venerdì, aprile 04, 2008

Il futuro è tutto rinnovabile



Non passa giorno che non si legga su internet di qualche mirabile innovazione; qualche ultracongegno nanostrutturato che, attraverso la genetica molecolare combinata con i computer quantistici, risolverà, tutti i nostri problemi mettendo in gioco anche la "free energy" del continuo spazio-temporale (e fa consumare anche meno benzina). Dopo di che, di solito, non se ne sente più parlare.

Invece, alle volte ci sono delle innovazioni vere; di quelle che cambiano le cose. Una recentissima arriva da un progetto di "solarserver" e ci porta una vera rivoluzione: le energie rinnovabili, da sole, possono bastare per avere l'energia che ci serve.

Quante volte avete sentito dire la solita frase che "le rinnovabili non potranno MAI sostituire i fossili?" Di solito, chi esprime questo concetto lo ritiene così ovvio da non aver nemmeno bisogno di spiegare perché, ma se lo pungolate dirà che è dovuto al fatto che, ovviamente, le rinnovabili sono intermittenti. Se non c'è vento o se non c'è sole, rimaniamo al buio, è ovvio.

E invece non è per niente ovvio. Lo dimostra questo esperimento di "Solarserver" secondo il concetto di "rete intelligente" (Smart grid). Trentasei impianti a fonti rinnovabili sparsi sul territorio tedesco sono stati connessi in un network controllato da un computer centrale. Le tecnologie erano biogas, eolico, solare fotovoltaico e idroelettrico. Tutti insieme, questi impianti hanno fornito il 100% di energia per 12.000 famiglie tedesche in tutte le ore della giornata e con qualsiasi condizione meteorologica.

Questo è ancora un esperimento su piccola scala e non è detto che lo si possa replicare ovunque. Inoltre, dai dati, non si capisce esattamente quanto è durato l'esperimento, ma si evince che è durato un anno. Notate anche che l'esperimento è stato fatto utilizzando soltanto tecnologie disponibili oggi su scala commerciale. Nel futuro, avremo certamente dei grandi miglioramenti in tutti i campi dell'energia rinnovabile; basti pensare all'eolico di alta quota tipo il "kitegen"

Quindi l'esperimento dimostra che, già oggi, con un pò di intelligenza si può andare ben oltre gli ottusi ragionamenti di chi vede l'energia ancora nella visione ottocentesca della grande centrale a carbone con le sue ciminiere che fumano. Non occorre aspettare secoli, e nemmeno decenni, per liberarsi dai combustibili fossili. Basta volerlo. Il futuro è tutto rinnovabile.

A questo punto, qualcuno ritirerà fuori il fatto che le rinnovabili costano più care del carbone. E' vero, al momento costano un po' più care. Ma quanto vale la nostra libertà? Pensateci sopra.


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Ringrazio Massimiliano Varriale per la segnalazione. L'articolo originale di "solarserver" si trova a

http://www.solarserver.de/solarmagazin/anlage-e.html

Qui di seguito, un riassunto in italiano, da "qualeenergia"

Energia, ma al 100% rinnovabile

Un esperimento realizzato in Germania ha dimostrato come una piccola rete costituita da impianti a fonti rinnovabili possa soddisfare ad ogni ora del giorno e nelle più svariate condizioni meteo tutto il fabbisogno di elettricità di base e di picco.

Una delle critiche rivolte alle fonti rinnovabili consiste nella presunta loro incapacità di soddisfare il fabbisogno di elettricità e quindi sull’ineluttabilità dell’utilizzo delle fonti fossili tradizionali e del nucleare. In sintesi l’accusa si basa sul concetto che le rinnovabili non sono in grado di coprire la domanda di base (baseload demand). Un approccio che fornisce poi l’occasione di considerare normale la possibile “abolizione” dell’eolico su tutto il territorio italiano, come si è sentito dire nel corso dell’attuale nostra campagna elettorale.

Lo scorso anno un esperimento ha dimostrato come un sistema di impianti distribuiti ad energia rinnovabile possa invece coprire una domanda di energia di base oltre che di picco in modo sicuro e affidabile. Trentasei impianti a fonti rinnovabili sparsi sul territorio tedesco sono stati collegati da 3 società e un’università in un network nazionale controllato da un computer centrale. Le tecnologie erano le più diverse: biogas, eolico, solare fotovoltaico e idroelettrico.

Schmack Biogas, Enercon, SolarWorld e l’ISET (Institute for Solar Energy Supply Systems) dell’Università di Kassel hanno progettato e gestito l’esperimento con 13 altri partner. L’obiettivo era mostrare, su piccola scala, come un sistema combinato di impianti energetici alimentati da fonti pulite potesse essere effettivamente realizzato e, per estensione, potrà essere sviluppato anche su scala nazionale rimpiazzando le centrali convenzionali.

La rete così costituita era in grado di produrre 50 MWh all’anno con i seguenti impianti: 3 parchi eolici da 12,6 MW di picco in totale (per il 61% della produzione), 4 impianti a biogas per 4 MWp (25%), 20 impianti fotovoltaici per 5,5 MWp (14%), oltre ad una stazione di pompaggio funzionante grazie all’energia eolica prodotta in eccesso. Una rete di impianti che era stata identificata per rappresentare 1/10.000 della domanda elettrica tedesca e, nel caso specifico, poteva rappresentava la domanda di una piccola città con 12.000 famiglie.

Questo sistema si è dimostrato capace di soddisfare la domanda di base e di picco a tutte le ore della giornata e con qualsiasi condizione meteorologica; anche nel giorno della presentazione alla stampa dei risultati dell’esperimento, quando in tutta la Germania non c’era né vento né sole, la copertura del fabbisogno elettrico è stata ottenuta; una situazione di estrema difficoltà, significativa del fatto che gli impianti a biogas avevano assolto il compito di coprire la domanda di energia elettrica del momento.

E’ stato valutato che i costi di generazione di un sistema a impianti rinnovabili combinati è oggi di 13 centesimi di euro per kWh prodotto, il doppio dell’elettricità convenzionale che però è in una fase di rapida ascesa in tutto il mondo.

Ora la replicabilità su larga scala di questa esperimento è legata a quanto rapidamente potrà crescere lo sviluppo delle fonti rinnovabili sia in termini di quantità che di rendimenti. Le potenzialità ci sono e gli impressionanti tassi di crescita degli ultimi anni lo dimostrano, ma il divario è ancora grande. Per questo motivi i governi dovrebbero fare scelte decisive, quasi rivoluzionarie, orientando la maggior parte delle risorse economiche nella direzione dell’efficienza energetiche e delle fonti pulite, magari sotto la doppia pressione del picco petrolifero e del riscaldamento globale.

LB

28 febbraio 2008

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6 commenti:

Marco Bertoli ha detto...

bellissimo post che apre una grande speranza:

tuttavia la domanda è: le utenze che sono state servite sono state solo utenze domestiche o anche imprese?

Marco Bertoli

Anonimo ha detto...

Continuo a pensare che il futuro sarà obbligatoriamente basato al 99% sulle rinnovabili e che dovremo comunque centellinare l'energia procapite.
Un'economia a stato stazionario è tanto abominevole se comporta la sopravvivenza della nostra specie?

Paolo B.

Anonimo ha detto...

E' questa la tipologia di ricerca di cui abbiamo bisogno. I tedeschi si pongono il problema, dimostrando intenzioni inequivocabili. Bello davvero, una risposta che lascia poco spazio ad imbecilli operazioni diffamatorie.

L'integrazione di rinnovabili classiche, bacini tampone e centrali turbo per la richiesta di picco la potevamo fare anni fa. Quanto tempo abbiamo sciupato.

Interessante il fatto, deducibile dal grafico, che il grande "base load" continuativo sia fornito dall'eolico, con altri apparati di supporto a colmare i deficit o assorbire i surplus del momento. In tal maniera, l'eolico verrebbe a configurarsi come una sorta di sostituto del nucleare, almeno per regime operativo.

Anonimo ha detto...

Libertà...anche e sopratutto dalle malattie nostre e della Terra dovute ai diversi tipi di combustioni (nucleare, "carbone pulito", rifiuti ...).
Mimmo.

Anonimo ha detto...

L'esperimento ha interessato 12000 famiglie. Siamo sicuri che la scala potrebbe essere ampliata secondo necessità? Ad esempio, quante famiglie conta la sola Milano?

Se il fattore qualitativo è senza dubbio importante, quello quantitativo non lo è di meno. In questo genere d'esperimenti paiono trascurarlo un po' troppo.

Anonimo ha detto...

Attendiamo la prova dei fatti su grosse reti nazionali.Al momento sono solo parole,come se ne sono spese tante in questi anni,rimanendo al punto di partenza o quasi.