sabato, marzo 01, 2008

Il picchi paralleli



Ho postato qualche giorno fa su "The Oil Drum" un testo dove racconto due storie parallele: una è quella di Marion King Hubbert, quello che ha sviluppato la teoria del picco del petrolio. L'altra è quella del gruppo di ricercatori del MIT che hanno pubblicato nel 1972 il famoso libro "I Limiti dello Sviluppo" (quello che tutti dicono che è una fesseria e ogni volta mi tocca rispiegare che non è vero; quella delle loro "previsioni sbagliate" è una delle tante leggende che girano su internet)

Nel post racconto come funzionano le due teorie e che cosa hanno di diverso e in comune. Quella di Hubbert è una teoria puramente empirica, ma si può dimostrare che è un sottoinsieme del "modello del mondo" che gli autori dei "Limiti" hanno sviluppato utilizzando il metodo chiamato la "Dinamica dei Sistemi". Meglio detto, la teoria dei "Limiti" riproduce la "curva a campana" di Hubbert nell'ipotesi che l'effetto del cambiamento climatico sull'economia sia trascurabile entro i prossimi due-tre decenni.

La cosa interessante della faccenda e che le previsioni dei "Limiti" del 1972 e quella originale di Hubbert del 1956 danno risultati molto simili nel prevedere il picco delle risorse minerali principali verso il primo decennio del ventunesimo secolo. Quello che stiamo vedendo nell'economia mondiale ci da qualche indicazione che qualcosa del genere potrebbe essere davvero in arrivo. Se questo è il caso, il mondo si sta avvicinando al momento in cui si invertirà la tendenza storica all'aumento della produzione minerale. Questo dovrebbe portare, secondo i calcoli del gruppo dei "Limiti" al crollo quasi totale della produzione agricola e industriale entro alcuni decenni. Non si può sapere con certezza se questo avverrà veramente, ma certo queste visioni del futuro sembrano aver centrato un punto critico per l'economia umana.

Il futuro non si può mai prevedere con esattezza, ma di fronte al futuro si può sempre essere preparati. Cosa che non siamo, purtroppo, nonostante che certe cose le sapessimo dal 1972, almeno!


L'articolo completo si trova a:

http://europe.theoildrum.com/node/3550



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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ieri al TG1 hanno comunicato la solita bufala di immensi giacimenti petroliferi su cui l'ENI sta iniziando a lavorate ( Venezuela- Orinoco) tacendo completamente sui gravi problemi tecnici per il loro sfruttamento.
Pensano forse che gli americani siano andati alla guerra in Iraq solo per lasciare gli "immensi e facili" giacimenti venezuelani a disposizione degli italiani ?

E pensare che il TG1 viene ancora considerato da una buona fetta di italiani la fonte della verità. Quando potremo sperare di vedere sulla emittente di stato un bel servizio sul "Limite alla crescita" ?

Ugo Bardi ha detto...

Mah... speriamo che davvero siano pochi gli italiani che considerano il TG1 la fonte della verità. I miei amici russi mi dicono che al tempo dell'unione sovietica nessuno credeva a cosa raccontava la Pravda. Saremo mica più fessi dei Russi?

Anonimo ha detto...

Se dovesse crollare la produzione agricola - più che quella industriale - con il costante aumento demografico mondiale sarebbe veramente una catastrofe...

Personalmente non guardo tg1, tg2, tg5, tg4 e "stupido aperto" da qualche anno...