martedì, marzo 18, 2008

Un po' di inquinamento non ha mai fatto male a nessuno

La speranza di vita (o aspettativa di vita) in Italia (dati dal Census Bureau degli Stati Uniti e dal "World Factbook" della CIA) La serie storica mostra un netto cambio di pendenza verso il 2000. Si è interrotta la tendenza all'aumento della longevità?


Vi siete sentiti dire anche voi tante volte che l'inquinamento non può far male "dato che la vita media è sempre in aumento?" Secondo questo ragionamento, il fatto che viviamo sempre più a lungo è prova certa che le varie nanoparticelle, diossine, aromatici e altre robacce non sono cosa di cui preoccuparsi. E' un ragionamento assai discutibile ma, a parte questo, è proprio vero che viviamo sempre più a lungo? L'altra sera mi è venuto in mente di andare a verificare.

Detto fatto, mi sono messo a cercare i dati su internet e vi posso dire che trovarli è stata un'impresa veramente difficile. Non ho trovato in nessun posto qualcuno che si sia posto la mia stessa domanda e ne abbia discusso pubblicamente. Alla fine, sono andato a cercare i dati storici; anche questa si è rivelata impresa assai difficile. Per esempio, nel guazzabuglio incredibile che è il sito dell'ISTAT non si trovano serie storiche sull'aspettativa di vita. Alla fine, mi è toccato cercare i dati su fonti estere. Ne ho trovati sul sito Eurostat, sul Census Bureau degli Stati Uniti e sul sempre utilissimo "CIA world factbook" (la CIA ha una cattiva fama per tante ragioni, ma questo loro sito li rende benemeriti). I risultati li vedete nella figura all'inizio (dal Census + CIA).

Ora, prima di tutto si tratta di capire l'affidabilità di questi dati. Nessuna delle fonti che ho usato cita la fonte originale, che deve essere diversa fra Eurostat e Census Bureau dato che i due set di dati non sono perfettamente uguali. Tuttavia, plottando le due cose insieme si vede che sono molto simili. La tendenza al cambio di pendenza è soltanto accennata nei dati Census e Eurostat, che si fermano al 2003. Si vede bene solo con l'aggiunta dei dati della CIA, che darei per affidabili.

Che cosa ha causato questo cambiamento? Difficile a dirsi, probabilmente impossibile. Ci sono tantissime cose che influenzano la durata della vita umana: clima, dieta, stress, fumo, inquinamento, eccetera. E tantissime cose sono cambiate negli ultimi dieci anni o giù di li'. Potremmo divertirci a correlare il cambiamento a tanti fattori diversi: Forse è dovuto al fatto che abbiamo raggiunto il limite massimo della durata di vita possibile? Può anche darsi, ma è impossibile provarlo. Allora che cosa? L'aumento dell'inquinamento? L'uso smodato dei telefonini? La riforma sanitaria? Il baco del millennio? L'unica cosa che possiamo notare con una certa sicurezza è il fattore climatico: Tutti e due i set di dati (Census e Eurostat) fanno vedere il leggero calo della longevità nel 2003. Era l'anno della grande ondata di calore che, evidentemente, ha fatto dei danni visibili specialmente alle donne. Può darsi allora che la stasi sia dovuta al riscaldamento globale degli ultimi anni? Forse, ma chi può dirlo con esattezza?

Certo, i dati sono ancora piuttosto incerti e non possiamo negare la possibilità che la tendenza all'appiattimento sia un artifatto momentaneo. Può darsi che la tendenza si inverta e che la longevità ricominci a crescere. Oppure, al contrario, potrebbe succedere qualcosa che è già successa nei paesi dell'ex Unione Sovietica. Dopo il crollo del governo sovietico, la vita media a cominciato a ridursi a causa di una serie di fattori che includono il collasso del sistema sanitario, il peggioramento della dieta, l'inquinamento in crescita e altre cose. Potrebbe succedere anche qui? Speriamo di no, ma non lo possiamo considerare impossibile.

Indipendentemente dai dati della curva, sembrerebbe anche che molta dell'aspettativa di vita che vediamo oggi sia stata ottenuta a spese di una senescenza prolungata. Fra demenza senile, Alzheimer e altre malattie degenerative, i nostri vecchi vivono gli ultimi anni della loro vita in una condizione umiliante (che loro, fortunatamente, non percepiscono) fra pillole, pannoloni, pappette e badanti.

Comunque la si voglia mettere, è un fatto che l'argomento che l'inquinamento non fa male perchè "la longevità aumenta" non funziona più tanto bene da qualche anno. Forse è per questo che è così difficile trovare questi dati e forse è per questa ragione che non se ne discute in nessun posto. Sembrerebbe un'altra conferma dell' "Effetto Cassandra" che fa si che tutti cerchiamo di ignorare o negare le notizie spiacevoli.

Sfortunatamente, sembra proprio che non tutto vada alla perfezione nel migliore dei mondi e questi dati sulla longevità sono una nuova crepa in un edificio che negli ultimi anni sta scricchiolando minacciosamente un po' ovunque.
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Nota aggiunta il 22 Marzo 2008

Ho ricevuto svariati commenti su questo post, alcuni mi segnalavano siti dove si potevano trovare dati più completi sull'aspettativa di vita. Ho esaminato queste segnalazioni, in tutti i casi i dati - per esempio quelli del WHO (world health institute) - sono incompleti. Non si riesce a trovare una serie storica coerente che copra qualche decennio e che arrivi fino agli ultimi anni. Non solo, ma le varie sorgenti sono anche lievemente differenti. Per esempio, nei dati del WHO non si vede quella diminuzione dell'aspettativa di vita delle donne del 2003 che, invece, si vede benissimo nei dati EUROSTAT.

Nonostante queste incertezze, mi sembra che tutti i set di dati che ho sono coerenti con un punto fondamentale: c'è stato effettivamente un cambio di pendenza nel 2000 che ha interrotto la crescita dell'aspettativa di vita. A conferma di questa tendenza per l'Italia, ho trovato il seguente grafico sul web per il canadà



Poi, se qualcuno è riuscito a trovare i dati completi, per favore ci allerti sui commenti. Grazie!




[I commentatori e i lettori che lo desiderano, possono inviare materiale che ritengono interessante per la discussione a franco.galvagno@alice.it. Esso potrà essere rielaborato oppure pubblicato tal quale (nel caso di post già pronti), sempre con il riferimento dell'autore/contributore]

10 commenti:

Francesco Aliprandi ha detto...

I dati forniti dall'ISTAT nell'ultimo documento sugli indicatori demografici sono diversi (si trova qui, in pdf). Coprono solo gli anni dal 2001 al 2007 e dal 2005 in poi sono stime, la tendenza è al rialzo ma si intravede un rallentamento nella crescita.

Sono riuscito a trovare in questo sito i dati dal 1960. Non sono citate le fonti ma dall'andamento parrebbero gli stessi dati dell'ISTAT.

Non sembra che abbiamo raggiunto un "plateau", e i paesi europei a noi vicini (Germania, Austria) presentano lo stesso andamento lievemente crescente. Che la CIA si sbagli?

Anonimo ha detto...

Io ci andrei cauto a prendere per veritieri i dati ISTAT.
Che per anni ci ha propinato un indice dell'inflazione non rispondente alla realtà, buono solo per assicurare aumenti ridicoli dei salari legati addirittura all'inflazione programmata(mai rispondente a quella reale).
E poi vi pare che i dati ISTAT relativi alla aspettativa di vita media degli Italiani avrebbero potuto mettere in crisi il dogma della casta politica ed industriale ripetutoci ossessivamente per anni? Ovvero, "bisogna aumentare l'età pensionabile perchè si vive di più".
Poi andando ad analizzare più in profondità si scopre che effettivamente è aumentata la fase senescente con tutte le gravi patologie legate all'età avanzata, come dice Ugo.
Vita più lunga(?) e qualità di vita disastrosa nell'età avanzata.
Credo molto di più ai dati della CIA che non sarebbe male far vedere ai nostri inetti politici e a Confindustria, e alla gente comune.
Con quale faccia poi potrebbero continuare a dirci che occorre ancora alzare l'età pensionabile?

Paolo B.

Anonimo ha detto...

Insomma, un altro picco con cui fare i conti. Complimenti per il lavoro svolto e per l'interessantissimo blog. A presto, Fra.

Ugo Bardi ha detto...

hydraulics, grazie per la segnalazione, ma non riesco a scaricare il file dell'istat. Mi puoi mandare il grafico a ugo.bardi-at-unifi.it? Grazie

Ugo

Ugo Bardi ha detto...

Come non detto. Sono riuscito a scaricare il file dell'ISTAT. In effetti, i dati "veri" finiscono al 2004; tralasciando le stime, si nota in effetti il rallentamento della crescita. Non mi sentirei di dire che la CIA si sbaglia, ma rimane curioso che i dati siano così sparpagliati e difficili da trovare. Fra le altre cose, l'ISTAT ha un bel database scaricabile dove questi dati non ci sono!!

Unknown ha detto...

premessa: non sono un esperto del settore e quello che sto per dire potrebbe non stare in piedi.

intuitivamente direi che uno dei fattori che influenzano maggiormente l'aspettativa di vita sia la mortalita' infantile. possibile che si verifichi un sensibile rallentamento della crescita dell'aspettativa di vita quando il miglioramento delle condizioni sanitarie non permette piu' di incidere sensibilmente su questo fattore?

Anonimo ha detto...

http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report^23^66630,00.html

Bellissima la trasmissione con il prof. Bardi che ha espresso chiaramente il lavoro di ASpo. Credo i contatti al sito siano aumentati esponenzialmente in questi giorni.
Complimenti!

Anonimo ha detto...

La fine della corsa alla speranza di vita è influenzata, nettamente, dalla spirale inflazionistica, oltre che dai fattori ricordati da Bardi. Questo elemento "malthusiano" dell'inflazione è un argomento ben assodato. Per varie strade impatta con la speranza di vita.
Negli anni a venire il quadro degli indicatori volgerà al brutto, e la speranza di vita è un formidabile indicatore.
Cataldo

nGi ha detto...

dati WHO e dati ISTAT)
Il trend dei dati sull'aspettativa di vita (WHO) è praticamente costante dal 1990. Qui può anche trovare anche i dati di aspettativa di vita in buona salute... nonché quelli relativi ai fattori di rischio.
Per il futuro anche la RGS (qui
prevede (o proietta non ho capito bene la differenza :) ) un aumento dell'aspettativa.

Una domanda quale è il paese in media più "inquinato"? Italia, Svezia o Finlandia? Quanto vale l'aspettativa di vita negli stessi paesi?

PS
Sembra che un continuo allenamento mentale prevenga l'incidenza di alcune malattie senili, una prolungata attività lavorativa (per chi può) potrebbe essere utile... nonché forse mi permetterebbe tra 30/40 anni di avere una pensione decente.

Ugo Bardi ha detto...

Nota aggiunta il 22 Marzo 2008

Ho ricevuto svariati commenti su questo post, alcuni mi segnalavano siti dove si potevano trovare dati più completi sull'aspettativa di vita. Ho esaminato queste segnalazioni, in tutti i casi i dati - per esempio quelli del WHO (world health institute) - sono incompleti. Non si riesce a trovare una serie storica coerente che copra qualche decennio e che arrivi fino agli ultimi anni. Non solo, ma le varie sorgenti sono anche lievemente differenti. Per esempio, nei dati del WHO non si vede quella diminuzione dell'aspettativa di vita delle donne del 2003 che, invece, si vede benissimo nei dati EUROSTAT.

Nonostante queste incertezze, mi sembra che tutti i set di dati che ho sono coerenti con un punto fondamentale: c'è stato effettivamente un cambio di pendenza nel 2000 che ha interrotto la crescita dell'aspettativa di vita. A conferma di questa tendenza per l'Italia, ho trovato il seguente grafico sul web per il canadà (VEDI SUL BLOG)

Poi, se qualcuno è riuscito a trovare i dati completi, per favore ci allerti sui commenti. Grazie!