Mi hanno detto più di una volta che, nei dibattiti, sono anche troppo accomodante con le opinioni altrui; che dovrei dire le mie opinioni con più forza. Probabilmente è vero; non sono uno che perde il controllo facilmente e neppure sono uno che vuole avere sempre ragione. Però, se non sono proprio San Girolamo, non ho nemmeno la pazienza di Giobbe. Qualche volta, anche se molto di rado, mi è capitato di arrabbiarmi di brutto a un dibattito.
L'ultima volta, mi è successo parlando agli studenti di un liceo. Parlare ai ragazzi delle scuole è una cosa che faccio sempre volentieri. Tutti si lamentano che i ragazzi non si interessano più a niente, che pensano solo alla TV, ai videogames, abiti firmati e tutto il resto. Forse è vero, ma è vero anche che non sono per niente fessi. Si rendono perfettamente conto che studiando stanno passando anni di fatica e sofferenza in cambio di una vita da precario a qualche call center. Non aiuta la scienza piuttosto polverosa e antiquata che molto spesso gli tocca studiare per forza.
Quando a questi ragazzi gli parli delle frontiere della scienza, di quella vera, quando gli parli di quella che chiamiamo "scienza dei sistemi terrestri," quando gli racconti di come funziona un intero pianeta, allora vedi subito che gli si accende la scintilla dell'interesse. Il futuro è roba loro e se ne rendono conto benissimo.
Allora, a questo liceo avevo parlato per un oretta. Ragazzi molto in gamba; curiosi, ma non ingenui; anche in grado di fare domande critiche e intelligenti. Sulla questione delle risorse e del clima, avevano subito capito cosa c'è dietro: le incertezze del caso ma anche, e soprattutto, i rischi per il loro futuro.
Alla fine, però, è intervenuto uno degli insegnanti che ha cominciato con la solita tiritera sul clima: ma non ne sappiamo abbastanza, e come spiega lei che il clima è sempre cambiato? Ma questa teoria di Milankovich è roba vecchia, e in Inghilterra si faceva il vino nel Medio Evo, e poi anche Marte si scalda.....
Per un po', ho cercato di spiegargli le cose gentilmente. Però lui ha continuato sullo stesso tono. A un certo punto, mentre lui parlava, mi è apparsa in mente un'immagine dei ragazzi che avevo davanti fra venti o trent'anni. Che mondo gli avremo lasciato? Che problemi dovranno fronteggiare? Mi è venuto in mente che questo era un insegnante e che per insegnare prima bisogna imparare - che razza di insegnante era questo qui che del problema climatico non sapeva che ripetere le leggende che aveva raccattato qua e la? (poi mi hanno detto che era l'insegnante di scienze!). Insomma, ho visto rosso, come si suol dire. Ho proprio perso le staffe, sono uscito fuori dai gangheri.
Glie ne ho dette di tutti i colori: che come insegnante ha una responsabilità nei riguardi dei ragazzi; che non può dirsi un insegnante uno che affronta un problema serio raccontando storielle. Che per mantenere i nostri piccoli privilegi, la nostra generazione sta distruggendo quel poco che resta delle risorse senza lasciare niente a quella che verrà. Che sottovalutando i rischi si ammazza la gente. Insomma, l'ho trattato, come si dice da noi "di pelle di becco". Ovviamente, non ne è stato contento ma non è riuscito veramente a replicare - travolto dal sacro furore che mi aveva colto.
In parte, come vi dicevo, è stato questo insegnante (per chiamarlo così) che mi ha fatto scattare la molla. Ma la molla era già carica. Il fatto è che messaggio sul cambiamento climatico e sull'esaurimento delle risorse sta passando, piano, piano, ma con una lentezza esasperante. Purtroppo, c'è gente che, direi, si ritrova funzionalmente incapace a considerare seriamente la questione. E' la stessa cosa che succede quando muore qualcuno sul lavoro; evidentemente c'è qualcuno che non ha preso seriamente la questione dei rischi. Non è una cosa che ti può lasciare indifferente.
Tutti hanno il diritto di dire la loro opinione. Però, certe volte ti viene da pensare cosa succederebbe se questi facessero gli stessi discorsi che fanno sul clima in altri campi. Mettiamo che a una riunione del comitato sicurezza aziendale qualcuno venisse fuori dicendo "Pericolo incendi? Non abbiamo prove che l'officina possa prendere fuoco. Non è il momento di fare i donchisciotte: gli estintori costano cari e la spesa rallenterebbe lo sviluppo dell'azienda." Beh, qualcuno rischierebbe di arrabbiarsi un po'. Nel caso del clima, quando leggi certe cose chiaramente scritte in malafede, come nel caso dell'ultima fiammata polemica sul preteso ritorno dei ghiacci polari ai livelli del 1979, non puoi fare a meno di arrabbiarti.
Presumo che San Girolamo avrebbe detto che è lecito arrabbiarsi per una cosa in cui uno crede. Ma se uno non è San Girolamo, è meglio tenersi dentro la rabbia. Credo che abbiate capito che questa storia non ve l'ho raccontata come un esempio da seguire. Ci vuole pazienza, prima o poi certi messaggi dovranno finire per passare.
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A proposito di arrabbiature, Leonardo Libero mi ha fatto vedere in questi giorni una sua nota che apparirà su "Energia dal Sole", dove si ne dice di tutti i colori contro il governo che non ha mantenuto le promesse elettorali sull'energia rinnovabile. Ha ragione; come dicevo, non tutti hanno la pazienza di Giobbe!
19 commenti:
Sulla clamorosa bufala dei ghiacci polari è intervenuta perfino Repubblica: http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/ambiente/polo-nord-ghiacci/presunto-recupero/presunto-recupero.html
Dai, non farti il sangue cattivo, che stiamo diventando mainstream... :-)
Caro Ugo,
di 'insegnanti' così è purtroppo pieno questo malandato Paese. Guarda caso due giorni fa il figlio di un mio caro amico mi ha detto che la sua 'docente' di storia e geografia ha parlato di cambiamenti climatici, a sua detta immaginari, che sono stati smascherati dalle ultime scoperte. Poiché temo che l'anno prossimo sarà mia collega nella stessa classe - anche se chiamarla tale mi provoca un ovvio senso di repulsione e disgusto -, prevedo reazioni al confronto delle quali le tue sembreranno reprimende da curato di campagna
Per il resto concordo: quando si parla di futuro, climatico ed energetico, fatta eccezione per gli zotici a oltranza, l'attenzione delle nuove generzioni sale esponenzialmente
Maurizio T.
"Pericolo incendi? Non abbiamo prove che l'officina possa prendere fuoco. Non è il momento di fare i donchisciotte: gli estintori costano cari e la spesa rallenterebbe lo sviluppo dell'azienda."
Ha preso questa frase da una riunione della Thissen Krupp Italia? Perché è andata proprio così visti i 7 morti a Torino.
alzare il tono della discussione puo' essere utile per carpire l'attenzione, pero' fa male al cuore, quindi attenzione alla pressione . e' generalmente sempre meglio rimanere sul civile anche perche' l'insegnante dfficilmente cambiera' idea .
Solo un piccolo commento sulla questione rischi sul lavoro: nel prossimo futuro diminuiranno per necessità struttirali: vedo infatti un aumento importante del primario, con 2-3 piccoli nuclei familiari che faranno di necessità virtù coabitando e coltivando qualche ettaro di terra con metodiche biologiche avanzate( come ad inizio secolo, con i debiti aggiornamenti ) : fra i tanti piccoli lussi cui non si vuole rinunciare finchè non costretti, c'è anche quello dell'ecessiva dispersione e frantumazione dei nuclei familiari resa possibile nelle città dall'aumento del secondiario e poi del terziario nel dopoguerra.
Opinioni a riguardo ?
l'altro ieri mi sono preso il mal di pancia di guardare il Giornale online dove c'era un editoriale delirante che aggrappandosi alle recenti nevicate cercava di dimostrare che il global warming non esiste ed é un complotto dei verdi e della sinistra.... e non vi dico i commenti all'articolo; roba da far cascare le braccia per non dir altro
walter
Mi aggancio a Walter... ho comprato Il Giornale (8 gennaio se ricordo bene) a cui si riferisce Walter per tenerlo perchè è davvero esilarante!!! Il trio Giordano-Granzotto-Battaglia è inarrivabile. Dovrebbero andare a Zelig. Anzi, al Gilez.
Scripta manent... un giorno vi chiederemo il conto, cari GGB...
JAS
Pippolillo, non so se sia andata esattamente così alla Thyssen Krupp, ma penso proprio che sia successo qualcosa di simile. Per carriera, ho gestito molti laboratori di chimica e un paio di volte sono scoppiati incendi. Non è mai successo nulla di grave perché eravamo preparati - ma la prevenzione degli incidenti sul lavoro è una cosa estremamente seria. Infatti una delle cose che mi manda in bestia di brutto è l'atteggiamento di certa gente che non riesce a prendere certe cose sul serio. E' così che succedono gli incidenti, poi muore la gente. Non è tanto cattiveria, quanto irresponsabilità
A parte la mega bufala dell'artico, personalmente tutte queste certezze sul GW non le vedo.
Quello che è impossibile negare è che siamo in un periodo di riscaldamento, circa 0,6 gradi dal 1880.
L'ultimo anno però non è stato così male
http://globalwarming.blog.meteogiornale.it/2009/01/03/il-gw-del-2008-in-italia-e-nel-mondo/
Forse il sole centra un po' di più di quello che si pensava??
@anonimo
«Malgrado l´ondata di freddo che colpisce attualmente l´Europa, la tendenza globale è indubitabilmente al riscaldamento climatico», afferma Michel Jarraud, segretario generale della World Meteorological Organization (Wmo).
«Se osserviamo questa tendenza su 160 anni – ha spiegato Jarraud in una conferenza stampa a Ginevra – essa si sovrappone ad una grande variabilità naturale ed è questo che induce alla confusione. L´annata 2008 è stata più fresca del 2007 ma si è classificata comunque al decimo posto tra gli anni più caldi dall´inizio delle statistiche. Non bisogna confondere il tempo che fa e i cambiamenti climatici».
Secondo l´Organizzazione meteorologica mondiale le temperature (relativamente) più fresche che hanno caratterizzato il 2008 si spiegano in parte con il fenomeno de La Nina.
La cosa più incredibile è che l'assurdo dibattito è "aperto" solo più in Italia, per una questione politica-ridicola destra-sinistra (come se fosse una questione politica) e in gran parte grazie al giornale del capo del governo, davvero incredibile (e imbarazzante).
Perfino Bush ha capito i termini del problema, e anche il più stupido conservatore liberista di qualsiasi parte del mondo si è arreso all'evidenza, a parte pochi negazionisti pagati da multinazionali del petrolio come EXXON e BP.
Non è una questione di "impressioni" o di ideologie!
La scienza si è espressa: tra le mille ovvie incertezze previsionali, il rapporto IPCC raccoglie tutte le ricerche scientifiche pubblicate sull'argomento. Non opinioni personali basate sul nulla.
Gli stessi modelli si rivelano più ottimisti della realtà. Cosa si vuole di più? Quale "certezza" si invoca? bisogna arrivare ad un aumento di 6 gradi per dire "si, forse è il caso di fare qualcosa"?
Quale prova si vuole?
Davvero incredibile e vergognosamente imbarazzante.
La scienza va avanti per dubbi, prove, esperimenti, misure e modelli. Mica per certezze e negazioni.
Se Granzotto-Ferrara-Giordano e il loro guru Battaglia esprimono le loro personali opinioni prive di qualsiasi credibilità e nemmeno consone (nel senso che si usano argomenti ridicoli che non c'entrano nulla nel dibattito, dati manipolati o inutili, o male interpretati), questo basta per screditare migliaia di ricerche scientifiche, e per credere che ci sia "incertezza".
Basta non avere il senso di colpa di appartenenza ad un sistema che ha oltrepassato ogni limite.
JAS
@anonimo: "A parte la mega bufala dell'artico, personalmente tutte queste certezze sul GW non le vedo.
Quello che è impossibile negare è che siamo in un periodo di riscaldamento, circa 0,6 gradi dal 1880.
L'ultimo anno però non è stato così male
http://globalwarming.blog.meteogiornale.it/2009/01/03/il-gw-del-2008-in-italia-e-nel-mondo/
Forse il sole centra un po' di più di quello che si pensava??"
Beh sicuramente a mio parere abbiamo sottovalutato il ruolo del sole, però il 2008 non è stato un anno così freddo, per esempio oggi leggevo un articolo di Mercalli in cui diceva che nella Norvegia settentrionale a dicembre si è registrato +8°C rispetto alle medie. Per cui per valutare un anno bisogna valutarlo globalmente e non solo in alcune postazioni meterologiche......
paolomot
@ Anonimo:Beh sicuramente a mio parere abbiamo sottovalutato il ruolo del sole, però il 2008 non è stato un anno così freddo, per esempio oggi leggevo un articolo di Mercalli in cui diceva che nella Norvegia settentrionale a dicembre si è registrato +8°C rispetto alle medie. Per cui per valutare un anno bisogna valutarlo globalmente e non solo in alcune postazioni meterologiche......
paolomot
Il 2008 non è stato assolutamente freddo, su questo sono d'accordo.
Quello che però è necessario notare è che è stato l'anno più "fresco" dal 2000.
Ecco il rapporto annuale del noaa
http://www.ncdc.noaa.gov/oa/climate/research/2008/ann/global.html
da notare queste
http://www.ncdc.noaa.gov/img/climate/research/2008/ann/msu2008-pg.gif
Ma sul fatto del global warming in sé sono d'accordo la maggior' parte mi pare, non però in quale misura le conseguenze possano rendere invivibile parti consistenti del pianeta e caotici le condizioni climatiche. Non- chiarezza invece c'è sulle cause e fattori che incidono e concorrono e si mescolano a sia amplificano in maniera poi difficilmente prevedibile.
Mi pare difficile che un insegnate possa avere le idee poi così chiare visto che perfino gli esperti continuano a discutere.
Non so fino a che punto abbia sparato questo insegnante qui... c'è di più da arrabbiarsi con una stampa scandalistica che non fa altro che creare indifferenza totale alla fine.
Come fa' un lettore medio a farsi un' idea viaggiando di bufala in bufala - e questo nel giro di pochi giorni.
Maria
E' la stessa cosa che provo io ogni volta che qualcuno rifiuta di affrontare apertamente la questione demografica e i provvedimenti inderogabili e improrogabili che richiederebbe. Che tra quei "qualcuno" ci sia anche il prof. Bardi?
Mi correggo senza alcuno sforzo e assolutamente senza ironia: "Che tra quei 'qualcuno' ci sia anche l'altimenti ottimo prof. Bardi?"
Caro anonimo, per la questione della popolazione ti suggerisco di leggere il nostro documento "il manifesto di asppoitalia" che trovi sul sito di www.aspoitalia.it.
Conosco il manifesto, che fa riferimento al peso del rapporto popolazione/territorio in modo alquanto soft, ma non riscontro riferimenti aperti e chiari negli interventi pubblici.
Insomma, in merito al peso enorme che il rapporto popolazione/territorio ha anche in tema di energia (e più in generale di ambiente) ritengo che bisbigliare non sia un approccio funzionale.
Ovviamente, lo segnalo da esterno e senza pretese di sorta. Varrebbe però la pena pensarci e, magari, dare un bel colpo di timone.
Gent. Signori,
Mi sembra che si stiano mischiando un po' di cose. Se parliamo di sicurezza sul lavoro (v. Tissen-Krupp) non ho nulla da ridire e i responsabili devono pagare(ma non capisco cosa c'entri col riscaldamento!). Se si parla di smaltimento rifiuti, di riduzione dell'inquinamento sono d'accordo ma non sono affatto d'accordo quando si parla di riscaldamento globale. Vi spiego il motivo: 1) La notizia, incredibilmente taciuta dai media, delle falsificazioni dei dati avvenute nel centro inglese, numero 1 a livello mondiale, sulle ricerche climatiche. La "bomba" scoppiò pochi giorni prima della Conferenza di Copenhagen e portò al siluramento di molti "scienziati" che evidentemente erano a libro paga di chissà chi! Mail del tipo "dobbiamo leggere gli ultimi dati col sistema di (scusate ma non ricordo il nome) altrimenti non potremmo spiegare come mai si è verificato un calo delle temperature". Potete controllare dove ritenete più opportuno ma gli scienziatoni sono stati malamente cacciati. 2) Il tempo è SEMPRE cambiato. Dall'era glaciale di ca. 11000 anni fa, dove per la cronaca i livelli di anidride carbonica erano 25 volte superiori a quelli odierni. Chissà perché nessuno scienziato ha ancora spiegato come mai? All'epoca del bronzo in Svezia Ca 2000/2500 anni AC, dove veniva coltivata la vite!!! All'epoca delle Guerre Puniche dove Livio narra che durante un inverno particolarmente rigido dovettero spiaggiare le navi sul Tevere perché ghiacciò. Alle invasioni barbariche nel V secolo provato dai numerosi dati sul crollo dei raccolti; vi siete mai chiesti perché intere popolazioni trasmigrarono verso sud? Forse perché il clima era peggiorato?Fino alla mini era glaciale moderna 1500/ 1650 circa, quando si formarono, anche in Italia, dei ghiacciai. Semmai, come ha fatto giustamente notare un anomimo il riscaldamento è iniziato ben prima (alla fine del '600)e forse dipende da fattori non legati all'uomo (L'attività vulcanica e soprattutto l'attività solare!!!) Guardate una mappa celeste e vedete quanto sono spropositate le dimensioni del Sole. secondo voi chi può influenzare di più il clima la miniscole emissioni di CO2 umane? (che per la cronaca sono inferiori alle emissioni vulcaniche) o il gigantesco e ingombrante vicino?
Concludo con una nota che mi lascia molto amareggiato. Io ho parlato col cuore in mano e non dico di essere un portatore della verità! Posso sbagliarmi, qualora ciò dovesse avvenire ne prenderò senza dubbio atto! Ma non si possono leggere lettere così traboccanti odio, rabbia cieca e intolleranza come quelle che ho letto qui. Di padroni che sapevano tutto ne abbiamo già avuti (Nazisti e Comunisti) con la loro bella scia di morte. Non vi rendete conto che così facendo preparato un futuro ben peggiore ai vostri figli? E chi siete poi voi? Dio in terra? Guardate al passato recente e vedrete quante false verità sono state propugnate e quante poi, a distanza di pochi anni sono diventate polvere. E se il riscaldamento fosse una di quelle? Pensateci!
Cordialmente,
C
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