Ad integrazione del precedente, interessante articolo di Massimo Nicolazzi, vorrei aggiungere alcune considerazioni numeriche sulla vulnerabilità energetica italiana che forse possono aiutare a meglio comprendere anche il rapporto con l’attuale situazione di tensione nel nord dell’Africa.
Innanzitutto, ricordiamo che i consumi lordi di energia primaria del nostro paese nel 2009 dipendevano per il 40,64% dal petrolio, per il 35,43% dal gas naturale, totale più del 76%. Se si considera anche il carbone, la nostra dipendenza dai combustibili fossili si avvicina all’85%.
I trasporti dipendono dal petrolio per il 94% e assorbono il 64,1% dei consumi finali di petrolio.
Nella produzione elettrica italiana, che rappresenta circa il 35% del Consumo Interno Lordo di energia primaria, il petrolio ormai incide per meno del 5%, mentre il gas naturale per circa il 45%.
Le vendite finali di gas naturale riguardano per il 31,5% il settore della generazione elettrica, per il 28,6% l’industria, il 31,2% il settore domestico, l’8,7% il commercio e i servizi.
Nel primo grafico in alto, ho messo in ordine i paesi esportatori di petrolio all’Italia e le rispettive percentuali. Nel secondo grafico ho fatto la stessa operazione relativamente al gas naturale.
Infine, concludo con una istruttiva curiosità nel terzo grafico, che rappresenta la produzione nazionale di gas naturale (attualmente circa il 10% dei consumi totali). Anche noi abbiamo avuto il nostro picco, nel 1994.
Innanzitutto, ricordiamo che i consumi lordi di energia primaria del nostro paese nel 2009 dipendevano per il 40,64% dal petrolio, per il 35,43% dal gas naturale, totale più del 76%. Se si considera anche il carbone, la nostra dipendenza dai combustibili fossili si avvicina all’85%.
I trasporti dipendono dal petrolio per il 94% e assorbono il 64,1% dei consumi finali di petrolio.
Nella produzione elettrica italiana, che rappresenta circa il 35% del Consumo Interno Lordo di energia primaria, il petrolio ormai incide per meno del 5%, mentre il gas naturale per circa il 45%.
Le vendite finali di gas naturale riguardano per il 31,5% il settore della generazione elettrica, per il 28,6% l’industria, il 31,2% il settore domestico, l’8,7% il commercio e i servizi.
Nel primo grafico in alto, ho messo in ordine i paesi esportatori di petrolio all’Italia e le rispettive percentuali. Nel secondo grafico ho fatto la stessa operazione relativamente al gas naturale.
Infine, concludo con una istruttiva curiosità nel terzo grafico, che rappresenta la produzione nazionale di gas naturale (attualmente circa il 10% dei consumi totali). Anche noi abbiamo avuto il nostro picco, nel 1994.
Come al solito, tutti i grafici si possono ingrandire cliccandoci sopra.
2 commenti:
E' impressionante vedere, nel caso dell'Italia, come una volta raggiunto il picco del gas il tasso di diminuzione della produzione sia molto superiore a quella di un altro idrocarburo come il petrolio. E' la mia impressione o le riserve di metano hanno tassi di depletion post picco superiori rispetto alla normale curva di Hubbert?
Noto che la produzione di gas sembra avere un sussulto nel 2010.
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