lunedì, ottobre 19, 2009

Fame nel mondo: una previsione che uno non vorrebbe aver azzeccato

L'impressionante tendenza all'aumento dei sottonutriti nel mondo, dal rapporto FAO "food insecurity" del 2009. Un altro disastro annunciato.


Non è che io abbia la palla di cristallo sulla scrivania; ma certe volte mi fa impressione vedere come riesco a prevedere le tendenze del futuro. Per esempio, all'inizio del 2008 avevo correttamente previsto sia il crollo dei prezzi del petrolio sia la crisi economica che ne sarebbe conseguita. All'inizio del 2009 avevo previsto che non sarebbero successi particolari sconquassi nei prezzi del petrolio, cosa che si sta verificando con i prezzi che si stanno mantenendo approssimativamente costanti da molti mesi. Avevo parlato di "80 dollari al barile" e, mentre scrivo, verso metà Ottobre del 2009, siamo a 77 dollari al barile per il Nymex. Credo di non potermi lamentare come capacità predittive.

Nello stesso post con le mie previsioni per il 2009 avevo anche detto che:

Un settore dove la situazione potrebbe già farsi drammatica nel 2009 è quello dell'agricoltura, dove ci stiamo trovando in difficoltà crescenti a mantenere la produzione a livelli tali da assicurare cibo per tutti.

Bene, questa predizione si sta avverando. Guardate, per esempio, questo articolo recente di Repubblica del 14 Ottobre 2009, oppure come potete leggere sul sito della FAO. Si parla di oltre un miliardo di persone affamate e in crescita. Si parla anche di una forte riduzione degli aiuti alimentari. Tutte tendenze in crescita ormai dalla fine degli anni novanta, ma che hanno preso una drammatica impennata verso l'alto proprio quest'anno.

Sembra che la cosiddetta "rivoluzione verde" sia ormai definitivamente da archiviare come la più terribile arma di distruzione di massa sviluppata nella storia umana. Per qualche decennio, ci ha dato l'illusione dell'abbondanza alimentare. Ma era un'abbondanza basata sull'uso di combustibili fossili e sul sovrasfruttamento del suolo. Non poteva essere mantenuta a lungo. Questa illusoria abbondanza ha portato a raggiungere livelli di popolazione ben superiori a quelli che il pianeta può nutrire su tempi lunghi. Adesso dovremo rientrare a livelli sostenibili, e questo non sarà piacevole, per dirla in modo blando.

Francamente, questa previsione avrei preferito non averla azzeccata.

32 commenti:

Lopo ha detto...

Purtroppo in giro prevale un'esaltazione un po' acritica. quantomeno certamente ben poco sistemica.
E gli schemi di pensiero sono i soliti già visti nelle ideologie deluse: se la Rivoluzione Verde ha avuto degli effetti negativi è "perché ce n'è stata troppo poca" (come il capitalismo, o il socialismo reale...)

Un segnale, però, è che i cantori della magnifiche sorti e progressive, quando devono attaccare le posizioni contrarie, si scagliano contro i commentatori naif del "si stava meglio quando si stava peggio", o contro gli aspetti più discutibili di Slow Food.
Basta buttare là qualche dato, qualche elemento con un minimo di fondamento scientifico che mal si sposi col panegirico di partenza, e il tono è già diverso, più dubitativo, talvolta un po' svicolante. Un confronto vero, però, latita.

Una cosa buona di ASPO, o in generale di tutto l'ambito "risorsista", è che molto raramente vengono usati "straw men" costruiti a bella posta o recuperati tra le frange più ridicole degli interlocutori.

Paolo Marani ha detto...

.... Alla fin fine, pure Malthuse mi sa che qualche previsione poteva averla azzeccata, alla lunga distanza.

Non ci vedo nulla di ridicolo in tutto ciò, solo pessimismo un po informato.

fabio ha detto...

C'e' chi sta provando a venderci che con gli OGM, potremmo risolvere questo problema.

Anonimo ha detto...

Ugo, viste le tue doti di veggente, sei in grado di prevedere l'anno del picco demografico(visto che la popolazione continua ad aumentare nonostante il miliardo di sottonutriti)? E già che ci sei, il mese dell'inizio della prossima pesante fase orso delle borse, tanto per i guru della finanza tutto va bene se le borse brillano. Che gli frega se la crisi reale continua con disoccupazione crescente e consumi in contrazione?

Paolo B.

Ugo Bardi ha detto...

Paolo, le previsioni non sono mai precise in termini temporali. La popolazione ha un'enorme "inerzia" dovuta al gran numero di donne in età riproduttiva che ci sono, quindi continua ad aumentare. Secondo me, non siamo lontani dal picco della popolazione - potrebbe essere entro qualche anno; ma non sarà domani

Francesco Ganz etti ha detto...

Prof. Bardi, visto che siamo in tema di previsioni, a quando la prima campagna pubblicitaria sui mass media occidentali pro controllo popolazione dei paesi in crisi alimentare ? ( Nel senso: aiutiamoli a controllare la popolazione in primis : se no ci arriviamo, vuol dire che la nostra società non è in grado di peomuovere alcun cambio valoriale , cge sarebbe a dire che siamo destinati al collasso, kunstlerianamente.Per inciso quel postcomunista super babyboomista di Latouche , nel suo ultimo libro, si rifiuta in toto di vedere il rpoblema della sovrapopolazione e liquida il problema in un solo paragrafo dicendo che noi occudentali dobbiamo consumare di meno : noi cmq abbiamo iniziato a consumare di meno...)

Ugo Bardi ha detto...

Francesco, a mia modesta opinione, una campagna del genere non la vedremo mai. Hai perfettamente ragione a dire che la nostra società non è in grado di promuovere un "cambio valoriale". Siamo bloccati su idee vecchie di cent'anni, peggio dei maya alla fine del loro impero.

Antonello ha detto...

Il grafico della FAO è certamente accurato e getta luce sulla tendenza a mistificare la realtà. Per esempio secondo il "world population data sheet" tra il 2007 e il 2008 la popolazione mondiale è aumentata di 80 milioni di persone e tra il 2008 e il 2009 è aumentata di ben 105 MILIONI, cioè secondo loro più aumenta la fame nel mondo più aumenta la popolazione.

Anonimo ha detto...

Caro dott. Bardi, le previsioni azzeccate, come lei sa, sono frutto di un modello ben fatto.
La ringrazio per condividere con noi le sue opinioni basate su di una grande competenza.

Avevo letto in una biografia che anche Stanislaw Ulam si stupiva per come dei simboli disegnati alla lavagna avessero il potere di cambiare il mondo.

mauriziodaniello ha detto...

Attenzione ad non prendere i dati come Psicostoria

http://it.wikipedia.org/wiki/Psicostoria

Basta un niente per capovolgere queste previsioni, come più volte detto dal Dott.Bardi !

La scienza è critica e fondata sul dubbio!

Dunque esiste, nei casi negativi come questo, sempre una timida speranza non solo che ci si può sbagliare ma anche che un fatto imprevisto, inconsueto, vattelappesca capovolga la situazione. Che poi non è detto che quello che capovolge la situazione sia sempre positivo!

Ciao

Climber15 ha detto...

seguo da tempo il vs.blog e in particolare gli articoli del prof. Bardi che apprezzo sempre per la lucidità e la brillantezza dell'esposizione.
in questo articolo però mi sarebbe piaciuto trovare non solo il grafico degli affamati ma anche il grafico della produzione alimentare mondiale. infatti solo il raffronto tra i due avrebbe potuto far sostenere la tesi che i due aspetti sono collegati.
il maggior numero di affamati potrebbe dipendere da una carenza di risorse finanziarie destinate ai paesi poveri e non da una reale mancanza di risorse. credo che il collegamento tra i due grafici sarà reale fra qualche anno ma ho il sospetto che oggi il primo sia determinato più da una riduzione dei flussi finanziari che da una reale mancanza di cibo.

mauriziodaniello ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mauriziodaniello ha detto...

Caro Climber15 se vuoi sapere la mia, NON esistono questi fondi destinati. E' solo propaganda per zittire la nostra coscienza aiutando lo 0,0001% (tanto per far vedere qualche foto o filmato) e ingrassando i soliti noti.

Con tutti i soldi di prestiti, elargizioni degli Stati Ricchi, movimenti caritatevoli e altro ... Contando sul fatto che con la differenza della moneta (1$ corrisponde da noi ad 100$ e più)... E le enormi risorse minerarie e altro di quei paesi poveri ... Di sicuro ORA non sarebbero TERZO/QUARTO Mondo?

Ciao

fabio ha detto...

Per far crollare la crescita della popolazione nel terzo mondo, credo che contribuira' e molto la diminuzione dei soldi inviati dagli immigrati nel primo mondo, lo so e' cinico ma ci vuole poco a capirlo.
Se il 45% del PIL di un paese e' fatto da rimesse di emigrati in altri paesi una volta che questi non riescono a mandar soldi o ne mandano meno faranno per forza meno figli.
Se ho ragione nei prossimi due, massimo tre anni potremmo vedere questo effetto

David Conotter ha detto...

Se uno è nella miseria, la prima cosa che pensa di fare sono i figli, per garantirsi il futuro, se poi questi muoino di fame, poco importa.
Non lo dico io, lo dice la storia.
Fino a cento anni fa, si facevano figli a bizzeffe, perchè si sapeva che se ne doveva fare tanti perchè almeno due sopravivessero.
Dove la natalità si è ridotta, è stato dovuto credo alle migliori condizioni, piu' che alla contraccezioni.

Ugo Bardi ha detto...

Caro Climber, trovi molti dati nel rapporto FAO del quale do il link all'inizio del post. Eccolo qui di nuovo.

ftp://ftp.fao.org/docrep/fao/012/i0876e/i0876e.pdf

Ci sono diversi fattori all'opera. Oltre all'aumento della popolazione, c'è il crollo degli aiuti alimentari al terzo mondo dovuto alla crisi economica. Le rese agricole sembrano essere costanti, per ora. La produzione di cibo non cade, ma non aumenta nemmeno in modo significativo. Per cui, messo tutto insieme, è ovvio che ci sia chi rimane senza mangiare. Direi che siamo solo all'inizio - il bello (per così dire) deve ancora venire.

Anonimo ha detto...

Prof. Bardi
la sfera di cristallo cosa le suggerisce per i prezzi del petrolio previsti per il prossimo anno? Il picco è alle nostre spalle e la ripresa sembra in atto ... quindi crescita? Sino a dove secondo lei?
Grazie.
Valdo

Anonimo ha detto...

Dimenticavo: se vi sarà aumento dei prezzi e scarsità di petrolio i primi a pagarne le conseguenze saranno ovviamente i paesi poveri (una volta in via di sviluppo) e le loro popolazioni. Non è che la teoria di Olduvai calzerà a pennello soprattutto per questi paesi e non per i paesi più ricchi? In fondo è nei paesi ricchi che c'è il cuore pulsante della civiltà ed è più probabile che se vi sarà declino della popolazione questo arriverà in questi paesi molto tempo dopo delle periferie del mondo. Questo è quello che è successo in fondo anche con la caduta dell'impero romano senza tirare in ballo Asimov e la psicostoria.
Grazie.
Valdo

Dario Bressanini ha detto...

Quindi il ragionamento è "la rivoluzione verde non doveva avvenire perché ha permesso a qualche miliardo di persone di sfamarsi, mentre sarebbe stato meglio farli morire o mai nascere" ?

Possiamo anche prendercela con gli antibiotici, da questo punto di vista ;-)

Ugo Bardi ha detto...

Caro Dario, le cose non sono così semplici. Senza la rivoluzione verde saremmo andati "a regime" stabilizzando la popolazione su livelli molto più bassi degli attuali, esattamente come facevano le società agricole del passato. A un certo punto, dovevano smettere per forza di espandere la popolazione - c'erano dei metodi di controllo delle nascite; magari non pubblicizzati, ma c'erano.

Invece, la rivoluzione verde non solo ha dato un illusione di abbondanza che ha generato un aumento incontrollato della popolazione, ma ha anche causato un'erosione gravissima del suolo fertile per cui dovremo "rientrare" a un livello molto più basso di quello che avremmo potuto mantenere altrimenti.

Gli antibiotici hanno un effetto ben diverso - anche quelli, tuttavia, stanno cominciando a mostrare i loro limiti.

Dario Bressanini ha detto...

Caro Ugo, non è che la rivoluzione verde abbia creato l'illusione dell'abbondanza. Ha tolto invece un po' di persone dalla miseria e dalla fame (in Asia e America Latina). Come diceva Borlaug, senza quella oggi potremmo al massimo sfamare 4 miliardi di persone. Se due miliardi di persone fanno il favore di alzare la mano per autoeliminarsi :-)

Tu dici che sarebbero andati "a regime" per forza. Come dici tu, le cose non sono così semplici. Basta guardare all'Africa dove la rivoluzione verde non è mai arrivata (e addirittura potremmo dire che sono quasi "biologici" al 100% quindi consumano meno combustibili fossili). Non mi pare siano il modello da seguire, anzi, visto che continuano a morire di fame. La FAO è preoccupata soprattutto per l'Africa.

Il punto chiave di Borlaug (se ti leggi le sue due nobel lectures) è che la "risorsa scarsa" prima ancora di essere il petrolio è la terra coltivabile. In linea di principio puoi immaginare di prendere energia da altre fonti che non i fossili, ma la terra coltivabile non la puoi creare, e quindi l'unica alternativa (a meno di controllare la popolazione, ovvio, non a caso questo è un aspetto ben messo in chiaro da Borlaug) è di aumentare le rese per ettaro, cosa che è possibile SOLO a patto di fertilizzare, irrigare etc....

Il biologico, che va tanto di moda ora, ha delle rese per ettaro medie inferiori anche del 30% (per alcune colture meno, per altre di più), questo significa che per produrre la stessa quantità di cereali, ad esempio, avremmo bisogno di una quantità ben superiore di terra arabile. Terra che non è disponibile a meno di deforestare ulteriormente, con grave danno.

Francesco Ganzetti ha detto...

http://www.meteogiornale.it/notizia/16373-1-la-salute-cagionevole-dell-artico


OT: grafici molto esplicativi sui
ghiacci artici che prendono in considerazione quelli pluriennali, più spessi, e quelli di recente formazione, più sottili : siamo messi malissimo, molto peggio di chi vuole leggere solo l'estensione totale dei ghiacci marini ,con meccanismi di feedback positivo del global warming imminenti e pesanti....Pobabilmente un governo mondiale unico , di tipo molto autoritario, che avesse potuto prendere i provvedimenti opportuni, sarebbe stato necessario almeno 10 anni fa....

Alex I. ha detto...

Resto un po' sorpreso dal fatto che nessuno tenga conto di una cosa: le persone sottonutrite sono tali per due motivi, ma il secondo, oltre al primo che è la sovrappopolazione, non viene mai menzionato: il tipo di alimentazione.
Se più del 50% dei raccolti di cereali se ne vanno per i mangimi animali questo E' un problema.
E' risaputo, e anche il Prof. Bardi lo sa bene, che gli animali sono macchine inefficienti per quanto riguarda il cibo prodotto, visto che in media ci vogliono 15kg di cereali per uno di carne e migliaia di litri d'acqua sempre per avere quest'ultimo.
Allora perchè non tenete conto anche di questo? Quante persone in più si potrebbero sfamare? Quanta energia ed acqua si risparmierebbero?
Si dice tanto che dovremo apportare cambiamenti radicali nel nostro comportamento e poi la bistecca resta un tabù. Però siamo tutti contenti se facciamo qualche km in meno in macchina pensando di aver fatto la nostra parte senza tener conto che quello che abbiamo nel piatto incide molto ma molto di più. Incredibile

Giovanni ha detto...

Per una più precisa analisi degli errori dell'industria agroalimentare, si veda la pubblicazione dell'associazione internazionale Grain: www.grain.org/seedling_files/seed-09-10.pdf
«l'uso massiccio di input di sintesi, l'espansione delle filiere zootecniche, la distruzione delle savane e delle foreste del mondo per far posto a monocolture commerciali sono insieme responsabili di un terzo almeno dei gas serra di origine antropica. Ma se si mettono nel calcolo anche le quantità straordinarie di energia fossile necessaria a trasportare le derrate in tutto il mondo, trasformarle, refrigerarle, imballarle in ogni possibile imballaggio a perdere e infine distribuire i prodotti finali nei supermercati, ecco che al sistema alimentare globale si può probabilmente imputare il 50% delle emissioni mondiali annue di gas serra».

Giovanni Galanti

Anonimo ha detto...

Sembra che il futuro sia roseo:
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/ambiente/cinque-scoperte/cinque-scoperte/cinque-scoperte.html?ref=hpspr1

Clanity184 ha detto...

Completamente d'accordo con Alex e i numeri di questa "carneficina" sono impressionanti. Sentire parlare oggi il Vaticano di OGM per salvare l'Africa si incastra perfettamente con quanto avvenuto durante l'anno dei tre Papi.

Anonimo ha detto...

http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/ambiente/cinque-scoperte/cinque-scoperte/cinque-scoperte.html?ref=hpspr1

bellissimo articolo, la crisi dell'agricoltura è indotta, da chi vuole ridurre la popolazione.....

guardate qui http://it.wikipedia.org/wiki/Georgia_Guidestones

Giovanni ha detto...

Cercavo un report sull'urbanizzazione e ho tovato questo documnento della Deutsche Bank "The global food equation. Food security in an environment of increasing scarcity", che credo possa integrare quello della FAO indicato nel post.
Si da per scontata la scarsità di cibo nei prossimi decenni, tuttavia si prospetta la possibilità di far fronte ai 9 miliardi di bocche previste per il 2050 mediante l'adozione di pratiche sostenibili da parte dell'industria alimentare e mediante il sostegno ai singoli agricoltori (al 50% ora ridotti alla fame). Il rapporto contiene moltissimi interessanti grafici e una box di sintesi dei successi e dei limiti della "rivoluzione verde". Interessante notare anche la crescita spropositata degli alimenti animali rispetto alla produzione di cibo per l'uomo.

Incipit:
"Scarcity is expected to define food production in the coming decades, scarcity of water, and energy, exacerbated by climate change. Competition for land
will also be fierce, due to land degradation, urbanisation, biofuel crops and potential carbon sinks.
Demand for food is growing, in line with population and income growth. Globalisation and urbanisation are also contributing to dietary preferences switching towards more resource-intensive food.
Still we believe the growing population (nine billion in 2050) can be fed, provided the right actions are taken. This requires sustained productivity growth in
the agricultural sector in an environmentally and socially sustainable manner."

www.dbresearch.com/PROD/DBR_INTERNET_DE-PROD/PROD0000000000247631.pdf?dbiquery=null%3A2050+cities+urban

Giovanni Galanti

Giovanni ha detto...

Forse l'indirizzo corretto di cui sopra è questo: http://www.dbresearch.com
/PROD/DBR_INTERNET_DE-
PROD/PROD0000000000247631.pdf

G. Galanti

mauriziodaniello ha detto...

Attenzione per la fame del mondo NON è una questione di terra! Ci sono scienziati che hanno calcolato fin 40Miliardi di persone si sfamerebbero con le attuali tecniche agricole,ovviamente è un calcolo teorico che non tiene conto di diversi fattori!

Ammettendo per assurdo che senza energia non si sfamerebbe il globo se non rinunciando alla carne (diventando tutti vegani)TUTTO questo è illogico in quanto la popolazione aumenta sempre di più e come un auto in corsa più è veloce più spazio ci vuole per rallentare, più persone abitano la terra più questa "frenata" nel tempo è lunga. Salvo che come storicamente è avvenuto ci pensi la natura delle cose.

La NATURA è crudele! Per eliminare la sovrappopolazione (siamo quasi 7miliardi) la infiorata signora ucciderà, per mano nostra, con guerre, carestie e epidemie fin arrivare alla cifra sostenibile di 3Miliardi.

Ciao

Paolo Marani ha detto...

Caro Ugo,

Oggi si prospetta una penuria energetica nell'immediato futuro (a causa del picco, etc.etc.), quindi mentre prima non lo era oggi diventa fondamentale discutere sulla EFFICIENZA di come consumiamo (Jevons permettendo ovviamente).

Perchè non dovrebbe valere la stessa cosa anche per l'alimentazione ?
E' possibile che l'attuale forma di sfruttamento intensivo dei suoli non sia sostenibile alla lunga distanza, indipendentemente dalla bontà della tecnologia adottata... allora occorrerà ripetere per l'alimentazione gli stessi discorsi validi per l'energia, cioè rendere più EFFICIENTE il processo (consumando meno carne ad esempio) e passare a forme più sostenibili di agricoltura, come il biologico e il rispetto delle rotazioni colturali.

Credo che in ogni caso la migliore tecnologia odierna ci permetterà di vivere meglio anche in epoca post-picco alimentare di quanto vivremmo se la rivoluzione verde non ci fosse mai stata.

8 miliardi probabilmente no, ma aumentando l'efficienza dell'uso delle risorse potremmo sfamare comunque almeno 4 miliardi di persone comodamente, ed in maniera sostenibile.

Che ne pensi ugo ? Si lavora sull'efficienza delle risorse che abbiamo ? o lasciamo tutto in mano alla "corn belt" americana ?

Ugo Bardi ha detto...

Non so dire, Paolo, la mia impressione è che il paradosso di Jevons valga anche per l'agricoltura. Ovvero, la società adatta il numero di abitanti alla capacità di produzione agricola - ne consegue che una maggiore efficienza dell'agricoltura genera un umento del numero di abitanti. LFin qui, non ci sarebbe niente di male: il problema, come dicevo, è se le rese agricole sono insostenibili - come lo sono. In questo caso, si condanna a morte un gran numero di persone, cosa che sta succedendo adesso.

Come dici giustamente, dovremmo passare al biologico o comunque a forme sostenibili di agricoltura. Lo avremmo dovuto fare 50 anni fa, prima di imbarcarci nella follia della rivoluzione verde. Adesso è un casino: dipendiamo dalla corn belt che si è già mangiata più di metà dell'humus ereditato dalle foreste di una volta. Finita l'altra metà, o quello che ne rimane, siamo nella xxxxx.

Meglio tardi che mai, comunque.