martedì, novembre 20, 2007

Petrolio per 200 anni? Le allegre trovate di Jum'ha



Ha destato un certo clamore tra le agenzie di stampa (vedi ad esempio qui) la dichiarazione del presidente di Aramco, Abdallah Jum'ha, al World Energy Congress di Roma secondo cui ci saranno riserve di petrolio non convenzionale per altri 200 anni. Secondo Jum'ha, non dobbiamo quindi preoccuparci del "picco del consumo" (ma il problema non dovrebbe essere il picco della produzione?).
Il signor Jum'ha è solito ripetere queste fauste profezie, lo ha fatto anche l'anno scorso al forum di Davos; peccato che in quell'occasione abbia anche stimato che il prezzo del petrolio potesse rientrare nei 30$ al barile nei tre anni successivi. (!)
Questa dichiarazione è stata fatta nel gennaio del 2006; ora sono passati quasi due anni e il petrolio sfiora i 100 dollari al barile... beh, c'è ancora un anno di tempo perchè si possa avverare la profezia del big boss di Aramco...
Mi chiedo inoltre da dove venga la stima "prudente" di 13000 miliardi di barili (Gb) di riserve di petrolio non convenzionale comunicata da Jum'ha. Come si accorda tra questo valore con il valore di circa 1100-1300 Gb indicato dalle varie fonti per i cosiddetti all liquids?

Uno dei due paesi con i maggiori giacimenti di questo tipo è il Venezuela, con riserve stimate di petrolio ultra-pesante di 1200 Gb. tuttavia secondo uno studio dell'IEA, soltanto un quinto di questo petrolio, quindi 240 Gb, è di fatto recuperabile (oltre al fatto che qui si stanno facendo i conti senza l'oste Chavez...). Dai dati disponibili su Wikipedia, è possibile stimare che l'altro grande giacimento, quello canadese, dovrebbe ammontare a qualcosa come 440 Gb (di cui forse solo una parte "estraibile"). Siamo quindi ancora ben lontani da quota 13000...
Non dimentichiamo inoltre che questo petrolio non convenzionale è un petrolio "brutto", estremamente viscoso o quasi solido, pieno di zolfo e altre impurità, in siti difficilmente accessibili o incondizioni climatiche (e politiche) spesso proibitive. In alcuni casi il costo energetico di estrazione potrebbe essere troppo elevato rispetto all'energia ottenibile e a quel punto la legge della domanda e dell'offerta andrebbe a farsi benedire, o meglio dovrebbe chinare umilmente il capo di fronte alle leggi della Fisica.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Prendiamo per buone, e in parte lo sono davvero, le osservazioni sul fatto che il rialzo del petrolio è venuto da un ribasso finanziario del dollaro.
Se valutiamo il prezzo del dollaro all'inizio del millennio, questo era a 0,85 circa contro euro; il petrolio era a 20 $.
Il $ ha svalutato del 40% ai prezzi attuali, ma il petrolio ha rivalutato del 400%.
Ok, ci sta l'effetto leva degli strumenti derivati e il fatto che ad ogni svalutazione della moneta il prezzo del petrolio reagisce in forma maggiore.....comunque sembra sempre un po' troppo forte la cosa, se dev'essere spiegata solo con la finanza

Frank Galvagno ha detto...

Ciao anonimo, sono d'accordo.

Purtroppo la maggior parte degli analisti economici cerca di spiegare tutto in termini di variabili puramente economiche.

Questo sarebbe corretto se i volumi di Materia disponibile fossero infiniti (o estremamente più grandi) dei volumi scambiati nei consumi.
Ne nostro caso REALE, gli effetti "di bordo" si fanno sentire, ed è proprio questo che potrebbe giustificare le stranezze nei numeri, che hai illustrato molto bene.

Anonimo ha detto...

In parte hanno ragione gli economisti scatenati dell'Istituto Bruno Leoni: nei 100$ c'è anche una quota di speculazione, c'è anche una quota di pressione psicologica sui mercati, c'è anche un mercato ormai fuori della grazia di Dio...
Quello che lorsignori non capiscono è che tutto questo è arrampicato sulla realtà geologica dell'estrazione petrolifera. Non lo capiranno mai, a questo punto: quando arriveranno i problemi sarà più facile trovare qualche agnello sacrificale (arabi, ecologisti, forse anche vegani e femministe steineriane...)

Anonimo ha detto...

Vi copio un mio commento messo sul blog di Realismoenergetico:

..domando invece quale sarebbe il fatto che vi farebbe ammettere che esiste un problema grave di approvigionamento: p.e. petrolio a 200$, razionamento della benzina, produzione che crolla del 20%, ecc.
Mi auguro che un tale fatto esista, altrimenti (direbbe il buon Popper) le vostre teorie sono infalsificabili e quindi completamente non scientifiche.
Accettate questa sfida?...

Nessuno ha risposto, al momento: Popper ha colpito nel segno?

Anonimo ha detto...

Vi segnalo anche
questo articolo da Miniwatt

raimondo ha detto...

A proposito di Chavez e delle ninfee del post di Terenzio, in Venezuela il lago di Maracaibo si stà ricoprendo in superficie di alghe che galleggano (lenticchia d'aqua) a causa dellea eutrofizzazione delle sue acque.
Vista l'estensione del lago
(13000 km quadrati)
la biomassa di alghe che si potrebbero pescare dal lago sarebbe enorme.
Uno strato di alghe di un mm
equivarrebbe a 13 milioni di metri cubi di biomassa.
Sarebbe meglio di un giacimento petrolifero inesauribile.
Chiedo per cortesia al prof. Bardi di scrivere un post di approfondimento.
Ecco quì un articolo del corriere