martedì, novembre 30, 2010

La Gabanelli e il Watt

Anche questa volta non ho resistito a giocare con le parole e intitolo questo articolo parafrasando un famoso cartone animato per bambini. In effetti intendo parlare dell’ultima trasmissione di Report, il meritorio programma di Rai 3, che domenica scorsa ha affrontato il tema delle energie rinnovabili in Italia.

A mio parere, questa volta però, il programma della Gabanelli, è stato abbastanza deludente e molto al disotto dello standard medio di qualità dei servizi in genere offerto.

In Italia, persino il mio giovane nipote sa che è in atto da parte di settori industriali con il sostegno trasversale della politica, una precisa strategia per rilanciare l’uso dell’energia nucleare. Questa strategia, si avvale spesso di informazioni e dati tecnici sbagliati o imprecisi, per cercare di dimostrare la convenienza economica e industriale degli enormi investimenti richiesti per costruire nuove centrali nucleari e utilizza campagne denigratorie nei confronti delle possibili alternative strategiche al nucleare, cioè le energie rinnovabili.

Tra gli argomenti spesso usati c’è quello di una presunta marginalità del potenziale contributo al bilancio energetico nazionale, un discutibile impatto paesaggistico, una supposta spregiudicatezza degli investitori in rapporto alla reale produzione energetica delle rinnovabili.
Ho già confutato queste argomentazioni in diversi precedenti articoli, l’ultimo consultabile qui. Mi dispiace però che di questa strategia si faccia inconsapevole veicolo una trasmissione degnissima e insospettabile come Report.

I presunti illeciti amministrativi e i possibili interessi mafiosi al Sud nella costruzione degli impianti che producono energia rinnovabile, mostrati nel servizio di domenica scorsa, devono essere giustamente combattuti e denunciati, ma fanno parte dei rischi di illegalità che corrono tutti gli investimenti industriali in Italia e, in particolar modo, nel meridione. L’energia eolica, grazie anche al particolare regime incentivante è oggi particolarmente remunerativa e non ci si deve stupire se qualche imprenditore senza scrupoli cerchi di approfittarne.
Ma ciò non deve essere il pretesto per mettere in discussione la necessità per il nostro paese di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, piuttosto dovrebbe indurre ad aumentare e migliorare i controlli di legalità.

E, purtroppo, proprio questa dimensione informativa, legata al possibile ruolo delle energie rinnovabili nel panorama energetico nazionale, è stata carente o è mancata nella trasmissione. Con l’aggravante di marchiani errori tecnici, come quello della confusione tra potenza e produzione energetica (kW contro kWh) nel confrontare le energie rinnovabili con quelle convenzionali, o di messaggi confusi sull’utilità delle incentivazioni economiche alle rinnovabili.

Più volte nel servizio è stato detto che tutti gli impianti eolici e fotovoltaici istallati in Italia non hanno prodotto alcuna riduzione di potenza delle centrali termoelettriche. E' stato fatto cioè intendere agli spettatori che le fonti rinnovabili intermittenti in Italia siano del tutto equivalenti a quella delle centrali termoelettriche e quindi che la mancata riduzione di quest'ultime possa essere un danno per i contribuenti.

Né Report, né alcuno degli intervistati, ha provato a spiegare che le fonti rinnovabili intermittenti, senza accumulo, non sostituiscono la potenza convenzionale, ma sono indispensabili per risparmiare i combustibili fossili, cioè gas e petrolio e carbone. Una trasmissione come Report avrebbe dovuto invece dimostrare che l'immissione in rete dei kWh rinnovabili produce in effetti proprio un calo del consumo dei fossili.
Sia chiaro, ritengo che questo approccio un po’ superficiale e impreciso al problema energetico sia solo un errore di valutazione, dovuto probabilmente a carenza di competenze specifiche nel settore energetico. Per questo, come Aspoitalia, mettiamo a disposizione della trasmissione tutte le nostre conoscenze nella speranza di poter contribuire alla indispensabile pianificazione energetica strategica e per affrontare adeguatamente le conseguenze del picco petrolifero. Pianificazione che, come ha giustamente affermato la Gabanelli, non potrà che essere di livello nazionale, superando l’assurda e inopportuna delega operata dallo Stato alle Regioni.

11 commenti:

AcarSterminator ha detto...

ehm... Gabanelli, con una sola 'b', prego.

Terenzio Longobardi ha detto...

Grazie, ho modificato.

roberto ha detto...

guardando report mi sono reso conto di quanto siamo veramente messi male.
La puglia che balza in testa nella produzione nazionale di energia rinnovabile viene indicata come un'appestata mafiosa.
ci sono troppi pannelli fotovoltaici ci sono troppe torri eoliche.
ma come si fa? invece di dire bravi meno male che si ricorre
all'alternativo si grida allo scandolo con prove poi assai discutibili.
riciccia persino sgarbi che conia la definizione di stupro
paesagistico ambientale.
dalla gabanelli non me lo aspettavo, evidentemente preferiscono una
bella centrale nucleare con tutte le scorie, una centrale a carbone
che purifica l'aria o un bell'inceneritore che non recupera un piffero ma consuma petrolio per bruciare spazzatura o una centrale a petrolio.
solo un accenno alla tariffa a2 che paghiamo perla gestione delle
scorie e un lieve accenno alla vergogna dei cip6.
insomma questi pensano che il petrolio durera' in eterno invocano il
fatto che le nuove fonti non riducono le vecchie e lo adducono come
pretesto per fermare le nuove. ma e' tutto talmente assurdo che non so
piu' cosa pensare. ha raggione beppe grillo quando dice che tutta ma
proprio tutta la stampa e la televisione e' controllata dalle lobbi.
inizio a credere a grillo , inizio a credere ad un comico , ad un
buffone che purtroppo sembra propio avere ragione.

Anonimo ha detto...

Mi associo in pieno al commento di Roberto!! Vedere Sgarbi essere aprioristicamente contro l'eolico ha fatto cadere MOLTO in basso la mia stima nei confronti di una trasmissione che reputavo intelligente. Pure il governatore della Calabria, Scopelliti, si è detto contrario all'eolico in generale. Per fortuna che in Puglia non è ancora molto forte la crociata anti-rinnovabili

Paolo Marani ha detto...

>>> Una trasmissione come Report avrebbe dovuto invece dimostrare che l'immissione in rete dei kWh rinnovabili produce in effetti proprio un calo del consumo dei fossili.

Caro Terenzio, questa volta mi tocca darti torto. Penso che stavolta tu sia stato vittima di quella sindrome comunemente manifesta quando i fatti contraddicono la teoria.

L'eolico, ha prodotto apprezzabili quote di KWh da rinnovabili ? --> SI

L'uso dei combustibili fossili, è diminuito ? --> NO

Altrimenti, non si capisce come possano esistere in cantiere così tante centrali a carbone, turbogas, rifiuti.

Anzi, la denuncia della Gabanelli è sacrosanta, cioè afferma che I CERTIFICATI CO2 HANNO SENSO, se al pari di nuova introduzione di energia rinnovabile, c'è un decremento nell'uso dell'energia fossile.

Ciò non avviene, quindi i certificati e in generale il meccanismo "cap and trade" semplicemente non funziona.

Ora, il problema è, perchè non funziona ?

Non credo sia per il problema dell'accumulo, poichè in italia mi risulta abbiamo un SURPLUS di produzione, potremmo diminuire i fossili fin da subito se volessimo farlo realmente.

Il fatto è che il business E' BUSINESS, e il fatto che un imprenditore tragga profitto dall'eolico non distogle un altro imprenditore dal trarre profitto dal carbone o dal petrolio, se vuole. Sono semplicemente due business paralleli e il meccanismo per cui uno influisce sull'altro è un sogno da ambientalisti infranto dai dati di fatto.

Certificati verdi o comunque di trading della CO2, li assegnerei esclusivamente a chi SPEGNE un impianto che produce CO2, non a chi ACCENDE un impianto che potenzialmente (ma falsamente) promette di risparmiarne.

I rilievi di Report, evidenti soprattutto sulla certificazione come rinnovabile di energia importata, sono quindi a mio parere ineccepibili.

Terenzio Longobardi ha detto...

Marantz,
alla tua seconda domanda bisogna rispondere SI.
Come ho scritto in un precedente articolo http://aspoitalia.blogspot.com/2010/08/i-consumi-di-energia-elettrica-italiani.html
nel 2009 in Italia c'è stato un crollo del consumo interno lordo di energia elettrica, circa 20 TWh, pari a circa il 6% !!! Naturalmente gran parte di questa diminuzione è dovuta alla crisi economica, ma come ho stimato in questo articolo http://aspoitalia.blogspot.com/2010/11/addio-alle-riqualificazioni-energetiche.html
e in quest'altro
http://aspoitalia.blogspot.com/2009/06/il-mercato-dei-titoli-di-efficienza.html
una parte della riduzione è dovuta alle ristrutturazioni energetiche e ai certificati bianchi. Sicuramente, visto che attualmente circa il 2% del Consumo Interno Lordo è coperto dall'eolico, una quota di riduzione facilmente calcolabile è attribuibile all'eolico.
Il problema è proprio non confondere la potenza con la produzione di energia. La potenza complessiva installata può rimanere complessivamente la stessa o anche aumentare, la produzione può diminuire. Non so se sono stato chiaro in uno spazio così breve.

Terenzio Longobardi ha detto...

Ovviamente, tutto quello che ho detto prima è perchè la potenza elettrica, in particolare quella termoelettrica può essere modulata per rispondere alle variazioni di carico che come sappiamo sono molto diverse nel corso della giornata e dell'anno.

Paolo Marani ha detto...

Per quanto neso, la diminuzione dei consumi è ottenuta in stragrande maggioranza proprio grazie alla crisi, semmai qualche investitore si è convinto che è meglio investire in fotovoltaico o ancor meglio eolico, piuttosto che in una nuova turbogas.

Quanto poi alla facile confusione fra Kw e Kwh, della quale sono consapevolissimo essendo ingegnere pure io, si tratta più di un vezzo da ingegneri appunto, quello di farlo notare con autocompiacimento ovunque si verifica, ma pur tuttavia non credo centri molto in questo preciso contesto.

Anzi, semmai denuncia il fatto che l'eolico (non funzionando per 8000 ore all'anno) ha una potenza di targa elevata, ma una produttività tutto sommato non eccezionale, se comparata con altre fonti più continuenel tempo, come ad esempio le biomasse (per le quali si stanno facendo tanti abusi).

gigieffe ha detto...

"Quanto poi alla facile confusione fra Kw e Kwh, della quale sono consapevolissimo essendo ingegnere pure io"...

Allora kW e kWh! Per gli ingegneri è di rigore :-)

Confermo che la quasi totalità della riduzione è da attribuirsi alla crisi e non ad altre cause.

http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=MoR%2bxgqVXtY%3d&tabid=506&mid=721
Basta infatti osservare a pagina 10 la quasi perfetta sovrapposizione delle curve ad agosto per rendersi conto che la potenza mancante deriva da produzione mancante.

La bassa produttività dell'eolico, specie italiano, se confrontato con quello del nord Europa, è solo uno dei problemi.
L'altro è che ad un aumento di quota dell'eolico non corrisponde una equivalente riduzione del fossile.
Mi spiego meglio: a 1 TWh di produzione eolica corrisponde, è vero, una mancata produzione di 1 TWh da fossile, e quindi uno si aspetterebbe di avere risparmiato il combustibile necessario alla produziole di 1 TWh.
In realtà il risparmio di combustibile è inferiore.
Infatti la presenza di eolico in rete che, giustamente ha priorità di dispacciamento, comporta obbligatoriamente un aumento del Margine Operativo di Trasmissione (TRM secondo l'acronimo Terna)che tiene conto delle aumentate incertezze proprie di quel tipo di produzione.
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=Cb6rgSWrn7s%3d&tabid=106&mid=189
L'aumento del TRM significa che ho un maggior potenza in stand-by, cioè centrali fossili con le caldaie in preriscaldo o centrali che erogano qualche punto in meno della potenza ottimale, proprio per poterla aumentare a comando.
In sostanza l'eolico, per sua natura, induce un aumento di consumo sulla quota deterministica della rete.
Con la penetrazione attuale (2% mi sembra ottimistico, ma cambia poco)l'effetto è piccolo, ma aumenta in modo più che proporzionale quando si raggiungono penetrazioni maggiori.

http://www.masterresource.org/2010/05/wind-integration-realities-netherlands-i/

Terenzio Longobardi ha detto...

Gigieffe, quando do informazioni numeriche non parlo mai "a senso".
Dati Terna: Eolico = più di 7 TWh a novembre 2010; Consumo Interno Lordo di circa 345 TWh, quindi produzione eolico di poco superiore al 2%.

Unknown ha detto...

Una info per riflettere

Produzione energia eolica italia
Gennaio 2011 526Gwh
Gennaio 2010 842Gwh
Gennaio 2011/Gennaio 2010 -37,5%
Brutto dato considerando la capacità installata in tutto il 2010
Fonte dei dati Terna
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questo post e' stato postato su altro forum fol un forum di finanza da parte di ribassisti su titoli dell energia pulita.

secondo me vanno risposti in modo puntaule. come? grazie.