lunedì, dicembre 10, 2007

Anche in Lazio si boccia il Fotovoltaico?



Ho trovato sul sito http://www.qualenergia.it/ il seguente articolo, secondo cui la Regione Lazio sembra destinata a vincoli simili a quelli dell'Abruzzo (seppur con un meccanismo diverso, e anche più penalizzante)

Mi rendo conto che l'estetica e l'integrazione architettonica non possano essere scavalcate brutalmente. Ma è anche vero che bisogna assegnare delle priorità. Con queste frenate burocratiche, l'Italia è simile a un paziente che deve essere ricoverato d'urgenza, ma che passa da un ospedale all'altro alla ricerca di quello con gli arredamenti più belli.



La Soprintendenza dei Beni Architettonici per il Paesaggio del Lazio ha emesso lo scorso 15 novembre una nota che invita quasi 60 Comuni della regione a sospendere tutte le installazioni degli impianti fotovoltaici in attesa che il Comitato di Settore elabori una norma di indirizzo per tutto il territorio nazionale. Una decisione che ha lasciato sconcertati perché assolutamente incoerente con una tecnologia che produce energia pulita e che ormai, a livello impiantistico, sta impiegando modalità di integrazione sempre migliori anche su edifici di pregio. Come ha detto Enrico Fontana, capogruppo dei Verdi alla Regione Lazio, in una lettera aperta al Ministro per i Beni culturali, Francesco Rutelli, che già oggi le Soprintendenze possono, attraverso i nullaosta, verificare la compatibilità degli impianti con eventuali vincoli architettonici e paesaggistici. Fontana, se da una parte ritiene auspicabile una normativa che meglio definisca tale rapporto, è convinto che “l'obiettivo sia quello di favorire sempre la diffusione delle fonti rinnovabili, che significano risparmio energetico e sviluppo economico per le comunità locali". Il provvedimento della Soprintendenza, mette a rischio le procedure di finanziamento e le stesse installazioni che si sono attivate, facendo perdere a cittadini, imprese ed enti locali gli introiti provenienti dalle tariffe incentivanti. Anche Filiberto Zaratti, l’Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli, si dice “preoccupato per una circolare estremamente restrittiva e non esaustiva del problema” Zaratti ritiene che tali comportamenti rischiano di minare la fase di start-up delle rinnovabili e di creare inutili allarmi sull’impatto ambientale delle energie pulite. Insomma la parole d’ordine deve essere: sospendere la nota della Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio del Lazio. LB (4 dicembre 2007)



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10 commenti:

Anonimo ha detto...

E' interessante notare come invece si passi quotidianamente sopra allo sfacelo delle campagne, senza neppure soffermarsi a pensare che è da lì che proviene quel che mangiamo. Pare quasi che davvero si sia ormai consolidata l'idea assurda che quel che mangiamo proviene dal supermercato.

Frank Galvagno ha detto...

Caro anonimo, è esattamente così. Lo spopolamento dalle campagne ha prodotto una nuova figura sociale, il "frolloccone cittadino", che ignora i flussi petroliferi occulti che sono alla base dell'urbanizzazione e della "su-per-mer-ca-tiz-za-zio-ne" (l'ho scritta, auff) :-D

Anonimo ha detto...

La cosa che mi fa imbestialire di più è questa: le nostre campagne vengono sommerse dal catrame, senza pudore.

La casa di mio padre, quando ero piccolo, era circondata solo dalle vigne e dal grano.

Adesso, ci godiamo una bella linea elettrica a 132 kV, abilmente piazzata a ridosso dell'abitazione, assieme ad una magnifica tangenziale, anch'essa piazzata nel cortile (con tutto il posto che c'era intorno) dai nostri illuminati amministratori.

Ed alla luce di questo, quando mi sento dire che l'eolico deturpa il paesaggio, o che il FV danneggia l'estetica degli edifici, mi viene voglia di scotennare i miei amministratori locali.

Si può essere così babbei?

fausto

Anonimo ha detto...

perchè c'è gente così cogliona?

Anonimo ha detto...

Sono Giuseppe Corona, sono di Teramo (Abruzzo) e vorrei dirvi che la giunta regionale ha rivisto le norme sul fotovoltaico, verranno aboliti i limiti sulle distanze dagli edifici. I consiglieri hanno detto che è stata una svista quell'inserimento di quella norma in finanziaria regionale.

Ugo Bardi ha detto...

Grazie per la notizia dall'Abruzzo. In effetti, i consiglieri avevano dichiarato che avrebbero abolito la norma. Ma ci vorrà del tempo; e speriamo che dicano sul serio!

Anonimo ha detto...

Ho in uggia la burocrazia quando è vacua e autoreferente (troppo spesso); però questa notizia del Lazio mi lascia perplesso : La legge è chiara sui vincoli, insistenti sul territorio,di altri Enti oltre i Comuni.E' necessario il nullaosta. Se questo non è stato chiesto e/o rilasciato, il problema non si pone, l'impianto è illegittimo ed è inutile quindi stracciarsi le vesti. Se invece l'impianto è legittimo un'azione retroattiva restrittiva causerà una richiesta di risarcimento danni. Ci sarebbe poi da capire il criterio per il quale sono stati individuati alcuni Comuni del Lazio e non tutti; poi di solito un Comune non è interessato nella sua interezza da questi vincoli. Per esempio Vicopisano (Pi), nel centro storico c'è il vincolo della Sovraintendenza ed è impossibile installare alcunché. Nella zona industriale è permesso. Il vero problema è che "... mentre Roma discute Sagunto è in fiamme", mentre in Toscana o nel Lazio o altrove,i cittadini sono stretti tra lacci e lacciuoli burocratici, Assicurazioni e Fondi pensioni stanno realizzando mega impianti in Sicilia, in zone non pregiate, saccheggiando legittimamente gli incentivi ed espropriando decine e decine di migliaia di famiglie del diritto futuro di poter installare impianti privati. Perché signor Ministro Pecoraro Scanio ha tolto il limite di 1 mega per impianto x accedere agli incentivi? perché ha tolto il 15% del plafond come tetto dei grandi impianti? Perché ha deciso di fare questo regalo al grande capitale ? Quando saranno sciolti i lacci burocratici forse non ci saranno più incentivi. Oltre il danno la beffa. Paolo

federicoacdc ha detto...

FOTOVOLTAICO, UN BEL VESTITO DA MOSTRARE LA DOMENICA

Sono sbalordito per i bastoni fra le ruote che l'Italia si vuol mettere DA SOLA.

Oltre tutto le installazioni di fotovoltaico DEVONO servire a raggiungere gli obbiettivi di Kyoto sulla diminuzione delle emissioni di CO2 al fine di NON PAGARE le multe per il mancato raggiungimento alla comunità Europea.

Ci sono anche altri aspetti che non vengono curati e che fanno pensare. Dietrologo? Fate voi…

ENERGIA FOTOVOLTAICA
Se ne parla molto e c'è molta ignoranza: nell'ignoranza ci si può sguazzare.

Sono un addetto ai lavori quindi dichiaro di avere interesse a parlare di Fotovoltaico.

D'altro canto ritengo che chi fosse interessato all'argomento debba sapere poche ma essenziali cose per orientarsi.

Si dice che il FV sia un investimento valido: retribuito dall'energia PRODOTTA e da quella Risparmiata. Vero, ma tanto dipende dalla competenza di chi compra.

I pannelli vengono venduti con tolleranza rispetto il dato di targa che arriva anche al +/- 7%.
Nulla di male, se c'è la consapevolezza e l'onestà di chi vende.

In mancanza dell'una o dell'altra l'investimento del cliente è fortemente a rischio.

Rispondete a questa domanda: dati 3 moduli in serie, su quanti Watt posso contare a fine stringa?
100 + 100 + 93 = W?
e poi
100 + 93 + 107 = W?
se la risposta è 293 (o 300 nel secondo caso), siate consapevoli che disponete di un'informazione MORTALE per quanto riguarda il l'investimento fotovoltaico.

La risposta è 279, in tutti e due i casi. TUTTI I MODULI SI ADEGUANO AL MODULO MENO POTENTE(effetto detto "mismatching").

Molti credono che il modulo più potente (+7%) compensi il più basso (-7%): c'è il rischio conclamato che venditori da strapazzo glielo lascino credere.

SE il finanziamento per l'acquisto viene concesso sul dato nominale di produzione e la reale produzione in kWh è del 7% inferiore il cliente sarà in ROSSO per tutta la durata del finanziamento.

Qualche dato:
una tolleranza sul dato di targa +/- 3% è il minimo per gli impianti pubblici.
E OLTRE A CIO'
con il dato di resa del modulo certa ed identificata si possono installare stringhe OMOGENEE ovvero, si ha COERENZA e certezza D'INVESTIMENTO.

Quando si chiede un finanziamento è fondamentale presentare un calcolo con correttivi calcolati per ottenere dato credibile e coerente, considerando:
cali di efficienza del SISTEMA (giunti elettrici, inverter, sporcizia, ...)
inflazione
assicurazioni
interessi mutuo
deperimento efficienza modulo
costi di pulizia.

Tutto ciò può servire ad orientarsi meglio.

Una domanda: se, a causa dell'ignoranza, il fotovoltaico non desse i risultati sperati;
se si creassero, a causa dell'ignoranza, tanti utenti scontenti;
a quale fonte d'energia si rivolgerebbe poi il mercato visto che si sta già parlando di nucleare?

L'ignoranza di adesso può servire allo scopo del nucleare in un prossimo domani?

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti, ho appena ricevuto il parere negativo della Soprintendenza di zona (Lucca)alla mia richiesta di installare un impianto fotovoltaico, il ridicolo è che la mia casa è una porzione di un vecchio frantoio classificato dal COmune come edificio storico pertanto sono stata costretta a chiedere il parere anche della COmissione Ediliza Ambientale (cioè allargata a esperti ambientali) che hanno dato parere favorevole, poi la Soprintendenza per il vincolo paesaggistico che mi ha detto no. La casa è posta in una piccola frazione in campagna, tra l'altro abbastanza degradata in quanto vi sono abitazioni di tutti i tipi comprese case popolari anni 70 e linee elettriche ad alta tensione, proprio sopra la mia casa un piccolo monte coperto di antenne di tutti i tipi che si vedono da decine di chilometri .......
Il problema che 3/4 di Italia ricade in vincolo paesaggistico e forse alcune zone vanno davvero tutelate in modo assoluto, ma forse bisgnerebbe trovare dei criteri per inserire questi impinati in modo da ridurre il più possibile il loro impatto visivo, a parte si dovrebbe capire quali sono le vere priorità...... Comuque si potrebbe sensibilizzare la parte politica e tecnica perchè si metta ad un tavolino, magari un pò più preparati cominciando a vedere qualche caso concreto ovviamente all'estero, che possa far capire di cosa si stà parlando e soprattutto che futuro ci aspetta. Ma se provassimo a mandare ciascuno di noi interessati alcune lettere o richieste perchè questo tavolino venga organzizzato.
ciao

Anonimo ha detto...

chiedo scusa per il post di prima.
rispondo a Monica, più che altro le esprimo la mia solidarietà per quanto le è accaduto. Mi piacerebbe che la gente tornasse a lottare così come è stato fatto per il polverone "detrazioni al 55%", chissà perchè lì si sono mossi tutti!!
saluti.