martedì, maggio 05, 2009

Il picco buono




created by Giorgio Nebbia


Professore emerito di Merceologia

- Università di Bari -
nebbia@quipo.it



Il “picco”, cioè il punto di massimo di una curva che descrive, in funzione del tempo, la quantità di una “cosa” --- di un minerale, di una merce, di una popolazione --- ha in generale un carattere negativo: indica l’esaurimento di una riserva di minerali o di materie prime, la diminuzione della produzione di una merce agricola o industriale, l’abbandono di un processo produttivo, l’esaurimento della fertilità del suolo, l’aumento della mortalità rispetto alla natalità, e fatti simili. Ci sono alcuni picchi “buoni”, quelli della produzione di una merce inquinante (il DDT, alcuni CFC, del piombo tetraetile, eccetera), ma il più buono di tutti è quello delle bombe atomiche che hanno raggiunto il picco di poco più di 69.000 unità nel 1986 per scendere a circa 31.000 unità nel 2000.

Anche la potenza distruttiva dei missili intercontinentali americani e sovietici/russi ha avuto un picco nei primi anni settanta, con un secondo picco minore intorno al 1990.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

31.000 unità(molte a testata multipla)sufficienti comunque a distruggere la nostra civiltà più e più volte.
C'è da dire però che, oggi sia i piani strategico/militari USA sia quelli russi, prevedono la distruzione nucleare di poche decine di obiettivi sensibili nel territorio nemico per paralizzarlo completamente, senza quindi rendere inabitabile il pianeta.
Guerra termonucleare sì, contemplando però un "teorico" vincitore...

Mario ha detto...

Ne bastano 3 (TRE!) a far saltare definitivamente ogni traccia dell'imperialismo occidentale globalizzato. Non siamo negli anni '50
Siamo in un sistema simbolico fondato sulla colonizzazione dell'immaginario. d'una fragilità quagliò, come dicono i 99 Posse