giovedì, giugno 14, 2007

L'emicrania del mondo

L'emicrania è una gran brutta bestia. Non è soltanto un dolore da qualche parte della testa. E’ una condizione in cui tutto il corpo sembra aver cessato di funzionare e quando arriva non si può fare altro che soffrire letto, al buio, aspettando che passi. Una crisi può arrivare, tipicamente, una volta alla settimana e durare 8-12 ore, durante le quali si è, semplicemente, all’inferno. Questo ve lo posso dire per esperienza diretta. Soffro di emicrania da una ventina d'anni buoni

Si sa abbastanza poco di cosa causa l'emicrania, sembra comunque essere una malattia che manda in corto circuito tutto il sistema di controllo del corpo, quello che si chiama il "sistema simpatico". Sembra essere un problema che ha a che fare con i sistemi detti “complessi,” come lo è il corpo umano. Ci sono delle definizioni rigorose per definire questi sistemi, ma limitiamoci qui a dire che sono sistemi dove non c’è una semplice relazione fra causa ed effetto. Tanto per fare un esempio, una delle prime cose che si imparano al corso di fisica è il coefficiente di dilatazione dei materiali. La maggior parte dei materiali si dilatano in modo proporzionale alla temperatura; è un comportamento che chiamiamo “lineare”. Le cose sono ben diverse con gli esseri viventi. Provate a scaldare un pollo; magari all’inizio si dilata un po’, ma oltre un certo limite diventa un pollo arrosto, che è una cosa ben diversa da un pollo vivo. Lo stesso succede con gli esseri umani; tipici esempi di sistemi complessi, oppure, “non lineari” se ci piace chiamarli così.

Un'altra cosa tipica dei sistemi complessi è la loro tendenza alle biforcazioni, qualcosa che fu scoperto tempo fa da Mitchell Feigenbaum (vedi la figura in alto a destra). Questi sistemi non sono stabili, tendono a saltare da una condizione all'altra in modo abbastanza brusco. E' tipico dell'emicrania; non c'è una condizione intermedia di "mezza emicrania". Sei a una biforcazione, O ce l'hai o non ce l'hai; o sei all'inferno o sei in paradiso.

Come è ovvio, in vent’anni, ho provato a curarmi l'emicrania usando, più o meno, tutte le possibili forme di medicina. Dalla mia esperienza, vi posso dire che la medicina ortodossa ha delle pasticche molto efficaci per stroncare la crisi di emicrania. Dopo di che, vi lasciano stesi senza fiato, con l’impressione di essere appena tornati dal Paradiso dopo aver bevuto un caffé con l’arcangelo Gabriele. A parte le visioni, il problema è che se prendete queste pasticche per qualche anno in continuazione alla fine vi sentirete come delle vecchie automobili buone ormai solo per lo sfasciacarrozze.

Le varie medicine alternative, agopuntura, omeopatia, erbe, eccetera, perlomeno non fanno danni ma la loro efficacia contro l’emicrania, per quanto ne posso dire, è nulla. Ho provato anche un rituale indiano al suono del tamburo fatto da un guaritore della tribù dei Lakota. Vi posso raccontare che non ha voluto soldi per il suo intervento dicendo che se mi passava l’emicrania avrei dovuto ringraziare con qualche buona azione colui che mi aveva guarito, ovvero il Grande Spirito. Persona squisita sotto tutti gli aspetti, ma il Grande Spirito, evidentemente, ha deciso che l’emicrania me la dovevo tenere.

Una cosa che ho notato nel mio giro di tanti dottori è che, molto spesso, alternativi e ortodossi hanno lo stesso approccio; ovvero scegliere il rimedio semplicemente per contrastare il sintomo. Il medico ortodosso sceglie spesso da una lista di pasticche, ma anche i vari omeopati, erbalisti, agopunturisti, etc., spesso hanno qualcosa di simile. Hai questo sintomo, mal di testa, mal di pancia o che altro, allora prendi la tale pasticca omeopatica, o bevi tale tisana, o pianta l’ago in tale posto. Forse offendo qualcuno con questa osservazione, considerando che il vanto della medicina alternativa è di essere “olistica”, ovvero di curare il corpo globalmente e che così dovrebbe fare anche la medicina ortodossa. Può darsi che io sia stato semplicemente sfortunato a non incontrare il guaritore giusto oppure – come credo più probabile – è molto difficile fare della medicina olistica.

Ma se il corpo umano è un sistema complesso, vuol dire che non basta prendere una pasticchina per curare una malattia come l'emicrania. Se anche il pianeta è un sistema complesso, certe "soluzioni ovvie" ai problemi che abbiamo sono spesso inutili e molte volte controproducenti. Sostituire il petrolio con i biocombustibili e la cosa più ovvia che viene in mente, ma quali effetti avrà sulla produzione alimentare? Bruciare i rifiuti è anche quella una cosa apparentemente ovvia, ma quali sono gli effetti sulla salute delle polveri? E come recuperare preziose materie prime dalle ceneri? Ci sono molti esempi dove cose apparentemente ovvie non lo sono affatto; è tipico dei sistemi complessi.

A proposito delle biforcazioni, vale la pena di esaminare la storia remota del clima terrestre per accorgersi che ci sono stati dei periodi in cui tutto il pianeta e andato in collasso da surriscaldamento, per esempio nel caso della grande catastrofe della fine del Permiano, circa 250 milioni di anni fa. Sembrerebbe che il pianeta, sia soggetto a questo tipo di "emicranie" che lo mandano in tilt per qualche milione di anni, finché in qualche modo riesce a ritornare alla condizione normale. E' un tipo di biforcazione fra due stati molto diversi fra di loro.

Notate che per ritrovarsi nell'inferno dell'emicrania basta uno stimolo anche molto piccolo; basta un cambiamento del tempo, un cioccolatino o un bicchiere di vino bianco. Per il pianeta, sembra che lo stimolo per biforcare basti una perturbazione abbastanza piccola: un po' di CO2 in più, che è sufficiente per far evaporare i gas serra ingabbiati nei clatrati polari. Una piccola perturbazione può scaraventatre un intero pianeta nell'inferno del surriscaldamento.

Queste cose sono discusse, per esempio, da Peter Ward e da Michael Benton. La storia di queste antiche catastrofi è impressionante e dovremmo ricordarcene quando qualcuno ci vorrebbe convincere che l'effetto dell'uomo sul clima non può essere che piccolo.



Incidentalmente, ci sono dei dottori che fanno della medicina veramente olistica. In questo periodo sto cercando di applicare questo approccio alla mia emicrania. Per quanto questa sia ormai cronica e refrattaria alle cure, sembrerebbe che qualche risultato lo stia ottenendo - anche se è troppo presto per dire che sono guarito. Se volete saperne di più, scrivetemi a ugo.bardi@unifi.it



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5 commenti:

Matteo ha detto...

Vi risulta che ci sia qualcun'altro che ha parlato in una tv italiana di Picco (magari in maniera più chiara)?
http://www.youtube.com/watch?v=Oa63CX255Ys

Anonimo ha detto...

Salve ugo, anch'io anni fa soffrivo di emicrania. Ho risolto intanto migliorando alimentazione. Per esmpio sostituendo lo zucchero col fruttosio e mangiando poca carne. Mangiando meno zuccheri e grassi i vasi sanguigni del cranio non si dilatano, evitando così l'emicrania. Poi va diminuito lo stress e no a tutti gli alcolici (che contengono zuccheri). Spero ti sia utile, saluti, fra.

Anonimo ha detto...

salve, il problema dell'emicrania l'ho risolto con l'attività fisica 'cardio' in palestra. Magari può essere di qualche beneficio, certo non è una cura del tipo 'tutto e subito' e certamente va curata anche l'alimentazione.

Angelo

Ugo Bardi ha detto...

Beh, grazie per i suggerimenti. In realtà, io volevo usare l'emicrania come un esempio per spiegare la faccenda delle biforcazioni nei sistemi complessi; nella pratica ho ricevuto un sacco di suggerimenti anche per email diretta su come curarmi. Ringrazio, appunto, molte cose le avevo già provate - come vi ho detto, quando si arriva a provare il guaritore col tamburo vuol dire che si è provato un po tutto!

Comunque, questa della ginnastica "cardio" non la sapevo. Per la verità non so nemmeno cosa sia. Mi può angelo per favore spiegare? Grazie

Anonimo ha detto...

Non so come sia esattamente la ginnastica cardio ma ho parecchi feed-back di persone che hanno curato i più svariati tipi di emicrania/cefalea con lo sport praticato regolarmente. E non mi stupisco, se andiamo a studiarne le potenzialità. E' anche noto che dopo una cura di antidepressivi se si è praticato e si continua regolarmente a praticare sport la depressione molto difficilmente torna. Viceversa se non si pratica sport. Io ne soffro una cifra: voa grassi, via zuccheri semplici e 30 minuti di sport aerobico al giorno (deve anche piacere il tipo di sporta, altrimenti tanto vale).
Buona guarigione
Majortom