venerdì, febbraio 23, 2007

Cosa siamo andati a fare in Iraq?


Da Indiatimes. Bush si gratta la testa perplesso davanti a una pannocchia di mais. Dice: "Davvero?...allora vuol dire che siamo andati in Iraq per niente..." Sulla pannocchia c'è un etichetta con scritto "biocombustibili".

Divertente; peccato però che è stato calcolato che tutta l'area coltivabile degli Stati Uniti non potrebbe generare abbastanza biocombustibili per le sole automobili private, e non si dice niente di tutti gli altri usi del petrolio. Come pure non si dice niente del fatto che per coltivare il mais ci vuole talmente tanto petrolio in forma di fertilizzanti, pesticidi e trasporti, che quella pannocchia è praticamente tutta petrolio.

Nessuna preoccupazione. Per andare in Iraq, una ragione c'era!



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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottimo post, è molto opportuno fare chiarezza e diradare la nebbia mitologica che avvolge le biomasse, nel bene e nel male.

Proviamo a fare un semplicissimo esercizio sul potenziale energetico "massimo" delle biomasse.
Assumiamo che esista - e ne esistono - una tecnologia in grado di trasformare con altissima efficienza di massa ed energetica la biomassa in gasolio, diciamo che alla fine resta il 75% di energia equivalente.
Limitiamoci all'Italia e alle foreste, 100mila kmq, cioè 10milioni di ettari.
Assumiamo cautelativamente che da un ettaro si ricavino, per manutenzione ordinaria (taglio programmato), 4 tonnellate di biomassa lignocellulosica all'anno, dotate di un potere calorifico intorno a 3 kWh/kg.
Quelle 4 ton diventeranno allora 0,82 ton all'anno di biocombustibile, che assumiamo già in forma di gasolio (ca. 11 kWh/kg) utilizzabile (che è vero).
In totale, avremmo, a partire da 40 milioni di tonnellate di biomassa, 8.2 milioni di ton di gasolio all'anno.
In italia circolano circa 35 milioni di autovetture private, assumiamo (e non è vero!) che siano tutte alimentate a gasolio e percorrano mediamente 15mila km all'anno, con un consumo di 1 litro / 10 km: in totale, 1500 litri all'anno per autovettura, circa 1300 kg, quindi complessivamente 1.3 ton * 35milioni = 45.5 milioni ton gasolio.

Il contributo della biomassa forestale di scarto coprirebbe quindi il 18% del fabbisogno per le autovetture private.

Avendo trascurato i contributi dell'agricoltura, che molto ma molto a spanne potrebbero fornire altri 10 milioni di tonnellate di biomassa convertibile e quindi circa 2 milioni di tonnellate di gasolio, il fabbisogno per il trasporto privato potrebbe essere coperto per circa 22.4% per mezzo dei biocombustibili.

Del resto, la mobilità privata individuale (autovetture) dovrebbe essere riconvertita all'elettrico, andrà sicuramente così e non è questa la sede per ripetere quello che è stato già scritto altrove in questo blog e nel sito ASPO Italia, quindi i biocombustibili potrebbero essere destinati altrove, al trasporto commerciale e marittimo, al riscaldamento, alla cogenerazione, ecc.

Per esempio, 10 milioni di tonnellate di gasolio (dell'ordine della quantità ottenibile da foreste + agricoltura), impiegate in motori cogenerativi, fornirebbero circa 44 miliardi di kWh elettrici, cioè 44 Twh elettrici, il 13% del fabbisogno nazionale nel 2006.

E' molto, è poco? Dipende dai gusti e dalle aspettative. Le percentuali precedenti non sono neppure lontanamente prossime a quanto servirebbe per tenere tutto in piedi così com'è, ma ci sono le altre fonti rinnovabili, a partire dalla fonte solare fotovoltaica (ed eolica, idroelettrica, e poi le fonti rinnovabili termiche ovviamente), il mix complessivamente, insieme all'aumento della efficienza negli usi finali, potrebbe anche funzionare, se soltanto lo volessimo davvero!
Nuovamente, non è questa la sede.

Francesco Meneguzzo