy/Oil.html. Prezzi da www.bp.com
Se n'è accorta, finalmente, anche l'AIEE, (che non è un urlo di qualcuno che si è dato una martellata sul pollicione, ma l'Associazione Italiana degli Economisti dell'Energia). Qualcosa è cambiato e sta cambiando profondamente nell'economia italiana a causa dell'aumento dei prezzi del petrolio. In un'intervista riportata il 01/12/2007 su "La Repubblica", il presidente dell'AIEE, Edgardo Curcio, annuncia il calo dei consumi di carburante.
Le cifre dicono che a settembre la domanda totale di carburanti (benzina+gasolio), è risultata pari a circa 3,1 milioni di tonnellate, in calo del 5,1% rispetto allo stesso mese del 2006. A ottobre (con un giorno lavorativo in più rispetto all'anno scorso) la domanda totale è risultata pari a 3,4 milioni di tonnellate, il 2,6% in più e solo quest'ultimo incremento ha permesso di avere a livello cumulato (gennaio-ottobre 2007) consumi di carburanti praticamente identici a quelli dei primi dieci mesi del 2006.
Le cifre degli ultimi anni, tra l'altro, mostrano una costante diminuzione delle vendite di benzina: -5,5% nel 2004, -7,3% nel 2005, -6,2% nel 2006. I consumi del gasolio, pure in aumento, hanno visto tale crescita ridursi e passare dal +10% del 2001, al +7,1% del 2004, al +2,1% nel 2005 con una ripresa (+3,8%) nel 2006. I dati provvisori 2007 indicano un aumento delle vendite del 3,3% per il gasolio e calo del 6% per la verde.
Sembra che si stia facendo strada l'idea che forse gli aumenti dei prezzi non sia una cosa che possiamo ignorare, consolandoci con l'aumento del PIL. Ma non poteva mancare la solita stoccata alle tasse. Secondo Edgardo Curcio, "Ma, in fatto di prezzi, non tutto si spiega con le quotazioni internazionali del greggio." A pesare ci sono anche le tasse, che "nel nostro Paese sono tra le più elevate d'Europa".
[I commentatori e i lettori che lo desiderano, possono inviare materiale che ritengono interessante per la discussione a franco.galvagno.3@alice.it. Esso potrà essere rielaborato oppure pubblicato tal quale (nel caso di post già pronti), sempre con il riferimento dell'autore/contributore]
Se n'è accorta, finalmente, anche l'AIEE, (che non è un urlo di qualcuno che si è dato una martellata sul pollicione, ma l'Associazione Italiana degli Economisti dell'Energia). Qualcosa è cambiato e sta cambiando profondamente nell'economia italiana a causa dell'aumento dei prezzi del petrolio. In un'intervista riportata il 01/12/2007 su "La Repubblica", il presidente dell'AIEE, Edgardo Curcio, annuncia il calo dei consumi di carburante.
Le cifre dicono che a settembre la domanda totale di carburanti (benzina+gasolio), è risultata pari a circa 3,1 milioni di tonnellate, in calo del 5,1% rispetto allo stesso mese del 2006. A ottobre (con un giorno lavorativo in più rispetto all'anno scorso) la domanda totale è risultata pari a 3,4 milioni di tonnellate, il 2,6% in più e solo quest'ultimo incremento ha permesso di avere a livello cumulato (gennaio-ottobre 2007) consumi di carburanti praticamente identici a quelli dei primi dieci mesi del 2006.
Le cifre degli ultimi anni, tra l'altro, mostrano una costante diminuzione delle vendite di benzina: -5,5% nel 2004, -7,3% nel 2005, -6,2% nel 2006. I consumi del gasolio, pure in aumento, hanno visto tale crescita ridursi e passare dal +10% del 2001, al +7,1% del 2004, al +2,1% nel 2005 con una ripresa (+3,8%) nel 2006. I dati provvisori 2007 indicano un aumento delle vendite del 3,3% per il gasolio e calo del 6% per la verde.
Sembra che si stia facendo strada l'idea che forse gli aumenti dei prezzi non sia una cosa che possiamo ignorare, consolandoci con l'aumento del PIL. Ma non poteva mancare la solita stoccata alle tasse. Secondo Edgardo Curcio, "Ma, in fatto di prezzi, non tutto si spiega con le quotazioni internazionali del greggio." A pesare ci sono anche le tasse, che "nel nostro Paese sono tra le più elevate d'Europa".
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1 commento:
Per "validare" questi dati sarebbe necessario anche considerare il consumo di GPL e GN che sono senz'altro in aumento.
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