Cocco Bill, indimenticabile eroe dei fumetti di Jacovitti.
In una delle storie western di Jacovitti, si parlava di un pistolero talmente bravo che aveva trovato un modo sicuro per farla franca quando voleva ammazzare qualcuno. Per prima cosa lanciava una pistola in aria. Poi con l'altra pistola sparava al grilletto di quella in aria; da li' partiva un colpo che ammazzava la vittima. Dopo non gli potevano fare nulla perché non è reato sparare a una pistola.
La storia del funambolico pistolero di Jacovitti è surreale, certo, ma - pensandoci bene - somiglia a tante cose che si dicono, per esempio, a proposito del riscaldamento globale. Che cosa causa il riscaldamento? E' possibile che poche centinaia di parti per milione di CO2 possano surriscaldare un intero pianeta? E' sempre possibile far confusione nell'attribuire esattamente una "causa" e un "effetto" a certi eventi. Pensate semplicemente a qualcuno che spara a qualcun altro. L'assassino potrebbe sempre dire: "Ehi, cosa c'entro io? Io mi sono limitato a premere un affarino di metallo; tutto li'. L'energia del mio dito non è certamente sufficiente per ammazzare chicchessia. "
La ragione per cui quando spari a qualcuno ci sono pochi dubbi che tu sia un assassino sta nel fatto che la cosa è ben nota e ripetibile (anche troppe volte su questo pianeta). Un arma da fuoco è progettata in modo tale che l'esplosione della carica nella cartuccia ottenga risultati sempre uguali, prevedibili e ripetibili. Tuttavia, l'esplosione di una carica ha risultati spesso difficili da prevedere se avviene al di fuori di una camera di scoppio con caratteristiche ben note. In generale, tutte le reazioni chimiche rapide hanno questa caratteristica: si espandono rapidamente in un processo di "feedback positivo" e non è facile prevedere dove si fermeranno.
Un caso classico di questa imprevedibilità è l'attacco alle torri gemelle di New York, l'11 Settembre 2001. Per capire il meccanismo del crollo bisogna mettere insieme una serie di fenomeni concatenati che partono dall'incendio del carburante degli aerei e includono il rammollimento dell'acciaio delle strutture degli edifici. Tutto questo, alla fine, ha generato un crollo spettacolare - un evento che a prima vista sembra sproporzionato in confronto all'urto di un aereo. L'aereo ha fatto soltanto da "grilletto" ("trigger" come si dice spesso in inglese). In effetti, per molti questo effetto grilletto è difficile da capire: sembra che ragionino un po' come il pistolero di Jacovitti. Tanto è vero che c'è chi si è inventato un'improbabile "demolizione controllata" proprio per cercare di trovare a tutti i costi una relazione immediate e diretta fra causa ed effetto.
Ma non sempre si può trovare una relazione immediata del genere. Anzi, è un caso raro in un mondo dove la complessità è la regola. Sono le nostre limitazioni mentali che ci portano a cercare per forza questo tipo di relazione. E' l'errore del topo che non si rende conto che il formaggio che cerca di addentare è connesso a un gancio che è connesso a una molla che è connessa a una tagliola e...... Non rendersi conto che certi sistemi sono complessi può essere molto pericoloso.
Dove la difficoltà di capire la relazione fra causa ed effetto è veramente estrema è nel caso della crisi economica mondiale. L'economia mondiale è un tipico sistema complesso. E' tutto un gioco di fattori che si influenzano l'un l'altro: Tutta la miriade di cose che formano quello che chiamiamo il "sistema economico", dal governo che stabilisce il tasso di sconto agli operai di una fabbrica che decidono di fare sciopera, interagiscono fra loro rinforzandosi o indebolendosi. Questi sono tutti "feedback" (retroazioni in italiano). Un feedback può essere positivo o negativo. Se è positivo, allora parliamo di "effetto grilletto", ovvero una piccola perturbazione può causare effetti molto importanti, come quando si preme il grilletto di una pistola.
Allora, che cosa è successo con la crisi? L'economia reagisce agli aumenti di prezzo del petrolio allocando più risorse per l'estrazione. Questo vuol dire che altri settori dell'economia devono contrarsi: la quantità di risorse disponibili è limitata. Questa riallocazione, però non avviene in modo lineare ma in modo complesso - infatti è un sistema complesso governato da feedback. Così, possiamo dire che l'aumento del prezzo del petrolio ha fatto da "grilletto" causando l'esplosione dell'economia. Questa perturbazione relativamente modesta ha causato una serie di feedback che ha portato al crollo del sistema nel suo punto più debole: il sistema finanziario. Era una cosa che ci aspettavamo da un pezzo in ASPO e che avevamo previsto da lungo tempo. Certo, alle volte la gente ti chiede "che prova hai che è stata colpa del prezzo del petrolio?" Vorrebbero una semplice relazione di causa ed effetto - ma questa non ci può essere nei sistemi complessi.
Ed è curioso che questa stessa gente che è scettica sul ruolo del petrolio nella crisi, poi cade facilmente in spiegazioni complottistiche che coinvolgono i "poteri forti" o "le multinazionali" o cose del genere. La nostra tendenza a cercare sempre spiegazioni semplici per fenomeni complessi ci spinge a questo complottismo diffusissimo ovunque. Dare la colpa a qualcuno è facile e soddisfacente; ti risparmia la fatica mentale di esaminare le cose in dettaglio. Così è per la "demolizione controllata" delle torri gemelle. E' così per il problema climatico dove si accusano gli scienziati di essersi inventati tutta la storia per avere lauti contratti di ricerca. E' così anche per il petrolio, dove si accusano le compagnie petrolifere di aver "chiuso i rubinetti" per aumentare i propri profitti.
Sembra che tutti quanti stiano ragionando come il pistolero di Jacovitti, "che male c'è a sparare a una pistola?"
13 commenti:
ciao Ugo, perfettamente d'accordo sui meccanismi della complessità che spieghi.
Solo una cosa mi "spaventa": come fai a essere così sicuro della spiegabilità scientifica dei danni strutturali che gli edifici (WTC, Casa Bianca) hanno subito in seguito all'impatto con i velivoli l'11 settembre? Io sono tutt'altro che complottista, non provo piacere nel tirare fuori forzosamente misteri etc, ma l'insieme degli eventi che hanno gravitato intorno al fatto tutto mi sembrano fuorchè inattaccabili logicamente ...
Sono un po' OT, magari approfondiamo in altra sede o post
....Se la gente capisse che la crisi non è solo colpo di una certa finanza drogata, ma già arrivvasse ad addittare come causa principale i mutui subprime, sarebbe ad un passo ad ammettere che tutti hanno voluto tutto e questo non è possibile ; il passo ulteriore è quello di comprendere la curva gaussiana di estrazione e consumo ( con una grossa incognita sulla esperibilità dell'ultimo terzo/ quarto di risorse, almeno per quanto riguarda il petrolio )dei combustibili fossili : allora arriverebbe a comprendere che abbiamo avuto anche troppo e siamo in troppi.
Guardavo un documentario su sky e negli anni 20 Tesla dichiarò pubblicamente che considerava brutale l'uso che si andava facendo dei combustibili fossili....
la gente non rinuncia alle comodità..
nella piccola firenze ogni giorno si spostano migliaia di persone in contemporanea in una città medievale che puoi girare in due ore in bici..eppure tutti i giorni caos e smog regnano..
stamani in bus eravamo in 20 (erano le 8) e ho raggiunto il centro storico in circa 30 minuti (ed abito nell'estrema periferia)..ma anche qui se senti la gente..l'autobus è scomodo, è lento (non per colpa delle auto secondo loro ma per colpa dell'azienda che si diverte a ritardare..) costa (1 lt di benzina invece..anche se in giro non si dice, costerà ormai sempre più vicino alle vecchie 3000lire), ecc..ecc..
e poi Prof. che fatica a far comprare ad almeno un mio amico un benedetto scooter elettrico..anche qui soliti qualunquismi..non si ricarica comodamente..ha poca autonomia..e sopratutto costa..
vabbé..
rinunceremo al pane ma non alle divertenti code in auto..
stefano
mmh ... Tesla si starò rivoltando nella tomba ... se fosse vivo sarebbe sicuramente sostenitore di Aspo
Stefano hai ragione, la gente non rinuncia alle comodità e si lamenta del traffico che essa stessa crea ... ma credimi, con un po' di pazienza, nemmeno troppa tutto questo passerà :-) [non approfondisco le controindicazioni]
Frank, di sicuro sei una persona competente e quindi ti credo; l'unico dubbio è quando? credo profondamente però che una delle ultime cose (dipende immagino dalla spirale decrescita economica-->costo crescente del petrolio) che sopravviverà sarà proprio l'auto; secondo me crollerà poco prima, se non in contemporanea, a questo paradigma economico..
e se c'è petrolio per altri 40 anni sarò probabilmente 'per le oche'..come si dice a firenze.
ciao.
stefano
Mettere in campo la tragedia dell 11/9 secondo me è una scelta infelice, perchè ci sono fin troppe cose che non vanno, in quella vicenda, e credetemi di sistemi complessi me ne intendo, visto che studio i cambiamenti climatici.
Anche a voler tenere fuori le torri gemelle da discorso, c'e' la WTC7. Caduta di pacca, come se gli avessero tagliato le gambe, e tutto il danno che aveva ricevuto era una trave sulla facciata, ed un piccolo incendio subito spento dal sistema antincendio. Non stiamo a schezare. Le torri adiacenti a quelle cadute si sono prese valanghe di materiale addosso, sono state letteralmente scarnificate, eppure sono rimaste in piedi.
Ok. Finiamola qui, o mi torna la rabbia ed il magone.
Il discorso dei sistemi complessi e dell'incapacità della gente comune di comprenderne le meccaniche mi sembra un fatto naturale, vi dirò.
Senno' che sistemi complessi sarebbero?
Sarebbero sistemi semplici, quindi facili da capire!
Mi sto Jacovittizzando ;)
E' qui che stà il dovere di chi questi sistemi li studia: deve cercare di decodificare la questione e spiegarla a chi non ha la preparazione.
Saluti
Per chi fosse curioso c'è questo blog che analizza la vicenda dell'11 settembre e le presunte irregolarità di cedimento strutturale e altro.
Buona lettura.
Ci sono tante domande aperte intorno al 911 ( http://www.fair.org/index.php?page=1842Media Silent on Clark's 9/11 e la lista di chi chiede è lunga :scienziati,piloti, militari, architetti,politici,militari ed una bella parte della popolazione americana, anche amici miei)
La caratteristica del sistema complessa è che sia un sistema aperto e non riduzionistico che aspiri a verità conclusive mi pare.
Quest' approccio esiste nel ambito della scienza di sociologia (Niklas Luhmann) e da lì mi è familiare.
In tutte le discussioni le sigle portano poco lontano ma fanno tanto comodo per non discutere.
Maria
Diceva Guglielmo da Occam "A parità di fattori la spiegazione più semplice tende ad essere quella esatta".
Secondo me la soluzione più semplice è che le abbiano abbatture per incassare il miliardi di USD dell'assicurazione senza spendere i miliardi di USD per bonificarle dall'amianto.
E come eftetto collaterale....convincere ad una guerra per le risose gli americani....
Non mi sembra un sistema così complesso.
Più semplice di così....
Pierino
Ok,
ammetto di non avere raccolto tutte le informazioni sul WTC7.
A quanto pare, l'incendio era molto più esteso di quanto sapessi.
Questo toglie un grosso dilemma dalle mie ricostruzioni.
Saluti
Molto bello (e documentato) il sito segnalato da Pippolillo.
Era tutto così semplice e chiaro che non c'era neanche bisogno di una commissione di indagini - solo 441 giorni dopo Bush ha dato retta a chi credeva che bisognava consegnare un rapporto ufficiale
un po' più dettagliato.
A qualcuno non basta lo stesso.
http://patriotsquestion911.com/engineers.html
Patriots Question 9/11 - Engineers and Architects Question the 9/11 Commission Report
Sarà, Sarà, ma l'esempio dell'11 settembre non centra molto con il paragone ad un sistema controllato e prevedibile.
Il WTC7, per esempio, è crollato allo stesso modo ma SENZA ESSERE STATO TOCCATO DA ALCUN AEREO... hai voglia a trovare causa-effetto in questo caso.
E' come se Cocos bill sparasse a un bandito, a dopo qualche minuto cadesse dal cielo anche l'avvoltoio che lo stava puntando, ma dessero la colpa alla stessa pistola che aveva già sparato...
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