lunedì, dicembre 15, 2008

Consumi elettrici domestici in Italia: alcune note



created by Gianluca Ruggieri
[DASS – Università dell'Insubria
gianluca.ruggieri@uninsubria.it]



Tra il 2000 e il 2002 ho partecipato a una campagna di misura dei consumi elettrici in circa 110 abitazioni italiane condotta dal gruppo eERG del Politecnico di Milano http://www.eerg.it/ .
In ciascuna abitazione abbiamo lasciato per almeno tre settimane dei misuratori attaccati al contatore dell’elettricità, ai principali apparecchi elettrici (circa 8-10 per abitazione) e ai principali punti di illuminazione (mediamente 14 per abitazione). La rilevazione dei consumi avveniva ogni dieci minuti.
Da questa esperienza è stata ricavata un’imponente massa di dati dalla cui analisi sono state ottenute alcune informazioni a mio avviso utili per un uso appropriato dell’elettricità nelle nostre case.
È possibile consultare i rapporti completi dei progetti MICENE ed EURECO, scaricandoli dal sito http://www.eerg.polimi.it/micene.php, previa registrazione.
Il lavoro di misura ed analisi fu il risultato di un progetto condiviso con diverse persone. In particolare, qui mi piace ricordare Franco Di Andrea e Pierluigi Alari. Dalle discussioni con loro sono emerse molte delle cose che vado a proporvi.
In seguito a un paio di post su petrolio.blogosfere.it e su aspoitalia.blogspot.com (il secondo dei quali citava il nostro lavoro) ho pensato di cogliere l’occasione per sintetizzare le conclusioni a cui sono giunto in questi anni lavorando sui consumi energetici degli elettrodomestici. Queste note si aggiungono e non sostituiscono quelle di Debora Billi e Terenzio Longobardi.
L’analisi completa è disponibile sul sito di Aspo Italia, qui ci limitiamo a tratteggiarne i risultati principali. Prima di passare in rassegna i dati è utile fare alcune considerazioni metodologiche:
- si tratta di un campione scelto accuratamente in modo da essere il più possibile significativo, ma i risultati valgono soprattutto perchè evidenziano delle linee di tendenza: ogni abitazione è comunque diversa dall’altra;
- la scelta del campione non era mirata a identificare “l’utenza media rappresentativa”, ma bensì ad avere accesso al monitoraggio dei consumi del maggior numero possibile di elettrodomestici: da questo punto di vista ritengo quindi che siano statisticamente più significativi i dati relativi ai consumi dei singoli elettrodomestici, piuttosto che i dati generali;
- i dati risalgono a qualche anno fa: da allora sono cambiate alcune cose (specie nell’uso degli audiovisivi e nell’informatica) ma molte conclusioni rimangono valide. Entro la fine del 2009 dovrebbero essere disponibili i risultati di un progetto che aggiornerà molti di questi dati;
- è opportuno premettere che i consumi elettrici sono solo una parte dei consumi complessivi di una abitazione: secondo l’ENEA i consumi elettrici costituiscono meno del 20% dei consumi energetici finali di una abitazione (sono molto più rilevanti i consumi per il riscaldamento, stimati attorno al 70%, come mostra la tabella seguente).




Tabella 1 - Settore Residenziale - Consumi energetici per fonte e per funzione d’uso 2005 (migliaia di tep) (fonte: elaborazioni dati Enea su dati Ministero Sviluppo Economico)




A questo proposito allargando lo sguardo, possiamo dire che (sempre secondo dati ENEA) la generazione elettrica consuma solo il 31% dei combustibili utilizzati annualmente in Italia. Il 23% è utilizzato direttamente nel settore trasporti, il 16% nell’industria, il 18% nel settore civile. Il restante 12% costituisce perdite, bunkeraggi e altri usi. qualsiasi politica che risolve la questione “elettrica” non necessariamente risolve la questione “energetica”. Come giustamente ricorda Terenzio Longobardi, dai dati di Terna emerge che circa l’2% dei consumi elettrici sono dovuti all’agricoltura, il 49% all’industria, il 28% al terziario (che è il settore in più rapida espansione) e solo il 21% al domestico. Quindi i consumi elettrici del settore domestico coprono solamente il 6.5% circa del bilancio energetico nazionale. È comunque importante saperne di più perchè è una quota dei consumi sulla quale ognuno di noi può agire direttamente.
Nella nostra analisi, a partire dai consumi monitorati, abbiamo stimato i consumi elettrici annui delle abitazioni considerate. La variabilità è ampia (da un minimo di 1100 kWh/anno a un massimo di 9000 kWh/anno), la media è di circa 3229 kWh/anno. Teniamo presente che per l’Autorità per l’energia elettrica e il gas la famiglia media italiana utilizza 2700 kWh/anno.
È importante introdurre una distinzione sostanziale: se analizziamo i consumi nell’abitazione media, avremo informazioni differenti da quelle ottenute quando analizziamo i consumi del singolo elettrodomestico medio.
Ad esempio, le lavastoviglie hanno consumi unitari più elevati delle lavabiancheria, ma essendo meno diffuse pesano di meno sulla media complessiva.
Dal punto di vista dei consumi complessivi, una distinzione molto importante riguarda le abitazioni che hanno uno scaldacqua elettrico. Abbiamo monitorato 19 boiler elettrici ottenendo un consumo medio annuo di circa 1494 kWh/anno; i consumi medi delle abitazioni senza boiler elettrico sono circa pari a 2900 kWh/anno mentre il valore dello stesso dato in quelle dotate di boiler elettrico si impenna a oltre 4500 kWh/anno.
Nel seguito ci occuperemo dei singoli apparecchi, mentre analizzando un’abitazione media i consumi più rilevanti sono riportati nel grafico e nella tabella che seguono.





Figura 1 – Disaggregazione dei consumi elettrici per usi finali nelle abitazioni monitorate





Tabella 2 - Disaggregazione dei consumi elettrici per usi finali nelle abitazioni monitorate




Effettuando invece un confronto tra i consumi dei diversi apparecchi elettrici misurati otteniamo i risultati presentati nella tabella e nel grafico seguente.



Figura 2 - Consumi energetici annui per i principali elettrodomestici


Tabella 3 – Consumi energetici annui e conseguente spesa per i principali elettrodomestici


Per gli approfondimenti rimandiamo all’articolo integrale disponibile sul sito di ASPO Italia. Qui ci limitiamo a evidenziare che, mettendo in campo tutte le semplici strategie elencate nella seguente tabella, una famiglia media:
- nel caso in cui abbia un boiler elettrico e lo possa sostituire, riduce i consumi da 4500 kWh/anno a 1860 kWh/anno (cioè da 1140 Euro/anno a 300 Euro/anno circa)
- nel caso in cui abbia un boiler elettrico ma non lo possa sostituire, riduce i consumi da 4500 kWh/anno a 3350 kWh/anno (cioè da 1140 Euro/anno a 750 Euro/anno circa)
- nel caso in cui non abbia un boiler elettrico, riduce i consumi da 2900 kWh/anno a 1760 kWh/anno (cioè da 600 Euro/anno a 265 Euro/anno circa)





Tabella 4 – Alcune strategie di risparmio dei consumi elettrici nel settore domestico. I risparmi economici per il boiler non sono proporzionali a quelli energetici a causa della progressività della tariffa, vedi appendice del documento completo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Post molto interessante ma segnalo che i grafici non sono linkati e risultano pertanto illeggibili.

roberto ha detto...

esatto non riesco a leggere le tabelle. ripubblicale che sono il pezzo piu' interessante
roberto de falco