martedì, ottobre 26, 2010

L'infinita Terzigno



Gli ennesimi episodi di guerriglia urbana nel napoletano continuano a rappresentare l’esito perverso di una gestione fallimentare dei rifiuti in alcune aree del nostro paese.

Come ho più volte precisato su queste pagine, i nodi irrisolti del problema sono i seguenti:

1) Incapacità, frammista a volontà politica, di applicare le migliori pratiche di raccolta differenziata domiciliare molto diffuse invece in parti estese del nostro territorio, soprattutto in Veneto, Piemonte e Lombardia. In tal modo si potrebbero raggiungere in maniera economicamente efficiente percentuali di raccolta differenziata tra il 60% e il 70%.
2) Inadempienza del governo relativamente al commissariamento, previsto dalla legge, di quelle realtà che non riescano a conseguire gli obiettivi avanzati di raccolta differenziata. E’ a mio parere inaccettabile e politicamente deprecabile che, ad esempio, una città come Napoli sia ferma ancora al 18% di raccolta differenziata.
3) Il commissariamento non dovrebbe avvenire attraverso i consueti criteri di spartizione partitocratica, ma utilizzando le innumerevoli competenze del settore acquisite in anni di “buone pratiche” sul territorio nazionale.
4) Eccessiva demonizzazione, derivante anche da irrazionalismo scientifico, degli impianti di smaltimento finale dei rifiuti (discariche e inceneritori), comunque necessari anche a valle di raccolte differenziate efficienti. Si tratta di impianti industriali come tanti altri che invece godono di un’accettazione sociale più elevata, il cui impatto ambientale può essere contenuto a livelli sostenibili attraverso l’adozione delle tecnologie disponibili.
5) Debolezza delle istituzioni e accondiscendenza delle forze politiche nei confronti di proteste illegali e incivili da parte di frange della popolazione che impediscono l’applicazione della legge e l’eliminazione dei gravi rischi sanitari per la generalità dei cittadini causati dal mancato smaltimento dei rifiuti che permangono nelle strade.

11 commenti:

roberto ha detto...

quindi se ti aprono una discarica sotto la finestra di casa tua tu stai bello e tranquillo per non fare proteste illegali e incivili da parte di frange della popolazione che impediscono l’applicazione della legge e l’eliminazione dei gravi rischi sanitari per la generalità dei cittadini causati dal mancato smaltimento dei rifiuti che permangono nelle strade

a me verrebbe voglia di lanciare razzi anticarro contro i compattatori che avanzano per scaricare. altro che blocchi stradali. sarebbe ora di imparare a non produrre mondezza invece di pensare di esportarla a casa di altri che hanno lasciato delle aree verdi.

roberto ha detto...

sarebbe ora di mettere il deposito su tutti i contenitori di vetro o platica o metallo o tetrapak obbligando chi vende a riprenderli indietro restituendo il deposito stesso. sarebbe ora di vietare le buste di plastica non biodegradabili o di mettere un cospicuo deposito anche su queste. sarebbe ora che tutto l'umido venisse raccolto a parte. il 70% dei rifiuti sparirebbe.

Unknown ha detto...

Commento incredibilmente superficiale.

Dietro l'emergenza rifiuti ci sono in realta` guerre tra i vari cartelli dello smaltimento.

Le discariche in questione vengono sistematicamente utilizzate per rifiuti speciali, e rilasciano esalazioni nauseabonde perche' anche i rifiuti convenzionali vengono smaltiti illegalmente, ovvero prima di qualsivoglia trattamento.

Sono certo che anche lei protesterebbe se le volessero aprire una discarica di questo tipo sotto casa.

Il rischio sanitario piu` grave e` in questo caso proprio la discarica.

Terenzio Longobardi ha detto...

Il problema non è "le discariche di questo tipo", perchè come il passato ci dimostra, le discariche di qualsiasi tipo provocano proteste e contestazioni e nessuno le vuole. Però i rifiuti dalle strade vanno levati per innegabili problemi sanitari. Ma se nessuno vuole le discariche i rifiuti rimangono nelle strade. A meno che non si pretenda di esportare i rifiuti da qualche altra parte, dove "le discariche di questo tipo" nessuno le vuole. Questa è la superficiale realtà. Se si ritiene che i siti scelti non siano idonei o che le attuali discariche non siano gestite correttamente bisogna pretendere che lo siano e denunciare chi non rispetta la legge. Non capisco però questo cosa c'entri con l'incendiare cassonetti, bruciare camion dell'immondizia, usare violenza, tutti comportamenti francamente incivili.
Per il resto, nel mio articolo superficiale ho sinteticamente indicato le strategie per gestire in maniera moderna il ciclo dei rifiuti urbani e cercare di uscire dall'emergenza.

Unknown ha detto...

Cosa fare quando le denunce invecchiano nei cassetti e le autorita`, a braccetto con la criminalita` e gli imprenditori, distruggono il territorio e minano la salute?

Sono pienamente d'accordo sul fatto che nessuno vuole una discarica vicino casa, nemmeno se ben gestita.
Ma non potra` non notare che nel 90% dei casi l'apertura di una discarica non porta a proteste di questo livello.
Ci sara` un motivo?

A meno di non voler etichettare la gente del posto come violenti e [aggettivo denigratorio a scelta] si dovra` ammettere che ci sono delle motivazioni piu` profonde che non il solito "nimby".

L'accusa di superficialita` all'articolo e' stata mossa perche' sembra che lei voglia applicare i prinicipi della raccolta differenziata che si applicano a Milano in un contesto completamente diverso.
Lei elenca delle strategie "da manuale" che pero` si infrangerebbero contro la dura realta` della regione, come infatti e` gia` successo in passato.

Questa realta`, ad esempio, comporta che i rifiuti che lei vorrebbe rimuovere dalle strade si trovano invece sulle strade proprio *perche'* va aperta una nuova discarica. Non so se mi spiego: la discarica precedente e` stata volutamente saturata con ogni possibile rifiuto per fare in modo che fosse colma prima della scadenza di una ordinanza (decreto? non ricordo) ministeriale per l'apertura della nuova discarica.

Mi scuso se i toni sono stati troppo forti.

Unknown ha detto...

Il problema dei discorsi razionali è che sono inesorabilmente legati alle premesse da cui partono, e basta -per ignoranza o disattenzione- escluderne alcune, per arrivare a conclusioni e toni abbastanza inverosimili, per quanto bello e sintetico sia il discorso.
A volte vale la pena farsi un po' emozionare, sorprendere, e allora magari l'orecchio si acuisce, il campo visivo si allarga e si iniziano ad includere nella faccenda anche altre cose.... per esempio che non è scontato che discariche e inceneritori vengano costruiti a norma, perché già ci sono esempi del contrario soprattutto in quella zona, che non è scontato che i rifiuti messi in quelle discariche o bruciati nei termovalorizzatori siano quelli a norma (di nuovo soprattutto lì), e ancora già esistono esempi del contrario. Che tutta la faccenda è inserita in un sistema politico ed economico che spinge per la costruzione di discariche e termovalorizzatori indipendentemente dal loro valore od efficacia. Che "denunciare chi non rispetta la legge" spesso non funziona in italia... e anche questo è stato già fatto. E che un cittadino veramente si trova nella situazione tra dover lasciare che acque e terre da cui beve, mangia, raccoglie i prodotti da vendere, vengano contaminati per interessi di poca gente che gestisce il potere in modo criminale, o fare qualcosa... e l'unica cosa che il sistema gli permette di fare per farsi sentire è "bloccare tutto", fare un caso mediatico.

... Sono situazioni molto complesse, ed è difficile uscirne, ma penso sia importante mantenere un po' di sana "compassione" per le persone coinvolte, se non si vuole straparlare.

Consiglio a tutti, se avete un po' di tempo, di ascoltare questo approfondimento di radio 3

Un caro saluto a tutti e un ringraziamonto per questo blog.

Terenzio Longobardi ha detto...

Caro o cara Fede, hai ragione bisogna comprendere le reazioni delle popolazioni di fronte alle proposte di nuovi impianti di smaltimento, ma francamente compassione non riesco proprio a provarla. Perchè si tratta di una reazione spropositata rispetto al reale pericolo, ma soprattutto in relazione ad altri attentati alla salute e all'ambiente ben più gravi che invece la "gente" ignora o sottovaluta. Ad esempio, è ormai dimostrata senza ombra di dubbio la stretta correlazione tra inquinamento atmosferico causato dal traffico veicolare e diverse patologie anche mortali. Si tratta anche in termini numerici di una vera e propria emergenza sanitaria, tranquillamente ignorata dalla maggioranza della popolazione. Nelle zone in questione c'è un abusivismo edilizio mostruoso, collegato spesso a mancanza di fognature e depurazione, ma non mi pare che si organizzino manifestazioni isteriche contro questi veri e propri attentati alla salute e all'ambiente. E potrei continuare.
Caro o cara Fede, è giusto guardare anche dal lato emotivo il problema, ma se ci si fa guidare solo dalle emozioni è difficile dal punto di vista amministrativo risolvere i problemi, anzi essi si incancreniscono, come avviene ormai da anni nel napoletano.

maurizio zicanu ha detto...

leggo spesso il blog di ASPO perchè ci trovo anali e discussioni interessanti. Però sarebbe il caso di scrivere solo quando si conoscono i termini del problema. Giorni fa Il signor longobardi, che ricordo assessore all'ambiente della Provinciadi Pisa ai tempi della battaglia contro la discarica di Chianni, ha esaltato i rigassificatori, ora inneggia agli inceneritori, trattando male coloro che difendono il loro territorio da l'incivile gestione dei rifiuti. Sarebbe il caso che Longobardi argomentasse le sue opinioni in modo da dare alla discussione un parametro serio, altrimenti sono solo discorsi presi e messi li. Attendo quindi una analisi seria della vicenda campana come dei flussi di gas. Poi se ne riparla

Terenzio Longobardi ha detto...

A mio parere, caro signor Zicanu, è il suo commento ad essere poco serio e perciò non meriterebbe risposta. Ma sono una persona educata e le ricordo che sono stato io a chiudere la discarica di Chianni, ad imporre ai sindaci recalcitranti la raccolta differenziata porta a porta guarda caso interrotta appena sono andato via. Non ho esaltato i rigassificatori nè inneggiato agli inceneritori, ma ho fatto un discorso più articolato che lei non ha compreso bene. Si vada a leggere i miei articoli su questo blog e sul sito di Aspoitalia per avere informazioni più approfondite sull'argomento.

Unknown ha detto...

Mi scuso per lo pseudonimo, pensavo venisse scritto nome e cognome.

Quel che dicevo sulla compassione non era certo un incentivo a farsi guidare solo dalle emozioni. Solo era un invito a aprirsi a prendere in considerazione dati che, facendo un discorso astratto dal contesto specifico, rischiano di essere tralasciati.

Ho capito del discorso dell'inquinamento veicolare, ma l'allargare così l'argomento non ci aiuta a capire questo caso particolare. Per quello ci vuole un cambio di paradigma mentale, qui si tratta di un'ingiustizia subita da pochi per una chiara responsabilità di altrettanto pochi cittadini che si muovono tra il malgoverno e la criminalità.

Poi, lo screditare un gruppo di cittadini che ha trovato nella pubblica protesta l'unico sbocco per farsi sentire (non si tratta di una manifestazione ideologica, a mio avviso), assimilandone la massa intera a pochi idioti violenti che si mettono dentro, è un metodo talmente abusato nella storia italiana, che penso dovremmo fare attenzione ad utilizzarlo se vogliamo farci un'idea onesta della realtà.

Un saluto cordiale,

Federico Valandro

Alex-G ha detto...

A parte il fatto che nei paesi più avanzati l' incenerimento viene pian piano dismesso (al massimo si ammodernano gli impianti esistenti oppure si ricorre in minima parte alla tecnologia della "gassificazione" sul cui reale bilancio energetico-economico co sono molti dubbi)
A parte il fatto che l' incenerimento genera CO2 + rifiuti solidi irrecuperabili, tossico-nocivi e smaltibili solo in altre discariche speciali (spesso normali mal riadattate perchè molto più costose di quelle ordinarie)

A parte tutto questo il problema è che gli impianti, anzi l' unico impianto di incenerimento che sono riusciti a costruire in tanti anni... quello di Acerra, semplicemente NON FUNZIONA, è miserabilmente inefficente, spesso fermo e quando va bere funziona una sola linea sulle 3 che contiene.

Direi che il disastro è totale e niente affatto ascrivibile alla demonizzazione degli inceneritori dato che nemmeno con tutta la buona volontà di un governo fortemente inceneritorista che ha cercato di prendere in mano la situazione, sono riusciti a risolvre qualcosa; anche gli impianti di riciclo e compostaggio che pure erano previsti, non sono stati in gran parte realizzati e quelli che lo sono.... risultano irremovibilmente FERMI: il problema è ben a monte, è la GLOBALE mancanza di efficenza in generale da quelle parti (e non solo) qualsiasi cosa si diano la pena di fare: che siano gli inceneritori o la raccolta differenziata spinta con riciclo e compostaggio.