E tutti furono ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d'esprimersi. (Atti degli Apostoli 2:1-4)
Ci sono delle cose che ti rimangono impresse nella mente anche per parecchi anni. Neanche te ricordi ma poi riemergono al momento in cui ti capita di fronte, improvvisamente, la risposta.
A me è capitato con una cosa che avevo visto in TV tanti anni fa. Era un documentario. Parlava di un antropologo che girava per l'Amazzonia. A un certo punto, faceva sentire un pezzo di Mozart agli indigeni. La loro reazione mi lasciò molto perplesso all'epoca e, suppongo, lasciò perplesso anche l'antropologo. Gli indigeni si misero a ridere.
Perché ridere della musica di Mozart? Era forse perché quegli indigeni erano "primitivi"? Oppure c'era qualche ragione che aveva a che fare con il vivere nella foresta amazzonica? Solo poco tempo fa, mi è arrivato il lampo di comprensione. Qualcuno mi raccontava che si tende oggi a vedere la musica come un "linguaggio" e che perciò è importante far sentire buona musica ai bambini fin da piccoli. Si sa che tutte le lingue, si possono imparare bene da piccoli, ma molto più difficilmente da grandi.
Ecco la lampadina che si accende improvvisamente come nei fumetti. Ecco perchè gli indigeni dell'Amazzonia si erano messi a ridere sentendo Mozart! Per loro, era una lingua straniera. Non potevano neanche capire che si trattava di musica; era semplicemente una cacofonia di suoni incomprensibili, esattamente come per noi lo è sentir parlare in una lingua che non comprendiamo per niente. Non riuscendo a capire cos'era, gli era parsa una cosa strana e buffa. E così si erano messi a ridere.
Non che noi siamo diversi dagli indigeni dell'Amazzonia. Per esempio, con tempo e buona volontà, noi occidentali possiamo capire e anche apprezzare musiche di tradizioni diverse, come la musica giapponese tradizionale, ma non sarà mai una cosa che ci capiterà di fischiettare per strada. Provate ad ascoltare la musica degli indiani del Nord America, non vi sembrerà neanche musica.
Ora, mettersi a ridere di fronte a dei suoni che ti sembrano incomprensibili è una reazione abbastanza tipica di fronte allo straniero. Anche i tanto civili greci dell'antichità, definivano gli stranieri come "barbari" dal suono "bar-bar" che gli sembrava fosse il rumore che facevano quando parlavano nella loro lingua. Era, indubbiamente, una presa di giro nei confronti dei non-greci.
Oggi, siamo abituati al fatto che il mondo parla e scrive in una grande varietà di lingue. Ma pensate a un vostro antenato anche soltanto di un secolo fa. Se non viveva in una grande città è probabile che non abbia mai incontrato qualcuno che parlava una lingua diversa dal dialetto Italiano locale. Prima del tempo della radio, è facile che non avesse mai neanche sentito il suono di una lingua diversa dall'Italiano.
Questo tipo di persone non sono rare ancora oggi. Se avete viaggiato all'estero in zone non proprio battute dai turisti, sarà capitato anche a voi di interagire con persone che non sono abituate ad avere a che fare con gli stranieri. Se avete avuto questa esperienza, potete confermare che, certe volte, il vostro interlocutore non riuscirà assolutamente a inquadrare la vostra presenza nell'ordine normale delle cose; un po' come gli indigeni dell'Amazzonia non riuscivano a inquadrare una sinfonia di Mozart nell'ordine normale delle cose che loro chiamano "musica". La reazione potrebbe essere di sorpresa, di fastidio, a volte anche aggressiva. Quella più tipica, e la più inaspettata per chi non l'ha sperimentata in pratica, è quella di essere preso per qualcuno non del tutto sano di mente. Le persone che hanno questa reazione non vanno prese per persone cattive o maleintenzionate, assolutamente no. Semplicemente, non sono abituate a trovarsi di fronte un adulto apparentemente normale che, però, non riesce a esprimersi come sarebbe normale per un adulto del luogo. Quindi lo considerano come un bambino o un "anormale". Può darsi, a questo punto, che non ti prendano sul serio, ti ignorino, oppure alzino la voce come si fa con qualcuno duro di comprendonio.
Ovviamente, sarebbe un errore clamoroso per lo straniero in questa situazione di reagire alzando la voce a sua volta. Viceversa, se questa reazione la conosci e la capisci, la puoi anche sfruttare. Si tratta di mantenere la calma, tenere un sorrisone a tutta bocca, insistere senza essere aggressivi. Se l'indigeno che hai davanti è una brava persona - come è quasi sempre il caso - prima o poi finirà per capire di cosa hai bisogno e farà del suo meglio per aiutarti. Se poi è una signora, alle volte si scatena l'istinto materno e questo è un grosso vantaggio. Mi ricordo ancora, diversi anni fa, una tizia di un albergo russo a cui avevo chiesto di poter usare il telefono che mi insultò (almeno credo, dal tono della voce) per buoni dieci minuti in russo salvo poi calmarsi, diventare gentilissima, e perdere una buona mezz'ora per aiutarmi a usare il telefono, nel frattempo insegnandomi i numeri in russo. Se penso a adin, dwa, tri, citiria.... mi ricordo ancora di lei.
Ora, questo fatto di non capire che qualcuno non è scemo ma parla un linguaggio diverso non è soltanto caratteristico del fato dei turisti occidentali un po' spaesati che hanno perso il bus dell'Alpitour. Una volta che avete imparato a riconoscere la reazione di cui vi ho parlato, la potete trovare un po' dappertutto nella vita quotidiana. In diverse situazioni, parliamo lingue diverse e alle volte ci troviamo a interagire credendo di parlare tutti la stessa lingua, ma non è così.
Guardate il dibattito sul riscaldamento globale, per esempio. Le due parti in causa non sono soltanto in disaccordo sui dati. Parlano due lingue diverse. Se qualcuno intitola un articolo sul giornale "smentiti i catastrofisti del clima", evidentemente parla un linguaggio diverso di chi invece passa il tempo a lavorare su modelli quantitativi dei cambiamenti climatici. Guardate la differenza
A me è capitato con una cosa che avevo visto in TV tanti anni fa. Era un documentario. Parlava di un antropologo che girava per l'Amazzonia. A un certo punto, faceva sentire un pezzo di Mozart agli indigeni. La loro reazione mi lasciò molto perplesso all'epoca e, suppongo, lasciò perplesso anche l'antropologo. Gli indigeni si misero a ridere.
Perché ridere della musica di Mozart? Era forse perché quegli indigeni erano "primitivi"? Oppure c'era qualche ragione che aveva a che fare con il vivere nella foresta amazzonica? Solo poco tempo fa, mi è arrivato il lampo di comprensione. Qualcuno mi raccontava che si tende oggi a vedere la musica come un "linguaggio" e che perciò è importante far sentire buona musica ai bambini fin da piccoli. Si sa che tutte le lingue, si possono imparare bene da piccoli, ma molto più difficilmente da grandi.
Ecco la lampadina che si accende improvvisamente come nei fumetti. Ecco perchè gli indigeni dell'Amazzonia si erano messi a ridere sentendo Mozart! Per loro, era una lingua straniera. Non potevano neanche capire che si trattava di musica; era semplicemente una cacofonia di suoni incomprensibili, esattamente come per noi lo è sentir parlare in una lingua che non comprendiamo per niente. Non riuscendo a capire cos'era, gli era parsa una cosa strana e buffa. E così si erano messi a ridere.
Non che noi siamo diversi dagli indigeni dell'Amazzonia. Per esempio, con tempo e buona volontà, noi occidentali possiamo capire e anche apprezzare musiche di tradizioni diverse, come la musica giapponese tradizionale, ma non sarà mai una cosa che ci capiterà di fischiettare per strada. Provate ad ascoltare la musica degli indiani del Nord America, non vi sembrerà neanche musica.
Ora, mettersi a ridere di fronte a dei suoni che ti sembrano incomprensibili è una reazione abbastanza tipica di fronte allo straniero. Anche i tanto civili greci dell'antichità, definivano gli stranieri come "barbari" dal suono "bar-bar" che gli sembrava fosse il rumore che facevano quando parlavano nella loro lingua. Era, indubbiamente, una presa di giro nei confronti dei non-greci.
Oggi, siamo abituati al fatto che il mondo parla e scrive in una grande varietà di lingue. Ma pensate a un vostro antenato anche soltanto di un secolo fa. Se non viveva in una grande città è probabile che non abbia mai incontrato qualcuno che parlava una lingua diversa dal dialetto Italiano locale. Prima del tempo della radio, è facile che non avesse mai neanche sentito il suono di una lingua diversa dall'Italiano.
Questo tipo di persone non sono rare ancora oggi. Se avete viaggiato all'estero in zone non proprio battute dai turisti, sarà capitato anche a voi di interagire con persone che non sono abituate ad avere a che fare con gli stranieri. Se avete avuto questa esperienza, potete confermare che, certe volte, il vostro interlocutore non riuscirà assolutamente a inquadrare la vostra presenza nell'ordine normale delle cose; un po' come gli indigeni dell'Amazzonia non riuscivano a inquadrare una sinfonia di Mozart nell'ordine normale delle cose che loro chiamano "musica". La reazione potrebbe essere di sorpresa, di fastidio, a volte anche aggressiva. Quella più tipica, e la più inaspettata per chi non l'ha sperimentata in pratica, è quella di essere preso per qualcuno non del tutto sano di mente. Le persone che hanno questa reazione non vanno prese per persone cattive o maleintenzionate, assolutamente no. Semplicemente, non sono abituate a trovarsi di fronte un adulto apparentemente normale che, però, non riesce a esprimersi come sarebbe normale per un adulto del luogo. Quindi lo considerano come un bambino o un "anormale". Può darsi, a questo punto, che non ti prendano sul serio, ti ignorino, oppure alzino la voce come si fa con qualcuno duro di comprendonio.
Ovviamente, sarebbe un errore clamoroso per lo straniero in questa situazione di reagire alzando la voce a sua volta. Viceversa, se questa reazione la conosci e la capisci, la puoi anche sfruttare. Si tratta di mantenere la calma, tenere un sorrisone a tutta bocca, insistere senza essere aggressivi. Se l'indigeno che hai davanti è una brava persona - come è quasi sempre il caso - prima o poi finirà per capire di cosa hai bisogno e farà del suo meglio per aiutarti. Se poi è una signora, alle volte si scatena l'istinto materno e questo è un grosso vantaggio. Mi ricordo ancora, diversi anni fa, una tizia di un albergo russo a cui avevo chiesto di poter usare il telefono che mi insultò (almeno credo, dal tono della voce) per buoni dieci minuti in russo salvo poi calmarsi, diventare gentilissima, e perdere una buona mezz'ora per aiutarmi a usare il telefono, nel frattempo insegnandomi i numeri in russo. Se penso a adin, dwa, tri, citiria.... mi ricordo ancora di lei.
Ora, questo fatto di non capire che qualcuno non è scemo ma parla un linguaggio diverso non è soltanto caratteristico del fato dei turisti occidentali un po' spaesati che hanno perso il bus dell'Alpitour. Una volta che avete imparato a riconoscere la reazione di cui vi ho parlato, la potete trovare un po' dappertutto nella vita quotidiana. In diverse situazioni, parliamo lingue diverse e alle volte ci troviamo a interagire credendo di parlare tutti la stessa lingua, ma non è così.
Guardate il dibattito sul riscaldamento globale, per esempio. Le due parti in causa non sono soltanto in disaccordo sui dati. Parlano due lingue diverse. Se qualcuno intitola un articolo sul giornale "smentiti i catastrofisti del clima", evidentemente parla un linguaggio diverso di chi invece passa il tempo a lavorare su modelli quantitativi dei cambiamenti climatici. Guardate la differenza
1 Linguaggio politico da Legnostorto
La Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici organizzata dal Governo italiano è stato un inutile spreco di risorse. Si è cercato di alimentare un catastrofismo che non ha fondamenti scientifici, spacciando come verità incontrovertibile che le modificazioni climatiche in atto - sempre che effettivamente siano riscontrabili e che dal loro effetto dipenda un effettivo peggioramento delle condizioni di vita sul pianeta - siano causate essenzialmente dalle attività antropiche, anzi, come ha detto Mussi, dal fatto che il capitalismo è “incompatibile con il pianeta terra”. Attraverso la paura, questo pseudo-ambientalismo di sinistra cerca di riproporre una antistorica battaglia culturale contro il nemico di sempre, appunto il capitalismo. Razionalità, innovazione, tecnologia (a partire dal nucleare) e libero mercato sono invece le risorse su cui su cui deve puntare un ambientalismo pragmatico, non inquinato dall’ideologia. Il centrodestra deve farsi carico di elaborare una piattaforma di stampo liberale per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, da contrapporre al catastrofismo che punta a distrarre risorse dalle esigenze reali, ivi compreso, magari, l’adattamento preventivo a quei mutamenti climatici che rappresentano la fisiologia e non la patologia del pianeta.
2 Linguaggio scientifico da Nimbus
Lo studio della variabilità climatica in atto sul nostro pianeta, caratterizzata da fenomeni di riscaldamento globale e di modificazione del regime pluviometrico, viene affrontato alla mesoscala climatica dell'Italia settentrionale, al fine di individuarne possibili indicatori di correlazione con l'indice NAO. <..> Inoltre sono state scansionate, per due periodi pluridecennali (1873-1920 e 1984-2000), le carte isobariche bigiornaliere dell'area mediterranea e messo a punto il relativo programma di elaborazione per individuare un indice MOI (Mediterranean Oscillation Index) di correlazione con l'indice NAO. Le analisi statistica, stocastico deterministica e spettrale, delle serie termopluviometriche ultrasecolari, ha consentito di evidenziare che, alla mesoscala dell'Italia settentrionale, il riscaldamento globale si configura prevalentemente come aumento delle temperature minime, mentre la modificazione del regime pluviometrico risulta soprattutto individuabile come diminuzione del totale annuo delle precipitazioni associata ad un aumento dell'intensità delle piogge.
Vedete che sono due lingue completamente diverse come terminologia, impostazione, persino la sintassi. In effetti, quando quelli che le parlano si trovano a confrontarsi, si prendono reciprocamente per scemi e succedono dei guai non male.
Gli apostoli ricevevano dallo spirito santo il dono di parlare le lingue. C'è chi ha detto che era un attacco di una malattia chiamata "glossolalia" ma io credo che non fosse questa la spiegazione. Gli apostoli avevano il dono di parlare agli altri in una lingua che gli altri potevano capire - se vuoi parlare con un un altro la cosa migliore è cercare di parlare la sua lingua o, come minimo, non prenderlo per scemo se lui non parla la tua.
La Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici organizzata dal Governo italiano è stato un inutile spreco di risorse. Si è cercato di alimentare un catastrofismo che non ha fondamenti scientifici, spacciando come verità incontrovertibile che le modificazioni climatiche in atto - sempre che effettivamente siano riscontrabili e che dal loro effetto dipenda un effettivo peggioramento delle condizioni di vita sul pianeta - siano causate essenzialmente dalle attività antropiche, anzi, come ha detto Mussi, dal fatto che il capitalismo è “incompatibile con il pianeta terra”. Attraverso la paura, questo pseudo-ambientalismo di sinistra cerca di riproporre una antistorica battaglia culturale contro il nemico di sempre, appunto il capitalismo. Razionalità, innovazione, tecnologia (a partire dal nucleare) e libero mercato sono invece le risorse su cui su cui deve puntare un ambientalismo pragmatico, non inquinato dall’ideologia. Il centrodestra deve farsi carico di elaborare una piattaforma di stampo liberale per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, da contrapporre al catastrofismo che punta a distrarre risorse dalle esigenze reali, ivi compreso, magari, l’adattamento preventivo a quei mutamenti climatici che rappresentano la fisiologia e non la patologia del pianeta.
2 Linguaggio scientifico da Nimbus
Lo studio della variabilità climatica in atto sul nostro pianeta, caratterizzata da fenomeni di riscaldamento globale e di modificazione del regime pluviometrico, viene affrontato alla mesoscala climatica dell'Italia settentrionale, al fine di individuarne possibili indicatori di correlazione con l'indice NAO. <..> Inoltre sono state scansionate, per due periodi pluridecennali (1873-1920 e 1984-2000), le carte isobariche bigiornaliere dell'area mediterranea e messo a punto il relativo programma di elaborazione per individuare un indice MOI (Mediterranean Oscillation Index) di correlazione con l'indice NAO. Le analisi statistica, stocastico deterministica e spettrale, delle serie termopluviometriche ultrasecolari, ha consentito di evidenziare che, alla mesoscala dell'Italia settentrionale, il riscaldamento globale si configura prevalentemente come aumento delle temperature minime, mentre la modificazione del regime pluviometrico risulta soprattutto individuabile come diminuzione del totale annuo delle precipitazioni associata ad un aumento dell'intensità delle piogge.
Vedete che sono due lingue completamente diverse come terminologia, impostazione, persino la sintassi. In effetti, quando quelli che le parlano si trovano a confrontarsi, si prendono reciprocamente per scemi e succedono dei guai non male.
Gli apostoli ricevevano dallo spirito santo il dono di parlare le lingue. C'è chi ha detto che era un attacco di una malattia chiamata "glossolalia" ma io credo che non fosse questa la spiegazione. Gli apostoli avevano il dono di parlare agli altri in una lingua che gli altri potevano capire - se vuoi parlare con un un altro la cosa migliore è cercare di parlare la sua lingua o, come minimo, non prenderlo per scemo se lui non parla la tua.
7 commenti:
Linguaggio politico: vecchio nella forma, parla di destra e sinistra quando problemi globali come quelli del cambiamento climatico travalicano le ideologie o presunte tali.
Linguaggio scientifico: corretto nella forma ma... incomprensibile ai più.
Di sicuro gli scienziati devono rendere la loro dialettica più vicina al grande pubblico in modo da farsi capire e sbugiardare i negazionisti.
Utile l'utilizzo di esempi concreti, metafore capibili senza aver una laurea e due master.
Su,su, uno sforzo cari scienziati, purtroppo questo sarebbe un compito dei giornalisti ma vista la loro propensione a fare gli zerbini del potere, dovete farlo voi.
Relazionateci poi sull'incontro del prof. Vincenzo Balzani col Ministro Scajola sul futuro energetico dell'Italia, grazie.
Legnostorto contro Mercalli...
Il problema è che probabilmente ha più influenza legnostorto!
Che paese.
Purtroppo i linguaggi politico e scientifico sono aggigiorno fortemente disaccoppiati.
Diciamo che una persona "scientifica pura" può, oltrepassando il suo settore specifico e calandosi nella complessità delle multi-discipline, arrivare a proporre dei contenuti "politici" con del valore aggiunto; per chi "nasce politico" e non vuole (o non può, oltre i 30 anni è impegnativo appropriarsi di certi concetti se non si è mai visto nulla in proposito) farsi una cultura scientifica, purtroppo, potrà solo barcamenarsi in una serie di comportamenti la cui risultante ultima sarà il nulla decisionale (sugli argomenti "spessi": energia, alimentare, rifiuti e demografia).
"se vuoi parlare con un un altro la cosa migliore è cercare di parlare la sua lingua o, come minimo, non prenderlo per scemo se lui non parla la tua."
In poche parole [ ;-) con i (giornalisti? ..: ??? ... ???^??? ) che scrivono sul sito di legnostorto (NOMEN OMEN) dovremmo parlare la loro stessa lingua?
In effetti una certa tentazione di descriverli come
- poveri bigotti tradizionaloidi innamorati del bu$ine$$ as usual, della crescita illimitata e del vituperato libero mercato (che tra l'altro si deve ancora vedere, secondo ANSA dell'ultim'ora sembrerebbe che ricercatori americani avrebbero, anzi avessero, anzi ne avossno identificato gli elementi primordiali in un punto imprecisato della foresta amazzonica)
- dotati di scatola cranica perfettamente impermeabilizzata e tenuta costantemente in sovrappressione (con fluidi non meglio identificati) per evitare una qualsiasi accidentale (attenzione, non voluta: accidentale) e dannosissima infiltrazione di pensieri anche vagamente ragionati che non siano esprimibili in termini monetari o di leccaculaggini per il presidente-bandana di turno
- fo ***ti co**ioni di m***a che, pur di reprimere i loro (più che giustificati) sensi di colpa, anziché ammettere che ci sono dei problemi, e che il sistema attuale i problemi non li risolve anzi li corrobora, negherebbero persino che è la Terra a girare attorno al Sole (giusto? è cosi vero? è tanto che non ripasso l'astronomia)
- massa di infidi criticoni incapaci che, singolarmente presi, non gli daresti nemmeno (uso il loro linguaggio) un euro, anzi un dollaro (a loro piace di più anche se vale di meno)
????????????
No, caro Bardi, mi dispiace deluderla ma non credo proprio che ne valga la pena.
Quante volte c'ho provato a scrivere nei bassifondi del loro squallido forum, è tutto inutile.
Se si vuol fare del male si registri anche lei nel forum del loro sito e provi a postare qualche commento...
Quel sito è una prova concreta dell'evoluzione della specie. Lì prendono parola solo ed esclusivamente le forme di vita antecedenti alla comparsa della prima ameba. Altro che Schifani e le muffe.
Ma quale potrebbe essere il modo per fare aprire la mente, anche ad uno solo di questi sofferenti, anche solo per il tempo necessario a far defluire un pò di liquido marcio via dalle meningi per dare aria ai poveri neuroni?
(ok avete ragione ora la smetto di parlare come loro, anche se la tentazione è molto forte, e poi ho le mie buone ragioni per trattarli in questo modo)
Fare una colletta e inviare alla loro redazione un bel pancale pieno zeppo di "A qualcuno piace caldo" appena stampati?
Sarebbe inutile: sarebbero troppo impegnati a scrutare la copertina per notare l'IMPRESSIONANTE SOMIGLIANZA tra la fotografia del ventilatore (riportata in copertina) e lo stemma del KGB http://www.sadcom.com/PINS/kgb.jpg (CLICCARE PER CREDERE!!!) e quindi, come volevasi pregiudicare, dimostrare che Stefano Caserini è una spia infiltrata dai magistrati comunisti di turno che vogliono sovvertire l'ordine banano-cratico, ateizzare il popolo italiano e in ultima analisi, ma si ci metto dentro anche questa, bollire i bambini per fare una gustosa e nutriente zuppa comunista.
P.S. La maledetta TV è disgraziatamente accesa e sintonizzata sul TG di turno. Dicono che per risolvere i problemi della Terra si deve investire di più in OGM e nucleare. E ovviamente abolire le intercettazioni.
Si, l'anidride carbonica può aspettare (che sarà mai?), le intercettazioni no. E' per la PRAIVASI dei cittadini.
Il commento dell'ultimo anonimo mi dà da pensare. Ha centrato in pieno il fatto dell'incomunicabilità, che statisticamente porta a scontri, prima intellettuali, poi verbali e infine fisici. Temo che la crisi non arriverà senza tafferugli
Un tizio lascia intendere che le variazioni climatiche non siano ancora state misurate; l'altro, invece, sostiene che l'ha fatto.
Dubito che il problema sia il linguaggio con cui si esprimono.
sì, non si tratta solo di linguaggio: anche i negazionisti possono citare i loro 'studi': generalmente si tratta di lavori non peer-review, ma che per loro hanno valore di Vangelo; guarda caso, quando poi si va a grattare sotto la superficie si scopre che tali studi sono prodotti da istituti e ricercatori finanziati da Exxon e da altre lobby ben note. Ma questo non smuoverà gli 'scettici' dalle loro convinzioni: diranno che anche IPCC e compagni perseguono i loro interessi, ecc. ecc. Ho rinunciato a discutere con loro...
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