Il blog di ASPO-Italia, sezione italiana dell'associazione internazionale per lo studio del picco del petrolio e del gas (ASPO)
lunedì, settembre 17, 2007
ASPO-6 in pieno svolgimento
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Ugo Bardi
Foto: Ugo Bardi (a sinistra nella foto) e Charles Hall (a destra) a ASPO6 a Cork. Charlie Hall era anche ad ASPO-5 a Pisa, professore di economia all'università di NewYork, allievo di Georgescu-Roegen, molto attivo nel campo che si chiama "bioeconomia"
Vi scrivo da Cork, in Irlanda, dove si sta svolgendo il sesto congresso dell'associazione ASPO. Io e Giovanni Marocchi siamo a rappresentare ASPO-Italia in un convegno dove la presenza italiana, francamente, non brilla. A parte noi due, c'è un solo altro italiano. Ci sono giornalisti da un po' dappertutto, ma della stampa italiana, zero totale. In Italia, sembra che vediamo il picco del petrolio un po' come il diavolo. Se non lo nominiamo, forse non apparirà....
La prima giornata del convegno è stata molto tecnica, con grandi tabelle e grafici di riserve, produzione, domanda, offerta e le varie regioni petrolifere. Era anche molto serio e molto "mainstream", il catastrofismo è assolutamente bandito da questo tipo di cose. Una giornata intera di questo tipo di cose diventa parecchio pesante ma d'altra parte è qui che si riuniscono i maggiori esperti mondiali su questi argomenti.
Senza andare nei dettagli, vi posso raccontare dell'intervento di James Schlesinger, che è stato il direttore della CIA e segretario alla difesa degli Stati Uniti. Schlesinger non ha portato dati nuovi, ma ha detto parecchie cose interessanti. Ha detto molto male dei politici e avvertito di non aspettarsi niente da loro. Ha detto "il politico ragiona in modo simbolico, in termini di gesti spettacolari. Non è in grado di quantificare le cose". Da qui il suo sostanziale pessimismo sulla capacità dei governi attuali di fare qualcosa di serio riguardo alla crisi climatica e energetica.
Schlesinger ha anche detto che ASPO può "dichiarare vittoria". Quello che era una volta un gruppetto di eretici è diventato ora mainstream. Può darsi, ma non sicuramente in Italia. Questo ha anche generato un commento molto divertente da parte di Kjell Aleklett, presidente di ASPO, che ha detto "Beh, mi fa venire in mente un tizio su una portaerei che aveva dichiarato vittoria troppo presto...."
Un'altra presentazione non tecnica è stata quella di George Lee, un economista che lavora come produttore televisivo. Ha raccontato che il suo recente servizio sul picco del petrolio gli ha causato delle "ferite mentali" (mental scars); mi posso immaginare come certa gente lo ha trattato. Ha detto che la grande maggioranza della gente non solo non sa niente della questione del picco ma che, anche, non ne vuol sentir parlare. Incidentalmente, questo è esattamente quello che avevo sostenuto in una discussione che c'è stata fra i commenti di un post precedente, quello del "ritorno da Norimberga"
Un nota tecnica che vale la pena di commentare è stata la presentazione del prof. Xiangqi Pang (se ho scritto giusto il nome) che ha fatto vedere come i Cinesi abbiano preso molto sul serio ASPO e il picco. Fra le altre cose, ha detto che la Cina è diventata da quest'anno un importatore netto di carbone; cosa che la dice lunga sulle prospettive generali del carbone. Sembra proprio che il carbone non sia destinato a diventare quella manna di abbondanza che alcuni dicono.
Una cosa che ho anche notato è come quasi tutti gli oratori erano preoccupati dell'aumento dei consumi interni dei paesi produttori di petrolio. E' questo fattore che sta causando il declino delle esportazioni da parte dei paesi OPEC e che causa gli aumenti dei prezzi. Anche se la produzione totale è ancora statica o molto leggermente in aumento; il flusso che esce dai paesi produttori è in contrazione. Il consumo nei paesi ricchi è statico, ne consegue che c'è qualcuno che contrae pesantemente i consumi, e questi sono principalmente i paesi poveri. Di questo ha parlato - e lo ha stigmatizzato - David Fleming, l'unico che abbia mostrato un po' di calore umano nella massa di freddi dati e curve.
La situazione è un po' come quella di una barca che affonda. I più deboli finiscono progressivamente a mare, mentre chi è forte si mantiene a galla per un po'. In Italia dove siamo? Con l'acqua alla cintola, o forse già fino al collo.
Domani, seconda giornata di convegno, vi terrò informati.
...
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5 commenti:
Complimenti a prof. Bardi, attivissimo come non mai in quest'ultimo periodo: praticamente il pianeta è stato quasi interamente percorso!
Meglio farlo ora che fra qualche anno per il picco.
Intanto, purtroppo, le nefaste previsioni sugli attriti iraniani in crescita si stanno avverando...
L'Irlanda hauna crescita 5 volte la nostra e sarei interessato a sapere come si sta muovendo sulle rinnovabili.
A presto
Fabrizio
Complimenti anche da parte mia. Sono l'"ingenuo" del commento sul post di Norimberga. Però, caro prof, rimango della mia idea come ho scritto in un ultimo lungo commento al medesimo post, nel quale ricordo quello che i media pubblicavano già oltre 26 anni fa. La gente non può cascare dalle nuvole. Lo insegnano a scuola che di quello che sta sottoterra ce n'è una quantità finita. Che poi la gente certe cose non voglia sentirsele dire, questo lo credo bene. Ed è umano. Così come non si vuole sentir parlare della morte e della malattia.
Grazie Ugo per questi aggiornamenti.
Schlesinger ha detto "il politico ragiona in modo simbolico, in termini di gesti spettacolari. Non è in grado di quantificare le cose".
Concetti potentissimi.
Mi chiedo: ok nella piùparte dei casi i politici sono solo esseri-immagine. Ma CHI E' DIETRO LE QUINTE, CHE MENA LE DANZE (CIA, Difesa, multinazionali...), quali obiettivi ha? Il massimo sviluppo possibile nell'unità di tempo, competendo per risorse fossili in depletion? Se così è, benvenuti nell'era delle nuove guerre. Battaglia, e forse il suo cognome non è una coincidenza, sta lavorando per noi.
Va la' Ugone, che sei li' per la Mary Graham, a chi vuoi darla a bere... :-)... D'altra parte, se sta per arrivare il diluvio, meglio divertirsi finche' c'e' tempo!!!
" Senza andare nei dettagli, vi posso raccontare dell'intervento di James Schlesinger, che è stato il direttore della CIA e segretario alla difesa degli Stati Uniti. Schlesinger non ha portato dati nuovi, ma ha detto parecchie cose interessanti. Ha detto molto male dei politici e avvertito di non aspettarsi niente da loro. Ha detto "il politico ragiona in modo simbolico, in termini di gesti spettacolari. Non è in grado di quantificare le cose". Da qui il suo sostanziale pessimismo sulla capacità dei governi attuali di fare qualcosa di serio riguardo alla crisi climatica e energetica. "
accusatemi di qualunquismo ma...
http://www.youtube.com/watch?v=ScsxXxq-1IQ
vorrà dire che ci dovremo pensare in prima persona a tentare di far tornare la gente coi piedi per terra. :-(
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