Il titolo di questo post, "Il signore la benedica, sig. Obama" mi è venuto in mente dal titolo di un romanzo di Kurt Vonnegut, "God bless you, Mr. Rosewater". E' un libro che affronta il tema di una persona bene intenzionata, e anche con dei mezzi a disposizione, che cerca di aiutare la gente ma che, alla fine, non ci riesce. (Immagine di Barack Obama di Alex Grey)
Tre anni fa, mi è capitato di passare un giorno della mia vita a fare da scrutatore in uno dei seggi per le primarie dell'Ulivo, quelle in cui più di quattro milioni di persone votarono indicando Romano Prodi come candidato.
A ripensare oggi a quel voto, sembra di parlare del Giurassico; tanto le cose sono cambiate in tre anni. Eppure, tutto quello che succede ha una ragione per succedere e anche quelle primarie ormai preistoriche ci possono dire qualcosa per capire che cosa succede oggi.
Quel seggio in cui ho passato una giornata intera era a Fiesole, dove abito; uno dei comuni più ricchi d'Italia. Ma la ricchezza delle statistiche, si sa, è una cosa media. Fiesole è così ricca non perché tutti sono ricchi, ma perché sulle colline fiesolane abitano alcuni super-ricchi che alzano la media. Non so se i super-ricchi siano venuti a votare per l'Ulivo quella volta, ma so che sono venute a votare persone che sicuramente non erano super-ricchi, e neanche ricchi.
Intendiamoci, non è che sia stata una scena da un romanzo di Dickens: non sono venute persone vestite di stracci che portavano per mano i bambini affamati. Ma sono arrivate molte persone che ci hanno detto chiaramente di essere in difficoltà: impiegati, più che altro, ma anche operai, commessi, giardinieri, badanti e altri; tutta gente che riusciva più ad arrivare a fine mese con lo stipendio. Si pagava un euro per votare, ma alcuni di questi si sono svuotati le tasche per contribuire alla campagna elettorale dell'Ulivo. Alcuni ci hanno detto cose tipo, "dite al presidente Prodi che ci aiuti, perchè non ce la facciamo più".
Commovente, vero? Sotto certi aspetti, si. In effetti, a quel tempo ero rimasto impressionato. Il punto è, tuttavia, che due anni dopo, immagino, erano queste stesse persone che hanno votato in massa per Berlusconi e per mandare a casa Prodi.
Al tempo delle primarie per l'Ulivo e delle elezioni del 2006, la gente pensava sinceramente che Prodi avrebbe dato loro le cose che Berlusconi non gli dava. Al tempo del voto di Aprile del 2008, pensavano che Berlusconi avrebbe dato loro le cose che Prodi non gli dava. Leggo in questi giorni che, secondo i sondaggi, la "luna di miele" degli Italiani con il governo Berlusconi si sta ormai esaurendo. La gente comincia ad accorgersi che, anche con il nuovo governo Berlusconi, non riescono comunque ad arrivare a fine mese con lo stipendio. Alle prossime elezioni, è probabile che voteranno di nuovo per chi gli farà le solite promesse di "cambiamento".
Credo che non si possa biasimare la gente se vota "con la pancia". Pochi sono interessati alle grandi questioni etiche o morali. Più che altro, vorrebbero uno stipendio sufficiente per arrivare a fine mese, un minimo di sicurezza sociale, un sistema sanitario che funzioni, una pensione decente, un avvenire per i loro figli.
Il problema è che queste cose non le possono dare nè Berlusconi nè Prodi nè chiunque altro si trovi a governare questo paese. Perlomeno, non le possono dare nei termini in cui le promettono durante la campagna elettorale. Cercano di convincerci che hanno la ricetta miracolosa per riportare tutto a com'era prima riformando questo o quello. Ma l'Italia è un paese schiacciato da una crisi planetaria irreversibile. Un paese dove dovremmo applicare il concetto (attribuito a Einstein) che "non si possono risolvere i problemi usando gli stessi metodi che li hanno creati." Invece, non riusciamo a trovare altre soluzioni che quelle che hanno generato i problemi: grandi opere, edilizia, sviluppo, eccetera. La nostra crisi, più che altro, viene dalla mancanza di idee - e queste mancano altrettanto a sinistra come a destra.
E il presidente Obama? Si trova di fronte allo stesso problema. Gli Americani lo hanno eletto in nome del cambiamento. Hanno votato per lui giudicandolo una persona decente che potrà veramente cambiare qualcosa. E' possibile che Obama sia veramente una persona decente e bene intenzionata. Ma potrà cambiare qualcosa di fronte al crollo delle basi del sistema economico americano? L'ultimo presidente che ha avuto il coraggio di dire in pubblico come stavano le cose e che era necessario cambiare per davvero è stato Jimmy Carter. Vi ricordate come è andato a finire.
Riuscirà Obama a fare meglio? Glie lo possiamo soltanto augurare. God bless you, Mr. Obama.
8 commenti:
Anch'io sono sempre stato convinto che i problemi REALI non possano essere causati nè risolti da "destre" o "sinistre".
La realtà è fisica e i sistemi (geologici, biologici, tecnologici, antropologici) interagiscono nel groviglio della dinamica dei sistemi.
La cosa chiara è che se ci batteremo e sciopereremo a manetta per continuare a fare quello che abbiamo fatto nell'ultimo mezzo secolo (iperprodurre, ipertrasportare, iper ...), con un po' di fame (bastano 2 giorni), saremo perfettamente in grado di generare guerre, civili e oltre
mi sembra che la frase di Einstein fosse: "Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l'ha generato.". C'è una sfumatura più profonda, che tocca l'individualità della persona, non solo i metodi che adotta. L'unica via d'uscita è un'evoluzione delle coscienze... utopistico, no?
Si, la frase di Einstein l'ho un po' adattata....
L'Italia è morta sotto molti aspetti. L'unica speranza che possiamo avere è ancora una volta negli USA e in Obama.
Il suo piano sulle energie rinnovabili e sulla ristrutturazione edilizia può essere un motore per un'economia diversa.
Se l'Italia perderà anche questo treno, ci rimarrà solo di emigrare.
..... penso che ogni paese debba guardare casa sua ed indagare sui meccanismi comunque individualizzati che hanno contribuito alla grande crisi.
Ho spesso trovato una grande senso di autoflagellazione che non aiuta.
L'Italia fa scifo è un' affermazione molto comune - sopratutto tra chi viene da un pensiero ambientato a sinistra.
Sono italiana di adozione e cresciuta in un paese che nonostante le colpe del passato non ha questi problemi. E perfino tanti italiani mi hanno chiesta in questi anni cosa sono venuta a fare qua.
Un giorno mi faccio un resoconto. Non mi sono mai pentita.
Tutti avranno da fare quel lavoro di grande riflessione - riconoscere i tanti aspetti che hanno portato ad un punto di non-ritorno e alla necessità di cambiamenti strutturali del fare e pensare.
Spero che ci sia la voglia di farlo perché vedo una tendenza forte di lasciar'fare per noi poteri che portano avanti disegni innovati consistenti. Sarebbe ora di svegliarsi e forse rendersi conto che tutti questi anni non erano solo anni di sbagli ma anche di innovazioni che possano aprire o rendere possibile questi necessari cambiamenti.
Questa fiducia in se stessi - l'abbandono della convinzione "tanto fanno quello che vogliono" è una partenza cruciale di pensiero.
Ho letto il discorso di Obama che ha rivolto alla folla quella notte. Ha sottolineata NOI invece di IO ( come suona più frequentemente dalla nostra parte.)
L'essere responsabile ognuno invece di sperare nel salvatore di turno - partire ognuno dove ha un potere - anche minimo ....invece di dichiararsi impotente...
Saluti Maria
La soluzione al crollo del capitalismo esiste. Il progetto per una società umana c'è da tempo.
Il problema è che manca la forza per attuarlo in questo momento, in quanto andrebbe contro l'interesse della classe dominante.
http://www.quinterna.org/
<< Credo che non si possa biasimare la gente se vota "con la pancia". Pochi sono interessati alle grandi questioni etiche o morali. Più che altro, vorrebbero uno stipendio sufficiente per arrivare a fine mese, un minimo di sicurezza sociale, un sistema sanitario che funzioni, una pensione decente, un avvenire per i loro figli. >>
Non finirò mai di essere stupito dal fatto che la maggior parte della gente non comprenda quanto le questioni etiche e morali, tranne qualche discussione sul sesso degli angeli, siano un presupposto fondamentale per arrivare a fine mese con lo stipendio.
Io credo proprio che la frase di Einstein sia perfetta per il contesto storico attuale. Secondo me sono saltati tutti gli schemi, destra, sinistra, liberismo comunismo, capitalismo. Tutto da buttare.
Limiti sviluppo, clima, energia rinnovabile, lavoro, agricoltura devono essere le priorità. E spero che Obama perlomeno ci provi.
Ma l'Italia ha deciso che la priorità è andare a Roma in 3 ore e mezza. Se poi si riesce ad andare a Lione in due ore, siamo a posto. Cosi guarisce la polmonite.
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