Il grafico che vedete qui accanto rappresenta la suddivisione per fonte del Consumo Interno Lordo di Energia Elettrica in Italia nel 2008. I dati statistici definitivi con cui ho costruito il grafico, sono disponibili sul sito di Terna s.p.a.. Rispetto ai dati provvisori pubblicati da Terna qualche mese fa, non si registrano sostanziali differenze, ma qualche leggera modifica che è opportuno segnalare.
Innanzitutto, preciso quali assunzioni nell’aggregazione dei dati Terna sono alla base delle mie elaborazioni:
1) Il Consumo Interno Lordo (la somma della produzione nazionale lorda e del saldo con l’estero) è considerato al lordo dei pompaggi, cioè quella quota di produzione idroelettrica che si ottiene pompando negli invasi idroelettrici, durante le ore notturne di minore richiesta, una parte delle acque di valle da utilizzare nei momenti di picco dei consumi elettrici. I dati storici italiani del Consumo Interno Lordo, disponibili sempre sul sito di Terna, sono costruiti su questa assunzione. Perciò, anche se quest’anno i documenti di Terna fanno riferimento al Consumo Interno Lordo al netto dei pompaggi, ho ritenuto di operare in continuità con le mie elaborazioni precedenti.
2) Per questo motivo, la quota di rinnovabili da me calcolata, 18,2% è leggermente diversa da quella indicata da Terna in 16,9%. La differenza è proprio l’energia ricavata tramite pompaggi.
3) La quota di produzione termoelettrica da gas naturale è ottenuta considerando anche i derivati del gas naturale.
4) La quota di termoelettrico da altri combustibili è depurata delle biomasse agricole e forestali e dai rifiuti, che sono inserite ovviamente nelle rinnovabili. A tale proposito, come ho precisato anche in precedenti articoli, bisognerebbe scorporare da questa quota la parte dei rifiuti contenenti plastiche, ma la differenza sarebbe poco significativa.
Rispetto ai dati provvisori, quelli definitivi ridimensionano in parte l’elemento più significativo consistente nella riduzione, rispetto all’anno precedente, del Consumo Interno Lordo. Infatti, dai 360,2 TWh del 2007, si passa ai 359,2 TWh invece che ai 357,4 Twh dei dati provvisori. Rimane però il dato storico di una tendenza prolungata al calo dei consumi, considerato che già nei primi sei mesi del 2009 abbiamo evidenziato un calo vertiginoso del Consumo Interno Lordo.
Tutte le altre tendenze segnalate nel mio precedente commento ai dati Terna sono confermate:
Continua la tendenza verso una sempre più marginale (5,3%) dipendenza dal petrolio della produzione termoelettrica, la conferma del ricorso al gas naturale come principale fonte di produzione termoelettrica, che raggiunge quasi il 50%, un contributo stabile dei combustibili solidi (carbone), ma si registra una riduzione apprezzabile del saldo tra import ed export (principalmente energia nucleare proveniente dalla Francia) e un sensibile aumento (+ 2,9%) del peso delle rinnovabili determinato da una crescita della produzione idroelettrica, da 32815 GWh a 41623 GWh (+ 26,8%), dovuta a un inverno più piovoso, e da un’ulteriore crescita dell’eolico, da 4035 GWh a 4861 GWh (+ 20,5%). Questo aumento risulta molto più contenuto di quello registrato nei dati provvisori e cercheremo di individuarne i motivi in un prossimo commento. Allego infine, per un agevole confronto, lo stesso grafico relativo al 2007.
Innanzitutto, preciso quali assunzioni nell’aggregazione dei dati Terna sono alla base delle mie elaborazioni:
1) Il Consumo Interno Lordo (la somma della produzione nazionale lorda e del saldo con l’estero) è considerato al lordo dei pompaggi, cioè quella quota di produzione idroelettrica che si ottiene pompando negli invasi idroelettrici, durante le ore notturne di minore richiesta, una parte delle acque di valle da utilizzare nei momenti di picco dei consumi elettrici. I dati storici italiani del Consumo Interno Lordo, disponibili sempre sul sito di Terna, sono costruiti su questa assunzione. Perciò, anche se quest’anno i documenti di Terna fanno riferimento al Consumo Interno Lordo al netto dei pompaggi, ho ritenuto di operare in continuità con le mie elaborazioni precedenti.
2) Per questo motivo, la quota di rinnovabili da me calcolata, 18,2% è leggermente diversa da quella indicata da Terna in 16,9%. La differenza è proprio l’energia ricavata tramite pompaggi.
3) La quota di produzione termoelettrica da gas naturale è ottenuta considerando anche i derivati del gas naturale.
4) La quota di termoelettrico da altri combustibili è depurata delle biomasse agricole e forestali e dai rifiuti, che sono inserite ovviamente nelle rinnovabili. A tale proposito, come ho precisato anche in precedenti articoli, bisognerebbe scorporare da questa quota la parte dei rifiuti contenenti plastiche, ma la differenza sarebbe poco significativa.
Rispetto ai dati provvisori, quelli definitivi ridimensionano in parte l’elemento più significativo consistente nella riduzione, rispetto all’anno precedente, del Consumo Interno Lordo. Infatti, dai 360,2 TWh del 2007, si passa ai 359,2 TWh invece che ai 357,4 Twh dei dati provvisori. Rimane però il dato storico di una tendenza prolungata al calo dei consumi, considerato che già nei primi sei mesi del 2009 abbiamo evidenziato un calo vertiginoso del Consumo Interno Lordo.
Tutte le altre tendenze segnalate nel mio precedente commento ai dati Terna sono confermate:
Continua la tendenza verso una sempre più marginale (5,3%) dipendenza dal petrolio della produzione termoelettrica, la conferma del ricorso al gas naturale come principale fonte di produzione termoelettrica, che raggiunge quasi il 50%, un contributo stabile dei combustibili solidi (carbone), ma si registra una riduzione apprezzabile del saldo tra import ed export (principalmente energia nucleare proveniente dalla Francia) e un sensibile aumento (+ 2,9%) del peso delle rinnovabili determinato da una crescita della produzione idroelettrica, da 32815 GWh a 41623 GWh (+ 26,8%), dovuta a un inverno più piovoso, e da un’ulteriore crescita dell’eolico, da 4035 GWh a 4861 GWh (+ 20,5%). Questo aumento risulta molto più contenuto di quello registrato nei dati provvisori e cercheremo di individuarne i motivi in un prossimo commento. Allego infine, per un agevole confronto, lo stesso grafico relativo al 2007.
6 commenti:
Un piccolo appunto.. Non trovo corretto che la voce "rifiuti" sia da inserire fra le energie rinnovabili, anche se sottolinei con la parola "ovviamente", e questo vale secondo me anche per le parti che non contengono plastiche (assai improbabile comunque che nel mix tritovagliato da bruciare le plastiche non ci siano). La dicitura corretta è altri combustibili e fonti non convenzionali.
...Sugli autobus della mia città viene riportata la frase : " Io rispetto l'ambiente perchè vado a metano " : mi sembra pura ipocrisia, più che un messaggio solamente scorretto.
Leggevo recentemente che nel 2010 sarà disponibile la nuova astra motorizzata chrysler volt : cioè ibrido plug in con almeno 60 km di autonomia elettrica : per chi fa spesso poca strada, ma tutti i giorni, che piacere sarà non pagare più le accise sui carburanti ! 8 sarà poi d avedere se ilbollo te lo fanno pagare solo sul motore elettrico o anche sull'endotermico, cosa scorretta visto che l'endotermico serve solo a ricaricare le batterie dell'elettrico..)
A proposito di gas : mi confermate che la Russia, oltre ad essere il paese con le riserve più grandi, ne esporta solo 1/3, essendo i 2/3 destinati al consumo interno ? ( Non mi sembra una buonissima notizia, considerando anche la curva di depletion dei giacimenti gassosi, molto più ripida e di difficile predizione rispetto ai giacimenti petroliferi)
Scusate se vado OT. Ho letto un articolo di Daniel Yergin sul sito del sole24ore: "Perché anche il XXI secolo andrà a petrolio" dove tra l'altro critica la teoria del picco una con la solita affermazione che ci sono stati di continuo degli allarmi sul picco (addirittura ne cita uno nell'800) che si sono dimostrati falsi.
Mi ha colpito però una frase dell'articolo che incollo qui (pagina 3):
"O forse una rivoluzione del motore a combustione interna, per renderlo due o tre volte più efficiente rispetto a quelli attuali?"
E questo dovrebbe essere un consulente energetico di grande fama (cofondatore del CERA)? Uno che ignora totalmente le leggi della termodinamica?
Siamo messi bene?
Correggo:
Siamo messi bene!! :-(
A Ganzetti: Sì, la produzione di metano della Russia sarà sempre meno orientata alle esportazioni.
A Montini: La "tecnica" comunicativa di Yergin è chiara: alza un polverone in cui c'è tutto e il contrario di tutto, con il risultato di fare una grande confusione e lasciarsi dei margini di salvezza rispetto a previsioni sbagliate. Più interessante invece sul Sole 24 Ore dello stesso giorno, è un articolo di Magrini in cui si riportano alcune affermazioni di un certo Raymond Carbone, per detta dell'autore, uno dei trader più navigati del Nymex. "Carbone si aspetta un'altra imminente fase di risalita dei prezzi. Sul mercato - assicura Carbone - ci sono già contratti call in scadenza l'anno prossimo a 150 dollari al barile. L'offerta dei paesi non Opec - dice il trader americano di origine siciliana - sta declinando, con l'eccezione dell'Angola. Le scoperte di nuovi giacimenti vanno a rilento. Sul fronte geopolitico è difficile che lo scenario migliori: anzi il governo americano ha appena detto che la disponibilità a trattare con l'Iran non sarà eterna. Russia e Cina possono solo accentuare le tensioni. Chavez non ha nessuna intenzione di rinunciare al petrolio come arma politica. Se aggiungiamo che, in questa fase di bust gli investimenti sono diminuiti e che la capacità delle raffinerie è allo stremo, non vedo come il prezzo del petrolio possa restare ai livelli attuali." Prepariamoci a un altro boom, conclude Magrini.
Penso che una eventuale ripresa economica non reggerebbe a lungo ad un prezzo di nuovo altissimo del petrolio e che ridurre drasticamente i consumi di greggio(maggior efficienza e meno sprechi) sia una condizione necessaria ad una ripresa economica. Praticamente una nuova rivoluzione industriale, ma e' poi cosi' impossibile? La rivoluzione informatica degli ultimi decenni potrebbe indurre ad un maggiore ottimismo, credo che piu' che la tecnica il problema sia come vincere gli interessi contrari, l' immobilismo, la pigrizia di mettere in discussione l' esistente.
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