Nel diagramma sono riportate le densità energetiche in termini un po' esotici: lunghezze (in miglia) percorribili da un'utilitaria-tipo alimentata da un'unità di superficie (acre) dedicata esclusivamente a una certa forma di Energia Rinnovabile
Ci segnala il lettore Giovanni Galanti il seguente link
in cui si mette a confronto la "redditività energetica" di alcune forme rinnovabili.
Riporto di seguito la traduzione (a mia cura. Non essendo traduttore professionista, chi volesse approfondire le sfumature potrà riferirsi al link)
Molte persone si stanno entusiasmando alle varie tecnologie che utilizzano biocombustibili (di un tipo o di un altro) in sostituzione dei combustibili fossili, e che potrebbero rappresentare una soluzione nel breve termine.
Però, l'osservazione delle varie forme di produzione di Energia possibile fornisce una "vista" alle migliori direzioni per promuovere lo sviluppo di quelle più efficienti nel lungo termine.
Uno studio citato in EV World fornisce una comparazione tra diverse forme (sia agricole, che dirette), in termini di "miglia per acre" [di un ipotetico veicolo-sonda], con alcune informazioni che aprono gli occhi.
Nella parte bassa della scala (in alto nel grafico) troviamo il biodiesel da semi di soia, che può fornire solo 2.400 miglia per acre all'anno.
L'etanolo da mais è più efficiente di circa 6 volte, fornendo 18.000 miglia per acre all'anno. Ma a causa della relativa lentezza nella produzione di combustibili da piante, queste optioni sono ordini di grandezza al di sotto della produttività dei cosidetti "metodi diretti".
La stessa superficie può produrre 10 volte più energia dal vento (confrontando ad es. con l'etanolo): 180.000 miglia per acre all'anno. Ma sia l'etanolo che l'energia eolica impallidiscono di fronte al fotovoltaico, che può produrre più di 2 milioni di miglia di trasporto, sempre per acre all'anno.
Quanto detto non è finalizzato a mettere "fuori combattimento" i biocombustibili. Il costo di un acre ricoperto di moduli fotovoltaici è circa 100 volte superiore quello relativo all gestione di un acre coltivato a mais. Certi biocombustibili possono essere prodotti in terre marginali, che "soffrono" di insolazione inferiore. E l'etanolo cellulosico può anche essere prodotto da scarti, risultando effettivamente una forma a "uso di terra" pari a zero.
Inoltre, presumibilmente le comparazioni sono basate su siti che possono rendere il massimo per ciascuna forma di generazione. Un territorio che si presta allo sfruttamento dell'energia eolica potrebbe non essere un buon sito per il mais, eccetera.
Le infrastrutture e l'attuale "parco auto" sta mostrando di richiedere decenni per diversificarsi a un livello di avere una significativa parte di veicoli elettrici circolanti. Un mix ragionato e ottimizzato per territori necessita di essere parte di un piano energetico.
[Grazie a Giovanni per la segnalazione]
[I commentatori e i lettori che lo desiderano, possono inviare materiale che ritengono interessante per la discussione a franco.galvagno@gmail.it. Esso potrà essere rielaborato oppure pubblicato tal quale (nel caso di post già pronti), sempre con il riferimento dell'autore/contributore]
5 commenti:
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C'è una cosetta che non mi torna: le alghe. A guardare il grafico, sarebbero 15 volte più efficienti della media delle colture a terra. Ma la fotosintesi è sempre quella, anche in mare. Non sarà per caso che qualcuno si sta entusiasmando troppo?
A proposito delle alghe la resa dipende anche dal fatto che le colture che si stanno sperimentando hanno alcuni vantaggi rispetto alle piante terrestri:
1 - una miglior utilizzo dello spazio in verticale
2 - una "coltivazione" a ciclo continuo mentre le altre si fanno solo alcuni raccolti l'anno
3 - le coltivazioni terrestri hanno un minor resa dell'energia solare delle alghe
4 - delle coltivazioni terrestri si usa una sola parte della biomassa (solo i semi), perciò le rese indicate nel grafico sono quantomeno incomplete dovrebbero calcolare anche l'energia producibile dal resto della biomassa della pianta.
Per Anonimo:
cerca il sito greenfuelonline.com
Un ultima considerazione:
Perfettamente d'accordo sull'utilizzo della trazione 100% elettrico per le utilitarie, ma al momento per trattori, pescherecci e camion la scelta è obbligata dovranno utilizzare sempre più biocarburanti.
per le alghe il valore è sottostimato può benissimo superare il 1.000.000 date un'occhiata al vertigro:http://www.tradingmarkets.com/.site/news/Stock%20News/904456/
da notare i 276 tons all'anno per acro di biomassa il circa 50% diventa olio; sono coltivate in verticale in sacche la resa delle alghe è del 10% ; il risultato è di circa 370.000 litri di olio con questo valore si sale a 1.500.000 di milglia ad acro.
Per tutte le altre info sulle energie alternative, ecologia ambiente ma anche fisco vi segnalo http://www.coscienzalternativa.com
ottimo sito informativo sull'argomento
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