lunedì, gennaio 26, 2009

Cthulhu contro il minieolico

Cthulhu, la creatura mostruosa e malvagia che infesta gli scantinati dei ministeri italiani e che si dedica al sabotaggio della sostenibilità, contro il risparmio energetico e contro il fotovoltaico. Ora, se la prende con il minieolico, come ci racconta Pietro Cambi in questo post dal blog "Crisis"


Da "Crisis", post di Pietro Cambi

Come volevasi dimostrare.

Sembrava troppo bella la notizia che finalmente, grazie alla delibera ARG/elt 99/08 , era diventato operativo il conto energia anche per gli impianti minieolici.

Dopo un mese di rimbalzi da un operatore telefonico ad un altro sono andato direttamente alla sede Enel di Firenze e mi hanno allungato la NUOVA modulistica necessaria, ai sensi delle delibere Arg/elt/99/08 e AEEG n. 348/07, per richiedere l'allacciamento di un impianto Minieolico da 6 Kw, come quello che vorrei installare su un terreno di Caprese Michelangelo (Ar).

In pratica si tratta di depositare una ENORME mole di documentazione, solo per avere un preventivo dei costi di allacciamento, la stessa mole che sarebbe necessario depositare per centrali elettriche da centinaia di MEGAWATT di potenza e non Kw, come la turbinetta eolica in questione.

Il motivo, sinceramente, mi sembra uno solo: scoraggiare, nei fatti, i piccoli produttori di energia da fonti rinnovabili, secondo uno schema classico ed anche troppo chiaro, nei suoi risvolti ed interessi.

Quando ho letto l'elenco della documentazione necessaria, GIA' IN FASE DI SEMPLICE RICHIESTA DI ALLACCIAMENTO/PREVENTIVO, non ho potuto trattenermi dall'esclamare "§@?#%&!!!"

Potete verificare da soli:

Per i pigri, ecco qui un elenco dei documenti principali ( nemmeno tutti).

F1 - planimetria (carta tecnica regionale) dell'area dove ricade la connessione in scala 1:10.000 o 1:25.000 con ubicazione degli impianti;

• F2 - planimetria catastale dell'area dell'impianto in cui siano evidenziate le proprietà dei terreni sui quali l'impianto di produzione è destinato ad insistere;

• F3 - documento, mediante dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, attestante la disponibilità del sito oggetto dell'installazione dell'impianto. Tale documento deve indicare almeno i presupposti di tale disponibilità in termini di proprietà o di eventuali diritti di utilizzo;

• F4 - documentazione progettuale degli interventi previsti secondo quando indicato nella Norma CEI

0-2. In particolare dovrà essere prodotta la seguente documentazione:

• F4.1 - schema elettrico unifilare della parte dell'impianto a corrente alternata tra generatori e dispositivi di conversione statica ed il punto terminale dell'impianto di utenza per la connessione con indicazione dei possibili assetti di esercizio. Sullo schema sono indicati in dettaglio organi di manovra, protezione presenti ed eventuali punti di derivazione dei carichi;

• F4.2 - descrizione (tipologia, caratteristiche tecniche di targa) dei seguenti componenti:

• F4.2.1 - generatori, convertitori e/o eventuali motori elettrici di potenza;

• F4.2.2 - dispositivi (generale, di interfaccia e/o di generatore) e protezioni associate;

• F4.2.3 - sistemi di rifasamento (eventuali);

• F4.2.4 - eventuali trasformatori;

• F4.3 - caratteristiche sistema di misura dell'energia prodotta e/o immessa (marca e modello del misuratore - solo nel caso in cui non sia Enel Distribuzione a fornire il servizio);

• F4.5 - informazioni sulle eventuali apparecchiature potenzialmente disturbanti presenti nell'impianto (compilazione scheda apparecchiature sensibili e disturbanti del cliente –

Allegato AC alla "Guida alle connessioni alla rete elettrica di Enel Distribuzione");

• F5 - numero delle sezioni di impianto, come definite dall'art. 5.4 della delibera n. 90/07 e successive modificazioni e integrazioni, in particolare quelle apportate dalla delibera n. 161/08;

• F6 - attestazione del rispetto o meno delle condizioni di cui alla deliberazione n. 42/02 (solo nel caso di allacciamenti di impianti di cogenerazione) - modulo disponibile sul sito internet del GSE (www.gsel.it);

• F7 - attestazione del rispetto o meno delle condizioni di cui all'articolo 8, comma 6, del decreto legislativo n. 387/03 (solo nel caso di allacciamenti di impianti ibridi);

• F8 - attestato di versamento dell'importo dovuto;

• F9 - certificazione asseverata da perizia indipendente relativa all'utilizzo della potenza in prelievo esclusivamente per i servizi ausiliari (se è stato compilato il punto C1.13 e il punto D1)




14 commenti:

Anonimo ha detto...

Da spararsi!Giusto oggi ho voluto convincere il mio borghetto di spalancere le finestre verso l'era rinnovabile contrastando una lista da firmare per allacciarci alla rete del gas( e chiedere i finanziamenti pubblici). Mi tengo il maialino(GPL) e non firmo. Altri seguono speranzosi.
O dio, quando cambierà questo mondo?
Mi interessa questo mini-impianto eolico.Hai un sito?

Maria

Anonimo ha detto...

mi sembra che da un po' sono cambiate anche le scartoffie per l'acquisto di uno scooter da 50 cc, dove prima bastava trasferire il targhino.

Anonimo ha detto...

Ci sono due aspetti convergenti che creano Cthulhu. Il primo è l'esaltazione della burocrazia inutile e autoreferenziata, finalizzata ad inventarsi la fallace esigenza di faldoni di documenti pleonastici, solo per "giustificare" la necessità di esistere. Altro che " fannulloni" sono molto efficienti.Creano il problema e poi impongono la soluzione tramite loro. Un esempio classico : in Toscana la Provincia di Pisa accusa la Regione di non averLe inviato una circolare confermativa e continua oggi a rifiutare l'applicazione del Dlgs 115 pubblicato sulla G.U del 04 luglio 2008 che prevede per gli impianti PV oltre 20 kwp, se installati in modo integrato una notevole semplificazione burocratica.Eh ! no ! troppo bello.Quindi un piccolo artigiano per un impianto da 25 kwp,per le sue esigenze deve assoggettarsi agli stessi adempimenti che sono richiedibili per realizzare un impianto da 1 Mega e più. Molti più documenti di quelli citati in 7 copie cartacee e CD, conferenza di servizi,costi e 6 mesi buttati via. Chapot !! Sul mini eolico incide e si sovrappone un fattore economico che si può tradurre in un'attenzione particolare per il maxi eolico che si sviluppa in regime di oligopolio, mentre il mini eolico diffuso è rivoluzionario, non controllabile o gestibile, quindi da boicottare

Anonimo ha detto...

Concordo con Paolo Stefanini; il minieolico, come qualsiasi tipo di generazione di energia elettrica capillare, diffusa e poco controllabile, è boicottato.

Paolo B.

Anonimo ha detto...

Aspetto fondamentale della possibilità di far' partire il rinnovabile è di poter' lo gestire nella logica di distribuzione centralizzata. Ed è qui l'apertura possibile adesso - non in vista di rendere autonomi le comunità o le singole persone. Basta vedere la politica dell' acqua e dove stiamo arrivando.
Questo aspetto l'ho trovato confermato da chi lavora ormai da trent'anni nel settore, ciò è dal inizio.
Ed è qui il punto cruciale di paradigma vecchio e del nuovo che non deve partire - non soltanto sul piano dell'energia rinnovabile.

Maria

Unknown ha detto...

Avendo a che fare con l'edilizia, ammetto sinceramente che la cosa non mi stupisce. Non credo ci sia un intento di disincentivare, ma solo la tipica ipernormazione Italiana.

Siamo così in tutto. Da un lato il cittadino ha uno scarso senso civico, da cui prova in ogni modo di ignorare e aggirare le norme; dall'altro l'Amministrazione non sa né vuole vigilare su questo. Conseguenza: si fanno norme sempre più stringenti, si aumentano a dismisura le penali, e infine si chiedono firme di professionisti abilitati per ogni spillo che si muove così da scaricare su di essi la responsabilità - che questi poi rovesciano come abbondanti costi sui cittadini.

Emblematica è una situazione drammatica come le morti bianche, il cui primo settore imputato è l'edilizia. In Italia abbiamo una mortalità esattamente doppia della Germania, ma ben maggiori da noi sono anche vincoli e normative: ad esempio, la non è neppure richiesto un piano della sicurezza del cantiere.

Insomma, siamo fatti così. Cthulhu è ovunque e siamo noi per primi a crearlo: non è contro a qualcosa in particolare, se non semmai all'innovazione tout-cort.

Anonimo ha detto...

Concordo con Den. Essendo un popolo refrattario alle regole, giustifichiamo inconsciamente l'ulteriore espansione di un'amministrazione già storicamente ipertrofica, cercando poi di sfuggire in ogni modo alle norme cervellotiche e vessatorie inventate da un esercito di burocrati autoreferenziali per tentare di bloccare ogni iniziativa al di fuori del proprio controllo.
Ad esempio, i risultati dell'abusivismo edilizio sono sotto gli occhi di tutti: se vuoi costruire a norma di legge trovi un mare di ostacoli, se riesci ad aggirare le regole... Risultati: le persone oneste e corrette sono penalizzate, mentre i furbetti producono danni a più non posso per tutti. In altri termini il livello di civiltà italiano lascia molto a desiderare.

Carlo.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo che la burocrazia è troppa, ma non esageriamo al contrario.
Tutto l'elenco del post costituisce essenzialmente UN PROGETTO.
Per costruire una casa, una piscina, una strada, un box, un impianto di riscaldamento occorre un progetto con varie parti.
di volta in volta sono necessari sondaggi geologici, indagini acustiche, certificazioni energetiche, certificazioni di materiali, dichiarazioni di conformità, di corretto montaggio, planimetrie, schemi, computi, visure catastali, piani sicurezza, elenco dei materiali ecc. ecc.
E' normale.
Forse a volte si esagera, ma senza sarebbe anarchia, abusivismo. Beh, in effetti non cambia molto!!!
Ovviamente un cittadino normale non è in grado spesso di farlo da sè. Ma nemmeno costruirsi una casa, fare l'avvocato, il dottore, il commercialista, il falegname o il giardiniere.
Per l'assicurazione dell'auto ho dovuto fare 48 firme. cosa bisogna dire?
Il fai da te va bene finchè non diventa dannoso per te e per gli altri.
In questo caso il generatore deve interfacciarsi con una rete, con varie problematiche. Non è mica una stufa a legna!
Anzi, ci sarebbe parecchio da dire sui caminetti chiusi che mandano a fuoco canne fumarie e tetti... e per quelli burocrazia non ce n'è.
Vai, lo compri e lo installi, col tuo amico muratore.

Per DEN: mi pare strano che in Germania sia molto diverso. Non conosco la situazione specifica, ma le norme sulla sicurezza sono Direttive Europee, quindi sono le stesse per tutti.

Che la burocrazia sia troppa è palese, ma non mettiamo tutto nel calderone.

JAS

Anonimo ha detto...

Concordo con DEN e aggiungo che, talvolta, si possono avere tutte le autorizazioni (o quasi), costruire un evidente scempio (tipo PuntaPerotti) , poi vederlo distruggere e poi ancora vedersi riconoscere un'illeggittimità nella distruzione dello scempio.
Mimmo.

Anonimo ha detto...

Concordo con Jas che le regole devono esistere e devono essere rispettate, però dovrebbero essere applicate con misura e raziocinio. Mi resta difficile accettare senza protestare che si usi il criterio di esigere la stessa documentazione sia per una centrale a carbone o gas che per un impianto PV da 21 kwp. Ma oltretutto la rabbia e lo sconforto ti prendono quando per esempio una legge (v. 115 già citato), che riconosce al cittadino il diritto di avere una semplificazione burocratica in determinate circostanze, trova applicazione nella Provincia di Livorno e viene disattesa da quella di Pisa, come istituzione, e poi fra i Comuni della Provincia di Pisa alcuni si adeguono alla Provincia mentre altri rispettano la legge, che è una legge dello Stato, fino a prova contraria,una legge impostata dal Governo Prodi e varata dal Governo Berlusconi. Ad esser generosi è' un casino. Ed è il cittadino alla fine ad essere stritolato dalla macina della burocrazia.

Anonimo ha detto...

Ciao ho letto ieri una risposta molto interessante di Lupolucio sul blog che tu citi come fonte:

"Alcuni documenti riguardano solo casi particolari e perciò allungano la lista ma non sono da fornire in questo caso.

Per il resto, e per quanto posso capire si chiede di:
f1-f2 individuare con precisione l'area
f3 attestare la proprietà o la disponibilità del sito
f4.x fornire un progetto dettagliato di quanto si intende realizzare.
f5 ..... ok questo è un po vago ma non sembra complicato :-)
f8 pagare un bollettino
f6/f7/f9 sembrano non applicabili a questo caso.
Mi sembra che alla fine le richieste siano tutte ragionevoli. È normale che ENEL assuma informazioni tecniche dettagliate prima di farti allacciare un impianto di generazione. L'intento a mio avviso non è di cospirare contro il richiedente ma semplicemente quello di evitare che l'impianto possa disturbare la rete e danneggiare gli altri utenti (che poi chiedono i danni) e se l'impianto non rispetta parametri molto precisi si tratta di un evenienza tutt'altro che remota."

Ciao Luca72

Anonimo ha detto...

Si tratta della stessa documentazione richiesta per la domanda di allacciamento di un impianto fotovoltaico (che l’Enel sta ricevendo a migliaia). Non è così proibitivo come sembra. Se ci si deve fermare al primo ostacolo burocratico non si è destinati a fare molta strada. Gli inglesi poi dicono “no pain, no gain”.

Anonimo ha detto...

ATTENZIONE alle false notizie dei giornali.
Punta Perotti NON è "un'illeggittimità nella distruzione dello scempio."

La sentenza è stata emessa dalla Corte dei Diritti dell'Uomo che è un'emanazione del Consiglio europeo.
NON è stata censurato l'abbattimento dell'ecomostro di Punta Perotti ma è stata sancita una violazione dei diritti del cittadino europeo, l'imprenditore, sul sequestro dell'area, un vizio di forma insomma.
Tanto che il risarcimento è stato di soli 10.000 euro, cosa ben diversa se lo Stato italiano avesse dovuto risarcire il valore complessivo dell'immobile!
Diciamo che gli avvocati dell'imprenditore si sono attaccati a un cavillo per dimostrare... il nulla.

Purtroppo per sapere tutto ciò necessita una ricerca su internet e sui documenti ufficiali europei di non facile e rapida esecuzione, cosa che naturalmente i nostri giornalisti si guardano bene dal fare.
Molto meglio uscire con titoli eclatanti per approfondire il caos mediatico, vero?

Anonimo ha detto...

sono d'accordo un pò con tutti.
il vero problema mi sembra quello che, ciò che dovevano fare le istituzioni ora se lo devono fare i cittadini"volonterosi".
che non hanno certamente il modo di pensare e di agire della cosmica burocrazia del mondo.
il privato volonteroso cittadino(dal differenziare i rifiuti domestici, ad investire soldi per i figli in energie alternative)"possiede" già una grande ricchezza, l'onestà.
per la burocrazia invece siamo tutti imbrogliascartoffie!
probabilmente se chiedessero per un impianto minieolico o maxi ecc.
solo la fedina penale probabilmente anche la burocrazia capirebbe la differenza tra persone in buona fede e no.
che per me è un importante discriminante sociale, di questi tempi.
e comincerebbero anche loro la desiderata innovazione burocratica.
buon lavoro a tutti.