Scritto da Eugenio Saraceno
Il paradosso di Jevons descrive una situazione ben nota a chi si occupa di efficienza e risorse. Quando un nuovo processo o una nuova tecnologia consentono di utilizzare una risorsa con più efficienza, tale guadagno di efficienza viene ben presto vanificato da un aumento del consumo della risorsa stessa.
L'esempio più lampante è quello dell'efficienza dei motori delle automobili. Nonostante un continuo miglioramento dei consumi specifici km/l dei motori delle autovetture più popolari disponibili sul mercato, il risparmio di ogni automobilista veniva mediamente reinvestito per percorrere molti più km.
Esaminiamo però la seguente tabella, relativa ai consumi di carburante per autotrazione in Italia (fonte UP).
Come si nota dalla prima riga il processo di miglioramento dell'efficienza dei motori è presente per tutto il periodo considerato.
Ciononostante il consumo totale di carburanti presenta un picco nel 2004 e poi scende sensibilmente negli anni successivi, in modo inversamente correlato all'aumento del costo medio dei carburanti riportato nell'ultima riga.
ANNO 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
consumo medio km/l 14 14,1 14,3 14,6 15 15,5 15,9 16,2 16,3 16,4 16,5
consumo annuo kton 19764 20010 20087 20128 19652 19057 18734 18286 17885 17293 16910
consumo medio annuo l 912 902 886 870 834 801 778 753 735 709 691
prezzo medio euro/l 1 1 1 1,1 1,15 1,25 1,2 1,3 1,15 1,3 1,35
Da questo andamento potremmo dedurre che il paradosso di Jeavons vale nei periodi di crescita economica per le risorse che sono commodity, cioè il cui prezzo sui mercati è determinato dall'offerta, ovvero per ogni delta di domanda aggiuntiva il mercato è in grado di fornire istantaneamente la corrispondente offerta.
In uno scenario dominato dalla domanda, come il mercato dei prodotti petroliferi nei paesi importatori nell'ultimo decennio il paradosso di Jeavons si è attenuato e poi si è invertito come mostrano questi dati.
Si fanno meno km per risparmiare sul carburante, e se si acquista una nuova auto più efficiente, non si utilizzano i risparmi per percorrere più km, ma per ridurre l'impatto dei maggiori costi, visto che non c'è una crescita economica che permette di assorbire questi aggravi.
7 commenti:
Molto interessante. Sapevo già che la validità del paradosso era limitata ad uno scenario di concorrenza perfetta (in cui quindi non ci sarebbero neanche le accise).
Un consiglio:
Sarebbe meglio un grafico di tali dati.
Ciao
Eugenio,
penso che bisogna vedere i consumi complessivi: un minore consumo in un settore merceologico potrebbe trasformarsi in un maggiore consumo in un altro settore merceologico. Penso che il problema si risolverà solamente quando si consumerà di meno per avere un allungamento delle prospettive di vita per le varie popolazioni e per il genere umano nel suo complesso. Quindi meno consumi superflui o dannosi, meno case (visto che ce ne sono tante), riduzione della popolazione, ecc.
Armando
Punti di vista:
Il cittadino non conta il risparmio in litri ma in €
Negli ultimi anni il cosumo di euro al chilometro => non c'è stato miglioramento dell'efficenza. (o il miglioramento dell'efficenza meccanica non ha compensato il peggioramento del petrolio)
Per Armando,
i consumi energetici italiani sono complessivamente in calo dal 2005
i settori più colpiti industria e trasporti, stazionari i civili e agricoli.
Riporto una tendenza generale, avrei potuto farlo con i consumi di energia elettrica per cui nonostante il progressivo miglioramento dell'efficienza del parco termoelettrico la domanda di energia cala.
Per Mauro
infatti l'automobilista percorre meno km (=> meno litri) per tentare di arginare i maggiori costi. Come in quella barzelletta in cui due automobilisti discutevano dei prezzi alla pompa ed uno affermava "a me cosa importa degli aumenti, tanto metto sempre 10 euro" Se il prezzo dei carburanti fosse stabile, l'acquisto di un mezzo più efficiente si tradurrebbe in maggiori percorrenze a parità di budget
Eugenio, non è un limite del paradosso di Jevons, semplicemente è un altro modo di leggerlo. I consumi di una risorsa per cui sussiste una domanda elastica sono maggiormente influenzati dal costo di quella risorsa. I radicali di Bonino e Pannella puntano sull'efficienza e sul risparmio, e io ho cercato di avvertirli che il risparmio è in fin dei conti legato al costo della risorsa. Infatti l'Italia si è sempre distinta per un apporto energetico per unità di prodotto inferiore alla media dei paesi occidentali e industrializzati, appunto perché qui l'energia elettrica è sempre costata di più. Negli States si consuma più carburante procapite appunto perché lì costa di meno.
http://aspoitalia.blogspot.com/2010/01/rovesciare-jevons.html
Eugenio, non è un limite del paradosso di Jevons, semplicemente è un altro modo di leggerlo. I consumi di una risorsa per cui sussiste una domanda elastica sono maggiormente influenzati dal costo di quella risorsa. I radicali di Bonino e Pannella puntano sull'efficienza e sul risparmio, e io ho cercato di avvertirli che il risparmio è in fin dei conti legato al costo della risorsa. Infatti l'Italia si è sempre distinta per un apporto energetico per unità di prodotto inferiore alla media dei paesi occidentali e industrializzati, appunto perché qui l'energia elettrica è sempre costata di più. Negli States si consuma più carburante procapite appunto perché lì costa di meno.
http://aspoitalia.blogspot.com/2010/01/rovesciare-jevons.html
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