mercoledì, settembre 26, 2007

Cospirazionisti all'attacco: ritorna il "petrolio abiotico"

"La fine del mondo c'è già stata, ma il governo lo ha tenuto nascosto"


L'internet è un immenso circo in cui ognuno può fare il suo numero: c'è chi parla, chi illustra, chi canta, chi si spoglia, chi declama, chi arguisce, e tante altre cose. C'è poi l'immensa tribù dei cospirazionisti (o complottisti) i quali, di solito senza altra prova che il proprio profondo convincimento, vi racconteranno in completa serietà dei piani del governo per impadronirsi del loro cervello, del prossimo arrivo degli UFO, degli ambientalisti che buttano serpenti dall'elicottero nei boschi e tantissime altre cose.

Il cospirazionismo/complottismo è una cosa tipicamente americana, o perlomeno sembra affliggere particolarmente i blogger e gli internauti americani. Ma, su certe cose, gli italiani non sono da meno. Per esempio, una delle leggende più strampalate che girano per internet è quella delle cosiddette "scie chimiche" che in inglese si chiamano "chemtrails". Secondo la leggenda, le innocue scie di vapore acqueo degli aerei ad alta quota sono, in qualche modo "seminate" di misteriosi composti chimici che oscure agenzie governative sparpagliano per il cielo per combattere il riscaldamento globale, farci diventare tutti schiavi, avvelenarci, o cose del genere. Su Google, troviamo più di 950.000 pagine con il termine inglese "chemtrails", ma se cerchiamo il termie italiano "scie chimiche" gli italiani non sono molto da meno con circa 300.000 pagine. Considerando che il web in italiano è molto più piccolo di quello in inglese, il successo della teoria cospirazionista delle scie chimiche in Italia è impressionante.

Le cose sembrano diverse per quanto riguarda un'altra bufala assai diffusa: quella del "petrolio abiotico" che vuole che il petrolio non sia il risultato dei processi biogeologici ben noti, ma di processi che avvengono a grande profondità sotto la superficie terrestre. La teoria vuole che il petrolio sia enormemente più abbondante di quanto non venga normalmente sostenuto dai geologi; in alcune versioni lo si vuole addirittura "infinito". L'elemento complottista della teoria consiste nel fatto che i governi e le compagnie petrolifere nasconderebbero la reale consistenza delle riserve per farci pagare di più il petrolio.

In inglese, il termine "abiotic oil" produce un rispettabile numero di pagine: circa 20.000. In Italiano, ne produce miseramente 6 (sei!) delle quali tre sono originate da articoli del sottoscritto pubblicate su "aspoitalia" che, ovviamente, criticavano l'idea che potesse esistere qualcosa del genere. Se si cerca "origine non biologica", si trova qualcosina di più, circa 200 pagine, ma anche qui in molti casi sono testi che non hanno a che fare con il petrolio o che negano il concetto della sua origine non biologica (come, per esempio, uno di Franco Battaglia). Sembrerebbe che fino a poco tempo fa, la teoria del petrolio abiotico non avesse avuto nessun successo in Italia. In effetti, anche nel paese dei complottisti, gli Stati Uniti, i rumorosi abioticisti sembravano essersi un po' calmati negli ultimi tempi.

Curiosamente, proprio in questi giorni, in Italia Roberto Vacca si è buttato su questa teoria scrivendo un articoletto che è un condensato di tutte le fesserie che sono state dette sulla questione del petrolio abiotico. Apparentemente, Vacca ha ingurgitato tutto quello che si racconta su internet senza preoccuparsi minimamente di esercitare quel po' di spirito critico che sarebbe stato necessario in questo caso, specialmente per una persona che non risulta essere un esperto di geologia. Forse è sorprendente che una cosa del genere sia stata pubblicata sul "Sole 24 ore", ma del resto è soltanto un sintomo dello scadimento generalizzato della qualità di tutta la stampa italiana negli ultimi tempi. Comunque, Roberto Vacca non è il solo ad aver ritirato fuori la faccenda abiotica. Anche un certo sig. William Engdhal - che non risulta essere un geologo nemmeno lui - ha pubblicato un articolo intitolato "confessioni di un ex-picchista" che ha avuto un discreto successo su internet.

Sarà una coincidenza, ma c'è appena stata ASPO-6 che ha richiamato l'attenzione sul picco, allo stesso tempo il petrolio è salito a oltre 83 dollari al barile. Improvvisamente rispunta fuori la teoria del petrolio abiotico. Non è questione di pensare a qualche complotto; ovvero a qualche gruppo di oscuri figuri che pagano la gente per diffondere la teoria del petrolio abiotico. E' proprio la paura fisica dell'esaurimento che spinge la gente a buttarsi a cercare impossibili salvezze nelle teorie più strampalate. Per ora è il petrolio abiotico, ma il rispuntare di idee folli nei momenti difficili non ci fa essere troppo ottimisti su come la gente reagirà alle future crisi.


A proposito della tendenza di scienziati anziani - come Roberto Vacca - di perdere il senso dell'orientamento scientifico, ho scritto un articoletto intitolato "le attempate spogliarelliste della scienza" Mi dispiace dover includere anche lui da oggi in questa categoria di persone che hanno perso ormai ogni pudore intellettuale. A parte questo, se volete sapere qualcosa di più sulla questione del petrolio abiotico e del perché è un'immane fesseria, potete leggere un articolo di Richard Heinberg, come pure un articolo del sottoscritto. Entrambi sono in inglese, finora non c'era stato bisogno di testi in italiano per criticare qualcosa che in Italiano praticamente non esisteva. Magari nel futuro vedremo di scrivere qualcosa anche in Italiano nel caso che la follia abiotica cominci a imperversare anche da noi (ma speriamo di no...)



...



8 commenti:

Francesco Aliprandi ha detto...

Volevo segnalare che il link all'articolo "Abiotic Oil: Science or Politics?" non funziona.
Se interessa, tradurlo in italiano dovrebbe essere alla mia portata.

Anonimo ha detto...

E' triste vedere una persona che si stima profondamente perdere colpi invecchiando.
Vacca scrisse un romanzo, Greggio e pericoloso, proprio sul tema dell'abbondanza del petrolio nella crosta terrestre, ma allora aveva ancora le idee chiare.
Chissà se adesso scriverà un articolo in cui predice che si potrà produrre rame e alluminio mescolando argilla e pirite mediante la formazione di una lega di Heusler. :-)

Anacho

stiopa ha detto...

Le teorie sul petrolio abiotico diffuse da Battaglia e Vacca, seppur teoreticamente possibili, dovrebbero essere almeno supportate da dati attendibili. Per esperienza diretta (mi sono occupato per 19 anni di ricerca idrocarburi, scrivo quindi con qualche cognizione di causa) posso affermare che:
1) l’incremento delle riserve mondiali di idrocarburi nel passato è dovuto al miglioramento delle tecnologie esplorative. Il campo di Hassi Massoud in ‘Algeria, il più grande giacimento dell’Africa continentale, era stato esplorato con insuccesso dalla Total alla fine degli anni ’80. Una decina di anni dopo Sonatrack e Anadarko (compagnie Algerine) hanno applicato nuove tecnologie e scoperto il giacimento. Stesso ragionamento si può riportare in altri casi, ad esempio oggi è possibile trivellare ed estrarre in un fondale marino profondo più di 1000m, cosa impensabile qualche anno fa. Questo mette in crisi il ragionamento di Vacca:“Accade, poi, che giacimenti di gas e petrolio esauriti si riempiano di nuovo.(…). Queste situazioni spiegano l'incremento delle riserve mondiali di petrolio del 72% tra il 1976 e il 1996.”
E’ difficile stabilire quando finirà il petrolio. Allo stato attuale l’unico grande giacimento identificato e non sfruttato è al largo delle coste Argentine presso le isole Falkland o Malvinas. Altre riserve minori si potranno trovare sui fondali oceanici profondi, mentre non ci sono dati attendibili sul potenziale del sottosuolo artico ed antartico.
2) Una nuova tecnica introdotta alla fine degli anni 90 è il 4D, per misurare come diminuisce il livello della riserva con il tempo, in funzione della velocità di estrazione la porosità della roccia serbatoio e altri parametri. Non risulta che si siano mai registrati aumenti del livello.
Non escludo a priori che una frazione di idrocarburi possano avere origine abiotica,vorrei solo confrontarmi con dati attendibili,ma questo è un puro esercizio accademico. Dovremmo essere tutti consapevoli di quali potrebbero essere le disastrose conseguenze ambientali e geopolitiche se effettivamente il petrolio fosse una fonte inesauribile.
Un ultimo commento su internet “ immenso circo in cui ognuno può fare il suo numero” basta digitare terra piatta su google per scoprire che esiste la società internazionale della terra piatta, scienziati che, guidati da Charles K Johnson (scomparso nel 2001), provano che il nostro pianeta non è una sfera. Sta al nostro buon senso usare queste informazioni senza farci abbindolare dai diversi portavoce (i Battaglia e Vacca) di turno.

Anonimo ha detto...

Che vergogna! E'triste che adesso ci sarà gente che lo prenderà come oro colato...
:-(
E la ciliegina sulla torta è alla fine, quando si dice, addirittura (sic), che grazie al petrolio illimitato "si spera" che l'aumento della CO2 compensi la prossima era glaciale!
E'assurdo!

Frank Galvagno ha detto...

" Per ora è il petrolio abiotico, ma il rispuntare di idee folli nei momenti difficili non ci fa essere troppo ottimisti su come la gente reagirà alle future crisi "

Condivido pienamente.

Nella storia scientifica, la Filosofia si è evoluta a Scienza. Con certi presupposti, potremmo assistere al processo inverso.
Gli argomenti citati, per noi sono "bufale". Per altri è un modo di filosofeggiare e contestare (anche con scopi di lucro).
Allora, vengono introdotti postulati, assiomi astratti che con la pretesa di superare la conoscenza attuale, contraddicono le osservazioni sperimentali.

Per ottenere questi risultati occorrono ingredienti a base di senescenza, oppure droga, o ignoranza. La finalità di lucro può essere un amplificatore.

Se queste irrazionalità diventano psicosi di massa, è la fine.

Ugo Bardi ha detto...

Il link al mio articolo ora dovrebbe funzionare; grazie per la segnalazione.

Se hai voglia di tradurlo in Italiano, grazie mille. Mi dispiace di non riuscire a trovare un momento per tradurre i miei stessi articoli!

Ugo Bardi ha detto...

A proposito del commento di Anacho, si dice che chi non conosce la storia è condannato a continuare a ripeterla. Chi - come Vacca - non conosce la geologia, invece, è condannato a continuare a scavare ... ;-)

Unknown ha detto...

Il problema non è di Vacca, ma del Sole che lo fa scrivere di cose delle quali non sa nulla: Vacca è un elettrotecnico specialista di automazione, non ha ovviamente le basi culturali necessarie per giudicare lavori discutibili in un ambio tanto specialistico e tanto complesso.
In lombardia si dice "Ofelè a il to meste" il proverbio invita i pasticceri a fare il loro mestiere e non altro...
D'altronde la cosa è diffusa sui nostri giornali: quante volte si sente parlare di idrogeno come "fonte di emergia", l'idrogeno non è più fonte di energia dell'elettricità!

bob