created by Armando Boccone
Non è da molti anni che sono venuto a conoscenza del fenomeno del riciclaggio dei regali. Questo fenomeno consiste, come si può intuire, nel regalare ad altri i regali ricevuti. La prima impressione che mi feci fu quella di un fenomeno molto squallido, e che io non avrei mai fatto niente del genere.
Ultimamente sto rivedendo questa posizione, non nel senso che abbia iniziato a riciclare regali ma nel senso di rivedere tutto il fenomeno.
Il dono ha un significato antropologico molto importante: serve a rinsaldare la solidarietà fra le persone e prevede che il ricevente faccia a sua volta un dono verso la persona da cui lo ha ricevuto. Fu l’antropologo Marcel Mauss ad indagare antropologicamente questo fenomeno. Forse le cose sono però un po’ più complesse e forse un po’ diverse da come le aveva intese questo studioso.
Non è il caso di addentrarsi in una complicata spiegazione antropologica del dono ma limitarci alla situazione odierna.
In passato, in condizioni di penuria, il regalo nei ceti popolari aveva sicuramente un valore d’uso e non andava sprecato.
Ricordo che quando ero ragazzino nelle settimane successive al matrimonio gli sposi ricevevano amici e parenti. Gli sposi offrivano ai visitatori una tazza di caffè oppure un bicchierino di rosolio mentre ricevevano in regalo derrate alimentari o generi di conforto come pacchi di caffè, di zucchero, di pasta, di riso e cose simili.
Adesso però le cose sono cambiate rispetto al passato!
Ricordo che qualche tempo fa fra colleghi di lavoro si trattò di decidere di quale regalo fare ad un collega che andava in pensione. Qualcuno fece la proposta di regalare una stampa artistica ma decidemmo di chiedere ad una collega (al momento non presente) che conosceva meglio il collega che andava in pensione. La risposta fu di eliminare quella proposta perché il pensionando aveva la cantina piena di regali simili.
Ricordo che molti anni fa una amica mi regalò un profumo. Non faccio uso di profumi ma, visto che lo ebbi in regalo, in seguito, 2-3 volte all’anno, lo ho usato. La conseguenza è che adesso ho 7-8 confezioni di profumi, alcuni delle quali mai aperte e il profumo di quella amica non è ancora esaurito. Alcune volte ho usato uno di questi profumi come deodorante per il bagno, usando la boccetta come quando il prete benedice la casa con l’acqua santa.
Il motivo del riciclaggio del regalo risiede nella mancanza di valore d’uso per il ricevente del regalo stesso per cui a conti fatti è meglio riciclarlo che buttarlo via o accantonarlo in soffitta o in cantina.
Per il fenomeno regali penso che sia avvenuto quello che ultimamente è successo nella finanza: ambedue hanno perso ogni contatto con la realtà.
Quale sbocco dare al fenomeno dei regali, in un contesto caratterizzato dalla prospettiva dell’esaurimento dei combustibili fossili e del rischio del venire meno di molti equilibri ecologici? La soluzione al fenomeno dei regali potrebbe essere anche un modo di impostare migliori rapporti sociali.
Una cosa da fare sicuramente è quella abbandonare l'idea di regali legati a gusti personali che non si conoscono.
I genitori, nel caso di feste per il proprio figlio, potrebbero dire chiaramente di non accettare regali. In questo caso una soluzione potrebbe essere quella di accettare denaro che poi i genitori potrebbero utilizzare per acquistare regali “mirati” per il figlio.
Per i bambini, sarebbe bello che genitori, parenti ed amici insegnassero dei giochi o raccontassero delle storie invece che coprirli di regali inutili.
Sarebbe bello che si fosse disponibili verso gli amici e verso i parenti nel caso di esigenze reali, come quella di badare al bambino oppure ad un genitore non autonomo nel caso di loro assenza.
Sarebbe bello ...
6 commenti:
Ho trovato in rete una soluzione diversa, da non sottovalutare:
http://www.bilancidigiustizia.it/download/gna/buono.PDF
Chiedo scusa, il link era troppo lungo:
http://tinyurl.com/8psmys
Io utilizzo da anni una alternativa socialmente accettabile e che al contempo neutralizza i regali sgraditi o inutili che spesso vengono ricevuti a pioggia durante le feste.
Si tratta della cosiddetta TOMBOLA DELLO STRONZO.
Consiste in impacchettare con cura le nefandezze orribili che si tengono in casa (tipo profumi insfangabili o minuteria artistica), usando ovviamente la carta riciclata dai regali ricevuti, per poi chiamare amici e parenti, ognuno dei quali porterà sei o sette dei propri regali impacchettati.
Il concetto è semplice, si mettono i regali in un unico grande cesto, poi si svolge la tombola di gruppo, chi fa ambo sceglie due regali dal mucchio, chi terno tre, poi cinquina, decina, ed infine la TOMBOLA DELLO STRONZO che pulisce il mucchio e si porta a casa il rimanente.
Ovviamente non si deve ripescare un proprio regalo, e sono ammessi baratti fra i partecipanti. Risate assicurate, niente viene sprecato, male che vada si accumula materiale per la prossima tombola.
Vorrei lanciare questa moda salutare e conviviale!
bell'idea tutte quelle che avete elencato.
Una soluzione consumistica ma efficace la trovate, per esempio, negli USA su Amazon.com: chiunque si può iscrivere e creare la sua "Wishlist", cioè un elenco dei prodotti del catalogo di Amazon che uno vorrebbe ricevere. Poi si manda il link della wishlist agli amici, e si riceve quello che si desidera. E' lo stesso sistema delle "Liste di Nozze", ma generalizzato a tutti e per qualsiasi occasione.
La cosa migliore è fare regali consumabili: cibo e bevande - che peraltro sono agilmente riciclabili come regali a terzi! ;)
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