venerdì, febbraio 01, 2008

In Italia, il picco del petrolio c'è già stato


Sono disponibili i dati dei consumi petroliferi del 2007 in Italia. E' confermata la tendenza molto netta al declino, in particolare per quanto riguarda la benzina anche se la riduzione globale dei consumi di carburante è per ora limitata al solo 0.3% dal 2006 al 2007.

Sembra comunque che siamo di fronte a un'inversione strutturale della tendenza storica agli aumenti dei consumi. Il declino del petrolio è parzialmente compensato dalla sostituzione con il gas naturale nella produzione di energia elettrica e nel riscaldamento. Tuttavia, il totale lordo dei consumi energetici italiani ha registrato una diminuzione dello 0.8% dal 2005 al 2006 (fonte: ministero per lo sviluppo industriale. Non sono ancora disponibili i dati per il 2007 ma è probabile che la tendenza al declino sia stata mantenuta.


Da http://www.enel.it/attivita/ambiente/news/news1029.asp


Prosegue in Italia il calo dei consumi petroliferi. In base ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2007 sono stati consumati oltre 2,8 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi in meno rispetto all’anno precedente. In totale 83 milioni e 894mila tonnellate, con un calo del 3,2% rispetto al 2006. Nel settore dei trasporti, la domanda totale di carburanti ha fatto segnare solo un lieve decremento rispetto al 2006 (- 0,3%), all’interno del quale si registra un ulteriore arretramento della benzina (-6,2%) ed un nuovo aumento dei consumi di gasolio (+2,6%). Cali significativi si sono, invece, registrati in tutti gli altri settori. I consumi di gasolio per riscaldamento sono diminuiti, infatti, del 21,2%; quelli di oli combustibili per la termoelettrica del 39,9%; quelli relativi ad altri usi del 10,4%.

11 commenti:

Francesco Aliprandi ha detto...

L'inverno 06/07 è stato molto anomalo nelle temperature: cambierebbe qualcosa escludendo gli usi per riscaldamento di gasolio e metano?

Anonimo ha detto...

La diminuzione dei consumi è solo dovuta all'effetto dei prezzi, che in Italia sono gravati da forti aliquote fiscali. Ma se le tasse ci aiutano a rendere noi cittadini meno dipendenti dal petrolio, esse (le tasse) rendono i bilanci della pubblica amministrazione sempre più dipendenti dal petrolio. E la corsa verso il crack finanziario dello stato prosegue a velocità sempre maggiore.

PS: complimenti a Bardi per il recente articolo http://europe.theoildrum.com/node/3451

Anonimo ha detto...

Sono sempre più convinto che la soluzione dei problemi 'di massa' di qualsivoglia natura, consista nell'associare corettamente il costo per la sua risoluzione.
Inoltre mi chiedo se la sbandierata riduzione dei consumi, in realtà non sia una riduzione degli sprechi, e così anche nel settore degli alimentari.

Anonimo ha detto...

Una domanda: è vero che a parità di energia prodotta il metano produce circa 1/8 della CO2 del gasolio o della benzina?
Grazie, Mimmo.

Anonimo ha detto...

Ho pensato che forse in Italia si sia raggiunto il picco dei consumi dei combustibili fossili nel senso che non si riesce a consumarne di più (o almeno questo è quello che sta succedendo in questi ultimi due-tre anni). Ma se per picco si intende il consumo massimo perchè non si è in grado di incrementarlo per via dell'aumento dei prezzi dei combustibili fossili, allora credo che in Italia non si sia ancora arrivati. Penso infatti che ci sia un picco diverso per ogni Paese e non penso che sia ancora venuto il momento dell'Italia.

Ciao
Armando Boccone

Eugenio Saraceno ha detto...

Caro Mimmo,
in base ai seguenti coefficienti, usualmente utilizzati per calcolare le emissioni di co2 ai fini di Kyoto:

carbone 3,9 ton di CO2 per tep
petrolio 3,1 ton di CO2 per tep
carbone 2,3 ton di CO2 per tep

si evince che a parità di energia ottenuta dalla combustione un tep di gas naturale libera il 74% di co2 rispetto ad un tep di prodotti petroliferi. 1/8 è decisamente poco.
Saluti
Eugenio

Anonimo ha detto...

Grazie, Eugenio.
(la terza voce si riferisce al metano, immagino). Speravo meglio (per quanto riguarda le emissioni di CO2). Comunque il metano, se prodotto da digestione anaerobica dei rifiuti viene considerato rinnovabile?
Mimmo.

Eugenio Saraceno ha detto...

Mimmo, ovviamente hai ragione, si tratta di gas naturale, mi è sfuggito un cut&paste. ma le proporzioni sono quelle.
Inoltre come giustamente affermi il biogas è da considerarsi ad emissioni zero poichè queste sono provocate dal carbonio precedentemente assorbito dalle sostanze organiche da cui il biogas viene ottenuto.

Eugenio

Eugenio Saraceno ha detto...

Caro Hydrauliks
Non solo l'inverno 06-07 è stato anomalo per le temperature alte, ma segue una stagione 05-06 anomala per le temperature basse per cui la tua osservazione è molto pertinente.
Depurate dalla stagionalità i minori consumi di gas previsti nel 2007 nell'ambito civile rispetto all'inverno precedente sono consistenti, superiori al MTep. Il gasolio da riscaldamento ormai incide poco sul totale per via della progressiva metanizzazione così prendendo i consumi civili di combustibili da riscaldamento per il 2004 pari a 6,1MTep e quelli dell'annata fredda 05-06 li vediamo comunque in diminuzione a 5,5 MTep.
Comunque la tendenza alla riduzione del consumo di petrolio individuata da Bardi è reale ed è appunto legata al settore termoelettrico (vengono chiusi impianti ad olio e aperti impianti a gas) al settore civile (gas metano invece di gasolio) e forse, in modo molto blando ad una riduzione dei consumi di carburanti per autotrazione dovuti ai prezzi molto alti, ma per questo dobbiamo attendere i dati definitivi, visto che le previsioni per il 2007 sono state fatte con ipotesi di prezzi al barile più bassi di quelli che sono poi stati.
La parallela tendenza alla sostituzione con metano i cui consumi aumentano è comunque energeticamente profittevole perchè nel campo termoelettrico si chiudono impianti a olio dal rendimento basso (40%) e se ne aprono di nuovi a gas dall'efficienza maggiore (50%)
idem per le caldaie,vecchi impianti a gasolio e gpl inefficienti vengono sostituiti con nuovi a metano, più efficienti.

Saluti
Eugenio

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante applicare la teoria di Hubbert per ipotizzare credibilmente il picco degli automobilisti italiani :-).
Questo sì che sarebbe salutare per i consumi di petrolio e gas e augurabile per tutte quelle persone(incluso il sottoscritto) che odiano quella motorizzazione di massa da incubo che opprime il nostro ex bel paese e le nostre asfittiche città.
Per il resto, anche quest'anno a ridurre i consumi ci sta pensando un non-inverno che ricalca quello mite e siccitoso scorso :-(

Paolo B.

Francesco Aliprandi ha detto...

Eugenio,
grazie mille per la risposta molto dettagliata.