mercoledì, giugno 17, 2009

La moda del GPL genera nuove unità di misura



1832: Carl Friedrich Gauss getta le basi del sistema metrico di misurazione CGS

1961: si formalizza il Sistema Internazionale, che stabilisce le unità di misura ufficiali del mondo scientifico e tecnico

2008/2009 : viene inventata una nuova unità di misura del volume: il "pieno".


Sulla scia dei rincari dei carburanti più diffusi, benzina e gasolio, le case produttrici di autoveicoli fanno una pubblicità serrata ai loro modelli ibridi benzina-GPL.

"E il pieno costa la metà", per alcune. Per altre, "15 euro"; per altre ancora, "18 euro". Chiarissimo.
Potrei proporre un nuovo modello dove il pieno costa 1 euro, con l'enorme vantaggio di avere un ingombro del serbatoio davvero irrisorio... :-)

A parte le battute, sta davvero cominciando l'invasione di massa del GPL, un po' come 20 anni fa è successo per il gasolio, che oggi ha superato la benzina, in termini di proporzione di veicoli circolanti. Personalmente ho fatto montare l'impianto a gas sul mio 1200 cc, a scopo di diversificazione, per risparmiare e per utilizzare un combustibile meno "pregiato" della benzina.

Non dobbiamo tuttavia credere che GPL e Metano siano "la soluzione" per un futuro che veda ancora presente l'attuale modello di mobilità di massa, basato sul motore a combustione interna; possono andare bene come diversificatori nella transizione, ma il picco del petrolio e del gas li condurrà nel giro di (suppongo) 5-10 anni sulla scia degli altri carburanti liquidi.

8 commenti:

Paolo Marani ha detto...

Mi torna sempre in mente un vecchio detto molto saggio che recita:

Chissenefrega se la benzina rincara, io ci metto sempre e solo 10 euro !!!

stefano ha detto...

hehehe grande Marantz :)

cmq Frank sono assolutamente convinto che la gente farà a meno del pane ma non dell'auto..
da me vedo sempre più suv e quello che doveva sembrare un mercato di mera 'sostituzione' continua a crescere..se non erro..
come diceva Pelù "si può vincere una guerra in due o forse anche da soli..ma è più difficile cambiare un'idea"..e in questo caso l'idea è dura da sconfiggere perché è la nostra stessa cultura..il nostro modo di muoverci e di inquinare comunque..

Anonimo ha detto...

Frank, mi sembri un po' troppo ottimista sui 5-10 anni...

Paolo B.

Anonimo ha detto...

Ieri sera sul canale RAI Storia vi era un documentario sulla Fiat 500, com'era e com'è adesso.
Ad un certo punto al responsabile Fiat del progetto viene fatta una precisa domanda:"Quando vedremo un veicolo elettrico da parte della Fiat?"

Il signore ha risposto (tra parentesi metto le mie considerazioni):"La tecnologia elettrica è molto più semplice e dunque non richiederà tutte le problematiche di sviluppo dei motori attuali (cioè ce l'abbiamo già pronta ma non la facciamo uscire), il problema è l'infrastruttura dei punti di ricarica che è completamente assente" (cioè ribalto il problema verso altri).

Adesso e già prima, Fiat dichiara che vuole puntare massicciamente sul metano, se vi è mai capitato di viaggiare su una Punto a metano tra il peso delle bombole e lo spazio nel bagagliaio ridotto quasi a zero, fate prima ad andare in bicicletta.
Sappiamo bene che un motore elettrico è quasi eterno e praticamente senza manutenzione, non devi farci la manutenzione annuale cambiando olio, filtro aria, filtro carburante ecc.
D'accordo che l'energia elettrica se la ricaviamo sempre dal petrolio o dal gas non è l'ideale ma penso che il rendimento globale del sistema sia sempre enormemente superiore a quello attuale con i motori a combustione interna.
Già, ai semafori stando fermi il motore elettrico non consuma nulla, altro piccolissimo vantaggio, o sbaglio in questi ragionamenti?

Anonimo ha detto...

@ Pippolillo

La tua logica è cristallina ma che vuoi farci, si scontra frontalmente con le esigenze di profitto(dei petrolieri, dei costruttori di automobili, delle fiscalità degli Stati), e detto per inciso, la motorizzazione elettrica dell'automobile a mio avviso non farà mai parte del mercato di massa...

Paolo B.

Anonimo ha detto...

A tutti i sostenitori dei veicoli elettrici, consiglio una settimana con il responsabile della manutenzione di un parco muletti (elettrci da sempre)
Vedremo meno complottisti in giro, ve lo assicuro.

stefano ha detto...

@anonimo
col mio monopattino (elettrico) c'ho fatto circa 200km..circa 8 euro per la manutenzione in 4 anni d'utilizzo..
la mia 'punto' a benza invece..700 euro di manodopera circa in questi ultimi 5 mesi..e l'auto vale circa 1000 euro..
l'elettrico di oggi non è quello di 10 anni fa..

Paolo Marani ha detto...

Fatemi essere controcorrente.
L'elettrico non ha preso piede non perchè boicottato dai petrolieri.
L'elettrico non ha preso piede perchè i bisogni indotti nel mercato dell'auto hanno reso necessario ciò che era superfluo, con il risultato che oggi se l'auto non pesa almeno 1.300 Kg non vale nulla. Deve avere le barre di rinforzo, 8 airbag, interni cicciotti e rifiniti, autoradio, ogni genere di ammenicolo elettrico, sedili che sembrano poltrone, vetri spessi e insonorizzazione pazzesca. Tutte cose che pesano.

Bene inteso, io non sono certo contro ai dispositivi di sicurezza.

Però, un auto da 1.300Kg non la puoi mandare elettrica, perchè le batterie ti durerebbero 100Km al massimo (se va bene).

E' un po come il problema dei consumi, tutti i miglioramenti nel consumo degli autoveicoli (ed emissione di CO2) sono stati più che mangiati dall'aumento di complessità e di peso degli stessi.

Occorre ritornare a veicoli più semplici ed ultraleggeri, allora si che l'elettrico potrebbe prendere piede.

Se esistesse la batteria miracolosa che costa poco, uscirebbero sul mercato eccome.

Invece esce la Prius e la Honda IMA, che in modalità tutto-elettrico fanno a malapena 4Km (non scherzo, verificate).

L'idea vincente è il RETROFIT elettrico di vecchie auto, ma in italia è illegale.

Ecco, quella sarebbe una bella battaglia da compiere, il retrofit elettrico!